• Non ci sono risultati.

Proposte a confronto: floating number e floating gender

In alcune varietà colloquiali messicane e uruguaiane, ma anche in molti dialetti italiani, troviamo due fenomeni correlati piuttosto diffusi quali il floating number e il

floating gender. Diamo alcuni esempi noti in letteratura.

(46) a. El libro, a ellos, ¿quién se lo prestó? b. El libro, a ellos, ¿quién se los prestó?

(47) a. Si ella me quiere comprar el caballo, yo se lo venderé. b. Si ella me quiere comprar el caballo, yo se la venderé. c. Si ellas me quieren comprar el caballo, yo se lo venderé. d. Si ellas me quieren comprar el caballo, yo se las venderé.

In (46) l’antecedente dell’oggetto indiretto è plurale (ellos), mentre l’antecedente dell’oggetto diretto è singolare (il libro). In (46a), lingua spagnola standard, il pronome clitico accusativo è singolare (lo). In molti dialetti messicani ed uruguaiani, invece, il pronome clitico appare come plurale (los).

Questo transfer di tratti di accordo ha luogo anche quando il pronome clitico dativo è femminile. In (47a), lingua spagnola standard, tutto segue la regola tradizionale di accordo fra pronomi clitici ed antecedenti. In (47b), invece, l’antecedente del pronome clitico accusativo è maschile singolare (el caballo) ma il pronome clitico appare femminile

(la). Un comportamento affine è manifestato da (47c) della lingua spagnola, che mostra in atto la regola standard di accordo tra antecedenti e pronomi clitici, e (47d) delle varietà messicane e uruguaiane, nel quale, invece, ad un antecedente maschile singolare (el

55

6.1 Bonet (1995)

Per Bonet (1995), la comparsa nel pronome clitico accusativo dei tratti di accordo appartenenti al pronome clitico dativo seguirebbe naturalmente dall’analisi da lei stessa offerta per quanto riguarda il se spurio. La regola del se spurio, infatti, faciliterebbe il

relinking di quei tratti fluttuanti che cercherebbero un giusto target. L’intero processo può essere riassunto in (48), qui di seguito:

(48) a. Applicazione della regola del se spurio. b. Relinking dei tratti fluttuanti.

Questo trasferimento di tratti sarebbe molto difficile da spiegarsi, continua Bonet (1995), se si dovesse tentare di dare una spiegazione sintattica al fenomeno del se spurio giacché nessun meccanismo sintattico sarebbe in grado di derivare questo trasferimento di tratti.

6.2 Grimshaw (1997)

Per Grimshaw (1997), l’idea generale dietro al fenomeno è piuttosto semplice. In una configurazione che prevede il se spurio, le specificazioni dell’input non verrebbero ben analizzate. In particolare il tratto di numero dell’argomento dativo non verrebbe analizzato dal momento che se non sarebbe specificato per quanto riguarda il numero. Secondo Grimshaw, in (46b), per esempio, il sistema selezionerebbe l’opzione di esprimere la pluralità dell’argomento espresso da se esprimendola in un altro argomento. Ne conseguirebbe che, per esprimere tale tratto plurale dell’oggetto indiretto, occorrerebbe sopprimere il tratto singolare dell’oggetto diretto.

Qui di seguito mostriamo come Grimshaw (1997) tenti di spiegare questi due fenomeni all’interno di una proposta che, come già discusso ampiamente, si basa sul concetto di competizione fra diversi candidati. La proposta di Grimshaw (1997) verrà ripresa e perfezionata da Grimshaw (2001).

56 (49) Floating Number se PARSE NUM >>32 FILL NUM

Input: <[-R 3 pl masc dat] [-R 3 sg masc acc]>

Candidati *XX33 PARSE NUM34 FILL NUM

se + lo (R)35 (P) (N) (G) (C) + -R (P) (N) masc

acc **!

se + los (R) (P) (N) (G) (C) + -R (P) masc acc * *

(50) Floating Gender se PARSE GEND >> FILL GEND Input : <[-R 3 sg fem dat] [-R 3 sg masc acc]>

Candidati PARSE GEND FILL GEND

se + lo (R) (P) (N) (G) (C) + -R (P) (N) (G) acc **!

se + la (R) (P) (N) (G) (C) + -R (P) (N) fem acc * *

(51) Floating Number e Floating Gender insieme Input: <[-R 3 pl fem dat] [-R 3 sg masc acc]>

