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2) Microesportatori e Multinazionali Tascabil

2.5 L’Export nel prossimo futuro

Ai fine della nostra analisi è importante evidenziare come le recenti crisi abbiano generato un ampliamento della forbice tra la domanda estera, in aumento, e la domanda interna, in forte contrazione32

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Rapporto Fatturato Industria – Mercato Interno/Esterno (medie mobili trimestrali)

Fonte: elaborazione Centro Studi Mediobanca su dati Istat 2016

Dal grafico si evince come, nel quinquennio preso in analisi, ci sia una forte contrazione del mercato interno, compensato da una tendenziale crescita di quello estero, che ha di fatto consentito la sopravvivenza di molte aziende.

32 Report “Il modello capitalistico delle medie imprese italiane: struttura e prospettive”, area studi Mediobanca, www.mbres.it, 2016;

Considerato questo scenario, la capacità di proporsi oltreconfine e riuscire ad intercettare la domanda internazionale ha assunto un’importanza rilevante sia per sostenere il ciclo economico che per la competitività di molte nostre imprese. A conferma di ciò diamo uno sguardo anche ai dati esposti nel Report sulle esportazioni di SACE33, che osserva il contributo dell’Export in relazione all’andamento del Pil italiano.

Driver che influenzano l’oscillazione del Pil

Fonte: “Annual Report 2016”, rielaborazione SACE su dati OCSE34

33 – SACE (Servizi Assicurativi del Commercio Estero), società 100% del Gruppo Cassa depositi e prestiti, che offre un’ampia gamma di prodotti assicurativi e finanziari: credito all’esportazione, assicurazione del credito, protezione degli investimenti, garanzie finanziarie, cauzioni e factoring. Tutto ciò sostenere le imprese nel loro percorso di export e internazionalizzazione, aiutandole a cogliere le opportunità nelle aree geografiche ad alto potenziale – www.sace.it ;

34 – L'OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) è un'organizzazione internazionale di studi economici per i Paesi membri, aventi in comune un sistema di Governo di tipo democratico e un'economia di mercato. Svolge prevalentemente un ruolo di assemblea consultiva per la risoluzione dei problemi comuni, l'identificazione di pratiche commerciali e il coordinamento delle politiche locali e internazionali dei Paesi membri. Conta 34 Paesi membri e ha sede a Parigi – www.ilsole24ore.com;

Nel corso degli ultimi sei anni l’export è rimasto l’unica componente del Pil a sostenere la crescita del nostro Paese. Rispetto al 2015 si riducono i contributi negativi delle altre voci, ma si osserva la ripartenza dell’import che pesa sul risultato finale35

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Dopo un avvio d’anno molto positivo, le vendite dei nostri prodotti all'estero sono previste in aumento per il 2017 del 3,8% e per il triennio seguente gli incrementi oscillano tra il 3,6% e il 4,4%. Passo simile per le nostre esportazioni di servizi che, secondo le previsioni, cresceranno nel 2017 al 3,3% e proseguiranno su un trend in miglioramento nel triennio 2018-2020 a un tasso medio del 4,6% 36

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Diversi elementi contribuiranno a questa performance positiva: la crescita attesa del Pil globale nel 2017 (circa 2,6%) e nel periodo 2018-2020 (vicina al 3%), e quella del commercio internazionale, che nell’anno in corso dovrebbe aumentare di oltre il 3% e nel triennio successivo del 3,5%.

E’ previsto inoltre che l’incidenza dell’export di beni e servizi sul Pil aumenterà nei prossimi anni. Già nel 2016 era più alta di 4,6 punti percentuali rispetto al 2010 e nel 2020, secondo gli studi di SACE in collaborazione con Oxford Economics37

, presumibilmente raggiungerà il 32,4% del Pil (+6,6 punti percentuali rispetto a 10 anni prima). Incertezza e volatilità, che continueranno a caratterizzare l’economia globale, restano ad ogni modo elementi di prudenza.

35 Dati e previsioni tratti da:

→ “Annual Report 2016”, SACE, www.sace.it,

→ “L’Export italiano cambia marcia”, Report SACE, www.sace.it , 2016;

36 Come evidenziato poc'anzi per gli anni scorsi, anche nel prossimo futuro si prevede che le vendite sul mercato interno non riusciranno a seguire il trend positivo di quelle estere, che con ragionevole certezza spingeranno in positivo il fatturato delle imprese che esportano; 37 Oxford Economics, fondata nel 1981 come società affiliata all’università di Oxford, è oggi

una delle più importanti società di consulenza, che effettua analisi e fornisce modelli, report e previsioni economiche su scala globale;

Incidenza sul Pil delle esportazioni di beni e servizi

Fonte: rielaborazione SACE-Oxford Economics su dati Istat, 201638

Rispetto ad altre economie europee l’Italia ha una struttura di esportazioni più variegata e diversificata: il 44% dell’Export è rivolto verso economie extra-UE, contro il 42% della Germania, il 41% della Francia ed il 33% della Spagna. Questo può generare ripercussioni positive in termini di crescita dei mercati, ma anche negative in termini di rischiosità degli investimenti. Infatti39

:

a) da un lato i beni italiani sono già ben distribuiti su tutti i mercati e inseriti

nella catene globali del valore;

b) dall’altro l’elevata esposizione verso destinazioni extra-europee ci rende

senz’altro più esposti ad eventuali misure protezionistiche, trattandosi molto spesso di aree non soggette ad accordi bi o multilaterali di libero scambio.

38 “L’Export italiano cambia marcia”, Report SACE, www.sace.it , 2016;

39 “R-evoluzione Made in Italy: Strumenti per il rilancio dell’export e dell’internazionalizzazione delle PMI italiane nell'era della digitalizzazione”, a cura di A. R. Albinati, Amazon Publishing, 2016;

Export italiano, e tassi di crescita dei mercati intra ed extra-europei

Fonte: rielaborazioni SACE su dati Istat, 201640

Secondo tale report, dopo i paesi europei ad alto reddito, le 15 destinazioni individuate per la crescita delle esportazioni del Made in Italy sono: Usa, Cina, Russia, Emirati Arabi Uniti, Repubblica Ceca, Arabia Saudita, Messico, India, Brasile, Sudafrica, Indonesia, Vietnam, Qatar, Perù, Kenya.

Si tratta di mercati che nel 2016 hanno generato 85,2 miliardi per l’export italiano (significa il 20% delle esportazioni totali), e nel 2020 varranno oltre 100 miliardi. L’incremento è dovuto al fatto che questi paesi aumenteranno entro il 2020 le importazioni dal mondo del 5,7%, e la quota di mercato italiano vanta significativi margini di crescita. Premesso che il mercato europeo resta la più importante destinazione dei prodotti italiani (vale oltre il 50%), fra i 15 mercati internazionali sopra elencati la performance migliore è attesa dal Nord America, con una crescita del 5%.

In definitiva, se le previsioni saranno rispettate ed i tassi di crescita aderenti alla realtà, le strategie delle imprese e del sistema Italia in generale, non potranno non puntare su una forte politica incentrata sull’Export, che faccia da volano per tutta l’economia.

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