2.8 Le pratiche ibride
2.8.2 Da Napster a Emule: Digital file sharing e Economic gifts
Nel precedente capitolo abbiamo analizzato Napster in relazione ai sistemi di regali tra consumatori. Nato nel 1999 da un'idea dello studente statunitense Shawn Fanning, esso fu il primo network di condivisione di file musicali peer-to-peer sul web. Grazie a questo software e alla connessione Internet, gli utenti potevano distribuire la musica in formato mp3 che possedevano nel proprio pc.
Come sostenne The Economist, l'idea di Fanning ebbe un enorme successo grazie alla sua comodità e alla sua flessibilità (The Economist, 2002). Una canzone in formato mp3, infatti, ha, mediamente, una dimensione di pochi megabyte e necessita di poco tempo per poter essere scaricata. Questo aspetto rendeva possibile l'ottenimento dei file anche per tutti coloro che possedevano una connessione domestica lenta99. Dopo quasi tre anni di attività100, e dopo ripetute accuse di violazione dei diritti di autore, una corte statunitense ne ordinò la chiusura nel 2002 (Giesler, 2006).
La chiusura di Napster da un lato, e la nascita di servizi che offrono download e streaming legali di contenuti musicali e cinematografici a pagamento (es. iTunes, Spotify e Netflix) dall'altro, non hanno arrestato la proliferazione e l'evoluzione delle reti peer-to-peer101. Sono numerosi i software che hanno preso vita successivamente, basati su reti come Gnutella, Edonkey e Kad. Emule, sorto per la volontà di Hendrik Breitkreuz di migliorare Edonkey2000, utilizza questi ultimi due network, ed è uno dei client peer-to-peer di file-sharing più utilizzati al mondo102 (www.emule-project.net).
Dopo aver scaricato ed installato il programma, e averlo autorizzato nel firewall del proprio
router, è possibile connettersi ai server di eDonkey ed alla rete Kad, cercare e scaricare i file
desiderati. Se in Napster i contenuti presenti erano quasi esclusivamente musicali, in Emule si possono trovare anche altri tipi di file come quelli video (es. divx) o quelli testuali (es. pdf).
Nonostante in precedenza si sia accennato all'attività di condivisione e si parli comunemente di piattaforme di file-sharing, è opportuno notare come la pratica in questione risulti un ibrido (Bardhi et al., 2014). Essa si avvicina alla condivisione, nella misura in cui più persone (sconosciute tra loro) possono accedere simultaneamente ai file presenti nella piattaforma, i quali possono apparire come una sorta di risorsa collettiva (Belk, 2010).
Allo stesso tempo, dal punto di vista dell'utente che ottiene una risorsa, questa pratica risulta
99 A cavallo tra i due secoli la maggioranza degli utilizzatori di Internet non possedeva una connessione ADSL. 100 Si pensi che nel febbraio 2001, il momento di maggior successo del software, venivano scaricati da Napster circa 2,8
miliardi di file musicali al mese (The Economist, 2002).
101 È necessario sottolineare che l'utilizzo di questi programmi è illegale solo quando si accede a materiale protetto dal diritto d'autore.
102 Con quasi 682 milioni di download, al gennaio 2016 Emule è il quarto applicativo più scaricato di sempre dal sito SourceForge (sourceforge.net/projects/emule/files/stats).
anche una forma di regalo (Giesler, 2006). Egli, infatti, può vivere un senso di proprietà del file ottenuto, nonostante non ne ottenga quella legale. Ogni utente può scaricare file da una piattaforma del genere poiché, grazie alla loro natura digitale, essi possono essere duplicati infinite volte.
Quest'ultimo aspetto, tuttavia, distanzia le piattaforme di file-sharing dal regalo tradizionale e dalle community che promuovono il riuso (es. Freecycle). In questo caso, infatti, per il donatore (chi mette a disposizione la risorsa all'interno della piattaforma) non c'è sacrificio, poiché non deve rinunciare al proprio file (Giesler, 2006).
Per questi motivi Bardhi et al., (2014) collocano questa pratica nell'area delle transazioni non mediate dal mercato103, a cavallo tra la pratica del regalo (terzo quadrante) e quella della condivisione (quarto quadrante).
Emule risulta un caso interessante anche per un'altra sua caratteristica: il sistema dei crediti. Quando un utente decide di scaricare un file, chiede di entrare nella lista di attesa di ogni client che ha una parte del file desiderato. Tuttavia, l'attesa che egli deve sostenere non è esclusivamente legata al tempo. La guida del portale italiano spiega che il sistema dei crediti “contribuisce a calcolare la posizione in coda che si ha nei confronti degli utenti a cui vengono richiesti i file” (www.emule.it/guida_emule/approfondimenti/crediti.asp). In pratica, più un utente fa scaricare i propri file e più crediti accumula presso i client che ne hanno usufruito. I crediti consentono di ottenere un coefficiente moltiplicativo più alto nel calcolo del punteggio di coda.
Questo aspetto risulta notevole per vari aspetti. È chiaro che Emule attui questo meccanismo per migliorare l'efficienza della piattaforma: da un lato favorendo gli utenti che lasciano i propri file nella rete a disposizione degli altri; dall'altro combattendo i leecher, cioè coloro che limitano la propria velocità di upload. Così facendo, tuttavia, si può sostenere che Emule agevoli anche il bilanciamento della reciprocità nelle relazioni tra i client (Nelson e Radamacher, 2009).
Da un punto di vista teorico, inoltre, questa situazione disegna una fattispecie simile a quella dei regali economici (Bardhi et al., 2014). I succitati autori della classificazione ricordano che, seguendo la visione opportunistica di questa pratica nell'ottica economica, un regalo può essere visto come l'augurio della realizzazione di un investimento da parte del donatore, per ottenere successivamente qualcosa in cambio (possibilmente di valore più elevato) dal ricevente. In questo senso, l'utente che lascia i propri file nella piattaforma e non limita la propria velocità di upload, favorendo così la distribuzione delle proprie risorse, può essere motivato dalla ricompensa ottenibile (la priorità nello scaricamento di altri file)104.
103 Chi scarica un contenuto da queste piattaforme non corrisponde nulla né al sito, né al “donatore” ma, tendenzialmente, sostiene un costo per la connessione ad Internet.
104 È necessario sottolineare, tuttavia, che per il membro di Emule questa attività non è un vero e proprio investimento in quanto, come è già stato evidenziato, egli non è gravato dal tipico sacrificio presente nel regalo tradizionale.
Bardhi et al., (2014) utilizzano la pratica dei regali economici (Economic gifts) per dimostrare la continuità della condizione della mediazione del mercato, quando si verifica il trasferimento della proprietà dei beni. Essa, infatti, manifesta sia alcune caratteristiche del regalo tradizionale, che altre dell'acquisto (es. la reciprocità bilanciata se non, addirittura, negativa).