Candidati che soddisfano *XX PARSE

GEND

FILL GEND

PARSE

NUM FILL NUM

se + lo (R) (P) (N) (G) (C) + -R (P) (N) (G) acc **! ** se + la (R) (P) (N) (G) (C) + -R (P) (N) fem acc * * ** ! se + los (R) (P) (N) (G) (C) + -R (P) pl (G) acc ** ! *

se + las (R) (P) (N) (G) (C) + -R (P) pl fem acc * * * *

32 Il simbolo >> indica che una restrizione domina l’altra. Questa è la simbologia impiegata da Grimshaw (1997) per illustrare la classificazione delle restrizioni.

«The constraint rankings are of two types; the universal markedness hierarchies which were mentioned above, and the language particular rankings.

Universal Markedness Hierarchies: *2 >> *1 >> *3 *DAT >> *ACC

Some language particular rankings are common to the clitic systems of Italian and Spanish […] FILL PERS >> PARSE NUM

FILL R >> PARSE PERS; PARSE NUM, and PARSE CASE.

The remaining language particular rankings are the locus of cross-linguistic variation» (Grimshaw 1997: 3). 33 «*XX Sequences of identical functional heads are ill-formed» (Grimshaw 1997: 2). 34 «FILL FEATURE Only features in the input can appear in the output

PARSE FEATURE All features in the input must appear in the output» (Grimshaw 1997: 2).

35 Quando il pronome clitico non è marcato per un tratto, questo è indicato includendo l’abbreviazione del tratto tra parentesi tonde. Ne consegue che (R) indica che il clitico non possiede specificazioni di riflessività.

57

6.3 Harris (1994)

Anche Harris (1994) tratta il fenomeno del floating number, sebbene lo identifichi con l’etichetta parasitic plural ed illustri con esso un altro fenomeno affine, il parasitic

nos-plural.

(52) ¿A nosotros, el plato? No los (*nos lo) traerán.

Nelle combinazioni di pronomi clitici formate da nos + ACC nelle lingue con

parasitic nos-plural, il pronome clitico di 1a persona appare senza -s e la pluralità si manifesta sul pronome clitico ACC sebbene quest’ultimo risulti sintatticamente singolare

(los per el plato). L’output /no/ da input del tipo nos-ACC fornirebbe, secondo Harris, una ulteriore conferma che -s in nos e os sia veramente la manifestazione fonologica della pluralità piuttosto che un segmento fonologico arbitrario.

Per quanto concerne il semplice parasitic plural, Harris (1994) sostiene che i suoi effetti sarebbero il risultato dell’operazione di aggiunzione. L’aggiunzione creerebbe un nuovo costituente sopra-ordinato della stessa categoria, come mostrato in (53), qui di seguito.

(53) X X → X [dat] ^36 [acc] X X [dat] ^ [acc]

La normale struttura in costituenti dei pronomi clitici è caratterizzata dal nodo dominante #P. Abbiamo quindi la seguente struttura, come mostrato in (54), qui di seguito.

36 Il simbolo ^ indica elementi adiacenti ma non ancora ordinati linearmente. L’ordine lineare dei clitici DAT e ACC sarebbe determinato, secondo Harris (1994), da principi generali di sequencing.

58 (54) #P X # X X [dat] ^ [acc] ^ (pl)

Dal momento che i nodi terminali non sono ordinati prima dell’Inserzione del

Vocabolario, # risulterebbe adiacente ad entrambi i nodi subordinati X. Ne consegue che # viene realizzato -s sia che DAT sia che ACC risulti plurale (o se lo risultano entrambi). C’è una sola manifestazione di pluralità poiché il costituente sarebbe provvisto di un solo nodo #. La posizione a destra nell’albero sarebbe data ad -s dal suo status di suffisso.

Il parasitic nos-plural è simile al parasitic plural poiché entrambi sono esempi di aggiunzione morfologica. La differenza essenziale tra i due fenomeni è che nel secondo l’effetto è ristretto ai pronomi clitici di 3a persona dativi, mentre nel primo a tutte le combinazioni di pronomi clitici con un clitico plurale dativo.

6.4 Manzini e Savoia (2005)

In alcuni dialetti sardi, nei quali, in cooccorrenza con l’accusativo, il dativo è espresso dalla forma si, l’interpretazione plurale associata al dativo può essere lessicalizzata dal clitico accusativo (54c-d; 55b). Manzini e Savoia (2005) illustrano il fenomeno fornendo numerosi esempi, una selezione dei quali illustriamo in (55) e (56), qui di seguito.

