CAPITOLO IV: Rifugiati e richiedenti asilo oggi in Israele
4.1 Africani
4.1.3 Il viaggio verso il Sinai
Chiarificate le situazioni da cui eritrei e sudanesi fuggono dai loro Paesi di origine e i fatti che li rendono potenziali richiedenti asilo, passiamo ora ad esaminare le modalità attraverso cui essi
42 Amnesty International, Egypt. Deadly Journeys through the Desert, agosto 2008,
http://www.amnesty.org/en/library/asset/MDE12/015/2008/en/3254d528-6ae8-11dd-8e5e- 43ea85d15a69/mde120152008en.pdf (accesso 20/03/2014), p.3
43 HRW, 2008/a, cit. nota 9, p. 28-29 44 Paley, M., 2011/b, cit. nota 12, p.20 45 HRW, 2013/b, cit. nota 8
raggiungono la penisola del Sinai, passaggio obbligato per coloro che scelgono di dirigersi in Israele.
Per quanto in questa sede cercherò di descrivere il viaggio dei rifugiati africani verso il Sinai, comunque è opportuno precisare come in realtà gran parte dei profughi eritrei, sudanesi, etiopi, somali continui a preferire la rotta classica, ardua e pericolosa, che attraverso la Libia li porta in Europa46; fra di essi, c'è anche chi si affida volontariamente a contrabbandieri, pagandoli per farsi
condurre verso il Cairo e da lì in Libia, proprio per evitare il Sinai, i trafficanti che lo abitano e la recinzione eretta da Israele lungo il confine47. Negli ultimi tempi, inoltre, sta prendendo piede
un'ulteriore soluzione: cercare di raggiungere gli Stati Uniti e il Sud America, principalmente dalla Nigeria, dove giungono dagli Stati orientali del continente africano48.
Ma concentriamoci ora su quanti scelgono di raggiungere Israele, e di affrontare dunque il viaggio che li porta alla Penisola del Sinai; percorso che, come vedremo, presenta anch'esso serie difficoltà e rischi.
Il numero di esseri umani che transitano per queste zone è decisamente elevato, benché non tutti vi giungano per gli stessi motivi e con le medesime intenzioni: nell'insieme di immigrati, rifugiati e richiedenti asilo che si trovano di passaggio nella penisola del Sinai si possono distinguere tre differenti gruppi di persone. Innanzitutto, ci sono coloro che, volendo fuggire dal proprio Paese di origine e avendo scartato per varie ragioni possibili l'opzione di trovare rifugio in un altro Stato africano o in un altro continente, scelgono di dirigersi in Israele in modo autonomo, intraprendendo il viaggio con tutti i rischi che ciò comporta; spesso finiscono però arrestati dalle forze dell'ordine egiziane o sequestrati dai trafficanti. Un secondo gruppo di persone è costituito da quei profughi che, consapevoli dei pericoli del viaggio verso Israele, pagano i contrabbandieri per essere guidati fino al confine; si tratta di un'attività illegale, ma tali trafficanti non abusano altrimenti dei propri clienti49. Fra di loro, molti sono eritrei che iniziano il loro viaggio dai campi
profughi sudanesi, vicini alla città di Kassala; da qui, si dirigono verso nord, a volte via mare – 46 La Repubblica, Vogliono andare in Europa, ma da Israele li portano in Cambogia, Thailandia o Vietnam, 17/04/2014,
http://www.repubblica.it/solidarieta/immigrazione/2014/04/17/news/dall_europa_al_vietnam-83842102/ (accesso 08/05/2014)
47 Lambruschi, P., Odissea nel Deserto. Mattatoio Sinai: profughi, armi e denaro. Il banchetto dei terroristi, Avvenire,
10/01/2013, http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/eritrei_appello_zerai.aspx (accesso 17/04/2014)
partendo con barche da Port Sudan - , a volte via terra, in direzione della penisola del Sinai, senza quindi passare per il Cairo. Il viaggio non è semplice, e capita che alcuni muoiano a causa delle condizioni di trasporto: rinchiusi nel retro dei veicoli su cui si spostano, periscono per mancanza di ossigeno o di acqua, o perché buttati fuori. Non è raro, poi, che avvengano scambi di persone fra contrabbandieri: vari immigrati raccontano di aver pagato, prima della partenza, cifre dai 2.500 ai 3.000 dollari per essere guidati fino in Israele ma che, una volta giunti nel Sinai, sono stati consegnati nelle mani di altri trafficanti, che hanno chiesto loro ulteriori somme di denaro, dai cinquecento ai diecimila dollari, per poter proseguire50. Pare infatti una regola fondamentale quella
che prevede un pagamento per poter attraversare la zona: solo a chi paga è concesso di proseguire oltre il Sinai, verso il confine israeliano51.
Per concludere, un terzo gruppo di persone che transitano nella penisola è formato da profughi che vi si trovano contro la propria volontà, che sono stati prelevati dai trafficanti e qui portati appositamente per chiedere riscatti in cambio del loro rilascio. In genere, si tratta di rifugiati che risiedono nel campo profughi dell'UNHCR di Shegarab, in Sudan, dove sono ospitate circa 86.000 persone, per lo più profughi di origine eritrea. Qui è ormai consolidato il sistema di rapimento attuato da tempo dai rashaida, nomadi del deserto del Sahara e mercanti di schiavi: si appostano su automobili senza targa fuori dal campo, e rapiscono uomini, donne e bambini, con lo scopo di rivenderli poi ai trafficanti beduini che popolano il Sinai; il tutto sotto agli occhi dell'Agenzia ONU 49 La legge internazionale, infatti, distingue fra trafficanti (che operano attraverso minacce, uso della forza,
sfruttamento) e contrabbandieri (che portano le persone attraverso i confini, in modo illegale, ma non contro la volontà dei soggetti in questione).
HRW, Egypt: End Traffickers’ Abuse of Migrants Rescue People Held for Ransom From Sinai Hideouts, Prosecute
Captors, 09/12/2010 http://www.hrw.org/news/2010/12/09/egypt-end-traffickers-abuse-migrants (accesso
14/02/2014)
50 HRW, 2010, cit. nota 49
La testimonianza di una donna racconta come il gruppo di cinquantatre persone di cui faceva parte, partito sempre dal Sudan, avesse pagato tremila dollari a testa per essere trasportato fino al confine israeliano; una volta giunti nella città di Rafah, però, a pochissimi chilometri dal confine, lei e i suoi compagni sono stati venduti ad un gruppo di trafficanti, che li ha tenuti in ostaggio (Kerr, D., Catholic refugee agency calls for end Sinai hostage situation, 15/09/2011), http://onecatholicnews.wordpress.com/2011/09/15/catholic-refugee-agency-calls-for-end-sinai-hostage-situation/ (accesso 25/02/2014))
51 HRW, Israel: Asylum Seekers Blocked at Border. Eritreans Pushed Back to Egypt, Despite Risk of Abuse , 28/10/2012
che gestisce il campo52. Oltre ai sequestri che avvengono nel campo di Shegarab, i trafficanti
rapiscono persone anche da altri campi profughi in Sudan e in Etiopia, sempre per poi trasportarle nel Sinai contro la loro volontà53.