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Digitalizzazione della pubblica amministrazione

Capitolo II – L’innovazione digitale in sanità

2.6. Digitalizzazione della pubblica amministrazione

L’Italia ha recepito le direttive europee previste nell’ambito della Strategia EU 2020, che come si è visto punta alla crescita inclusiva, intelligente e sostenibile dell’Unione, e si è impegnata a garantirne il raggiungimento. A tale scopo nel 2012 è stata istituita L’AgID, che ha l’ambizioso obiettivo di digitalizzare il paese. In coerenza con gli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea il governo ha elaborato, nel 2014, due piani nazionali, per impostare e coordinare le azioni tese a conseguire gli obiettivi dell’Agenda: il Piano nazionale Banda Ultra Larga76 e Crescita Digitale77, nell’ambito dell’Accordo di Partenariato 2014-2020.

Va precisato che l’Italia ha elaborato una propria strategia nazionale individuando priorità e modalità di intervento, nonché le azioni da compiere e da misurare sulla base di specifici indicatori, in linea con gli scoreboard dell’Agenda Digitale Europea. L’aspetto che contraddistingue la strategia italiana è l’enfasi sulla complementarietà tra il livello nazionale e quello regionale, nonché l’integrazione tra le stesse iniziative regionali. L’Agenzia per l'Italia digitale ne coordina l'attuazione con tutte le amministrazioni centrali e locali, e avvalendosi del supporto concreto e fattivo di tutte le Regioni e delle loro strutture sui territori.

Per quanto concerne il Piano Banda Ultra Larga, si sottolinea la necessità di pensare fin da adesso le infrastrutture su cui costruire il nostro futuro prossimo. In questo scenario, la banda

74 Rep. 123/CSR, Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, Patto per la Sanità Digitale, 07/07/2016.

75 Rep. 82/CSR, Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, Nuovo Patto per la salute per gli anni 2014-2016, 10/07/2014.

76 Presidenza del Consiglio dei Ministri, Strategia italiana per la banda ultralarga, Roma, 03/03/2015. 77 Presidenza del Consiglio dei Ministri, Strategia per la crescita digitale, Roma, 03/03/2015.

ultralarga sarà l’infrastruttura portante dell’intero sistema economico e sociale e la risorsa imprescindibile su cui sviluppare la competitività futura del Paese. A tale riguardo si riconosce che l’Italia però è indietro in tutte le classifiche europee relative alla digitalizzazione e ultima per diffusione della banda ultralarga. Un dato sicuramente allarmante perché potrebbe essere l’origine di altri, e sempre più ampi, divari che saranno poi difficilmente colmabili se protratti nel tempo.In coerenza con il punto 41 degli Orientamenti Comunitari, l’Italia ha elaborato un quadro nazionale che definisce i principi di base delle iniziative pubbliche a sostegno dello sviluppo della banda ultralarga per realizzare quelle infrastrutture immateriali, volano di competitività e innovazione per le imprese e di efficienza per i servizi pubblici, intrinsecamente correlata alla strategia del Governo per la Crescita digitale. Il piano si pone l’obiettivo di raggiungere entro il 2020:

 la copertura fino all’85% della popolazione con una connettività ad almeno 100 Mbps (banda ultralarga), che è l’unica a poter essere definita ultra fast broadband nell’accezione dell’Agenda Digitale Europea;

 per il restante 15% della popolazione, invece, l’obiettivo è di garantire servizi con velocità pari ad almeno 30 Mbps in download (fast broadband, nell’accezione dell’Agenda Digitale Europea).

La strategia, quindi, da un punto di vista strettamente infrastrutturale, è allineata agli obiettivi che sono stati definiti nel 2010 per il secondo pilastro dell’Agenda Digitale Europea ossia internet in ultrabroadband a più di 100 Mbps che abbia almeno il 50% della popolazione come utente.

