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3) Sistemi Informativi Aziendali e Digitalizzazione

3.2 Nascita ed evoluzione dei S.I

Il sistema informativo inteso come organizzazione dei processi di trasmissione delle informazione all’interno del sistema azienda, nasce contestualmente all’azienda stessa. Se vogliamo però approfondire l’evoluzione dei sistemi informativi automatizzati così come comunemente li intendiamo oggi, possiamo fare un excursus sullo sviluppo dei S.I. a partire dal momento dell’ingresso dell’informatica in azienda, fino ai giorni odierni.

Si possono quindi delineare i vari passaggi che ci hanno condotto da un sistema informativo prettamente contabile ad un sistema informativo di tipo gestionale. Fino ai primi anni '60, in un ambiente caratterizzato da scarsa competizione e basso costo dei fattori produttivi, i sistemi informativi aziendali erano impiegati nella gestione delle procedure di base su cui poggia l'operatività d'azienda55

: ➔ contabilità generale,

➔ magazzino, ➔ ordini;

il tutto seguendo un approccio esclusivamente di tipo ex-post, nel quale il sistema delle rilevazioni, di fatto registrava i principali avvenimenti solo a posteriori, con l'obiettivo di redigere un rapporto annuale in merito alla situazione in cui versava l'azienda.

In questa prima fase abbiamo quindi56

:

• un sistema informativo che ricalca sostanzialmente le procedure con cui si

teneva manualmente la contabilità generale;

• rilevazioni effettuate ex-post;

• un’attività di controllo molto circoscritta e demandata quasi

esclusivamente alla funzione amministrativa.

55 L. Marchi, I sistemi informativi aziendali, Giuffrè, III ed. 2003;

56 “Trasformazione digitale e sviluppo delle PMI. Approcci strategici e strumenti operativi” di V. Temperini e F. Pascucci, G. Giappichelli editore, 2015;

Siamo agli albori dell’informatica in azienda. Gli investimenti in tecnologie informatiche rappresentavano di fatto una peculiarità e un privilegio di poche aziende che per la particolarità del processo produttivo, o per le grandi quantità dei volumi di produzione, riuscivano a trarre i benefici ad esse legati nonostante i costi di acquisizione e mantenimento fossero decisamente ingenti.

Nella fase successiva, collocabile temporalmente a cavallo tra gli anni '70 e '80, si assiste ad un'evoluzione del mercato, del contesto competitivo, ma anche delle potenzialità della tecnologia disponibile57

.

Sono gli anni della nascita del primo PC Ibm (1981) e dell’M20 Olivetti (1982), innovazioni tecnologiche a disposizione delle aziende, che consentirono alle imprese di adeguarsi al mutare del contesto competitivo. Erano infatti necessari strumenti che consentissero un adeguato e costante controllo dei costi di produzione, ma non da meno un continuo monitoraggio dei rapporti con i vari interlocutori, in primis fornitori e clienti. Grazie al supporto della tecnologia, si diffondono in questi anni i primi strumenti di rilevazione analitica ed extra- contabile, che esulavano dalla “mera” funzione di supporto alla rendicontazione annuale.

I nuovi PC erano in grado di fornire ad ogni utilizzatore, capacità di elaborazione, sviluppo ed adozione di data-base, facilità di accesso ai dati58

, nonché l’uso di strumenti per la manipolazione dei dati stessi. In questo modo si aprì anche la possibilità di avvalersi di applicazioni e strutture che permettessero il trasferimento di risultati e informazioni ai diversi interlocutori aziendali. Nel proseguo del tempo e con la diffusione di tali tecnologie, ciascuna area aziendale è stata via via dotata di strumenti e procedure che ne hanno automatizzato i flussi informativi, agevolandone la ricezione, il trattamento, l’elaborazione e l’interpretazione.

