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6. Analisi del flusso del valore

6.3 Definizione delle priorità di intervento

Una volta definito il set finale di problemi presenti nel reparto si è resa necessaria una scelta degli stessi in quanto non è possibile migliorare tutti gli elementi critici individuati nel corso dell’analisi.

L’approccio utilizzato riprende il linea generale lo schema delle 5W+1H in quanto era necessario uno strumento facilmente applicabile e facilmente comprensibile a qualsiasi livello dell’organizzazione.

1. Who (Chi): vengono definite le persone che collaborano all’attività di

identificazione/valutazione delle priorità di intervento.

2. What (Cosa): è il cuore dell’attività progettuale ed è mirata a

identificare quali sono i problemi da risolvere.

3. When (Quando): è la pianificazione temporale del progetto attraverso

la definizione di un nuovo Gantt aggiornato (rispetto a quello inizialmente definito durante la prima settimana di Pianificazione del Progetto).

4. Where (Dove): vengono definite le aree all’interno delle quali si andrà

ad agire con gli interventi migliorativi.

5. How (Come): vengono specificate le metodologie da applicare per

risolvere i problemi precedentemente applicati, oltre alla tecnica delle 5S e i sistemi di Visual Management.

6. Why (Perché): rappresenta la spiegazione obiettiva delle attività che

verranno svolte.

1. WHO

La valutazione delle priorità di intervento è stata portata avanti in collaborazione con i collaborati (Responsabile della Pianificazione ed il Responsabile del Reparto) e la Direzione aziendale: successivamente è

85 stata presentata al personale del reparto interno al fine di ottenere suggerimenti e proposte eventuali per modificare il Piano di Implementazione dei Miglioramenti.

2. WHAT

La scelta dei problemi da risolvere è stata eseguita insieme ai collaborati e con la Direzione. E’ stato deciso di assegnare due diverse priorità di

intervento ai problemi individuati: a tale suddivisione corrisponderanno due

distinti periodi temporali durante i quali implementare i miglioramenti. La divisione ha tenuto conto di vari fattori.

1. La valutazione dell’Impatto relativo ad ogni problema (Analisi degli

Impatti) svolta nello step precedente.

2. La disponibilità di risorse (economiche e temporali) dell’azienda. 3. Le scadenze delle consegne del prodotto finito previste per il periodo

estivo.

4. L’elevata resistenza dimostrata da parte del personale.

Insieme ai problemi con Priorità 1 sono stati aggregati anche i problemi aggredibili con le Metodologie delle 5S e l’utilizzo dei Visual Management System. Durante l’attività di stage sono stati affrontati solo i problemi con

Priorità 1 e limitatamente quelli con Priorità 2. In Tab.18 sono riportate le

priorità d’intervento.

Priorità 1 Priorità 2

38

Assenza di percezione delle responsabilità e compiti percepita dagli operatori

36 Elevato numero di

difettosità riscontrate

37 Assenza dei punti di

controllo di semilavorati 12

Assenza di un piano preventivo di manutenzione

programmata 18 Mancanza della gestione

degli scarti 1

Spostamenti degli operatori frequenti

21

Assenza di gestione dei semilavorati mancanti e

approvvigionati direttamente senza

identificazione

2 Area ristretta di lavoro

35

Mancato bilanciamento delle spedizioni dei fornitori

esterni

26

I contenitori che contengono i lotti produttivi

per le Linea di montaggio rischiano di cadere dai

carrelli (poca stabilità) 32

Posizione del materiale per l’inscatolamento non

ottimale

31

Elevata perdita di tempo per disimballare gli

accessori 28

Instabilità di qualche macchinario (pressa per

86 4 Disordine nelle postazioni di

lavoro e sui banchi 7

Mancanza di definizione delle postazioni, macchinari

e zone di transito 9 Assenza di procedure, istruzioni, check-list rispettate 11

Assenza etichettatura e/o etichettatura in buono stato

delle attrezzature di lavoro 15

Sporco elevato presso la macchina di scartatura e

lucidatura 16

Mancanza di separazione fra zona di input e output

semilavorati

20 Sporco presente nei carrelli 22

Individuazione dei componenti sugli scaffali

non intuitiva 33

Disposizione del materiale di corredo della borsa non

organizzato

Tabella 18. Priorità d'intervento.

3. WHEN

La pianificazione temporale dell’attività progettuale verrà definita all’interno del Piano di Implementazione dei Miglioramenti (Cap.6.4).

4. WHERE

Il progetto viene portato avanti nel reparto interno di produzione ed in particolare nelle seguenti aree:

- area di Preparazione, - area di Colorazione I, - area del Magazzino WIP, - area di Montaggio,

- area di Finitura.