Parallelamente alla creazione delle infrastrutture digitali, sarà poi compito della Strategia per la Crescita Digitale stimolare con la creazione e l’offerta di servizi che ne rendano appetibile l’utilizzo la sottoscrizione di abbonamenti in ultrabroadband. Il nostro Paese parte da una situazione molto svantaggiata che ci vede sotto la media europea di oltre il 40 punti percentuali nell’accesso a più di 30 Mbps e un ritardo di almeno 3 anni. L’obiettivo del piano strategico, dunque, è quello di rimediare a questo gap infrastrutturale e di mercato, concentrandosi in particolare sulla realizzazione delle reti a 100 Mbps, il risultato più difficile da raggiungere per gli operatori di mercato.

Nel piano Crescita Digitale 2014-2020 si riconosce che le policies dell'innovazione italiana hanno tradizionalmente pensato più a digitalizzare processi esistenti, invece di utilizzare il digitale come leva di trasformazione economica e sociale. Si pone quindi l’accento

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sul fatto che l'Agenda Digitale è un'occasione di trasformazione essenziale per perseguire i grandi obiettivi della crescita, dell'occupazione, della qualità della vita, della rigenerazione democratica nel paese. Se si mettono al centro delle azioni i cittadini e le imprese, allora l'innovazione digitale diventa un investimento pubblico che coincide immediatamente con una riforma strutturale del Paese.

Il processo di digitalizzazione, per definizione, è trasversale, coinvolge infatti molteplici settori, quali sanità, scuola, giustizia, anagrafe, pagamenti, ecc., e pertanto è fondamentale che si adotti una strategia che vada ad integrare quanto realizzato o in fase di realizzazione sulla base dei documenti strategici del settore pubblico.Si parte dalla constatazione che il nostro Paese deve crescere: il PIL italiano, infatti, sta soffrendo più degli altri e la sua ripresa è troppo lenta. Lo sviluppo del nostro Paese è di gran lunga inferiore alla media europea e lo sono anche le nostre prospettive di crescita. Si riconosce poi che gli anni in cui il PILnazionale è rimasto stagnante o arretrato sono gli stessi in cui il processo di digitalizzazione non si è realizzato. Da una rapida analisi della figura 2.1 si nota come le iniziative italiane in tema di e-Health scontino un ritardo importante rispetto a quelle europee. È essenziale pertanto puntare sul recupero del terreno perduto nella trasformazione digitale. Sue sono gli obiettivi della presente strategia: utilizzare lerisorse pubbliche per promuovere la trasformazione digitale delle imprese italiane e sviluppare le competenze dei cittadini. Il documento Crescita Digitale traccia, quindi, una roadmap per la digitalizzazione del Paese capace di:

a) programmare la progressiva conversione dei servizi tradizionali attraverso la digitalizzazione dei processi, progettando la digitalizzazione della pubblica amministrazione in un'ottica centrata sull'utente e coordinando e mettendo a sistema le diverse azioni avviate da tutte amministrazioni pubbliche;

b) garantire crescita economica e sociale, attraverso lo sviluppo di competenze nelle imprese e di diffusione di cultura digitale fra i cittadini che generi nuova offerta capace di competere sui mercati globali, e una accresciuta domanda capace a sua volta di stimolare offerta innovativa e qualificata, in un circolo virtuoso;

c) rendere più efficiente il sistema paese, coordinando in materia unitaria la programmazione e gli investimenti pubblici in innovazione digitale e ICT.

I principali interventi sono previsti nei seguenti ambiti: identità digitale, amministrazione digitale, istruzione digitale, sanità digitale, divario digitale, pagamenti elettronici e fatturazione, giustizia digitale. Tre sono le sfide individuate dall’AgID come emergenti nel settore sanitario,

ovvero l’implementazione dei seguenti servizi sanitari on-line: il Fascicolo Sanitario Elettronico; la dematerializzazione della ricetta rossa e la telemedicina.