CAPITOLO IV: Rifugiati e richiedenti asilo oggi in Israele
4.1 Africani
4.1.1. Dati statistici
Fino al 2005, come già constatato, il numero di richiedenti asilo si è mantenuto piuttosto basso. In quell'anno, la popolazione di rifugiati era costituita principalmente da individui provenienti da Costa D'Avorio, Repubblica Democratica del Congo, Liberia, Sierra Leone ed Etiopia; le domande di asilo pervenute nel corso dell'anno preso come riferimento, invece, sono state presentate essenzialmente da abitanti di Guinea, Nigeria, Sudan ed Etiopia1.
Ampliando lo sguardo agli anni più recenti, invece, è possibile osservare alcuni cambiamenti considerevoli che hanno portato ad una variazione di tendenza per quanto riguarda i Paesi di origine: come si può notare dalla tabella sottostante, nel corso del biennio 2005-2007 sono calati vertiginosamente i rifugiati provenienti da Liberia e Sierra Leone, passando dalle diverse decine a poche unità. L'apporto di Costa D'Avorio, Repubblica Democratica del Congo ed Etiopia si è mantenuto piuttosto stabile, senza quindi superare le poche centinaia; mentre è cresciuto in maniera esponenziale il numero di rifugiati provenienti da Eritrea e Sudan, a partire principalmente dal 2008, fino a toccare nel 2012 le 37.347 unità per quanto riguarda gli eritrei, le 10.743 per i sudanesi.
Tabella 1: Rifugiati residenti in Israele2
2 UNHCR, Population Statistics Reference Database, 2012/a http://popstats.unhcr.org/PSQ_TMS.aspx?SYR=2000&EYR=2012&RES=ISR&POPT=RF&DRES=N&DPOPT=N (accesso
Origin / Returned from 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Armenia 1 2 2 2 2 1 1 1 1 1 1 2 *
Bosnia and Herzegovina 1 1 1
Burundi 1 1 1 1 1 1 * Chad 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 * China 2 2 2 2 1 1 Colombia 2 7 7 7 1 1 1 * Congo 6 Côte d'Ivoire 245 271 311 311 235 202 168 812 *
Democratic People's Republic of Korea 2 2 2 2 1 *
Democratic Republic of the Congo 6 5 5 103 109 105 125 90 83 75 201 208
Egypt 1 2 1 1 1 1
Eritrea 2 7 7 7 7 8 8 4426 11852 16997 31119 37347
Ethiopia 22 84 77 77 61 50 53 54 47 86 85 78 76
Iran (Islamic Republic of) 2 4 5 1 1 6 6
Iraq 7 6 13 13 4 5 1 1 Lebanon 3909 3909 3909 3909 2 * Liberia 4 4 4 65 73 77 77 2 2 1 2 * Libya * Mauritania 1 * Myanmar 1 1 1 1 1 * Nepal 1 1 1 * Russian Federation 5 5 Sierra Leone 108 125 142 142 68 69 4 4 2 2 2 3 * Somalia * South Africa 1 1 1 South Sudan 100 Sudan 4 7 5 5 10 9 270 565 4326 5502 8137 9000 10743
Syrian Arab Republic 4 1 2 2 2 1
Turkey 2 2 2 2 2 2 2 3 2 1 2 *
Prima di proseguire con l'analisi dei dati riferiti agli ingressi in Israele attraverso il confine egiziano, è opportuno sottolineare come rientrino in tali numeri non solo rifugiati e richiedenti asilo, bensì anche immigrati per altre ragioni, quali economiche; ciononostante, sono cifre importanti e da tenere presenti, dal momento che i cosiddetti “infiltrati” rispondono per la maggior parte ai criteri in base ai quali è possibile conferire lo status di rifugiato.
Come abbiamo già constatato in precedenza, dal 2007 si ha un forte incremento di richiedenti asilo presenti in Israele: rispetto all'anno precedente, il numero di ingressi di immigrati che attraversano senza permesso il confine israelo-egiziano aumenta del 190%, del 110% nel corso dell'anno seguente. Cresce molto meno negli anni successivi, continuando però sempre ad aumentare3. In un articolo di IRIN (Integrated Regional Information Networks), agenzia informativa
delle Nazioni Unite, si legge come, secondo fonti provenienti dall'esercito israeliano, nel 2009 dai quattrocento ai seicento africani richiedenti asilo attraversassero illegalmente ogni mese il confine egiziano per entrare in Israele. Secondo il Refugee Rights Forum, gruppo di organizzazioni per i diritti umani in Israele, in quell'anno erano presenti in Israele circa 7.500 richiedenti asilo eritrei e 6.000 sudanesi; i dati dell'UNHCR, come illustrato dalla tabella 1, ci parlano invece di circa 18.000 individui fra eritrei e sudanesi, mentre ancora differenti sono le cifre dichiarate dalla Israel
Immigration Authority: 24.000 infiltrati, per lo più eritrei e sudanesi, entrati nel Paese negli ultimi
cinque anni4.
