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In tutta la Riviera Apuana si distingue una falda unica, libera distribuita su tutta la pianura, all’interno dell’acquifero delle ghiaie e conglomerati continentali nella fascia interna e mediana e nel complesso delle sabbie marine nella fascia esterna.

Le elaborazioni più recenti circa la descrizione dell’andamento piezometrico dell’area del S.I.N. sono contenute nello “Studio idrogeologico del Bacino Regionale Toscana Nord (Pranzini 2004), relativo alle campagne di rilevamento dati del 1998-1999.

Dal punto di vista delle direzione e dei gradienti di falda lo studio individua una zona montana caratterizzata da un flusso preferenziale da monte verso mare (con elevato gradiente idraulico), una fascia mediana piuttosto piatta (con bassi gradienti) ed una zona costiera, spianata dalle azioni antropiche, che presenta talvolta alti relativa dovuti all’infiltrazione zenitale delle acque meteoriche. Inoltre viene individuata una correlazione tra gli emungimenti in atto sul territorio e gli abbassamenti piezometrici rilevati nel corso degli anni, oltre a una sostanziale stabilità delle serie storiche dei dati piezometrici. Le aree con le maggiori depressioni individuate, che permangono anche in primavera, sono quelle delle zone industriali di Massa e Carrara, nonché quelle delle segherie di marmo presenti, comprendendo la fascia di pianura fra i rilievi apuani e l’autostrada A12. Per quanto riguarda le variazioni annuali, si è rilevato che negli anni ‘90 il livello di falda in alcune zone si è abbassato mentre in altre è rimasto più o meno lo stesso o è addirittura risalito. In pratica, anche se le zone con abbassamenti prevalgono, non si registra quella tendenza generale all’approfondimento della superficie freatica che si poteva prevedere in relazione all’aumento dei prelievi.

Al fine di aggiornare il quadro informativo presentato nello studio di Pranzini (2004), si è considerato ulteriori dati più recenti distribuiti sul territorio, derivanti anche dai risultati delle caratterizzazioni delle aree del S.I.N. depositati presso l’archivio della Direzione Qualità della Vita del M.A.T.T.M..

Tra i dati piezometrici analizzati, il dataset più completo e rappresentativo è quello messo a disposizione dall’ Autorità di Bacino Toscana Nord, che riporta misure stagionali su una rete di pozzi uniformemente distribuiti su tutto il S.I.N.. Sia l’analisi del trend pluriennale che di quello stagionale ha mostrato lievi oscillazioni delle quote piezometriche. Sono stati quindi selezionati due periodi rappresentativi della fase di carica e scarica dell’acquifero. Per poter integrare tale dataset con le ulteriori misurazioni disponibili, ho considerato i periodi di Aprile/Maggio 2005, che rappresenta un periodo di massima ricarica della falda e di Agosto/Settembre 2006, che rappresenta il periodo di minor ricarica, successivo alle scarse precipitazioni estive.

Tali dati risultano uniformemente distribuiti su tutta l’area oggetto di studio e pertanto rappresentano un campione utilizzabile per una stima affidabile dell’andamento piezometrico. La stima è stata effettuata utilizzando un kriging ordinario (metodo di interpolazione geostatistico), implementato su SURFER 8.

Queste elaborazioni hanno riscontrato una situazione sostanzialmente immutata rispetto a quanto riportato in letteratura e in particolare da Pranzini (2004), in cui viene presentata una ricostruzione dell’andamento freatimetrico del tutto analoga in entrambi i periodi considerati (Aprile e Settembre 1999).

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Periodo primaverile (Aprile-Maggio 2005)

Dalla ricostruzione della superficie piezometrica (Figura 4.9) è possibile individuare uno spartiacque sotterraneo che divide l’area del S.I.N. in due settori distinti, identificabili dall’area industriale e da quella residenziale. Lo spartiacque ricade grossomodo nella zona mediana della piana Apuana.

Nella parte Nord, in corrispondenza della zona industriale, i gradienti piezometrici risultano elevati principalmente a causa dei forti emungimenti che creano aree di richiamo sia dalle zone pedemontane che dalla fascia mediana della Pianura. A Sud dello spartiacque, il gradiente piezometrico diminuisce e la falda torna a drenare naturalmente verso mare.

Periodo estivo (Agosto-Settembre 2006)

Del tutto simile è la ricostruzione della piezometria effettuata per il periodo estivo (Figura 4.10). Le aree interessate da livelli piezometrici al di sotto del livello medio marino, sono localizzabili nella fascia industriale e agiscono da zone di richiamo.

