LA PERMANENZA DEI BENI STORICO- CULTURALI NEL TERRITORIO
C.4.2. Le tutele del paesaggio
Nel seguito e nelle Tavole D.2 sono riportati i principali ambiti ed elementi di tutela evi-denziati dal PTCP che si riferiscono direttamente ad aspetti paesaggistici del territorio o ad aspetti paesaggistico-ambientali.
SISTEMA COLLINARE
Il sistema collinare connota il territorio dal punto di vista fisiografico e paesistico am-bientale. L’art.7.1 del PTCP ne tutela le componenti peculiari (geologiche, morfologi-che, ambientali, vegetazionali) e ne associa una serie di attività compatibili come la fruizione per il tempo libero, l’agricoltura, l’allevamento, il recupero e la valorizzazione degli insediamenti esistenti, lo sviluppo di attività economiche. Gli strumenti di pianifi-cazione comunale devono definire le limitazioni all’altezza ed alle sagome dei manufatti edilizi per assicurare la salvaguardia degli scenari d’insieme. Reperiscono inoltre priori-tariamente all’interno del territorio urbanizzato eventuali nuove funzioni da insediare, limitano lo sviluppo di nuove zone di espansione. Per quanto riguarda le infrastrutture e gli impianti di pubblica utilità ammettono una serie di interventi nel rispetto delle compa-tibilità previste, in particolare nel rispetto delle caratteristiche paesaggistiche del territo-rio con riferimento ad un adeguato intorno, anche in rapporto alle possibili alternative.
Il sistema collinare per il territorio dell’Associazione di Valle Idice corrisponde all’intero sistema delle colline che si estende a sud della via Emilia e che coinvolge quindi i Co-muni di Ozzano e di San Lazzaro.
Il limite del sistema collinare, e dell’unità di paesaggio della Collina, è fatto coincidere dal PTCP con la Via Emilia e, per i tratti di questa che sono urbanizzati, dal limite meri-dionale del territorio urbanizzato.
LE FASCE DI TUTELA FLUVIALE
Il PTCP individua le fasce di tutela fluviale – FTF - al contorno dei corsi d’acqua ricono-sciuti come acque pubbliche. Le fasce sono definite in base alle loro caratteristiche pa-esaggistiche, ecologiche e idrogeologiche e hanno tra le altre finalità quella della tutela e valorizzazione dell’ambiente fluviale dal punto di vista vegetazionale e paesaggistico.
Le fasce di tutela fluviale fanno parte del territorio rurale e di norma non devono essere destinate ad insediamenti e infrastrutture, fatte salve una serie di eccezioni precisate nella normativa.
Nella tabella di seguito si riportano i corsi d’acqua di Valle Idice che appartengono alla tabella E.8.4.1 del QC del PTCP. La tabella individua le acque pubbliche della Provin-cia di Bologna ai sensi dell’ Art. 146 comma C del Decreto Legislativo 490/99. Elenco delle Acque Pubbliche del T.U. 11-12-33 n.1775.
Ai medesimi corsi d’acqua, in quanto acque pubbliche, si applica inoltre, fino alla ap-provazione del Piano Paesistico, la tutela paesaggistica ai sensi del D.Lgs. 42/2004 art. 142 lettera c), per una larghezza di m. 150 da ciascuna delle sponde o dal piede dell’argine. 1° Elenco approvato con Decreto Luogotenenziale del 29/09/1918
A30 Torrente Quader-na, inf.n.1
Idice Ozzano Dallo sbocco alla confluenza col Rio che scende da
Dallo sbocco alla confluenza dei due rami di origine che provincia (passa in provincia di Firenze, ove ha origine).
1° Elenco suppletivo approvato con Regio Decreto del 04/07/1929 B6bis Scolo Fiumicello Canale
della Bot-te (Lor-gana)
Castenaso Dallo sbocco alle origini.
2° Elenco suppletivo approvato con Decreto Ministeriale del 29/09/1992
ZONE DI PARTICOLARE INTERESSE PAESAGGISTICO-AMBIENTALE
Le zone di particolare interesse paesaggistico-ambientale sono definite in relazione a connotati paesaggistici ed ecologici come particolari condizioni morfologici e/o vegeta-zionali, particolari connotati di naturalità e/o diversità biologica, condizioni di ridotta an-tropizzazione. L’art. 7.3 del PTCP tutela le medesime zone attraverso il mantenimento, il recupero e la valorizzazione dei caratteri che li contraddistinguono.
