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Le dieci cose più condivise al mondo 34

Secondo uno studio condotto a livello mondiale da Car2go25 per il lancio nel 2017 del

nuovo slogan "Proud to share" emerge che "Condividere rende orgogliosi, fa risparmiare denaro e risorse, rende parte di una comunità". Dalla ricerca si rileva anche quali siano le dieci cose più condivise al mondo e, ritenendole di estrema importanza per una maggiore comprensione del fenomeno, saranno di seguito riportate:

1. L’Automobile risulta essere il bene più condiviso, la stessa società Car2go conta milioni di utenti e 22 milioni di noleggi all’anno, numeri che, da quanto indicato dalla società di consulenza Frost & Sullivan, cresceranno ulteriormente entro il 2025 prevedendo un aumento a 36 milioni del numero degli utilizzatori del car sharing nel mondo.

25 Car2go: è uno dei più grandi provider di car sharing al mondo di origine tedesca operante dal 2008. L'azienda opera con auto Smart Fortwo e Smart Forfour e offre un noleggio che può iniziare e terminare dove si vuole purché avvenga nell’area operativa della città in cui il servizio è presente. Il servizio prevede generalmente una tariffazione al minuto, nessun costo fisso e parcheggio, rifornimento e assicurazione inclusi nel prezzo.

In Italia, oltre ai conosciuti servizi offerti dalle note Car2go e Enjoy26 alla base

delle quali vi è rispettivamente un’azienda che mette a disposizione un determinato lotto di auto per noleggi a breve termine, vi è anche la piattaforma Auting27 che,

invece, offre un servizio di car sharing mettendo in contatto domanda e offerta: un utente che utilizza poco la propria auto con chi non la possiede e ne ha bisogno, risultando così un servizio peer-to-peer.

Il prezzo dell’automobile è deciso dal proprietario dell’auto, la piattaforma trattiene solo una commissione sull’importo necessaria a coprire il costo del servizio e l’assicurazione.

2. Il viaggio in auto: a differenza del caso precedente ciò che in questo caso si condivide non è tanto il veicolo, quanto piuttosto il suo utilizzo per una determinata tratta. Al riguardo è possibile distinguere il ride sharing dal carpooling: nel primo caso si fa riferimento all’attività di condivisione di passaggi in auto anche al fine di produrre un guadagno; nel caso del carpooling, invece, si prevede una semplice condivisione dei costi senza alcun guadagno per il conducente, ma piuttosto una massimizzazione del risparmio per entrambe le parti (conducente e trasportato). In Italia esempio tipico di carpooling è la piattaforma Blablacar28 nella quale ogni

utente crea un proprio profilo e, ogniqualvolta voglia usufruire del servizio, è necessario che indichi la sua proposta come conducente ovvero come passeggero. Tutto si basa su un sistema di feedback che permette ad ogni utente di crearsi una propria reputazione e conquistarsi la fiducia da parte del resto della community. Simile a Blablacar è anche ClubSharing29, primo servizio di condivisione di

passaggi in auto per concerti, festival e altri eventi in programma. Anche con Clubsharing è possibile utilizzare i posti liberi delle auto private, ma la condivisione del viaggio per un determinato evento in programma facilita anche le

26 Enjoy: servizio di car sharing di Eni, nato nel 2013, in collaborazione con Fiat e Trenitalia.

https://enjoy.eni.com/it

27 Auting: piattaforma operante dall’1 Gennaio 2017 a Bologna, Milano, Torino e Rimini. https://auting.it 28 Blablacar: servizio di carpooling che nasce in Francia nel 2006 e arriva in Italia nel 2012; attualmente

conta 2,5 milioni gli utenti che condividono i viaggi in auto. Dal 2015 le prenotazioni dei posti in auto da parte dei passeggeri sono possibili esclusivamente mediante il pagamento online di un importo che comprende sia il contributo alle spese richiesto dal conducente che le spese di servizio della piattaforma per ogni posto prenotato. Il pagamento deve essere effettuato in anticipo attraverso carta di credito, carta prepagata o Paypal, la piattaforma tratterrà il denaro e solo a corsa effettuata verserà quest’ultima al conducente. Solo con l’acquisto del BlablaPass, introdotto dal 14 Marzo 2018, è possibile prenotare i viaggi desiderati senza pagare le commissioni per ogni posto in auto, ma solo il contributo spese al conducente, almeno per tutto il periodo di validità del BlablaPass. Sito ufficiale: https://www.blablacar.it

conoscenze con persone che hanno gli stessi gusti e passioni musicali. La transazione avviene al di fuori dell’app che, contrariamente a Blablacar, non trattiene alcuna commissione.

A livello mondiale il provider per eccellenza di ridesharing è Uber30 che ogni anno

consente circa quattro/cinque miliardi di spostamenti mettendo in relazione attraverso un’applicazione mobile autisti con passeggeri.

