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3) Sistemi Informativi Aziendali e Digitalizzazione

3.5 Digitalizzazione ed Export

Per comprendere meglio il rapporto che intercorre tra digitalizzazione, internazionalizzazione ed esportazioni andiamo a considerare i dati raccolti da una ricerca di DoxaDigital74

che ha interrogato e raccolto informazioni su un campione di 5.360 Pmi. L’indagine è stata finalizzata a verificare l’esistenza o meno di una qualche relazione tra il livello di digitalizzazione e quello di internazionalizzazione, con particolare focus sulle attività di export.

In base alla dotazione tecnologica, alle strumentazioni informatiche, al tipo di accesso alla rete, e al livello di frequenza e competenza nell’utilizzo delle tecnologie digitali possiamo suddividere le piccole e medie imprese in tre diversi segmenti75

:

a) Pmi Non digitali → rientrano in questo gruppo le Pmi dotate di un computer fisso e/o portatile e di una connessione ad Internet, ma che non hanno un sito web aziendale, non vendono online e non realizzano attività di digital marketing di alcun tipo. Sono ascrivibili a questo segmento il 47% delle piccole ed il 17% delle imprese di media dimensioni;

b) Embrionali → in questo raggruppamento rientrano invece le Pmi dotate di computer fissi e/o portatili, di smartphone e/o tablet, di una connessione ad Internet e di un sito web aziendale. Tuttavia, non praticano attività di e- commerce e svolgono solo attività di digital marketing di tipo basico (es. geo-localizzazione su Google Maps e attività di SEO, “Search Engine Optimization”, ossia l’ottimizzazione dei motori di ricerca). Sono

74 “Da 70 anni Doxa è sinonimo di ricerche di mercato in Italia. Prima società di ricerche di mercato in Italia, fondata nel 1946. Si è sempre posizionata fra le prime aziende nel settore sia in termini di dimensioni che di qualità e affidabilità. Doxa è la prima società a capitale interamente italiano e indipendente con un network consolidato a livello internazionale. Dopo 70 anni continua ad essere scelta per indirizzare e supportare le scelte strategiche di aziende e istituzioni. L’esperienza consolidata spazia dai grandi studi di scenario alle analisi della misurazione e analisi delle relazioni delle aziende con i propri clienti, agli approfondimenti quali-quantitativi sui brand, sui prodotti, sulla distribuzione e sulla comunicazione.”, www.doxa.it/were-doxa/;

75 “Internet e Export: il ruolo della rete nell’internazionalizzazione delle PMI”, report di DoxaDigital, 2015;

riconducibili a questo segmento il 28% delle piccole ed il 54% delle imprese di media dimensione.

c) Avanzate → in quest’ultimo gruppo includiamo le Pmi dotate di computer fissi e/o portatili, di smartphone e/o tablet, di una connessione ad Internet e di un sito web aziendale. Vendono online attraverso l’e-commerce diretto e realizzano attività di digital marketing avanzate (es. e-mail marketing, social media marketing, keywords su Google, banner, link sponsorizzati, pop-up, ecc...). Sono includibili in questo segmento il 25% delle piccole ed il 29% delle imprese di medie dimensioni.

Il grafico evidenzia come le medie imprese siano più avanti nel processo di digitalizzazione, sia per una questione di maggior facilità nel reperire le risorse finanziarie da investire in IT, sia per una minor dipendenza che queste hanno dai padri fondatori e dal tradizionale modo di svolgere attività d’impresa.

Dalla ricerca emerge chiaramente come investire nella Rete agisca da driver per l’internazionalizzazione e sia di fondamentale supporto per l’esportazione dei prodotti del Made in Italy nel mondo. In particolare, si evince che al crescere del

Digitalizzazione Medie Imprese Non digitali Embrionali Avanzate Digitalizzazione Piccole Imprese Non digitali Embrionali Avanzate

livello di maturità digitale, aumenta la percentuale di Pmi che intrattengono rapporti internazionali di vario tipo, nonché la percentuale di imprese esportatrici, con risultati molto promettenti per le imprese di minori dimensioni76

.

