• Non ci sono risultati.

Descrizione guidata di immagin

Si tratta di una procedura di tipo sperimentale: abbiamo chiesto agli apprendenti di osservare delle immagini e rispondere alle semplici domande poste accanto alle suddette immagini nelle slide di powerpoint. La procedura è caratterizzata da 39 immagini. Abbiamo sottoposto il test a 20 apprendenti che frequentavano il corso elementare 102 e a 12 apprendenti del corso intermedio 202.85

In fase di collaudo del test è sorto il dubbio che le frequenti ripetizioni dei sintagmi nominali al posto dell’utilizzo dei pronomi clitici potessero dipendere da un vizio nell’insegnamento della lingua seconda e non essere soltanto una «strategia di evitamento» del clitico. Il dubbio si è rivelato fondato: gli stessi apprendenti durante i nostri incontri hanno più volte sostenuto che gli instructor chiedevano loro di formulare frasi «complete», di «ripetere» tutti gli elementi possibili. Questo risulta vero anche per l’insegnamento della lingua inglese nella nostra esperienza come studenti nella scuola dell’obbligo e perfino il gruppo di controllo in più occasioni ha preferito ripetere i sintagmi nominali piuttosto che sostituirli con i pronomi clitici opportuni. Questo potrebbe dipendere dalla volontà di utilizzare un registro più formale. Per ovviare a questo problema abbiamo chiesto ai nostri apprendenti di rispondere in inglese ad un esempio da noi offerto e abbiamo dato loro la risposta in inglese che credevamo più adatta. Alla frase “what am I doing to the sheet of paper?” la risposta che volevamo elicitare era “You’re cutting it”. Solo dopo un intervento mirato di questo tipo, si possono analizzare i numerosi casi di ripetizione dei sintagmi nominali. Siamo altresì convinti che i numerosi dati in letteratura vadano rivisti alla luce di considerazioni di questo tipo.

85 Ci sembra inopportuno dividere gli apprendenti in due gruppi distinti per vari motivi: 1) i placement test utilizzati a Holy Cross sono di natura grammaticale e presentano soltanto esercizi a scelta multipla; 2) gli apprendenti passano ad un corso successivo semplicemente avendo frequentato il precedente; ne consegue che 3) i corsi di lingua ad Holy Cross non corrispondono ad effettivi livelli di competenza comunicativa.

125 Passiamo adesso a fare una lista degli errori più comuni che abbiamo riscontrato:

q Dati di interesse a livello pragmatico:

• • •

• Ripetizione dei referenti:

D: Che cosa fa Harry Potter alla ragazza? R: Harry Potter bacia la ragazza.

D: Che cosa dà Babbo Natale al bambino? R: Babbo Natale dà un regalo al bambino.

• • •

• Omissione del clitico riferito ad un elemento presente nella domanda:

D: Che cosa fa Veltroni alle persone? R: Saluta.

D: Che cosa ha fatto il signore alla sua fidanzata? R: Lui telefona.

D: Che cosa fa la signora all’acqua? R: Lei beve.

D: Che cosa ha fatto Babbo Natale al Bambino? R: Ha portato un dono.

D: Che cosa ha fatto Alan ad Elisa? R: Ha scritto una lettera.

• • •

• Utilizzo di un pronome clitico legato ad una immagine che funga da antecedente:

D: Che cosa piace a mia mamma? (la slide presenta una immagine con della cioccolata) R: La si piace.

126 D: Che cosa ha portato Babbo Natale al bambino? (la slide presenta una immagine con un regalo)

R: Glielo ha portato.

• • •

• Abuso dei pronomi tonici soggetto:

D: Che cosa scrive Alan ad Elisa? R: Lui scrive una lettera.

D: Che cosa ha portato Babbo Natale al bambino? R: Lui ha portato un regalo.

• • •

• Utilizzo del pronome tonico al posto del clitico:

D: Che cosa fa il gattino alla gattina? R: Lui tocca lei.

q Dati di interesse a livello morfosintattico:

• • •

• Enclisi nelle dichiarative:

D: Che cosa fa Rossella O’Hara al suo amore impossibile? R: Bacialo

D: Che cosa ha fatto Alan ad Elisa? R: Ha amatola.

