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Le criticità del paesaggio C ASTENASO

Nel documento (L.R. 24 marzo 2000, n.20 - art.28) (pagine 62-66)

LA PERMANENZA DEI BENI STORICO- CULTURALI NEL TERRITORIO

C.4.3. Le criticità del paesaggio C ASTENASO

La porzione di territorio comunale che va dal confine con il Comune di Bologna fino al corso del fiume Idice e dal confine con San Lazzaro fino al limite del territorio urbaniz-zato di Castenaso e fino all’altezza di Marano appartiene alla UP5 della Conurbazione Bolognese.

In questa area caratterizzata da ampie estensioni urbanizzate e soggetta ad una forte pressione antropica permangono lembi di paesaggio rurale in alcuni casi storicizzato come nell’area della centuriazione a sud di Marano, o in prossimità di insediamenti ru-rali o ville storiche, come Villa Gozzadini, in altri casi, come nella fascia lungo l’Idice, permangono al più residui di ambienti semi-naturali. Qui l’agricoltura ha perso quasi del tutto il ruolo di elemento ordinatore del paesaggio che viceversa è dominato dagli inse-diamenti e dai tagli infrastrutturali

In generale il territorio rurale subisce fenomeni di banalizzazione e di omogeneizzazio-ne del paesaggio tipici delle zoomogeneizzazio-ne agricole periurbaomogeneizzazio-ne in cui la pressioomogeneizzazio-ne immobiliare riduce in termini relativi il valore delle coltivazioni agricole, generando aspettative

edifi-catorie.

Graduale è stata la perdita di relazioni visuali tra costruito e spazio aperto; si manten-gono tuttavia delle residue visuali verso la campagna lungo la S.Vitale fra Villanova e Castenaso.

Consistente è inoltre l’impatto paesaggistico di una serie di elementi come l’inceneritore di via del Frullo, la cabina ad alta tensione nonché le linee dell’alta ten-sione che in direzione radiali investono quasi tutto il territorio comunale, alcuni impianti produttivi specie a Villanova,etc.

Per quanto riguarda la qualità dello spazio urbano si evidenziano localmente situazioni di sfrangiamento e di disordine del costruito (frammistione fra insediamenti residenziali e produttivi) lungo la San Vitale e gli assi che vi convergono, da ripensare entro politi-che di riqualificazione urbana. Nel tratto di Villanova della S.Vitale il paesaggio è quello tipico delle strade-mercato caratterizzato dal susseguirsi di insegne, vetrine, parcheggi.

La porzione di territorio rimanente, da Marano fino al confine con Budrio e dall’Idice fi-no al confine con Ozzafi-no appartiene invece alla UP4 della Pianura Orientale.

In questa area domina l’agricoltura di tipo estensivo ed è evidente una permanenza del reticolo a maglie ortogonali della centuriazione romana che struttura ancora oggi il terri-torio. il paesaggio rurale si presenta alquanto uniforme, essendo un’area con scarsa presenza di coltivazioni arboree.

Gli insediamenti di Castenaso e Fiesso mantengono una struttura tutto sommato com-patta con una leggibile separazione fra le porzioni di territorio urbano e quello rurale.

Non si rilevano particolari criticità nella qualità dello spazio urbano.

Scarsa è la presenza di elementi di naturalità, mentre più diffusa è la presenza di im-mobili di pregio storico-testimoniale.

Le visuali paesaggistiche dalle principali strade non presentano particolari interferenze tra costruito e spazi aperti, anche se va rilevato l’impatto visivo di numerose linee dell’alta tensione. In prospettiva il progetto del Passante Nord dovrebbe investire que-sta area marginalmente nella parte più a est al confine con Budrio , determinando una forte cesura nel paesaggio rurale.

OZZANO

La porzione del territorio comunale che va dall’area urbana di Ozzano e dalla via Emi-lia, fino al confine con Budrio a nord appartiene alla UP6 della Pianura Orientale.