57 “Sistemi per la gestione dell'informazione” di F. Pigni, A. Ravarini, D. Sciuto, Apogeo editore, 2009;

58 K. Laudon e J. Laudon, Management dei sistemi informativi; Pearson Addison-Wesley editore, 2008;

Nello stadio successivo, che può dirsi ancora in corso, l’evoluzione dei S.I. si caratterizza per uno sfruttamento totale, radicato e consapevole delle tecnologie informatiche. Dal punto di vista informatico, si assiste59

:

A) all'affermarsi del paradigma client/server, cioè un’architettura di rete nella quale genericamente un computer client si connette ad un server per la fruizione di un certo servizio, come ad esempio la condivisione di un’informazione, di un file o di una risorsa hardware o software con altri client. Questo ha consentito di avere risorse centralizzate, una miglior facilità di controllo data dalla presenza di un unico server e maggior sicurezza in tema di accesso ai dati. Certo gli investimenti iniziali per adeguare il proprio sistema a tale modello risultavano ingenti, ma alla lunga i benefici si sono rivelati senz’altro predominanti;

B) all'esplosione di Internet a fini privati e commerciali nel corso degli anni ‘90, la nascita del World Wide Web e della predisposizione delle pagine web in modelli ipertestuali cosi come le conosciamo oggi;

59 “Sistemi per la gestione dell'informazione” di F. Pigni, A. Ravarini, D. Sciuto, Apogeo editore, 2009;

C) all’apertura dei sistemi informativi verso l'esterno, ponendo le condizioni per mettere l'azienda in relazione stabile con i suoi partner (mercato, clienti, fornitori, finanziatori ecc...), avvalendosi delle tecnologie di ICT. Tale escalation che ha visto consistenti innovazioni in materia di strumentazioni informatiche entrare prepotentemente nel sistema azienda, ha fatto sì che si sia affermato un cambiamento anche nell'ottica e nella “filosofia” delle rilevazioni: si passa infatti da una metodologia di rilevazioni esclusivamente ex-post, ad un rilevamento contestuale o addirittura ex-ante60

. Il tutto ha condotto alla diffusione dei sistemi ERP (Enterprise Resource Planning), che consentono una gestione integrata e programmata delle risorse aziendali, in grado di coprire tutte le aree o attività che possono essere automatizzate e/o monitorate all’interno di un’azienda (acquisti, progettazione, produzione, magazzini, vendite, spedizioni, ecc…)61

. Il sistema informativo, in tal modo, diventa un prezioso mezzo di supporto per le decisioni aziendali, e al contempo uno strumento di diffusione di tali decisioni per tutto il tessuto intra ed extra aziendale. I cospicui cambiamenti che hanno investito tutto il sistema, nella pratica, hanno reso necessaria la rivisitazione delle procedure aziendali, nonché adeguati investimenti per aggiornare la struttura informatica e formare il personale.

60 M. Pighin e A. Marzona, Sistemi informativi aziendale. Struttura e processi; Pearson Addison-Wesley editore, 2012;

61 – Gli ERP, nati inizialmente come programmi per la gestione dei processi dell’area logistico-produttiva, sono quindi diventati gradualmente sistemi integrati e modulari in grado di coprire tutte le aree che possono essere automatizzate e/o monitorate all’interno di un’azienda (acquisti, progettazione, produzione, magazzini, vendite, spedizioni, contabilità, servizi di assistenza, gestione finanziaria, controllo di gestione, etc.), permettendo così agli utilizzatori di operare in un contesto unico e uniforme, indipendentemente dall’area applicativa. Le ultime versioni degli ERP (detti ERP estesi o di seconda generazione, ERP2) hanno inglobato al loro interno nuove funzioni che, utilizzando proprio le nuove tecnologie di comunicazione, consentono di dialogare in tempo reale con la propria filiera produttiva o commerciale, creando nuovi modelli di gestione d’impresa in cui è sempre più “normale” considerare l’azienda come un sistema aperto e profondamente integrato con il mondo esterno – da “Trasformazione digitale e sviluppo delle PMI. Approcci strategici e strumenti operativi” di V. Temperini e F. Pascucci, G. Giappichelli editore, 2015;

Schema di sintesi. l’evoluzione dei S.I.

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