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1.5 Il microcredito in Italia

1.5.2 Decreto ministeriale 17/10/2014, n 176

Una delle novità accadute nell’ultimo anno è stata l’approvazione ed emanazione

del decreto ministeriale n.176 del 17 ottobre 2014 in materia di microcredito, in attuazione dell'articolo 111, comma 5, del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385. L’atto ministeriale disciplina la normativa in merito alle attività di microcredito per l’avvio o lo sviluppo di iniziative imprenditoriali e per l’inserimento nel mercato del lavoro, definendo il regolamento per queste operazioni.

L’attività di microcredito può essere svolta solo dai soggetti iscritti nell’elenco di cui all’art. 111, c. 1, del TUB, ed in via esclusiva, ossia non potranno concedere altre tipologie di finanziamenti.

Le nuove regole sono entrate in vigore dal 16 dicembre 2014.

L’atto ministeriale si suddivide in 5 Titoli per un totale di 16 articoli.

Il I titolo “Microcredito per l'avvio o lo sviluppo di iniziative imprenditoriali e per l'inserimento nel mercato del lavoro”, è composto dai primi 4 articoli, i quali presentano disposizioni in merito ai finanziamenti erogabili. Nello specifico, la concessione dei contributi deve essere finalizzata all’acquisto di beni, alla retribuzione

27 DECRETO DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE 17 ottobre 2014, n. 176 (in Gazz. Uff., 1°

dicembre 2014, n. 279). - Disciplina del microcredito, in attuazione dell'articolo 111, comma 5, del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385.

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di nuovi dipendenti o soci, al pagamento di corsi di formazione. L’operatore di microcredito è tenuto a prestare assistenza amministrativa, legale, tecnologica o strategica ai soggetti finanziati, direttamente o delegando a soggetti specializzati. I finanziamenti possono essere concessi per un ammontare massimo pari a € 25.000 con la possibilità di arrivare a € 35.000 nei casi previsti dall’art. 4, comma 1. La durata massima del finanziamento è pari a sette anni, salvo per casi di formazione universitaria o post-universitaria di cui all’art. 2, comma 1, lettera d, per cui la durata massima prevista è dieci anni. La concessione di microcredito destinato ai progetti di inclusione sociale e finanziaria sono invece disciplinati dall’art. 5 che ne identifica l’ammontare massimo a € 10.000 e la durata massima a cinque anni.

Il titolo II “Requisiti dei finanziamenti destinati a promuovere progetti di inclusione sociale e finanziaria” (articolo 5) definisce quali siano i beneficiari e le finalità del finanziamento, nello specifico l'attività di finanziamento deve essere finalizzata a promuovere progetti di inclusione sociale e finanziaria destinati a persone fisiche che si trovino in una delle seguenti condizioni di particolare vulnerabilità economica o sociale:

a) stato di disoccupazione;

b) sospensione o riduzione dell'orario di lavoro per cause non dipendenti dalla propria volontà;

c) sopraggiungere di condizioni di non autosufficienza propria o di un componente il nucleo familiare.

Mentre per quanto riguarda i finanziamenti, sono destinati all'acquisto di beni o servizi necessari al soddisfacimento di bisogni primari del soggetto finanziato o di un membro del proprio nucleo familiare, tra cui spese mediche, canoni di locazione, spese per la messa a norma degli impianti della propria abitazione principale e per la riqualificazione energetica, tariffe per l'accesso a servizi pubblici essenziali, quali i servizi di trasporto e i servizi energetici, spese necessarie per l'accesso all'istruzione scolastica.

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Il titolo III “Attuazione dell'articolo 111, comma 2” (articoli 6-10), definisce quali sono i requisiti per l'iscrizione nell'elenco previsto all'articolo 111, comma 1, T.U.B., i requisiti di onorabilità dei partecipanti al capitale, i requisiti di onorabilità e professionalità dei soggetti che svolgono funzioni di amministrazione e direzione e disciplina il caso di sospensione delle cariche di amministratori e sindaci degli enti erogatori.

Il titolo IV “Attuazione dell'articolo 111, comma 4” (articolo 11), definisce le caratteristiche dei soggetti e finanziamenti, ovvero l'attività disciplinata dal titolo II può essere esercitata senza iscrizione nell'elenco previsto dall'articolo 111, comma 1, T.U.B., dai seguenti soggetti:

a) associazioni e fondazioni aventi personalità giuridica; b) società di mutuo soccorso;

c) aziende pubbliche di servizi alla persona derivanti dalla trasformazione delle Istituzioni di assistenza e beneficenza;

d) cooperative riconosciute come organizzazioni non lucrative di utilità sociale; e) cooperative sociali;

Ovviamente questi enti sono ammessi a svolgere l'attività di erogazione del finanziamento solo al ricorrere delle seguenti condizioni:

a) possesso da parte di chi è responsabile della gestione dei requisiti di onorabilità definiti nell'articolo 8, comma 1;

b) previsione nell'atto costitutivo o nello statuto dell'esercizio dell'attività di microcredito a titolo esclusivo o congiuntamente all'esercizio di un'attività che abbia obiettivi di inclusione sociale e finanziaria;

c) previsione nell'atto costitutivo o nello statuto di un organo di controllo composto da tre membri in possesso dei requisiti di onorabilità previsti all'articolo 8, comma 1, e per cui non ricorrano le condizioni previste dall'articolo 2399 del codice civile.

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Infine nel titolo V “Disposizioni finali”, composto dagli articoli 12-16, si definiscono gli obblighi informativi ovvero le informazioni necessarie a consentire una decisione informata e consapevole in merito alla conclusione del contratto. Le informazioni sono fornite gratuitamente, su supporto cartaceo o su altro supporto durevole, in forma chiara e concisa. Esse includono almeno il tasso annuo effettivo globale, calcolato secondo quanto previsto dalla Banca d'Italia, la durata del contratto e le altre condizioni economiche del finanziamento e precisano le conseguenze cui il cliente può andare incontro in caso di mancato pagamento; quali attività non rientrano in quella del microcredito e in particolare la concessione di crediti di firma anche nella forma di garanzie personali e la concessione di finanziamenti a fronte della cessione del quinto dello stipendio o della pensione ovvero a fronte di delegazione di pagamento relativa a un credito retributivo; i limiti all’inadempimento e cioè possono acquisire risorse a titolo di finanziamento per un ammontare non superiore a sedici volte il patrimonio netto risultante dall'ultimo bilancio approvato e infine ulteriori caratteristiche del microcredito.