D: Che cosa fa il frate ai piatti? R: Lui lava li.

D: Che cosa fa Andrea a Gloria e Patrizia? R: Lui abbraccia le.

127 •

• •

• Errori morfologici:

D: Che cosa ha fatto il signore alla sua fidanzata? R: Lui ha chiamatogli.

D: Che cosa fa Veltroni alle persone? R: Gli saluta.

R: Li saluta.

D: Che cosa fa Babbo Natale ai giocattoli? R: Lo dà.

D: Che cosa fa il frate ai piatti? R: Lo pulisce.

• • •

• P + Clitico:

D: Che cosa dà la gattina al gattino? R: Dà un bacio a gli.

D: Che cosa fa Veltroni? R: Lui saluta a le

D: Che cosa faccio con le forbici alla carta? R: Tu taglia con lo.

D: Che cosa fa Babbo Natale ai giocattoli? R: Lui da al.

• • •

• Uso dell’accusativo al posto del dativo e viceversa:

D: Che cosa fa il ragazzo alla ragazza? R: La (cancellato) Gli bacia.

D: Che cosa fa la bambina al bambino? R: Lo dà un bacio.

128 D: Che cosa fa Veltroni alle persone?

R: Gli saluta.

D: Che cosa ha fatto il signore alla sua fidanzata? R: La ha telefonata.

• • •

Utilizzo di i al posto di li:

D: Che cosa faccio a Natale ai regali? R: Lui da i.

D: Che cosa fa l’uomo col cappello ai fagioli? R: I mangia.

• • •

li/gli:

D: Che cosa fa Totò agli spaghetti? R: Gli mangia.

• • •

Utilizzo di il al posto di gli:

D: Che cosa fa Garfield al suo amico? R: Il dà la regale.

• • •

Utilizzo di si al posto di gli:

D: Che cosa ha scritto Ludovico ad Elisa? R: Si ha scritto … .

129 •

• •

• Ipergeneralizzazione86 del clitico si:

D: Che cosa fa Totò agli spaghetti? R: Lui si mangia.

D: Che cosa fa Totò agli spaghetti? R: Lui mangia si.

• • •

Ipergeneralizzazione del clitico ne:

D: Che cosa faccio con le forbici alla carta? R: Ne taglia.

D: Che cosa ha fatto il signore alla sua fidanzata? R: Ne telefona.

D: Che cosa fa Veltroni alle persone? R: Veltroni è salutare ne.

• • •

Ipergeneralizzazione del clitico ci:

D: Che cosa fa l’uccello all’acqua? R: Ci beve.

D: Che cosa fa Alberto Sordi alla pasta? R: Alberto Sordi ci mangia.

86 Per quanto concerne certe ipergeneralizzazioni, soprattutto quelle concernenti ne e ci, acquisiti molto tardi dagli apprendenti (si veda anche Berretta 1986), sosteniamo che siamo di fronte ad espansioni: quando non possiede i mezzi linguistici, l’apprendente espande le sue risorse. Ellis (1994) sostiene, infatti, che «when asked to perform beyond their level, learners simplify and unusual errors occur» (Ellis 1994: 621). È questo il caso di Bobby, per esempio, apprendente iscritto al corso elementare 102, che dopo una lezione frontale sui pronomi da parte dell’instructor ha prodotto strutture generalizzate. Riprendiamo quanto sostenuto da Felix (1981) relativamente al ruolo dell’istruzione formale nel processo di acquisizione: l’istruzione può favorire la comparsa di forme che non sono state assimilate.

130 q Verbi clitici: • • • • il verbo piacere:

D: Che cosa piace ad Alan? R: Alan piace il sushi. D: Che cosa piace a Lara? R: Lara piace gli spaghetti.

• • •

Presenza del clitico si col verbo piacere

D: Che cosa piace ad Alan? R: Alan si piace le paste. D: Che cosa piace ad Alan? R: Si piace le ciambelle.