In questa tipologia di servizio è possibile includere anche i viaggi in taxi mediati sempre attraverso una app: Mytaxi il più grande provider con oltre 40 milioni di viaggi all’anno.

3. L’appartamento: la condivisione dell’appartamento è una pratica ormai sempre più diffusa perché apporta vantaggi sia dal punto di vista economico che sociale. Tra le più importanti piattaforme identificabili in questa categoria vi sono Couchsurfing e Airbnb, entrambe consentono modalità di alloggio alternative a quelle tradizionali quali per esempio gli hotel e si propongono come un nuovo modo di viaggiare creando inconsuete opportunità di conoscere nuove persone e fare nuove esperienze attraverso l’offerta di un’ospitalità.

La differenza tra i due portali risiede nel fatto che Couchsurfing si basa sul principio della pura ospitalità gratuita e senza alcun obbligo di ricambiare il servizio, ma risulta piuttosto utile per creare maggiore fiducia nel prossimo. Airbnb, invece, prevede il pagamento dell’ospitalità fornita dagli host. Il vantaggio di questa seconda piattaforma risiede nel fatto di poter scegliere la location, prendere visione delle foto, il trattamento fornito è di pari livello a quello fornito dagli hotel, stando però in una casa. Il fatto che vi sia un corrispettivo per l’ospitalità consente di poter scegliere se condividere o meno del tempo con chi ospita, senza alcuna preoccupazione di dedicare il giusto tempo al padrone di casa.

30 Uber: azienda con sede a San Francisco, nasce nel 2009 e fornisce un servizio di trasporto automobilistico

privato mettendo in contatto passeggere con autisti. In Italia è presente dal 2013, ma, inseguito a varie controversie legali, attualmente è disponibile solo nella sua versione più costosa UberBlack (servizio di noleggio di una berlina nera con conducente professionista). Le controversie legate ad Uber derivano dalle accuse che i tassisti rivolgono alla piattaforma colpevolizzandola per concorrenza sleale e dell’operare degli autisti senza alcuna licenza e autorizzazione previste invece dal regolamento locale sul servizio taxi. Uber si difende dalle accuse sostenendo di essere una semplice piattaforma che funge da mediatore tra le parti e di dover quindi essere sottoposta a regole differenti da quelle del servizio taxi. Inoltre Uber viene accusata di non rispettare gli standard di sicurezza dei passeggeri, non prevenendo i comportamenti criminali degli autisti. Secondo l’Avvocato Generale, e poi sostenuto anche dalla Corte di Giustizia, Uber non è una semplice piattaforma tecnologica, ma è una vera azienda di trasporti che utilizza in modo innovativo la tecnologia, per tale motivo in molti paesi ne è stato sospeso l’utilizzo, in particolar modo nella sua versione UberPop che consente più o meno a chiunque di diventare driver.

4. Il parcheggio: la ricerca di parcheggio è un’attività che comporta un impiego di tempo non indifferente soprattutto nelle grandi città, per questo la richiesta di sistemi di parcheggio intelligenti aumenta sempre più e si stima che il parcheggio condiviso raggiungerà un volume di mercato di circa due miliardi di euro.

In Italia una piattaforma appartenente a questa categoria è Sparky.Club che consente di trovare parcheggio in modo “facile, veloce, economico!” utile per sopperire alla mancanza o evitare di dover lasciare il veicolo dove il costo è elevato.

5. La bicicletta: il bike sharing è una delle forme di condivisione sempre più popolare, il più vasto mercato si trova in Cina nella quale si registrano dai quattro agli otto noleggi per bici al giorno.

In Italia le prime città a dotarsi di questo strumento di mobilità sostenibile furono Cuneo, Parma e Savigliano, ma attualmente è un sistema presente sia nelle grandi aree metropolitane quali per esempio Milano e Torino sia in grandi che medio- piccole città. Stando ai dati risalenti ad Ottobre 2017 in Italia si è passati da 14.604 bici condivise nel 2015 a 15.816 nel 2016 per sfiorare nel 2017 quasi i 30.000 pezzi tra modalità station based e a flusso libero31, con una media di tre/quattro noleggi

al giorno per ogni biciclette condivisa.

31 http://www.lautomobile.aci.it/articoli/2017/12/15/litalia-del-bike-sharing.html Come funziona Sparky.club?

Sparky.club consente a ciascun utente della piattaforma di mettere a disposizione degli altri membri il proprio parcheggio per guadagnare ore di parcheggio gratis da spendere nei parcheggi altrui.

Chi non ha o non ha più ore gratis da spendere paga; chi invece non ha parcheggio guadagna ore invitando gli amici nella community.