Si rileva come nella fascia mediana della piana nel settore occidentale, in corrispondenza del Fosso Lavello il drenaggio sia preferenzialmente da monte verso mare.

Nei prossimi capitoli vengono riportate in dettaglio le ricostruzioni dell’andamento freatimetrico a scala regionale ottenute dalle misure piezometriche realizzate dall’Autorità di bacino Toscana Nord. Come ultima considerazione sembra qui opportuno sottolineare come, nell’area di interesse del S.I.N., non siano tuttora noti fenomeni di subsidenza. Lo stesso Pranzini (2004) ha tentato di chiarire il rapporto esistente tra sfruttamento della falda della pianura versiliese-apuana e la subsidenza. Nel lavoro viene evidenziato come nella pianura Apuo-versiliese non siano documentati casi di subsidenza accentuata per estrazione di acqua dal sottosuolo e che nelle aree di maggiore depressione piezometrica, le zone industriali di Massa e Carrara, non sono denunciati dissesti agli edifici riconducibili a subsidenza del terreno.

32 Figura 4.9: Andamento piezometrico Aprile-Maggio 2005

Come mostra la figura si notano molto bene l’andamento delle linee di deflusso che convergono verso i rispettivi fronti di richiamo. Come si nota bene vi è una cospicua presenza dei fronti di richiamo proprio in corrispondenza delle parti più industrializzate dell’area presa in esame(S.I.N)

33 Figura 4.10: Andamento piezometrico Agosto-Settembre 2006

4.6.1 Emungimenti in corso

Il principale fattore di influenza sull’andamento piezometrico all’interno del S.I.N. di Massa Carrara è sicuramente la presenza di numerosi punti di emungimento sul territorio (Figura4.10). Sono più di 100 i pozzi più rilevanti le cui acque sono destinate ad un utilizzo principalmente industriale.

I dati sugli emungimenti sono stati ricavati dal sistema informativo di gest ione elaborato ai sensi della Delibera C.R. n.24/2002 e successivo D.D. n. 6043 del 15 ottobre 2003 dalla Provincia di Massa Carrara, Settore Difesa suolo, e si tratta dei dati provenienti dall'integrazione dell'archivio informatizzato adottato dal Genio Civile prima dell'entrata in vigore della L.R.1/2001, con il materiale attualmente in giacenza presso l'Archivio cartaceo della Provincia di Massa-Carrara. E’ opportuno ricordare che tali dati forniscono i valori delle portate dichiarate da ciascun concessionario e non provengono quindi da misurazioni dirette da contatori.

Un discorso a parte meritano i prelievi a scopo idropotabile che, all’interno del S.I.N., sono rappresentati dai pozzi in Zona Stadio nel Comune di Massa. Tali pozzi sono stati attivati negli anni ‘80 e vengono utilizzati, se necessario, durante il periodo estivo, per far fronte al massiccio incremento del fabbisogno idrico dovuto all’aumento della popolazione non residente. Si tratta quindi di un prelievo stagionale e non continuativo da 4 pozzi, che arrivano mediamente ad una profondità di 65 m, la cui portata media è di 15 l/s ciascuno.

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Considerando tale portata per un periodo di 4 mesi si ottengono circa 600000 m³/anno, considerazione fondamentale per valutare l’influenza di tali pozzi sullo schema di M.I.S.E.

Infine, all’interno del S.I.N. sono presenti sei batterie di pozzi già attive predisposte esclusivamente a scopo di M.I.S.E.. Tali interventi sono stati attivati in periodi differenti ed in particolare la batteria di pozzi presenti dell’area Ex-Farmoplant è attiva sin dagli anni ’80.

Figura 4.11: Localizzazione delle portate di emungimento dichiarate distinte per destinazione d’uso. (Fonte: sistema informativo di gestione della Provincia di Massa-Carrara)

Quindi possiamo commentare che gli emungimenti descritti si riferiscono all’anno 2004 e 2005 e pertanto rappresentano uno stato di fatto legato all’attività industriale presente e attiva in quel momento all’interno del perimetro del SIN. Questa situazione rapportata al fatto che dagli anni ’80 ad oggi le attività industriali sono diminuite continuamente e drasticamente, risulterebbe importante poter ricostruire nel tempo i vari andamenti delle piezometriche al fine di poter comprendere, come l’effetto degli emungimenti si sia evidenziato nella diffusione della contaminazione all’interno del sin negli anni e di capirne infine ad giorno d’oggi l’evoluzione finale degli emungimenti a seguito di eventuali riconversioni di alcuni siti industriali all’interno dello stesso SIN.

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