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6. Sesto Capitolo – Commento alla traduzione

6.6. Elementi culturospecifici

6.6.1. Culturemi in My Mad Fat Diary

Nei primi due episodi di My Mad Fat Diary che sono stati tradotti compaiono molti riferimenti culturali appartenenti a vari aspetti della cultura Britannica, dai piatti tipici ai programmi tv. Questi riferimenti culturali necessitano di più attenzione rispetto ad altri elementi linguistici. Di seguito verranno esposte alcune soluzioni traduttive con la conseguente motivazione.

Il primo culturema che è possibile trovare nel primo episodio è legato all’unità di misura del peso. In questo caso, infatti, viene usato il termine stone che è appunto l’unità di peso inglese e che è usata per pesare persone o animali. Una stone corrisponde a 14 libbre (altra unità di misura del peso utilizzata nel Regno Unito e altri paesi anglosassoni) che sono circa 6,5 chilogrammi.

Nella traduzione si è deciso di tradurlo così: RAE (FC) Dear Diary, I'm 16, I weigh 16

and a halfstone and I live in Lincolnshire. My interests include music, vegging out and finding a fit boy. Oh, scratch that, any boy, to quench my ever-growing horn.

Caro diario, ho 16 anni, peso 105 chili e vivo nel

Lincolnshire. I miei interessi includono la musica, girarmi i pollici e trovare un bel ragazzo. Ah, questa cancellatela,

qualsiasi ragazzo, per placare la mia sete di sesso.

In questo caso la strategia traduttiva adottata è la domestication, ovvero l’eliminazione del culturema britannico al fine di rendere il testo più vicino alla cultura del pubblico di arrivo grazie all’inserimento di un suo riferimento culturale. L’unita di misura inglese è quindi stata convertita nell’unità di misura italiana, il chilo. Si è scelto di eliminare il riferimento culturale in quanto ad uno spettatore italiano, in particolare

152 Anthony Pym, Translation and Text Transfer. An Essay on the Principles of Intercultural

Communication, Tarragona, Intercultural Studies Group, 2010, p. 127.

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molto giovane, sarebbe risultato difficile comprenderne il significato e associare il corrispettivo italiano.

Un altro riferimento culturale è la valuta britannica. Vengono menzionati, infatti, il pound e il penny. In entrami i casi il culturema è stato mantenuto e dunque anche nella traduzione italiano sono stati usati i riferimenti culturali originali. Però, in uno dei casi appena esposti, è stata necessaria una traduzione in italiano: stiamo parlando del caso di pound che è stato tradotto con ‘sterlina’. Per il penny, invece, è stato mantenuto il termine inglese.

Sempre in relazione alla valuta, in un caso viene utilizzato il termine fiver. In questo caso abbiamo a che fare con un termine informale tipicamente britannico utilizzato per indicare la banconota da cinque sterline. La strategia che è stata adottata in questa occasione è quella dell’ explicitation, viene dunque spiegato il significato del termine originale, infatti il traducente scelto è ‘cinque sterline’ arrivando ad avere questo risultato:

FINN I'll give you a fiver. Ti do cinque sterline.

Così facendo viene mantenuto il riferimento culturale, ma, inevitabilmente perdiamo l’informalità veicolata dal termine originale.

I riferimenti culturalmente più marcati sono i piatti tipici e in My Mad Fat

Diary possiamo trovare molti esempi. I casi incontrati non sono stati affrontati tutti

allo stesso modo. In alcune occasioni i culturemi sono stati mantenuti, mentre in altre si è preferito agire diversamente e scegliere altre strategie traduttive.

Il primo piatto tipico che incontriamo sono le Scotch eggs154. Si tratta di un piatto tipicamente scozzese, come suggerisce il nome, che però è possibile trovare in tutti i paesi anglosassoni. Il dubbio iniziale era se mantenere o meno questo culturema: la scelta è stata combattuta anche per una questione di lip-sync. Infatti, abbiamo un primo piano sul personaggio che pronuncia la battuta. L’idea iniziale era quella di eliminare il riferimento culturale e tradurre Scotch eggs con ‘salsicce’ per far sì che il suono del traducente si adattasse al movimento delle labbra. In un secondo momento, però, è stato ritenuto opportuno mantenere il riferimento culturale. Questo perché si è

154 Sono delle uova avvolte in un impasto fatto di carne. Le uova vengono impanate e successivamente

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pensato al pubblico destinatario della serie, che è composto prevalentemente da adolescenti e giovanissimi fruitori che sicuramente studiano la lingua inglese da qualche anno. Trattandosi, dunque, di un pubblico che ha già avuto modo di entrare in contatto con la cultura inglese non è da escludere che riesca a cogliere il riferimento alla cucina tipica del paese di origine della serie.