Le zone di particolare interesse paesaggistico fanno parte del territorio rurale e di nor-ma non devono essere destinate ad insediamenti e infrastrutture, fatte salve una serie di eccezioni precisate nella normativa.
Negli strumenti di pianificazione comunale possono essere previsti interventi tipo: par-chi con attrezzature mobili o precarie, percorsi e spazi di sosta pedonali o per mezzi non motorizzati, zone alberate di nuovo impianto. Per quanto riguarda le infrastrutture e gli impianti di pubblica utilità ammettono una serie di interventi nel rispetto delle com-patibilità previste, in particolare nel rispetto delle caratteristiche paesaggistiche del ter-ritorio.
Nel territorio dell’Associazione di Valle Idice sono individuate zone di interesse pae-saggistico-ambientale solo nei Comuni di Ozzano e San Lazzaro, nella porzione colli-nare del loro territorio,zone che tuttavia non comprendono le aree collinari più a ridosso della via Emilia che sono state oggetto di maggiore pressione antropica.
ALBERI MONUMENTALI TUTELATI AI SENSI DELLA L.R.2/77
Gli alberi monumentali, tutelati ai sensi della L.R. 2/77, che ricadono nel territorio dell’Associazione di Valle Idice vengono elencati nella tabella di seguito che è ricavata dalla Banca dati degli alberi monumentali della Regione Emilia-Romagna. È presente un solo albero monumentale tutelato a Castenaso e sei a Ozzano.
Comune Località Genere specie
Castenaso Marano, Via Ciottitrentadue, 16 FRAXINUS OXYCARPA Ozzano Buca Vecchia, Via V. Quaderna, 6 QUERCUS SP
Ozzano Mercatale, Via Monte Armato QUERCUS SP
Ozzano Settefonti, Via Pilastrino 3 QUERCUS SP
Ozzano Settefonti, Via Tolara di Sopra QUERCUS SP
Ozzano Via dei Billi QUERCUS SP
Ozzano Via Marconi QUERCUS PUBESCENS
CRINALI, CALANCHI E DOSSI
I crinali, i calanchi e i dossi di pianura sono specifici elementi che contribuiscono alla definizione delle particolarità paesistico-ambientali del territorio. Tali elementi, indivi-duati dal PTCP e normati dall’art. 7.6, vanno recepiti nei PSC, che eventualmente li possono integrare con ulteriori elementi che risultino significativi dal punto di vista pae-saggistico, dettando specifiche disposizioni volte a salvaguardarne il profilo, i coni vi-suali e i punti di vista.
Per quanto riguarda i crinali, questi sono presenti nella collina di Ozzano e di San Laz-zaro, e in genere sono rimasti storicamente liberi da infrastrutture e insediamenti. In questo caso quindi il profilo di crinale deve essere conservato integro e libero da edifici, sul crinale stesso o nelle immediate vicinanza, che possano alterarne la percezione vi-siva dai principali centri abitati e dalle principali infrastrutture viarie.
Sui crinali sono previste condizioni e limitazioni, nei rispettivi piani di settore, per quan-to riguarda la realizzazione di antenne di trasmissione radio-televisiva, di tralicci per e-lettrodotti, di impianti per l’energia eolica.
Per quanto riguarda i calanchi, che sono presenti solo in minima parte nel Comune di San Lazzaro e invece caratterizzano il paesaggio collinare di Ozzano, la conservazione degli aspetti naturalistici e paesaggistici è preminente. Sono previsti se necessari inter-venti di miglioramento dell’assetto idrogeologico. I calanchi delle colline di S.Lazzaro ricadono interamente all’interno del perimetro del Parco Regionale dei Gessi e dei Ca-lanchi dell’Abbadessa, per cui le relative disposizioni di tutela si ritrovano negli stru-menti di gestione del Parco, mentre i calanchi di Ozzano ricadono solo parzialmente all’interno del perimetro del Parco; in questo caso manca una disciplina di tutela omo-genea.
Non sono presenti dossi nella porzione di pianura dell’Associazione Valle dell’Idice.
C.4.3. Le criticità del paesaggio