(55) Paulilàtino (Sardegna)

a. Öh.Öhyh !i`C` !Ftrs` !FNy` ‘gli/loro dà questo’

59 b. !hrrt rh ÖÖt !i`C` ` !hrrNyN

‘lui glielo dà a loro’

c. 'rt !khaaqt( rh ÖÖNy `ooN !i`NyN ‘il libro glieli ho dati’

d. 'r` !l`jjhm`( rh ÖÖ`y `ooN !i`C`y` ‘la macchina gliele ho date’

(56) Làconi (Sardegna) a. ÖÖhyh ` j !jtrst ‘loro dà questo’ b. si ÖÖtyt !Y`C` '` !hrrtyt( ‘glieli(=lo) dà a loro’ c. si ÖÖtyt !Y`C` ` !hrrt ‘glieli dà a lui’ d. si ÖÖ` !Y`C` '` !hrrt( ‘gliela dà a lui’ e. si ÖÖ`!y `C` '` !hrrt( ‘gliele dà a lui’

Negli esempi in questione, nei quali troviamo nessi di rh col clitico Ö, è quest’ultimo

che lessicalizza la specificazione plurale associata a livello interpretativo all’argomento dativo. Ora, se rh proietta la categoria Q nella stringa e risulta quindi associabile ad una interpretazione distributiva, il clitico Ö lessicalizza N, come illustrato in (57), qui di seguito.

60 (57) Paulilàtino (Sardegna) Q’’ Q N’’ rh N F N r F N Ö `.N

Il fatto che la pluralità, lessicalizzata da r, possa essere associata tanto al dativo

quanto all’accusativo riflette, secondo Manzini e Savoia, una caratteristica della grammatica delle lingue: così come le proprietà di definitezza vengono lessicalizzate per tutta la stringa dalla base nominale Ö, il formativo di pluralità r può essere trattato esso

stesso come una proprietà dell’intera stringa ed associarsi tanto all’argomento interno N quanto al distributore.

Per quanto concerne il cosiddetto floating gender, Manzini e Savoia, illustrando il fenomeno nel dialetto salentino di Maglie, giungono a conclusioni simili a quelle valide per il fenomeno del floating number: nei nessi di clitico si e clitico l, il formativo vocalico, così come quello di pluralità nei dialetti sardi in (55) e (56), può essere interpretato come una lessicalizzazione di specificazioni flessive dell’intera stringa, valide, quindi, non solo per l’argomento interno ma anche per l’argomento dativo.

61

6.5 Proposte a confronto: conclusioni

Nella presente sezione abbiamo illustrato i diversi approcci a fenomeni noti in letteratura come quelli del floating gender e del floating number. Possiamo suddividere queste differenti proposte in almeno tre grandi sottogruppi: approccio morfologico (Bonet 1995, Harris 1994), approccio sintattico (Manzini e Savoia 2005) ed infine approccio ottimalista (Grimshaw 2001).

Per quanto concerne l’approccio ottimalista, ripetiamo la critica che più volte abbiamo mosso all’interno del presente lavoro. Riteniamo lontana dalle caratteristiche di economia, tipiche della grammatica delle lingue, qualsiasi proposta che si basi sul confronto tra derivazioni/rappresentazioni e sulla disputa tra diversi candidati.

Per quanto concerne l’approccio morfologico, invece, osserviamo che esiste una caratteristica sostanziale che lo differenzia dall’approccio sintattico: mentre quest’ultimo prevede una completa identificazione tra operazioni morfologiche e sintattiche, il primo, distinguendo nettamente i due moduli, individua categorie ed operazioni morfologiche indipendenti da motivazioni di tipo sintattico. Quello che risulta evidente dall’analisi comparata delle due proposte è che l’approccio di Manzini e Savoia, come più volte sostenuto nel presente lavoro, dà precise motivazioni interpretative alle scelte teoriche adottate, laddove Bonet (1995) e Harris (1994) si limitano semplicemente ad elencare i passaggi di operazioni di tipo morfologico senza convincere della necessità delle operazioni medesime.

Concludiamo, dunque, affermando che la convinzione che «no available syntactic mechanisms would derive this “transfer” of features» (Bonet 1995: 636) si è rivelata errata.