Lo stesso ragionamento è stato fatto per lo Yorkshire pudding155. Mantenere questo riferimento culturale non era strettamente necessario in quanto in video non viene mostrato il piatto in questione e durante la conversazione non si parla di cucina. Si è, però, deciso di mantenere comunque il culturema in quanto la serie, in generale, è fortemente connotata geograficamente. Viene ripetuto più volte che l’azione ha luogo nel Lincolnshire, ci sono continui riferimenti alla cultura britannica e anche visivamente si percepisce l’ambientazione inglese. Eliminare questo riferimento culturale ci avrebbe potuto portare a snaturare la serie privandola della sua ‘inglesità’. Inoltre, lo Yorkshire pudding è un piatto piuttosto famoso che si impara a conoscere fin da subito quando si inizia a studiare la lingua inglese. Generalmente, ai bambini che affrontano lo studio dell’inglese, vengono insegnate le tradizioni anglosassoni osservate durante le festività, tra cui quelle natalizie. Durante un pranzo importante come quello di Natale, infatti, vengono preparati arrosti a cui si accompagnano proprio gli Yorkshire puddings. Per questo motivo, per uno spettatore italiano non dovrebbe essere troppo complicato riconoscere il riferimento culturale.

Un discorso diverso è stato fatto per altri due riferimenti culturali, sausage

casserole e pasty. Nel primo caso, sausage casserole, la strategia adottata è stata una

traduzione, più o meno, letterale e come traducente è stato scelto proprio ‘stufato di salsiccia’. È più o meno letterale perché il casserole non è esattamente uno ‘stufato’, ma rimaniamo comunque sulla stessa tipologia di piatto cotto lentamente in un grande recipiente. Anche in questo caso il piatto non si vede, ma l’intento principale era quello di rimanere il più vicino possibile al testo originale e dunque al culturema menzionato. Nel secondo caso, pasty, purtroppo non è stato possibile mantenere il riferimento culturale. Il pasty, o meglio Cornish pasty, è un fagottino di pasta sfoglia a forma di mezza luna ripiena di carne e verdure. Questo piatto tipico si è guadagnato l’indicazione geografica protetta (IGP), il che vuol dire che per essere chiamato tale deve essere cucinato secondo una ricetta ben precisa e deve essere preparato in

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Cornovaglia. Purtroppo, in Italia il pasty non è molto conosciuto e per questo motivo la scelta del traducente non è stata semplice. Inoltre, in video viene mostrato il piatto, ma non ha la classica forma a mezzaluna, bensì ha una forma rettangolare. È anche per questo motivo che c’è stata reticenza nel mantenere il riferimento culturale. Dunque, anche se il pasty fosse stato abbastanza conosciuto da mantenere il termine originale, si sarebbe creata confusione nello spettatore italiano che magari ha una vaga idea di che cosa sia e di come sia fatto, ma viene fuorviato dalle immagini. Perciò, come traducente è stato scelto ‘focaccina’ che per forma rimanda a ciò che viene mostrato nella scena della serie.

Un altro riferimento culturale che non è stato mantenuto è il tiger bread. Questo tipo di pane in realtà non è un riferimento alla cultura britannica, infatti è un alimento che ha origine nei Paesi Bassi e deve il suo nome alla crosta crepata che ricorda il manto di una tigre. Il tiger bread è conosciuto in Italia come ‘pane tigre’ e inizialmente l’idea era di utilizzare come traducente proprio questa denominazione. Però, in un secondo momento, si è optato per una generalizzazione traducendo il culturema con ‘pane bianco’ in quanto è possibile che uno spettatore medio non sappia cosa sia il ‘pane tigre’.

L’ultimo riferimento culturale legato alla sfera semantica del cibo è Bolognese

sauce. In questo caso non ci sono stati dubbi in quanto si tratta di un riferimento

appartenente alla cultura italiana e come strategia traduttiva è stata scelta la traduzione letterale. Per questo il traducente scelto è ‘ragù alla bolognese’.

In My Mad Fat Diary è possibile trovare molti riferimenti a marchi di prodotti venduti nel Regno Unito. Le marche in questione sono utilizzate al posto nel nome generico del prodotto di cui si sta parlando.

Per la traduzione è stata adottata la stessa strategia per tutti i marchi eccetto due. Di seguito è possibile trovare la lista delle marche menzionate nei due episodi e le relative propose di traduzione.

