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2.4 Il noleggio

2.4.7 JustPark e Bag Borrow or Steal

Un caso interessante di piattaforma peer-to-peer, in un ambito diverso rispetto a quelli trattati finora, è quello di JustPark nell'offerta di parcheggi. Originariamente nata col nome di Parkatmyhouse, questa azienda è nata a Londra nel 2006 (Sharp, 2006). Anthony Eskinazi concepì il concetto alla base di questo business alcuni anni prima, quando si trovava in California. Trovando difficoltà nel parcheggiare la sua auto in occasione di una partita di baseball a San Francisco (Sharp, 2006), egli cominciò a pensare ad un modo per mettere in collegamento guidatori in cerca di posteggio con coloro che ne possedevano, tenendoli inutilizzati.

Per realizzare questa idea, egli creò un sito. Inizialmente, i parcheggi messi a disposizione provenivano esclusivamente da cittadini o da organizzazioni inglesi, che decidevano di utilizzare i propri posteggi sottoutilizzati. Per esempio, una chiesa londinese vicina all'importante Kings Cross Station, guadagnò 180.000 sterline dall'utilizzo dei suoi parcheggi tramite il sito, nel periodo tra il 2009 e il 2011 (Kim, 2012).

Eskinazi sottolineò che, in precedenza, questo servizio fu svolto per anni dal portale Craiglist. Tuttavia, JustPark (già Parkatmyhouse) offre qualcosa in più della possibilità di inserire semplici annunci, permettendo di pubblicizzare il proprio posto sul sito, fornendo un sistema di prenotazione e pagamento sicuri, e una garanzia per l'automobilista (Kim, 2012).

possono inserire gratuitamente i propri posti inutilizzati nella rete del sito, mentre al momento della transazione gestita dalla piattaforma, viene addebitata loro una tariffa del 15% (Rowley, 2011; Schwartz, 2012).

Il sito ha avuto successo abbastanza rapidamente nell'intero Regno Unito, e nel luglio 2011 ha ricevuto finanziamenti per 250.000 sterline da BMW i Ventures, la divisione di venture capital della prestigiosa azienda automobilistica tedesca (Rowley, 2011; Savage 2014). Grazie a questo intervento l'azienda, che contava già 125.000 automobilisti iscritti, ha creato un sito per gli Stati Uniti, inizialmente rivolto alle città di New York, Washington e Boston (Schwartz, 2012).

Nel giugno 2014, Parkatmyhouse ha preso il nome di JustPark, e, contestualmente, ha cominciato ad accogliere anche l'offerta dei parcheggi commerciali (Savage, 2014). Un altro importante risultato della collaborazione con BMW è stato lo sviluppo delle versioni mobili.

Nell'agosto del 2014, in seguito alla raccolta di altri fondi provenienti da Index Ventures, fu reso noto che le Mini inglesi sarebbero state equipaggiate con un'app di JustPark e che in futuro questa sarebbe stata estesa a tutte le vetture della casa automobilistica tedesca. Questo dispositivo, progettato per essere utilizzato in sicurezza durante la guida, permette agli automobilisti di cercare, prenotare e pagare i parcheggi; e di localizzarli, tramite una mappa. Nel frattempo è stata lanciata la app per il sistema operativo iOS (Butcher, 2014) (Fig. 2.13, pagina successiva), seguita da quella per Android poco meno di un anno dopo (www.justpark.com/blog/2015/06/26/the-justpark-android- app-for-drivers-has-landed).

Secondo l'azienda londinese, un automobilista inglese medio perde 106 giorni della propria vita a cercare un parcheggio, creando un costo per l'economia di circa 6.3 miliardi di sterline ogni anno, e aumentando il traffico sulle strade del 30% (Butcher, 2014). In questo senso, la velocità nel trovare un parcheggio assume un valore maggiore rispetto alla sola riduzione della perdita di tempo individuale.

