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Crociere: domanda in crescita e offerta sempre più diversificata

ANDAMENTO E PREVISIONI DEL MERCATO CROCIERISTICO ITALIANO

4.1 Crociere: domanda in crescita e offerta sempre più diversificata

Sono sempre di più gli italiani che scelgono la crociera per una vacanza; a confermarlo sono le più importanti compagnie di navigazione che ogni anno vedono lievitare le cifre dei propri fatturati, cifre che inducono gli armatori oltre che ad aumentare la capacità di posti con navi sempre più grandi, a diversificare l’offerta per soddisfare le varie tipologie di clientela.

Le famiglie, ad esempio, preferiscono questo tipo di vacanza grazie all’ottimo rapporto qualità prezzo; il costo medio di una crociera della durata di una settimana, infatti, si aggira intorno ai 1.500 euro. E poi ci sono molte compagnie di navigazione che applicano condizioni particolarmente vantaggiose ai nuclei familiari, come il far viaggiare gratis i minori se accompagnati dai genitori.

Anche gli sposi in viaggio di nozze risultano tra i clienti più numerosi, non solo perché il mare rappresenta il naturale palcoscenico del romanticismo ma anche per gli sconti speciali dedicati a loro che pare prediligano i Caraibi e il Mediterraneo.

Più che un albergo galleggiante, molte navi sono ormai veri e propri villaggi in grado di offrire numerose occasioni di svago: teatri, cinema, casinò o ancora vere e proprie Spa dove farsi coccolare. Sempre più richieste anche le crociere a tema come quelle del gusto, del ballo, del jazz, solo per citare qualche esempio.

Da qualche anno poi si stanno affermando, soprattutto sul mercato del Nord Europa, ma anche in piccola parte su quello italiano, le crociere fluviali che attirano un segmento sempre più ampio di clientela, ad un prezzo medio che oscilla tra i 1.000 e gli oltre 2.000 euro per persona, per un periodo che va da fine marzo a metà novembre.

Le più amate in Europa sono quelle sul Danubio e sul Reno, scelte non più solo da una clientela di mezza età ma anche da sposi in viaggio di nozze, dalle famiglie e dai trentenni. Anche, quindi, questo ramo del settore è in costante crescita, poiché la crociera fluviale offre una varietà di itinerari naturalistici, culturali, gastronomici e tematici, navi eccellenti, cura del servizio e ottima attenzione verso il cliente.

Si naviga almeno lungo 18 fiumi alla scoperta di circa 12 Paesi Europei, con oltre 60 navi impegnate nella navigazione lungo i principali corsi d’acqua.

Il settore crocieristico fluviale movimenta circa 450.000 passeggeri ogni anno, con una percentuale crescente di italiani. Tra le compagnie leader: Croisi Europe che con la flotta più moderna detiene il 35% del mercato (150.000 passeggeri solo nel 2005, 25 navi, 30 anni di esperienza), seguita da Viking River Cruises, Seetours e Peter

Deilmann. Per quanto rigurda l’Italia, Croisi Europe è attualmente l’unica compagnia in grado di effettuare itinerari lungo il Po sulla rotta Venezia-Cremona a bordo della nave Michelangelo; ma le difficoltà legate al livello dell’acqua rendono il fiume italiano

difficilmente navigabile da alcuni tipi di imbarcazioni, per questo è auspicabile una politica di riqualificazione del territorio e delle strutture presenti.

Ultimamente poi la nave rappresenta anche la location ideale per gli incentive; lo conferma la crescita delle richieste da parte di aziende che trovano nella crociera un viaggio in grado di offrire con un ottimo rapporto qualità prezzo, svago e lavoro senza dover affrontare stressanti spostamenti.

La crociera quindi, si può ben dire, che faccia bene all’intera industria turistica: cambia in meglio le abitudini di consumo e conquista ancora nuove quote di mercato.