Termine originale Proposta di traduzione

Blue Riband Barrette

Lemon Hooch Bacardi al lime

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Monster Munch Patatine

Branston Mostarda

Lurpak Lurpak

Il primo marchio che viene citato è Blue Riband ed è una marca di biscotti ricoperti di cioccolato e barrette, lanciate sul mercato nel 1936. Le barrette di cioccolato Blue Riband sono simili alle barrette Kit Kat e questo marchio avrebbe potuto essere scelto come traducente così da utilizzare il replacement come strategia traduttiva. Il marchio Kit Kat è conosciuto sia nel Regno Unito che in Italia e per questo sarebbe stato verosimile che i personaggi di una vicenda ambientata in Inghilterra mangiassero le barrette di questa marca. Tuttavia, si è presentato il problema del vincolo visivo in quanto la barretta Blue Riband viene mostrata in video ed è chiaramente visibile la caratteristica carta blu che dà il nome allo snack. Per questo motivo non è stato possibile sostituire il marchio e dunque si è optato per una generalizzazione traducendo il marchio semplicemente con il termine ‘barretta’. Inoltre, il marchio Blue Riband è fortemente connotato culturalmente e non sarebbe stato possibile, in alcun modo, mantenerlo.

Il secondo marchio a cui si accenna alla fine del primo episodio è Lemon

Hooch. La Lemon Hooch, o semplicemente chiamata Hooch, è una bevanda alcolica a

base di limone. Era una bevanda molto in voga a metà degli anni ’90 (è stata immessa sul mercato nel 1995) e ha fatto sì che si sviluppasse il mercato delle alcopops156. Essendo la bevanda particolarmente popolare tra i giovanissimi, nel 1997 ha subito un restyling della confezione che è stata resa più sofisticata e più ‘adulta’ così da scoraggiare i giovani ad acquistarla157. La Lemon Hooch non è mai stata commercializzata nel nostro paese e dunque per uno spettatore italiano sarebbe difficile comprendere il riferimento strettamente culturale. Per questo motivo è stata scelta come strategia traduttiva la sostituzione. Infatti, in traduzione al posto di Lemon

Hooch si è optato per ‘Bacardi al lime’. Il marchio scelto per sostituire quello

britannico è Bacardi Breezer. Il Bacardi Breezer è anch’esso una bevanda alcopop lanciata sul mercato del Regno Unito nel 1993, quindi introno agli stessi anni in cui ha

156 L’ alcopop è una bevanda alcolica aromatizzata a vari gusti con un grado alcolico che varia tra il 3

e il 7 %.

157 Telegraph, https://www.telegraph.co.uk/foodanddrink/foodanddrinknews/9381014/Hooch-the-

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fatto la sua comparsa la Lemon Hooch158. È stato scelto questo marchio perché i due prodotti in questione mostrano molte affinità. Così come la Lemon Hooch, anche il

Bacardi Breezer ha una gradazione alcolica molto bassa (intorno al 4%) perché

destinato a giovani ragazzi ed è anch’esso aromatizzato a gusti diversi. A proposito del gusto, non è stato possibile mantenere quello originario perché il Bacardi Breezer al limone è stato introdotto sul mercato solo nel 2003 e si sarebbe creata un’incongruenza storica. Quindi, si è scelto il gusto più vicino al limone, il lime. Dunque, si ritiene che la scelta di sostituire il marchio possa essere d’aiuto al pubblico italiano dal momento che il Bacardi è ampiamente commercializzato anche nel nostro paese ed è ancora oggi molto popolare tra i giovani, per questo motivo si è scelto un culturema condiviso sia dalla cultura di partenza sia dalla cultura di arrivo.

Un altro culturema che è stato generalizzato è Sugar Puffs. Gli Sugar Puffs sono dei cereali al miele e per questa ragione si era pensato di scegliere come strategia la sostituzione e come traducente il termine ‘Cheerios’. Era stato scelto questo traducente per mantenere la stessa tipologia di cereali dal momento che anche i

Cheerios, così come gli Sugar Puffs, sono dei cereali al miele. Però, in un secondo

momento si è preferito scegliere come strategia traduttiva la generalizzazione per due motivi. Il primo è che non era necessario rimanere così specifici, mantenendo dei cereali al miele come traducente in quanto in video non vengono mostrati. Il secondo motivo è che gli Sugar Puffs sono britannici, mentre i Cheerios americani. Però, benché anche i cereali americani siano venduti nel Regno Unito rimaneva il timore di perdere in ogni caso il riferimento culturale britannico e per questo motivo si è preferito optare per un termine generico come ‘cereali’.