Nelle imprese di piccole dimensioni, infatti, al crescere del livello di maturità digitale, cresce anche la propensione all’internazionalizzazione e, in particolare, all’esportazione. Infatti, la percentuale di piccole imprese che intrattengono relazioni con l’estero, grazie ad un utilizzo consapevole e ponderato degli strumenti digitali, è quattro volte superiore alla percentuale di quelle non digitalizzate. In particolare, solo l’8% delle piccole imprese non digitali intrattengono relazioni internazionali, contro il 17% delle embrionali e il 32% delle avanzate. Inoltre, sempre al crescere del livello di maturità digitale, cresce anche di un 21% la percentuale di quelle che esportano, passando dal 55% delle non digitali, al 62% delle embrionali e al 67% delle avanzate. Altro dato interessante è quello relativo alla percentuale di fatturato generata dalle attività di esportazione diretta tramite commercio elettronico: le imprese avanzate intervistate, infatti, dichiarano che, in media, il 24% del fatturato export sia realizzato proprio attraverso questo canale77.

76 – promozione e vendita di prodotti o servizi stanno diventando. Grazie alle tecnologie digital, sempre più efficaci ed efficienti. Efficaci perché in grado di proporre un modello di relazione diretta e personale con il prospect, con il cliente o con l’utente. Efficienti perché consentono di tracciare e monitorare costantemente le performances delle azioni sviluppate ottimizzando l’utilizzo delle risorse. Questa rivoluzione digitale, valida per tutte le tipologie di azienda, diventa strategica per il mondo della Piccola e Media Impresa, un mondo caratterizzato da realtà talora prudenti nei confronti degli strumenti e delle tecnologie digital. Costi delle iniziative digital più contenuti rispetto ad altri media e buona diffusione di competenze di base sono fattori che permettono oggi alle PMI di raggiungere altri e nuovi mercati, affacciandosi con più convinzione al panorama internazionale, o di garantire servizi come il customer care, che fino a ieri avevano bisogno di significativi investimenti in risorse e strutture. Attivare una piattaforma di e-commerce, fare promotion e garantire una buona reputazione online ai propri prodotti e servizi permette di assicurare volumi di vendita (fatturati) altrimenti difficilmente raggiungibili. Quello che molte aziende stanno quindi intraprendendo è un vero e proprio percorso di “evoluzione digitale”, da un semplice sito vetrina, alla presenza social, alla digital promotion fino ad arrivare al continuo monitoraggio della propria reputazione online. Intraprendere quindi oggi un corretto percorso di avvicinamento al mondo digital può assumere un valore strategico per la crescita, o anche solo per la sopravvivenza nel medio-lungo periodo, delle piccole e medie imprese italiane. – R. Lo Jacono e V. Stranges, Il digital per lo sviluppo delle PMI italiane; Narcissu.me ed., 2015;

Rapporto “digitalizzazione-relazioni internazionali-export” per le piccole imprese

Fonte: report Unicredit, “Pmi e digitalizzazione”, 2014

Prendendo in analisi le medie imprese possiamo vedere che la percentuale di medie imprese che hanno relazioni con l’estero cresce di più del 50%, passando dal 35% delle imprese non digitali, al 48% delle embrionali e al 54% delle avanzate. Anche in questo caso, di pari passo al livello di maturità digitale, cresce anche la percentuale di quelle che esportano, passando dal 74% delle non digitali, all’80% delle embrionali al 87% di quelle avanzate. Per le Pmi avanzate, in fine, la percentuale di fatturato realizzata attraverso l’export diretto online è pari al 39%, segnale del grande potenziale insito nel web quale canale alternativo per l’export, e come chiara risposta al periodo di crisi, ed alla riduzione della domanda nazionale.

Rapporto “digitalizzazione-relazioni internazionali-export” per le medie imprese

Fonte: report Unicredit, “Pmi e digitalizzazione”, 2014

Per le imprese di medie dimensioni, la relazione tra livello di digitalizzazione, internazionalizzazione ed esportazione appare lievemente più mitigata. Probabilmente, ciò è dovuto al fatto che le medie imprese, come visto, hanno un livello di digitalizzazione più sviluppato e una presenza consolidata sui mercati internazionali, grazie anche alle maggiori possibilità di reperire capitali di terzi e investire su accordi o delocalizzazioni oltreconfine. Il dato conferma come la dimensione aziendale sia stata, fino ad oggi, una variabile decisiva nel processo di internazionalizzazione. Tuttavia anche per le imprese di medie dimensioni si può osservare che al crescere del livello di maturità digitale cresce conseguentemente la propensione all’internazionalizzazione e all’esportazione78

. 78 V. Temperini e F. Pascucci , Trasformazione digitale e sviluppo delle PMI. Approcci

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