Fonte:http://www.sparky.club/come-funzione-il- parcheggia-gratis---sparky-parksharing_93.html

6. Gli utensili: la condivisione di questi avviene dopo aver preso coscienza del fatto che spesso gli attrezzi da noi acquistati risultano poco utilizzati durante il loro ciclo di vita, per questo si decide di condividerli e di poter giovare a qualcuno che, in un determinato momento, possa aver bisogno non di un trapano, ma di un semplice buco nel muro, come ricorda una citazione di Philip Kotler32 di seguito riportata.

Fonte: studio condotto dalla pwc “Consumer Intelligence Series: The sharing economy”

7. Scrivanie: consiste nella condivisione dello spazio lavorativo inteso come stanze o postazioni lavorative per un limitato periodo di tempo, trattandosi solitamente di qualche ora. Questa tipologia di condivisione viene sfruttata anche dalle aziende consentendo ai dipendenti di condividere la propria scrivania a seconda del tempo in cui questa deve realmente essere occupata, risparmiando così spazio e denaro. Una piattaforma utilizzata a livello mondiale è ShareDesk.

In Italia un esempio di piattaforma simile è Ufficiotemporaneo.it33 che permette

l’incontro di domanda e offerta di spazi di lavoro, stanze ufficio, sale riunioni e sale conferenze.

8. Libri: seppur una sorta di economia della condivisione che abbia come oggetto i libri sembra sia attuata da tempo attraverso le biblioteche, la tecnologia crea ulteriori forme di condivisione al fine di prolungare l’utilità dei libri piuttosto che lasciarli inutilizzati su uno scaffale.

Piattaforma conosciuta a livello internazionale è quella di BookMooch, in Italia,

invece, vi è biblioShare34, servizio gratuito mediante il quale ogni membro può

mettere a disposizione degli altri utenti libri già letti in cambio dell’accesso a libri resi disponibili dai restanti utenti. Peculiarità di biblioShare è il campo ristretto di

32 Philip Kotler: nato a Chicago il 17 maggio del 1931, è considerato uno dei massimi esperti mondiali

nell’ambito del marketing management. https://marketersclub.it/philip-kotler-il-padre-del-marketing- moderno/

33 Per un maggior approfondimento: http://blog.startupitalia.eu/77488-20150911-ufficiotemporaneo-it-

nasce-lairbnb-degli-uffici-privati

operatività della piattaforma limitandosi al proprio condominio o quartiere, promuovendo così la vicinanza e l’ottenimento del libro a km zero.

9. Abbigliamento: è solito abbinare questo settore al binomio acquisto-proprietà, ma

lo sviluppo della tecnologia fa sì che questa relazione divenga più labile e si inizi a pensare piuttosto a una possibilità di scambio, pratica antica, ma facilitata dall’utilizzo di Internet che mette in relazione venditori con compratori direttamente online.

Esempi di piattaforme operanti nello scambio di vestiti molto sviluppate in Europa, e in particolare in Italia sono: Svuotarmadio, Swapparty e Vinted.it e a livello internazionale RentaRunway.

Gli abiti per i quali inizialmente sono state utilizzate le piattaforme riguardavano i vestiti per neonati e bambini, utilizzati per un breve arco temporale nel corso della vita, ma questa tendenza si è ulteriormente estesa anche all’offerta di capi d’abbigliamento per adulti, in particolare agli abiti da occasione ritenuti poco fruibili, o a quelli vintage.

10. Praticamente tutto: oltre a quanto già descritto, al giorno d’oggi la sharing economy coinvolge sempre più beni e servizi e vi sono diverse piattaforme in cui è possibile condividere qualsiasi tipo di oggetto/servizio.

Quanto detto aiuta a comprendere l’ampiezza del fenomeno che ormai investe tutti i settori: dal trasporto alle abitazioni, dai servizi alle persone e alle imprese all’abbigliamento e alla cultura dell’individuo per giungere sino allo sport e al settore alimentare.

Per quanto riguarda lo sport vi sono piattaforme, come per esempio Sharewood, che permettono la condivisione di attrezzi sportivi quali tavole da surf, bici, sci per praticare ovunque la propria passione tenendo conto anche dei consigli forniti dalle persone del posto utili a rendere l’esperienza ottimale.

Ulteriore settore di particolare interesse concerne lo sviluppo del social eating, nonché portali come Gnammo, che consentono di mangiare, cucinare e conoscere gente.

Nel caso di Gnammo, nato nel 2012, basta iscriversi gratuitamente al sito e decidere se proporsi come cuoco o come Gnammer (ruoli ovviamente interscambiabili). Sta al cuoco creare l’evento, fissare il menù, il prezzo, il numero dei partecipanti e inserire la foto della location.

Lo Gnammer deve limitarsi solamente a mandare la richiesta all’evento al quale vuole partecipare e, una volta accettata la richiesta dal cuoco, deve effettuare il pagamento

tramite PayPal e gli verrà così comunicato l’indirizzo dell’evento. Solo ad evento avvenuto verrà chiesto ad entrambe le parti il rilascio dei rispettivi feedback tenendo conto di svariati aspetti.

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