5. HOW

A questo punto è opportuno individuare le cause dei problemi rilevati per tre motivi:

 approfondire ulteriormente l’origine dei problemi risalendo alla fonte del problema stesso;

 individuare le ulteriori tecniche/metodologie da applicare (oltre la tecnica delle 5S e i Visual Managament System);

87

 per individuare cause che necessitano di soluzioni direttamente integrabili all’interno della Tecnica delle 5S (per esempio la necessità di check-list di vario tipo).

Stabiliti i problemi da risolvere è possibile utilizzare il Diagramma di

Ishikawa (diagramma causa-effetto) al fine di comprendere le cause

scatenanti. L’Allegato 2.7 riporta un esempio di diagramma di Ishikawa per una problematica con Priorità 1.

Le cause individuate vengono raccolte in cluster attraverso la tecnica della

Stratificazione. Sono stati considerati i soli problemi con priorità di

intervento 1 (Tab.19).

CLUSTER

CAUSA

DOCUMENTI

Mancanza di un mansionario scritto Assenza di procedure formalizzate Mancato rispetto procedure (anche se non

formalizzate)

Mancanza di piani formalizzati per le spedizioni da fornire direttamente all’operatore

METODO

Difficoltà nella messa a punto del processo produttivo

Difficoltà nel montaggio delle scatole Errato metodo di pianificazione delle produzione e

spedizione

Mancanza di routine per organizzare le postazioni Mancanza di routine per pulire le postazioni

Mancanza di routine per pulire i carrelli

FORMAZIONE

Assenza di spirito di apprendimento Mancanza di formazione ricevuta

Mancanza di top-commitment Mancata segnalazione del problema

Mancanza di spirito d’osservazione Assenza di necessità nell’etichettare gli strumenti

usati di frequente Errato utilizzo degli strumenti Eccessiva confidenza con i materiali Eccessiva confidenza con il processo produttivo

SISTEMA PRODUTTIVO

Tipologia di produzione (PUSH)

Errata identificazione degli attuali punti di controllo Difettosità sul prodotto finito

Focalizzazione solo sulle proprie fasi Eccessiva concentrazione sul fare avanzare il

prodotto

Lavorazione a lotti (PUSH)

STRUMENTI

Errate attrezzature/sistemi di controllo Mancanza di sistemi di controllo

Assenza dei format necessari Mancanza dei contenitori adatti

Mancato utilizzo delle attrezzature per sistemare le postazioni

Assenza di materiale per la segnaletica, ecc.. Assenza di espositori/raccoglitori per le procedure

88

Assenza di attrezzature sufficienti Mancanza di materiale per dividere le zone

chiaramente

Assenza di strumentazione per pulire Assenza etichettatura scaffali Assenza raccoglitori opportuni

LAYOUT

Assenza di spazio disponibile

Definizione non ottimale del layout/layout non ottimale

Disposizione non funzionale

MANUTENZIONE

Assenza di piani di manutenzione Utilizzo di sequenze operative non ottimali Assenza di un’area dedicata a procedure, check-

list, istruzioni Mancanza di manutenzione

ERRORE Errata messa in opera macchinario

PROPRIETA’

Difficoltà nell’attaccare le etichette Usura frequente dell’etichette dovuta alle

lavorazioni

Tipologia di materiali lavorati Ingombri dei materiali di corredo

Ingombri dei macchinari Difettosità accessori

Difettosità del materiale (da conceria) Complessità dei macchinari

Forma dei contenitori

Elevata quantità di imballaggi per proteggere gli accessori

Il reparto è nato di recente Tabella 19. Cluster delle cause dei problemi.

La Stratificazione in cluster permette di raccogliere le cause che presentano caratteristiche comuni e possono essere aggredite con le medesime tecniche. Le soluzione individuate sono riportate in Tab.20.

CLUSTER SOLUZIONE

DOCUMENTI REDAZIONE DELLA

DOCUMENTAZIONE MANCANTE

METODO DEFINIZIONE NUOVI

APPROCCI/METODI

FORMAZIONE CREAZIONE PIANO DI FORMAZIONE +

SVOLGIMENTO FORMAZIONE

SISTEMA PRODUTTIVO

TRANSIZIONE DA PUSH SYSTEM A PULL SYSTEM A LIVELLO

PRODUTTIVO

STRUMENTI ACQUISIZIONE DEGLI STRUMENTI

MANCANTI

LAYOUT RISTRUTTURAZIONE LAYOUT

MANUTENZIONE PIANI DI MANUTENZIONE

PREVENTIVA

ERRORE CORREZIONE IMMEDIATA

PROPRIETA’ STUDIO ALTERNATIVE Tabella 20. Soluzioni elaborate.

89 6. WHY

In questa sezione vengono discusse le motivazioni che hanno portato alla definizione delle precedenti soluzioni. Viene data anche una spiegazione della difficoltà nell’implementare una possibile soluzione.

- REDAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE MANCANTE: l’analisi ha evidenziato la mancanza di numerosi documenti formalizzati come istruzioni, check-list e soprattutto procedure. Nei casi in cui la procedura non è scritta il personale non sa come agire operativamente ed anche nei casi in cui conosca come operare non rispetta ciò che è stato precedentemente deciso. E’ essenziale agire su tale cluster di cause e la metodologia delle 5S è un valido supporto alla loro risoluzione.

