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Elettrodotti, Impianti per tele-radiocomunicazione e Stazioni radio-base Da sempre nello spazio che ci circonda è presente un fondo elettromagnetico naturale

Nel documento (L.R. 24 marzo 2000, n.20 - art.28) (pagine 161-165)

OZZANO DELL’EMILIA Capoluogo

C.6.2. Elettrodotti, Impianti per tele-radiocomunicazione e Stazioni radio-base Da sempre nello spazio che ci circonda è presente un fondo elettromagnetico naturale

costituito da radiazioni di provenienza terrestre e cosmica. L’intervento dell’uomo ha prodotto sul nostro pianeta un aumento delle radiazioni elettromagnetiche di diversi or-dini di grandezza, così da rendere per certi versi trascurabile il fondo elettromagnetico naturale.

Oggigiorno l’elettrosmog, ossia l’inquinamento causato dalla presenza diffusa di radia-zioni o campi elettromagnetici, rappresenta uno dei problemi più sentiti da parte della popolazione, sia per la rapida crescita del numero delle sorgenti, sia per l´assenza di una percezione acustica, olfattiva e visiva del fenomeno propagativo e di conoscenze certe in merito ai possibili effetti a lungo termine dei campi elettromagnetici sulla salute umana.

Tra le principali sorgenti artificiali di campi elettromagnetici nell’ambiente vanno anno-verati gli apparati per il trasporto e la distribuzione dell’energia elettrica o elettrodotti, costituiti da linee elettriche ad altissima, alta, media e bassa tensione, da centrali di produzione e da stazioni e cabine di trasformazione dell’energia elettrica, che produco-no campi detti a bassa frequenza e gli impianti per tele-radiotelecomunicazione, che generano campi ad alta frequenza e comprendono i sistemi per diffusione radio e tele-visiva, gli impianti per la telefonia cellulare o mobile o stazioni radio base (SRB), gli im-pianti di collegamento radiofonico, televisivo e per telefonia mobile e fissa (ponti radio) ed i radar.

C.6.2.1 ELETTRODOTTI

Gli impianti di distribuzione dell’energia vengono distinti per tipologia di tensione: linee ad altissima tensione (220 – 380 kV), ad alta tensione (50 – 132 kV) e a media

tensio-ne (15 kV).

Per ciascuna tipologia di linea elettrica, in particolare in relazione alla tensione d’esercizio, vengono determinate in via cautelativa delle fasce di rispetto al fine di ga-rantire il perseguimento dell’obiettivo di qualità di 0,2 micro Tesla. L’individuazione del-le fasce di rispetto devono essere rappresentate graficamente negli strumenti di pianifi-cazione urbanistica comunale ai sensi della Direttiva per l’applipianifi-cazione della L.R. 31 ot-tobre 2000, n.30 recante “Norme per la tutela e la salvaguardia dell’ambiente dall’inquinamento elettromagnetico”.

Nella medesima Direttiva vengono inoltre descritte le procedure per l’individuazione delle fasce di rispetto che costituiscono dotazione ecologica ed ambientale del territorio ai sensi dell’art A-25 della L.R. 20/2000. Le dimensioni in metri della fascia laterale di rispetto per il perseguimento dell’obiettivo di qualità previsto vengono riportate nella ta-bella di seguito.

Fasce laterali di rispetto

kV Terna singola Doppia terna otti-mizzata

Nel territorio dell’Associazione di Valle Idice è localizzata una Stazione elettrica (sta-zione di Colunga a 380/220/132 kV), cioè una centrale di smistamento dell’alta tensio-ne di rilievo provinciale adiacente ai grandi centri e lungo i tracciati della rete di tra-smissione nazionale. La centrale è localizzata in territorio di Castenaso, via Batocchio 3, ma in posizione baricentrica rispetto al territorio dell’Associazione. Dalla centrale in direzioni radiali partono numerosi elettrodotti che investono in maniera consistente il Comune di Castenaso e San Lazzaro e in misura minore Ozzano. Le linee ad altissima tensione sono in direzione nord-sud, quelle ad alta tensione nord-sud e est-ovest.

Per quanto riguarda Castenaso in particolare, la presenza delle linee ad alta tensione comporta una serie di criticità: dal punto di vista visuale e paesaggistico la densità di linee genera inquinamento visivo, specie nella zona sud est del Comune e in località Madonna di Castenaso dove le linee convergono; da un punto di vista ambientale c’è interferenza tra le linee ad alta tensione e l’insediamento antropico nei quartieri resi-denziali e nelle aree di nuova espansione a est del capoluogo, e nella parte nord dell’area industriale di Villanova.