Yonathan Paz, a sua volta, riporta nella propria ricerca come al 2010 fossero circa 26.000 i richiedenti asilo entrati in Israele attraverso il confine meridionale di Israele con l'Egitto e come ogni mese continuassero ad essere in centinaia a seguire questa strada5.
Nonostante il forte incremento appena descritto, occorre tenere presente come lo Stato di Israele non rientri comunque fra i principali destinatari dell'immigrazione di richiedenti asilo, dal
3 Nathan, G., The OECD Expert Group on Migration (Sopemi) Report. Immigration in Israel 2011-2012, Research and
Information Center - Israeli Parliament, novembre 2012 http://www.knesset.gov.il/mmm/data/pdf/m03131.pdf (accesso 06/03/2014)
4 IRIN, Israel: getting tough on “infiltrators”, 10/11/2009 (2009/b), http://www.irinnews.org/report/86964/israel-
getting-tough-on-infiltrators (accesso 02/04/2014)
5 Paz, Y., Ordered Disorder: African Asylum Seekers in Israel and discursive challenges to an emerging refugee regime,
New issues in Refugee Research, Research Paper n. 205, Ginevra: UNHCR, 2011 http://www.unhcr.org/4d7a26ba9.html (accesso 13/02/2014), p. 2
momento che gli “infiltrati” in Israele costituiscono solamente lo 0,18% della popolazione utente dell'UNHCR a livello mondiale.
Bisogna arrivare al primo periodo del 2011 perché il numero di ingressi cali considerevolmente, di circa 400 unità al mese; ma tale cambiamento ha breve durata, e già a maggio dello stesso anno la cifra cresce nuovamente, fino a raggiungere il record di 16.839 ingressi in un mese. Il 2012 inizia così come si era concluso l'anno precedente, con una media di millecinquecento ingressi al mese, ma con il trascorrere del tempo il numero di nuovi immigrati si riduce gradualmente, passando a circa duecento unità nei mesi estivi di luglio e agosto, fino alle poche dozzine in settembre e ottobre. Un fenomeno del genere può essere spiegato alla luce di diversi fattori che agiscono in questo periodo, quali:
• il rafforzamento in Israele di misure contro la popolazione di richiedenti asilo e il ricorso alla detenzione a lungo termine immediatamente successiva all'ingresso nel Paese;
• la difficoltà crescente nel trovare lavoro in Israele;
• la costruzione della recinzione lungo gran parte della lunghezza del confine fra Israele ed Egitto, così da prevenire eventuali passaggi in aree non sorvegliate;
• l'azione dell'IDF, volta a prevenire l'ingresso di immigrati dalle zone non coperte dalla recinzione;
• la critica situazione di sicurezza nella Penisola del Sinai6.
Per quanto riguarda lo specifico delle nazionalità di provenienza, possiamo vedere come, nel mese di aprile, il 57% del totale degli ingressi sia stato costituito da individui di origine eritrea (34.000 persone), il 26% da sudanesi (15.600), e la parte restante da cittadini di altri Paesi africani, in particolare da Costa D'Avorio ed Etiopia. Considerando invece la globalità degli immigrati entrati in Israele attraverso il confine egiziano fra gennaio e aprile 2012, la percentuale riferita agli eritrei sale fino a toccare il 67%, quella sudanese fino al 28%. Solamente una piccola parte, tuttavia esistente e quindi degna di essere nominata, di soggetti che giungono in Israele attraverso l'Egitto non hanno origine africana, ma provengono piuttosto da Paesi quali Georgia, Turchia, Corea del Nord.
Le due tabelle sottostanti ci permettono invece di esaminare la questione da un altro punto di vista: la tabella 2 illustra come Israele costituisca il terzo Paese di destinazione per rifugiati e richiedenti asilo eritrei, secondo solo a Sudan ed Etiopia, il sesto per i sudanesi. La tabella 3 mostra, di conseguenza, come fra la popolazione utente dell'UNHCR di origine eritrea oltre l'11% risieda in Israele, il 2,7% fra quella sudanese7.