- DEFINIZIONE NUOVI APPROCCI/METODI: il cambiamento del metodo prevede la modifica delle operazioni attuali e/o della loro sequenza al fine di renderle più efficienti.

- CREAZIONE PIANO DI FORMAZIONE + SVOLGIMENTO FORMAZIONE: queste attività erano state considerate sin dall’inizio del progetto. La Resistenza al Cambiamento è molto presente nel reparto e c’è la reale necessità di risolvere il problema. L’ostacolo maggiore è rappresentato dalla disponibilità di tempo.

- TRANSIZIONE DA PUSH SYSTEM A PULL SYSTEM A LIVELLO PRODUTTIVO: sicuramente i benefici maggiori si ottengono implementando una produzione PULL in cui si riducono le scorte di materiali tendendo alla realizzazione di un flusso il più teso possibile. L’impatto è notevole così come le criticità associate a tale soluzione: è necessaria una vera e propria modifica del sistema produttivo.

- ACQUISTO STRUMENTI MANCANTI: sono necessari una serie di strumenti attualmente non presenti in reparto (contenitori, schedari, cassettiere, etichette, ecc…) per favorire sia l’organizzazione del reparto che la facilità delle operazioni.

- RISTRUTTURAZIONE LAYOUT: la disposizione dei macchinari e delle attrezzature non è ottimale e causa spreco di tempo per gli operatori a causa di spostamenti frequenti e percorsi non ottimali da svolgere. La disposizione è resa problematica da alcuni vincoli che devono essere rispettati.

- PIANI DI MANUTENZIONE PREVENTIVA: la manutenzione in reparto è poco enfatizzata e gli operatori non hanno la percezione dell’importanza di tale attività. Stabilendo dei piani preventivi si riducono le fermate in corso di lavorazione.

90 - CORREZIONE IMMEDIATA: errori molto grossolani possono essere

risolti immediatamente senza grossi problemi.

- STUDIO ALTERNATIVE: le cause che fanno parte del cluster PROPRIETA’ devono essere prese quasi come dei vincoli in quanto fanno riferimento ad aspetti che non possono essere modificati se non andando a studiare delle alternative.

Non tutte le soluzioni proposte verranno implementate. Alcune di queste sono state ritenute troppo critiche e di difficile implementazione. In particolare è stato deciso di non portare avanti:

- TRANSIZIONE DA PUSH SYSTEM A PULL SYSTEM A LIVELLO PRODUTTIVO: il sistema produttivo attuale è stato ritenuto adatto a soddisfare le esigenze della clientela. In particolare è stato ritenuto impossibile applicare i concetti del JIT a causa di:

o elevata variabilità delle consegne dei fornitori (sia del Magazzino centrale M1 sia le consegne dei fornitori di accessori, scatole, ecc… direttamente al reparto);

o elevata variabilità degli articoli ordinati con conseguente variabilità dei lanci in produzione effettuati ogni 15 giorni; o necessità di bilanciare la linea ad ogni lancio in produzione: è

stata considerata non valida l’idea di creare una linea mixed model con un bilanciamento medio (considerando i modelli principali di borse attualmente prodotti) effettuato sul peso percentuale di ogni borsa sul fatturato aziendale;

o impossibilità di effettuare un livellamento della produzione (Heijunka) passando da una produzione a lotti (produzione di massa) ad una produzione più snella sempre a causa della variabilità dei lanci e produzione e della variabilità dei modelli assemblati in reparto.

- RISTRUTTURAZIONE LAYOUT: l’applicazione dei principi del Cell Design non sono ritenuti applicabili sempre a causa della variabilità dei modelli di borsa assemblati. E’ ritenuto troppo restrittivo considerare “solo” i modelli principali attualmente presenti in lavorazione in reparto in quanto vengono continuamente introdotte nuove borse nelle collezioni uomo/donna e le modifiche successive al layout del reparto sono state considerate troppo frequenti e comporterebbero un calo continuo della produttività.

- PIANI DI MANUTENZIONE PREVENTIVA: l’applicazione dei principi del TPM è considerata troppo onerosa in termini di tempo. Inoltre in reparto non si sono verificati di recente guasti a causa della mancata

91 manutenzione dei macchinari (effettuata da un azienda esterna), anche se non è presente un sistema di registrazione dei guasti e/o problemi sui macchinari.

- STUDIO ALTERNATIVE: alcune situazioni non sono ritenute modificabili e quindi vanno considerate come vere e propri vincoli. Molte soluzioni comporterebbero il coinvolgimento di altri soggetti esterni, come per esempio i fornitori, o di altre funzioni aziendali che non sono coinvolte e/o non possono essere coinvolte in questo progetto.

6.4 Definizione del Piano di miglioramento ed applicazione