Ad Ozzano le linee dell’alta tensione hanno un impatto territoriale e paesaggistico mol-to più limitamol-to poichè due delle tre principali linee corrono parallele all’aumol-tostrada a nord e alla ferrovia a sud, attraversando solo in un punto l’area industriale di Ponte Rizzoli, la terza penetra verso la collina attraverso il fondovalle dell’Idice e lambisce solo mar-ginalmente il centro abitato di Noce.

Di seguito si riporta l’elenco delle linee elettriche gestite da TERNA:

 linea a 380 KV doppia terna n.302/303 “Martignone-Colunga”/”Colunga-Forlì-Oraziana”;

 linea a 220 KV n.226 “Colunga-Palo 130”;

 linea a 220 KV n.230 “Colunga-Palo 70”, tratto disponibile in doppia terna con Li-nea n.260;

 linea a 220 KV n.260 “Colunga-Bussolengo deriv. palo 74 (ex Colunga - Ostiglia);

 linea a 220 KV n. 261 “Colunga-Casellina”

 linea a 132 KV n.859 “Colunga-Altedo”

 linea a 132 KV n.844 “Colunga-Ravenna Canala”.

Ai fini del calcolo delle fasce di rispetto, riportate nella carta XX.D2.2, nessuna di que-ste linee può essere considerata ottimizzata.

Gli Interventi di “risanamento” (interramento) su elettrodotti che riguardano la rete so-praelencata nel territorio dell’Associazione Valle idice sono i seguenti:

Nel Comune di San Lazzaro di Savena:

 Futuro interramento elettrodotto previsto alla Cicogna

 Interramento elettrodotti 710 su Via Vigano

 Interramento elettrodotto RFI “S.Viola-Grizzana” dal traliccio 43 al 53 , su Via Pog-gi (realizzato);

 Derivazione San Ruffillo entra-esci (in fase di valutazione da Arpa).

Nel Comune di Castenaso:

 Interramento elettrodotti 723 e 724 Ipercoop Centro Commerciale (in corso di at-tuazione);

Nel Comune di Ozzano:

 CP Ponte Rizzoli e interramento elettrodotto 705 su Via Marconi (in previsione di attuazione).

In relazione a tale ambito territoriale all’interno del Piano di Sviluppo 2007 (PdS2007) della Rete di Trasmissione Nazionale (RTN), è previsto un intervento che interesserà il territorio di Valle Idice. Tale intervento denominato nel PdS 2007 “Elettrodotto 380 kV Calenzano-Colunga” prevede il riclassamento a 380 kV dell’attuale linea a 220 kV “Co-lunga-Casellina”, nel tratto tra Colunga e Calenzano, con un collegamento intermedio presso San Benedetto al Querceto, peraltro già realizzato in classe 380 kV.

L’intervento consentirà di ridurre i vincoli al transito dell’energia elettrica tra Nord e Centro-nord del paese permettendo al contempo di ridurre considerevolmente le perdi-te di reperdi-te.

C.6.2.2IMPIANTI PER TELE-RADIOCOMUNICAZIONE E STAZIONI RADIO BASE (SRB)

A premessa di quanto sotto riportato occorre ricordare che Regione ed Enti locali attra-verso Arpa, svolgono valutazioni preventive ed attività di controllo e vigilanza finalizza-te alla verifica del rispetto dei valori di riferimento normativo per i campi elettromagneti-ci (limiti di esposizione, valori di attenzione ed obiettivi di qualità) previsti dalla

normati-va nazionale e regionale vigente. Le misure manuali vengono eseguite con strumenta-zione portatile dotata di sonde in grado di rilevare il campo elettrico e magnetico in specifici intervalli di frequenza. I rilievi strumentali vengono effettuati in accordo con le norme tecniche CEI di riferimento. Si distinguono misure a banda larga e misure a banda stretta. Le misure a banda larga permettono di valutare il livello di campo elet-tromagnetico generato in un determinato range di frequenza, senza distinguere tra sin-gole frequenze di funzionamento degli impianti emettitori, mentre le misure a banda stretta hanno la caratteristica della selettività, ossia consentono di discriminare il con-tributo di più sorgenti operanti a frequenze diverse. L’attività di monitoraggio in conti-nuo permette di valutare i livelli di campo elettromagnetico presenti in determinate aree e le loro variazioni temporali, informandone la popolazione ed i soggetti interessati tra-mite idonei strumenti di divulgazione dei dati.

Nel documento (L.R. 24 marzo 2000, n.20 - art.28) (pagine 161-165)