• Non ci sono risultati.

CAPITOLO QUATTRO

4.2 Destinazione come luogo su cui specializzars

Fondamentale è capire che cosa volete vendere.

Come selezionare la destinazione giusta? Semplicemente puntando un dito sul mappamondo? E perché dovrebbe essere consigliabile focalizzarsi su una sola destinazione e non, invece, su diverse alternative?

Procediamo per gradi, esaminando l’opzione dell’unica destinazione.

Specializzarsi in questa direzione può essere vantaggioso per diversi motivi, il primo dei quali è forse rintracciabile nella qualità di una competenza ‘in verticale’ che potrebbe diventare davvero importante ed esaustiva. Una sorta di prestigioso accreditamento sulla destinazione.

4.2.1 La destinazione è una meta che si conosce ‘a fondo’

Il valore aggiunto è nell’aver vissuto in quei luoghi per un tempo significativo o esserne addirittura originari. In questo caso l’operatore assume un ruolo più pregnante, che travalica quello legato alla semplice divulgazione: è infatti testimone e insieme depositario di saperi, tradizioni e aspetti segreti che soli- tamente vengono tramandati e condivisi in contesti naturali (familiari o, più e- stesamente, comunitari e sociali).

Stiamo parlando di una conoscenza diretta, su luoghi che ci appartengono. Si può partire dal proprio paese o dalla propria regione. O, ancora, allargare ulteriormente il raggio, individuando una comunità di riferimento più ampia: il proprio stato, per esempio. Proporzionalmente a un perimetro che si restrin- ge, la conoscenza di quel luogo sembra aumentare in ricchezza di profondità e sfumature. Ma anche nel caso di contesti geografici più estesi, si è appena indicato il riferimento all’individualità-nazione, l’agenzia può definirsi conosci-

39

tore ‘dall’interno’ della destinazione che pubblicizza e vende. I riferimenti sa- ranno molteplici, ma rimarrà un comune tratto connotativo, dovuto all’espe- rienza e ai saperi pregressi, non professionali, che, nel tempo si sono accu- mulati su quella specifica meta.

È qui interessante citare, a titolo di esempio, l’impostazione di Italians Jour-

neys, un tour operator con sede a Londra. Italians Journeys3 propone viaggi

tailor made nel territorio italiano: il suo punto di forza è rappresentato dalla

presenza di un team di esperti provenienti da diverse regioni d’Italia. Ogni operatore è responsabile della propria regione anche in virtù del contributo che può fornire, oltreché come professionista, come ‘locale’. L’idea è proprio quella di proporre località rispetto alle quali si possano vantare conoscenze ‘ulteriori’ e reti di contatti utili e preziose.

Nulla vieta però di diventare conoscitori e divulgatori di una destinazione uni- ca, lontana dai propri confini territoriali e dalle storie di vita.

4.2.2 La destinazione è una meta che non

si conosce ‘a

fondo’

In questo caso l’agenzia lavora a partire dalla propria volontà/curiosità di approfondire la conoscenza di una meta prescelta.

Reperisce informazioni, fa sopralluoghi e poi, lentamente, inizia a costruire un sapere nuovo anche e soprattutto a partire dai contributi di restituzione dei singoli clienti. Viaggio dopo viaggio ecco delinearsi una competenza forte, dedicata. Che fornisce garanzie e completezza d’informazione ai nuovi clienti che verranno.

3Tour Operator con sede a Londra, sito web in http://www.italianjourneys.com/ (Consultato il 24 Maggio 2017).

40

4.3 Lavorate con i Locals

4

Sia nel caso la destinazione sia la meta conosciuta, il luogo di appartenenza dell’operatore, sia, a maggior ragione, il luogo oggetto di una competenza in crescita e definizione, sfruttare la risorsa dei Locals è un’evenienza più che consigliabile. I Locals sono una risorsa unica e preziosa, una risorsa che, in molti casi, potrebbe fare la differenza.

Per rilanciare l’incoming e incrementare il flusso turistico verso l’Italia – vista la crescita dei competitori a livello internazionale, appare fondamentale, fra le altre strategie, incentivare «la qualità dell’incontro tra locali e visitatori»5. Lo sottolinea Nicolò Costa nel considerare le trasformazioni sociologiche del turismo di oggi, non più vecchio turismo di massa a calendarizzazioni fisse e prevedibili, ma turismo «a flusso continuo, che, disperso in aree contigue, costituisce un’opportunità per gli enti locali e le imprese dell’incoming»6. L’autore sostiene l’importanza di un approccio allargato e sistemico, proprio a partire dalle strategie e risorse locali:

«La fortunata espressione ‘piccolo è bello’, che identifica la vitalità delle pic- cole imprese, ha senso se tutti gli operatori interessati agiscono nella logica sistemica del turismo allargato7. Se gli artigiani che producono oggetti, gli albergatori che offrono il pernottamento, gli agricoltori che forniscono i pro- dotti tipici, i trasporti locali che facilitano la mobilità territoriale, i musei aperti per attrarre i turisti, se tutti agiscono con iniziative congiunte, rendono ami- chevole e colta, sicura e divertente la città ospitale. I valori neocomunitari so-

no la fonte energetica del sistema turistico.»8

Siamo, in effetti di fronte a questo nuovo e incoraggiante fenomeno.