Tabella 2: principali Paesi con popolazione immigrata eritrea e sudanese (2011)
Numero totale di rifugiati e
richiedenti asilo
Israele Kenya Etiopia Uganda Chad Italia Sudan Sud Sudan Eritre
a 266126 31000 - 54896 - - 11206 100464 -
Sudan 531220 14350 17568 45286 18286 298311 - 766845
Tabella 3: eritrei e sudanesi utenti dell'UNHCR presenti in Israele (2012)
Client population worldwide Client population in Israel (2011) Client population in Israel (April 2012) Main destinations of client population Percentage of client population in Israel out of total client population (2011) Eritrea 266,126 refugees and
asylum seekers 31000 34000 Yemen. Israele,Etiopia, Italia 11,60%
Sudan 3,283,139 client population; of which 531,220 refugees and asylum seekers
14350 15600 Uganda, KenyaChad, Etiopia, 2,70%
Procedendo con gli anni, dati dell'UNHCR risalenti al giugno 2013 riportano come – oltre ad almeno duemila detenuti di nazionalità africana presenti in Israele – circa altri cinquantamila fra eritrei e sudanesi vivevano all'epoca a Tel Aviv, in aggiunta a qualche ulteriore migliaia nelle altre città del Paese8.
Dalle informazioni raccolte, appare evidente come lo scenario migratorio israeliano inerente a rifugiati e richiedenti asilo veda cittadini provenienti da Eritrea e Sudan quali protagonisti indiscussi. Nelle pagine seguenti proverò a illustrare cause e modalità del loro arrivo, nonché la situazione che si trovano ad affrontare una volta giunti a destinazione.
Ma prima di proseguire, è bene precisare come, nonostante la netta prevalenza di rifugiati e richiedenti asilo provenienti da Sudan ed Eritrea, l'attuale comunità di richiedenti asilo in Israele possa ancora essere considerata assai variegata, vantando la presenza di individui provenienti da una vasta gamma di Paesi.
Ci sono, per esempio, rifugiati provenienti dall'Etiopia, che vivono per lo più la medesima esperienza dei rifugiati eritrei per quanto riguarda il viaggio attraverso il Sudan fino all'Egitto, per mano dei trafficanti, e che una volta qui, analogamente ai rifugiati sudanesi, decidono di trasferirsi in Israele a ragione delle difficoltà che deve affrontare la propria comunità9 (nelle pagine seguenti
analizzeremo in maniera approfondita tali processi). Ma in Israele si possono trovare ancora oggi anche rifugiati e richiedenti asilo provenienti da Costa d'Avorio, Repubblica Democratica del Congo, Nigeria, Filippine, Colombia, Sri Lanka, Myanmar. Cosicché la casistica in materia di asilo in Israele si rivela essere particolarmente eterogenea, soprattutto se comparata a quella di altri Paesi. Non tutti giungono in Israele attraversando il confine egiziano: molti di loro, provenienti da ovest, entrano nel Paese come membri di tour religiosi organizzati, percorrendo la cosiddetta “pilgrimage route”: richiedono alle missioni israeliane all'estero un visto per motivi religiosi e, una volta oltrepassato il confine, vi rimangono, presentando la domanda di asilo. La studiosa K. F. Afeef, riportando le parole di Rosenhek, sottolinea come la difesa da parte israeliana del principio di 8 HRW, Israel: New Pressure on Asylum Seekers to Leave. For Eritreans, Sudanese, More Threats of Prolonged
Detention, 23/07/2013 (2013/b), http://www.hrw.org/news/2013/07/23/israel-new-pressure-asylum-seekers-leave
(accesso 14/02/2014)
9 HRW, Sinai Perils. Risks to Migrants, Refugees, and Asylum Seekers in Egypt and Israel, 2008/a,
libertà di accesso ai luoghi sacri abbia complicato gli sforzi del governo nell'ostacolare questa forma di immigrazione.
Un'altra fetta di clienti dell'UNHCR in Israele è composta invece da individui originariamente entrati nel Paese con un permesso di lavoro, che hanno vissuto per diversi anni in Israele come lavoratori immigrati in regola e che, solamente una volta scaduto il proprio visto, si sono rivolti all'UNHCR10.
Eccezione fatta per alcuni casi, le domande dei richiedenti asilo che giungono in Israele da altri Paesi rispetto a Eritrea e Sudan vengono esaminate caso per caso; fra di essi, alcuni ricevono una forma di protezione temporanea, altri vengono detenuti, anche per anni, altri ancora deportati11.