Pare che alle compagnie di crociera stia riuscendo il progetto a lungo rincorso anche dal tour operating: la domanda italiana si muove davvero in anticipo.

Merito del nuovo pricing lanciato dai due grandi vettori del mercato italiano, Costa Crociere e MSC Crociere, con formule differenti che comunque premiano

sostanzialmente i primi arrivati.

L’industria crocieristica è riuscita ad invertire il trend ormai consolidato delle prenotazioni last minute grazie a questa sapiente politica di prezzo, la quale ha

interpretato correttamente le esigenze dei clienti. Un fenomeno che secondo molti si sta riversando anche sugli altri segmenti dell’offerta turistica, dove l’early booking non aveva ancora sortito di questi effetti. Peraltro l’early booking delle crociere è presente tutto l’anno, con la sua certezza di risparmio per il viaggiatore più accorto.

Nel mercato italiano, grazie a questa strategia, non solo il picco delle prenotazioni si è spostato di circa due mesi rispetto al periodo di maggiore richiesta di Maggio, ma i booking settimanali sono sensibilmente aumentati sin dai primi mesi dell’anno.

E’ una scelta che ha un riscontro positivo per tutti, per le compagnie di crociera che stabilizzano i propri flussi commerciali e finanziari e ricevono le prenotazioni in anticipo, per i clienti che possono prenotare serenamente la propria vacanza e usufruire del miglior prezzo disponibile senza aspettare l’ultimo momento e naturalmente per gli agenti di viaggio che possono contare su vendite regolari di un prodotto ad alta

soddisfazione.

Si può quindi dire che nuove sfide da parte del comparto crocieristico italiano e

mondiale stanno aprendo nuove vie di sviluppo e di “cambiamento di rotta” verso aree geografiche e porti in grado di offrire, per dimensioni e attrattive, una maggiore apertura turistica nel settore.

Le compagnie del mercato americano, finora parte trainante della crocieristica che ha registrato un incremento del 10%, stanno spostando l’attenzione nel Mediterraneo, verso nuovi scali di particolare interesse logistico, con buona stagionalità e ottime potenzialità storico-culturali per il turismo.

Dal punto di vista geografico e culturale l’Italia ha un valore aggiunto e rientra

facilmente nelle rotte da crociera che toccano anche altri Paesi, quali Francia, Spagna,

Portogallo, Grecia e Turchia.

La produzione di navi è in continuo aumento: solamente Fincantieri ne produce il 42%

a livello mondiale, e ognuna di queste imbarcazioni può costare fino a 450 milioni di dollari. Da questo si può facilmente capire come attualmente l’impatto economico complessivo di questo mercato mondiale sia enorme: è di 60 bilioni di dollari e crea 600 mila posti lavoro l’anno. Nel 2005, gli investimenti sono arrivati a 12 bilioni di dollari per 120 mila nuovi occupati, mentre il Nord America ha registrato 32 bilioni di dollari e 330 mila posti occupazionali. In Europa i passeggeri hanno toccato punte di 3,2 milioni di passeggeri con un trend di crescita del 13,4%.

In questo quadro complessivo, i porti italiani offrono requisiti fondamentali e ottimali dal punto di vista logistico.

Il giro di vacanzieri da crociera è in continuo aumento: in America il 3,2% della popolazione sceglie la crociera, in Italia lo 0,9%, mentre in Germania lo 0,8%; ma il dato registrato in Italia è destinato a crescere.

Basta contare il numero delle navi che transitano nel Mediterraneo con il loro carico di passeggeri: 56 nel 2006, che sono diventate 63 nel 2007; ben sette unità in più

in un anno26.

In definitiva, i dati forniti ci fanno credere all’apertura di nuove buone ulteriori prospettive per il mercato italiano, nell’ambito della tendenza globale di incremento degli investimenti per il settore delle crociere a livello internazionale.

26 Comunicato stampa del Comune di Trieste

4.2 Ottime prospettive di crescita per il mercato crocieristico italiano ed