4Termine ormai noto, per definire gli abitanti del posto che con piacere e, spesso, anche riscontro econo- mico, si rendono disponibili con soluzioni e consigli ai turisti in visita.

5N. Costa, I professionisti dello sviluppo turistico locale, Milano, Hoepli, 2005, p. 13. 6Ibidem p. 13 e 2.

7I corsivi nel testo sono dell’autore.

8N. Costa, (cit. nota 5) p. 19. Dello stesso autore di interessante lettura anche: La città ospitale. Come av- viare un sistema turistico di successo, Milano, Bruno Mondadori, 2008; Verso l’ospitalità made in Italy. Av- viare la crescita con la competitività turistica delle diversità locali, Roma, Armando Editore, 2013.

41

Un fenomeno che può e deve essere implementato non in modo fortuito e occasionale, ma secondo progetti coordinati e ai quali concorrono più attori, ciascuno portatore della sua professionalità e/o specifica conoscenza.

Non pochi locali hanno così iniziato a mettere a frutto il loro ‘sapere’.

Dapprima si sono organizzati in gruppi online per proporre tour inusuali (che solo un locale può conoscere), poi hanno strutturato meglio la presentazione della loro offerta attraverso la creazione di veri e propri siti e blog dedicati. ‘Guide me right’9, ‘With locals’10 e altri sono siti che, sulla scia dell’ormai noto fenomeno della Sharing Economy, spopolano nel web.

I portali che continuano a nascere online sono molti e danno la possibilità a chi non ha un business con partita iva, o un vero patentino di guida turistica, di vendere e acquistare servizi ‘genuini’, ‘unici’ e a basso costo.

Lavorare con i Locals, per questo manuale, è un elemento fondamentale. Pensate a una quota da destinare ai locali, che quindi non avranno più la ne- cessità di vendere i loro mini tour sui siti on line…

Iniziate così. Individuate una decina di Locals per destinazione; leggete e studiate la proposta dei loro tours, poi modificatela mentalmente, oppure, più semplicemente, prendetene spunto; contattate il locale-guida, presentatevi come attività business, raccontate chi siete e cosa fate e … a questo punto… offrite loro di lavorare con voi!

La risposta positiva da parte del Local è quasi scontata, non fosse altro perché chi opera in questa direzione è già nella viva esperienza di un’attività pseudo-lavorativa. Solo che la vostra proposta apre un orizzonte diverso, più articolato e di maggiore spessore. Siete nelle condizioni di poter offrire un guadagno costante, preventivabile: un utile ‘arrotondamento’ nei confronti del lavoro primo11. Inoltre, garantendo maggiori performances progettuali e divul-

9 Portale Guide me right in https://www.guidemeright.com/it/ (Consultato il 24 Maggio 2017). 10Portale With locals in https://www.withlocals.com/ (Consultato il 24 Maggio 2017).

11In modo da salvaguardare anche la filosofia di fondo e i principi sottesi alle pratiche della Sharing Economy.

42

gative, il Local che accetti di collaborare, può senz’altro sperare in una rica- duta positiva in termini di continuità.

Facciamo un esempio pratico.

Sul portale Guide me right, specializzato in tours guidati da Locals in Italia, digitando ‘Lerici, SP’, si trovano almeno 15 tours organizzati in loco.

Prendiamo il tour del signor Stefano, di seguito riportato dal sito.12

«Una camminata salutare di circa un'ora in mezzo al verde nell'incantevole

sentiero della Rocchetta di Lerici, tra gli incantevoli panorami sul Golfo dei Poeti e boschi secolari immersi nella macchia mediterranea. Raggiunta una radura nel bosco, ci fermeremo su un prato ad assaggiare prodotti tipici della zona, come le acciughe di Monterosso, la focaccia genovese, la torta di riso e un buon vino bianco delle 5 terre. Percorreremo un sentiero frequentato solo da persone del posto, un assaggio autentico della Liguria ricco di veri e proprio angoli di Paradiso terrestre! La durata è di circa due ore, l'appunta- mento da concordare telefonicamente. Nei periodi estivi è preferibile spo- stare l'orario dopo le 17 per evitare i momenti più caldi.»

Costo: 7€ a persona

Dalla descrizione del mini tour e la richiesta di pagamento, abbiamo la con- ferma che Stefano è un vero professionista della zona, capace di guidare e proporre tour per niente scontati, e sappiamo anche che per portarlo dalla nostra parte basterà assicurargli un fisso a persona superiore ai € 7.

L’idea è quella di creare un database suddiviso in destinazioni (Stato, Pro- vincia e Comune), con una breve descrizione del tour che comprenda anche i contatti con i Locals-esperti. Un ipotetico tour nella provincia della Spezia, per esempio, potrà quindi essere proposto a partire dall’apporto di diverse figure (su territorio e non), in dinamica e produttiva interazione fra loro.

12Testo ripreso dal portale Guide me right, Trekking in Liguria di Stefano, in

43

Documenti correlati