Per quanto riguarda la porzione più a nord valgono i ragionamenti fatti per la corri-spondente porzione di territorio di Castenaso, ad eccezione del fatto che gli elementi della centuriazione risultano meno evidenti fino a scomparire a est del torrente Qua-derna (rottura di Claterna-QuaQua-derna) e a sud dell’autostrada A14. Per quanto riguarda la porzione tra la via Emilia e l’autostrada A14 la qualità del paesaggio appare mag-giormente compromessa dalla presenza delle estese aree industriali fra Tolara e Ponte Rizzoli e dall’accumulazione di infrastrutture lineari. Quest’area in particolare risulta, per queste ragioni, maggiormente assimilabile alla UP5 (Conurbazione bolognese) . Tuttavia si mantengono una serie di relazioni visuali tra costruito e spazio aperto in par-ticolare tra il fiume Idice e il capoluogo di Ozzano e tra Maggio e il fiume Quaderna. Ri-dotta è anche la presenza di elementi dal forte impatto paesaggistico.

La qualità dello spazio urbano presenza alcune disomogeneità lungo la via Emilia, e in

alcuni casi la tendenza alla crescita per parti, tipico delle città lineari, attorno all’asse ordinatore, rende poco chiaro il limite urbano-rurale. Anche in questo caso il territorio rurale è prevalentemente destinato a seminativi con scarsità di biomassa arborea e di elementi di naturalità.

La porzione del territorio comunale che va dal limite sud del territorio urbanizzato di Ozzano fino al confine meridionale appartiene alla UP7, della Collina Bolognese.

In generale la qualità del paesaggio si presenta buona o molto buona, non essendovi evidenti interferenze tra costruito e spazio aperto, ed essendosi mantenuta una cam-pagna particolarmente intatta, con ridotti inserimenti di manufatti recenti; si rileva tutta-via la presenza di alcuni elementi puntuali di disturbo: alcuni edifici zootecnici, dismessi o parzialmente dismessi, una emittente radio a Ciagnano valutata nel PLERT con im-patto paesaggistico “medio”, e una a “Palazzina”, con imim-patto “basso”; infine le linee dell’alta tensione nel fondovalle dell’Idice.

Per le considerazioni sul paesaggio della zona collinare ricadente nel Parco dei Gessi Bolognesi si rimanda inoltre al Piano Territoriale del Parco, la cui finalità principale è quella di coniugare la tutela e salvaguardia del paesaggio con le necessità di uno svi-luppo compatibile e sostenibile.

SAN LAZZARO DI SAVENA

Il territorio comunale di San Lazzaro è stato classificato dal PTCP come appartenente a tre unità di Paesaggio:

 Il settore nord orientale posto a nord della via Emilia, confinante con Castenaso ed Ozzano, appartiene all’UdP 4 “Pianura orientale”;

 Il settore occidentale posto a cavallo della via Emilia, definito a nord dal confine con Bologna e a sud dal limite dell’ambito agricolo a preva-lente rilevo paesaggistico (nel PTCP), appartiene all’UdP 5 “Pianura della conurbazione bolognese”;

 La restante parte del territorio comunale, confinante ad ovest con Bo-logna, a sud con Pianoro e ad est con Ozzano, appartiene all’UdP 7

“Collina Bolognese”.

La porzione di territorio appartenente alla Unità di Paesaggio della Pianura orientale, lambita al margine occidentale dall’Idice, pur in presenza alcuni insediamenti produttivi e di importanti opere infrastruttuali, presenta una connotazione decisamente agricola.

Anche se i famosi ritrovamenti nei terreni di proprietà di Giovanni Gozzadini (in un po-dere nei pressi della chiesa di Santa Maria delle Caselle) di una necropoli ascrivibile alla prima età del Ferro, da cui assunse la denominazione la fase più arcaica della civil-tà etrusca, sono avvenuti nella porzione nord-occidentale di quest’area, in confine con Castenaso, scarse sono oggi le tracce storiche. Permangono alcune ville del sistema delle ville suburbane del bolognese, quali Villa Savioli, in via Saviolo 6, in località Co-lunga. Il territorio è segnato dalla presenza di numerosi elettrodotti ad alta tensione.