Le Monster Munch sono delle patatine di mais prodotte da Walkers159, sono principalmente state create per i bambini vista la loro forma di mostriciattolo e sono tra le patatine più consumate nel regno unito160. Anche in questo caso il prodotto non è presente sul mercato italiano e si è preferito generalizzare utilizzando come traducente ‘patatine’.

Anche per Branston si è utilizzato la stessa strategia, la generalizzazione.

Branston è un marchio che produce chutney. Il chutney è una salsa asiatica,

principalmente indiana, a base di aceto, frutta, zucchero e spezie ed è simile alla

158 BBC, https://www.bbc.com/news/magazine-23502892 159 Walkers è un produttore britannico di snack.

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mostarda italiana. Il traducente scelto è proprio ‘mostarda’. Si è preferito non mantenere il marchio per i motivi già spiegati in precedenza, però non si è scelto neanche di utilizzare il termine chutney in quanto si ritiene che non è un termine che uno spettatore italiano medio possa comprendere.

Un marchio che è stato gestito diversamente è Lurpak che è stato mantenuto anche nella traduzione italiana. Lurpak è una marca che produce burro e si è deciso di mantenerlo in quanto il marchio in questione è commercializzato anche nei supermercati italiani tanto da avere un sito internet nella nostra lingua. Inoltre, il dialogo non permetteva di generalizzare utilizzando il nome del prodotto. Il dialogo originale e la proposta di traduzione sono i seguenti:

LINDA I've got tiger bread and spread for dipping.

C’è il pane bianco col burro da inzuppare.

RAE What spread is it? Che burro è? LINDA Lurpak. Lurpak.

Come si può vedere, il termine generico ‘burro’ è stato utilizzato come traducente di spread. Spread in realtà è una crema spalmabile non meglio specificata e infatti nel dialogo uno dei personaggi chiede proprio di ‘crema’ si tratti. L’utilizzo di ‘crema spalmabile’ come traducente avrebbe creato un problema a livello di lip-

sync in quanto avrebbe allungato la battuta e non avrebbe rispettato le limitazioni

temporali. Inoltre, in italiano sarebbe stato strano definire il burro come ‘crema’. Per questi motivi il marchio Lurpak è stato mantenuto e in più dal contesto si può capire che è la marca del burro.

Tra i riferimenti culturali presenti nella serie tv possiamo trovare anche un programma televisivo, Mastermind. Mastermind è un game show della televisione britannica in onda sulle reti della BBC dal 1972. Il gioco consiste nel rispondere a domande di argomenti vari. L’intento iniziale era quello di trovare un programma che fosse simile a Mastermind e che fosse trasmesso sia in Italia che nel Regno Unito. Una valida opzione avrebbe potuto essere Who Wants to Be a Millionaire? che in Italia è conosciuto con il nome di ‘Chi Vuol Essere Milionario?’. Il problema, però, in questo caso sono le date. Nel Regno Unito, infatti, il programma è andato in onda la prima volta nel 1998, mentre in Italia nel 2000. Quindi è stato impossibile utilizzarlo come traducente dal momento che la serie è ambientata nel 1996. I programmi televisivi sono dei riferimenti culturali ben radicati nella cultura di un paese e raramente lo stesso

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programma viene prodotto in più paesi. Per questo motivo è stato difficile trovare una soluzione traduttiva e dunque si è preferito mantenere il titolo originale. Inoltre, è facilmente intuibile dal contesto che si tratta di un game show. Ovviamente, è inutile dire che si è preferito non sostituirlo con un qualsiasi programma trasmesso solamente in Italia perché avremmo rischiato di ricollocare l’azione in Italia quando in realtà le vicende si svolgono in Inghilterra, il che, come già detto, viene ribadito numerose volte.

Ancora, abbiamo un riferimento culturale che non appartiene alla cultura britannica bensì a quella americana, si tratta della Weight Watchers. La Weight

Watchers è una dieta che ha origine a New York negli anni ’60 grazie a Jean Nidetch.

Non è necessario dilungarsi nei dettaglia di questo programma di dimagrimento, ma basta dire che è molto conosciuto anche in Italia e ne parlano molti siti dedicati all’alimentazione e al benessere. Per questo motivo si è deciso di tenere l’espressione originale.

Infine, gli ultimi culturemi presenti sono i titoli di due album, Park Life e Now

33. Il primo, Park Life, è un album dei Blur pubblicato nel 1994, mentre Now 33, il

cui nome completo è Now That's What I Call Music! 33, è una compilation di brani di vari artisti, una sorta di greatest hits. Trattandosi in entrambi i casi di titoli di album si è deciso di mantenerli.

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