La letteratura in materia si caratterizza per una certa uniformità, con definizioni che differiscono principalmente a seconda del punto di osservazione adottato. M. HERMANN, T. PENTEK, B.
OTTO, Design Principles for Industrie 4.0 Scenarios: A Literature Revi-ew, Technische Universität Dortmund Working Paper, 2015, n.
1, p. 11, sulla base di una analisi della letteratura e individuando le tecnologie fondamentali giungono ad una ampia definizione:
«Industrie 4.0 è un termine comune per indicare tecnologie e con-cetti dell’organizzazione della catena del valore. All’interno della Smart Factory strutturata a moduli, i CPS monitorano i processi fisici, creano una copia virtuale del mondo fisico e producono decisioni decentralizzate. Grazie all’IoT, i CPS comunicano e cooperano tra di loro e con gli esseri umani in tempo reale. At-traverso l’Internet of Services, sono offerti e organizzati da tutti i partecipanti della catena del valore servizi sia interni che tra di-verse organizzazioni». Mentre H.C. PFOHL, B. YASHI, T. K UR-NAZ, The Impact of Industry 4.0 on the Supply Chain, in W. K ER-STEN, T.BLECKER, C.M.RINGLE (a cura di), Innovations and Stra-tegies for Logistics and Supply Chains, Epubli, 2015, p. 52,
definisco-no la manifattura digitale a partire dalle indefinisco-novazioni che essa comporta, come «la somma di tutte le innovazioni disruptive che derivano e sono implementate in una catena di valore per rag-giungere gli obiettivi di digitalizzazione, autonomizzazione, tra-sparenza, mobilità, modularizzazione, collaborazione di rete e socializzazione dei prodotti e dei processi». Secondo V. R O-BLEK,M.MEŠKO, A.KRAPEŽ, A Complex View of Industry 4.0, in SAGE Open, 1° giugno 2016, p. 5, sono tre gli aspetti sui quali il nuovo paradigma impatta: la digitalizzazione della produzione, l’automazione e la connessione tra diversi stabilimenti all’interno di un’unica supply chain. La stessa visione si può trovare in in F.
ALMADA-LOBO, The Industry 4.0 revolution and the future of Manufac-turing Execution Systems (MES), in Journal of Innovation Management, 2015, vol. 3, n. 4. In L. BELTRAMETTI, N. GUARNACCI, N. I N-TINI, C.LA FORGIA, La fabbrica connessa. La manifattura italiana (at-tra)verso Industria 4.0, Guerini, 2017, p. 28, si inquadra il tema dell’Industria 4.0 nei termini di una fabbrica connessa in cui «tutti gli elementi che abbiano a che fare con le operazioni di manifat-tura (fornitori, impianti, distributori e i prodotti stessi) sono digi-talmente connessi tra loro dando origine a una catena del valore fortemente integrata». Sull’importanza della dimensione dell’interconnessione troviamo anche, nella letteratura italiana, A. MAGONE, T. MAZALI (a cura di), Industria 4.0. Uomini e mac-chine nella fabbrica digitale, Guerini, 2016, p. 69, dove si individua come centrale il «sistema cyber-fisico, un mondo composto da una complessa rete di macchine, beni fisici, oggetti virtuali, strut-ture di calcolo e di memorizzazione, device di comunicazione (vi-deo, sonora anche olfattiva), contenitori di energia, che interagi-scono tra loro e con gli operatori economici». Emergono quindi con forza i concetti di Internet of Things (IoT) e di Cyber Physical System. Con IoT si intende che «things and objects such as RFID, sensors, actuators, mobile phones, through unique ad-dress schemes, the interacting with each other and cooperate with their neighbours smart components to achieve common goals», L.ATZORI, A.IERA,G.MORABITO, The Internet of Things:
A Survey, in Computer Networks, 2010, vol. 54, n. 15, p. 2787.
L’ambiente cyber-fisico sarebbe quindi reso possibile dalla con-nessione tra oggetti, ciascuno con il suo indirizzo IP, che comu-nicano reciprocamente (ACATECH (a cura di), Cyber-Physical Sy-stems. Driving force for innovation in mobility, health, energy and produc-tion, Springer, 2011, p. 23). Questo consente, ad esempio, una catena di produzione nella quale ciascun componente non è solo connesso tramite supporti fisici (ingranaggi, braccia meccaniche o altro) garantendo una costante sincronizzazione e ottimizza-zione della produottimizza-zione grazie a una continua analisi dei dati (i c.d. big data). L’IoT si può evolvere poi in Internet of Services, definito come l’abilità per i «service sellers, selling them over the Internet» ed è costituita da «participants, from infrastructure to services, from business models and services themselves. The services are offered and combined through value-added services by various bidders; they are communicated to users as well as to consumers who access it through different channels». In questi termini si veda P.BUXMANN, T.HESS, R.RUGGABER, Internet of Services, in Business & Information Systems Engineering, 2009, vol. 1, n. 5, p. 12. La pervasività dell’IoT nelle realtà manifatturiere e, più in generale, in tutte le sue possibili applicazioni è facilitata dalle connessioni 5G le cui più recenti evoluzioni sono illustrate in S.LI, L.D.XU, S.ZHAO, 5G Internet of Things: A survey, in Jour-nal of Industrial Information Integration, 2018, vol. 10, pp. 1-9).
Le differenze tra diversi modelli di concettualizzazione e svilup-po all’oggetto si individuano principalmente nell’approccio alle singole tecnologie e la letteratura sembra polarizzarsi tra un mo-dello tedesco e uno statunitense.
Il modello tedesco, il primo ad essere stato sviluppato, identifica nei Cyber Physical Systems (CPS) il vero elemento di discontinuità rispetto al passato come emerge in E.GEISBERGER, M.BROY (a cura di), Living in a networked world. Integrated research agenda Cyber-Physical Systems (agenda CPS), Herbert Utz, 2015, p. 23: «The CPS is the product of development and of integrated use of two of
innovation fields: systems that contain software and global data networks like the Internet and distributed application systems and interactive. These are used through a powerful infrastruc-ture that is composed of sensors, actuators and communication networks that are used by companies that operate and collabo-rate globally». Alla base dei CPS si trova l’introduzione della c.d.
Internet of Things (IoT). Secondo H.KAGERMANN, W.W AHL-STER, J. HELBIG, op. cit., p. 12, «Industry 4.0 is in fact the out-come of the introduction of the Internet of Things to the pro-duction environment».
Il modello statunitense pone al centro l’Internet of Things a partire da alcune pubblicazioni a cura di imprese già dal 2011 e che si caratterizza per un approccio più ampio senza però fare riferi-mento al concetto di una IV Rivoluzione Industriale. In D.
EVANS, The Internet of Things. How the Next Evolution of the Internet Is Changing Everything, Cisco IBSG, 2011, p. 4, si pone al centro la possibilità, attraverso l’IoT di costruire una Rete di Reti che pos-sa connettere e integrare imprese, abitazioni, energia, trasporti, educazione e altro ancora, all’interno di un nuovo paradigma fondato sulla rete e sui dati. General Electrics nel position paper di P.C. EVANS, M. ANNUNZIATA, Industrial Internet: Pushing the Boundaries of Minds Machines, GE, 2012, fa riferimento al ruolo che l’Industrial Internet come nuova rivoluzione in corso, identifi-candola come una terza ondata dopo la rivoluzione industriale e la rivoluzione di internet. Anche in questo caso l’approccio è a una trasformazione complessiva che integra economia, sanità, trasporti, energia.