Eskinazi confidò la speranza che Justpark crescesse così tanto, che non ci fosse stato più bisogno di costruire nuovi posti auto (Schwartz, 2012). Sebbene possa risultare un'idea utopistica, questo pensiero è inquadrabile nel succitato concetto del pieno sfruttamento delle risorse tipico delle iniziative legate alla sharing economy, che spesso hanno come fine (più o meno esplicito) anche quello della sostenibilità.

Dati provenienti dall'azienda fanno apparire questo business profittevole per tutti. Secondo il fondatore di Justpark, nel 2012 i clienti del sito guadagnarono in totale tra i 2.5 e i 3 milioni di sterline all'anno. Inoltre, grazie alla piattaforma gli automobilisti di solito riuscirebbero a risparmiare cifre considerevoli (Schwartz, 2012).

guadagno dalle prenotazioni nel 2014, l'anno successivo Justpark ha raccolto 1 milione di sterline in soli 4 giorni tramite una campagna di crowdfunding (Hobson, 2015), ulteriore dimostrazione dell'interesse verso questa piattaforma.

Fig. 2.13. Ricerca di un parcheggio tramite la app Justpark per iOS (fonte: intohand.com/case- studies/view/bmw)

Come detto, la recente proliferazione dei sistemi di accesso ha riguardato una grande varietà di beni merceologici. Bag Borrow or Steal è un'azienda che si è ritagliata un ruolo importante

all'interno del mercato degli accessori di lusso. Nata a Seattle, essa dà la possibilità di prendere in prestito (dal 2004), comprare e vendere (dal 2010) moltissimi modelli di borse, gioielli e accessori di marche prestigiose come Chanel, Gucci, Prada e Louis Vuitton (PR Newswire, 2011). Il servizio di noleggio, in particolare, ha visto da subito un grande successo: da una base di clientela di 250.000 nel 2007, ha superato il milione nel 2008 (Moeller e Wittkowski, 2010, p. 176), per poi superare i due solamente nel 2010 (Dishman, 2010).

La parola “Borrow” nel sito fa apparire il servizio come un prestito da amici. In realtà, il prestito, al contrario del noleggio, non prevede uno scambio di denaro. Come fecero notare Durgee e Colarelli O'Connor, citando un articolo dell'Albany Times Union, a causa della già citata connotazione negativa che ha storicamente contraddistinto questa pratica di acquisizione, molte boutique che noleggiavano abiti da sera si riferivano a questi come “abiti prestati” e non “abiti noleggiati”, nonostante i clienti pagassero una tariffa per il loro accesso (Albany Times Union, 1990 citato in Durgee e Colarelli O'Connor, 1995). Poiché questo business è stato uno dei pionieri del nuovo corso, è probabile che questo aspetto abbia influito nella scelta del nome.

Il successo di questo business avvalora i risultati del succitato studio quantitativo di Moeller e Wittkowski (2010). In esso, infatti, emerge il fatto che la volontà di ottenere sempre nuovi modelli di prodotti, è un aspetto che influisce positivamente nella scelta di noleggiarli anziché acquistarli.

Se da un lato appare evidente che la possibilità di noleggiare articoli di lusso, consente a molti consumatori che non possono permettersi l'acquisto di trovare una modalità di accesso alternativa; dall'altro è necessario evidenziare le parole del CEO e presidente dell'azienda nel 2006 Micheal Smith che sottolineò che Bag, Borrow or Steal “non ha a che fare tanto col risparmio, quanto con l'accesso” (Seid, 2006). In questo modo, l'azienda rimarcava la possibilità che hanno le clienti di sfruttare la boutique virtuale per ottenere sempre nuovi modelli di borse e accessori, senza incorrere nella “dissonanza post-acquisto” (Durgee e Colarelli O'Connor, 1995). Nel sito stesso, attualmente, non si fa riferimento al risparmio legato al noleggio (chiamato ancora “Borrow”), ma alla sua flessibilità nel poter utilizzare gli oggetti per il periodo desiderato, e poi cambiarli con altri (www.bagborroworsteal.com).