La porzione di territorio appartenente all’Unità di Paesaggio della Pianura della conur-bazione bolognese presenta allo stato attuale una struttura frammentaria e di scarsa leggibilità, caratterizzata dalla commistione di usi e interventi differenziati ed attuati in epoche diverse, tra i quali pur essendo presenti episodi storici significativi, è assente una struttura urbana di impianto storico. Il territorio, inoltre, è segnato dalla presenza di numerosi elettrodotti ad alta tensione.

Nella parte a nord della via Emilia l’area è caratterizzata dalla presenza del margine

e-dificato lungo la via Emilia - quello di impianto più antico - a prevalente destinazione residenziale e terziario-commerciale, fortemente consolidato e caratterizzato dalla no-tevole diversificazione delle tipologie edilizie, che rappresenta il margine nord del Cen-tro di San Lazzaro; e su di esso si attestano alcune delle aree con esigenze di riqualifi-cazione. Questa porzione è attraversata in direzione nord-sud dalla via Caselle, trac-ciato storico di collegamento dell’antico Ospedale di San Lazzaro con la località Casel-le, e che in epoca recente ha rappresentato insieme a via Poggi il principale collega-mento tra la via Emilia e il sistema Autostrada / Tangenziale, prima del nuovo assetto infrastrutturale ora in corso di completamento..

Alle spalle del fronte sulla via Emilia si sono sviluppati insediamenti residenziali, alcuni dei quali in corso di completamento, con realizzazione di grandi isolati a struttura com-patta.

Il margine ovest dell'area, lungo il torrente Savena, è caratterizzato dalla tipica imma-gine delle aree perifluviali di marimma-gine, con la compresenza di aree non edificate, inse-diamenti artigianali, depositi, funzioni urbane "difficili" dal punto di vista ambientale (stazione ecologica comunale, depuratore in corso di dismissione, deposito dismesso di oli e combustibili); a questo tessuto si alternano alcune aree già interessate dal pro-gramma di realizzazione del futuro Parco del Savena.

Nella parte est dell'area, tra la via Caselle e la via Poggi (divenuto ora con il nuovo tracciato l’unico collegamento urbano con la Tangenziale e l'Autostrada), si sono svi-luppati in anni recenti alcuni insediamenti residenziali, affiancati da attrezzature pubbli-che di interesse sovracomunale, quali l'Istituto tecnico Majorana e il Palazzetto dello sport.

Il territorio urbanizzato a sud della via Emilia comprende la maggior parte dei tessuti urbani del capoluogo, il cui sviluppo avviene principalmente nell’ultimo dopoguerra, con un assetto definito dalla lottizzazione per isolati urbani di forma rettangolare, i maggiori orientati lungo direttrici nord-sud perpendicolari alla via Emilia, i minori in direzione tra-sversale, lungo le direttrici est-ovest.

Questa parte, priva di significative testimonianza storiche di carattere urbano, presenta invece una ricca presenza di dimore storiche, molte delle quali inserite dal vigente PRG nel Parco delle Ville.

La porzione più meridionale del territorio appartiene invece alla UP7 Collina Bologne-se, ed è caratterizza da un alto livello di qualità paesaggistica, sia pure in presenza di alcuni insediamenti sviluppati negli anni più recenti (villaggio Martino, Ponticella) con caratteri non congruenti con il territorio.

Per le considerazioni sul paesaggio della zona collinare ricadente nel Parco dei Gessi Bolognesi si rimanda inoltre al Piano Territoriale del Parco, la cui finalità principale è quella di coniugare la tutela e salvaguardia del paesaggio con le necessità di uno svi-luppo compatibile e sostenibile.

C.5. IL SISTEMA URBANO

Nel documento (L.R. 24 marzo 2000, n.20 - art.28) (pagine 62-66)