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3) Sistemi Informativi Aziendali e Digitalizzazione

3.4 E-Commerce

Definiti i contorni del cloud computing e di come abbia rappresentato uno strumento rivoluzionario per la vita aziendale, vediamo come questo abbia inciso e supportato lo sviluppo dell’e-commerce, permettendo di ottimizzare e velocizzare le vendite, nonché operare con nuovi prodotti e nuove piattaforme a supporto delle stesse. Nella pratica, sempre più spesso le imprese ricorrono

all’adozione di sistemi CMS (content management system → sistema di gestione dei contenuti) cloud per e-commerce69, ossia uno strumento software, installato su un server web, il cui compito è facilitare la gestione dei contenuti di siti web, svincolando il webmaster da conoscenze tecniche specifiche di programmazione. Sono sistemi e-commerce “SaaS“ (Software-as-a-Service), che consentono di creare e gestire siti di commercio elettronico con minore supporto e minori competenze tecniche, come nel caso ormai noto dei negozi eBay.

Questo incide anche sui sistemi di comunicazione, permettendo ad esempio attraverso le chat, le chiamate online, i video-meeting di discutere, scambiare informazioni, contrattare in tempo reale con un altro utente sia in fase di prevendita, sia in quella di post-vendita, dimezzando i tempi e spesso anche i costi di contatto e di assistenza. Ciò consente inoltre di archiviare tutta la documentazione relativa ad un utente, e conoscerne dunque storia, abitudini di spesa e bisogni commerciali. Creare e consultare il proprio database clienti diviene un’operazione relativamente semplice ed immediata, e l’archivio è accessibile da qualsiasi luogo e da qualsiasi dispositivo. Col cloud per e- commerce si apre la possibilità realizzare spazi personalizzati e o privati per condividere offerte commerciali con clienti e gruppi di clienti cosicché ognuno di essi abbia promozioni riservate, preventivi, ordini effettuati e altro. Si presenta di fatto come un metodo alternativo e sostitutivo della corrispondenza, cartacea ed elettronica, ma anche dell colloquio e della contrattazione face to face70

.

In sintesi possiamo affermare che il Cloud computing e l’e-commerce sono due facce della stessa medaglia. Il cloud computing descrive la capacità di delocalizzare e rendere flessibili le risorse computazionali e di storage, mentre l’e-commerce descrive l’opportunità di delocalizzare la vendita di beni e servizi,

69 “R-evoluzione Made in Italy: Strumenti per il rilancio dell’export e dell’internazionalizzazione delle PMI italiane nell'era della digitalizzazione”, a cura di A. R. Albinati, Amazon Publishing, 2016;

70 Pubblicazione “Necessità di un nuovo approccio al mercato delle piccole imprese”, a cura di G. Ferrero, E. Savelli e F. Fortezza, collana di pubblicazioni “Business Strategy”, 2012;

permettendo ai potenziali clienti di acquistare ciò di cui necessitano da ogni luogo e in ogni momento. In pratica ci troviamo a scoprire che due concetti IT apparentemente diversi in realtà soddisfano la stessa esigenza di base, quella della delocalizzazione e della disponibilità di un bene. Nel caso del cloud computing si delocalizza e si rendono disponibili risorse IT e infrastrutture, mentre nel caso dell’e-commerce si delocalizzano e si rendono disponibili beni destinati al commercio, ma in fondo, al di là del bene su cui operano, entrambi i settori rispondono alle esigenze di modernità che si pretendono dalla rete71

.

In fondo, il cloud computing incontra l’e-commerce quando è proprio attraverso la compravendita online che i reparti IT e i professionisti acquistano le risorse necessarie, ma accade anche il contrario tutte le volte che per garantire il funzionamento di un negozio online sono necessarie risorse computazionali affidabili ed elastiche.

In Italia, solo quattro Pmi su dieci si avvalgono del commercio elettronico come canale addizionale di vendita o di acquisto72

. Il dato è un po’ scoraggiante soprattutto se si considera la sempre maggiore propensione dei consumatori, nazionali ed esteri , ad effettuare acquisti in Rete. Da una ricerca condotta da Unicredit nel 2014 emerge che, nonostante la bassa penetrazione, su un campione di 7.000 Pmi le aziende attive online riescano a vendere una discreta parte dei propri beni o servizi attraverso questo canale, le cui potenzialità appaiono quindi considerevoli. In particolare, le piccole imprese intervistate hanno indicato un fatturato online del 19%, addirittura superiore rispetto a quello indicato dalle medie, pari al 17%. Sul fronte acquisti, invece, l’incidenza della componente online sul totale si attesta intorno al 24% per le piccole imprese e al 18% per le medie.

71 V. Temperini e F. Pascucci , Trasformazione digitale e sviluppo delle PMI. Approcci strategici e strumenti operativi; G. Giappichelli editore, 2015;

R. Rossi, Cloud computing per la piccola e media impresa, Tecniche nuove ed., 2015; 72 “Pmi e digitalizzazione”, report Unicredit, www.unicredit.it , 2014;

I canali attraverso i quali le PMI effettuano l’e-commerce, a livello nazionale ed internazionale, sono oggi molteplici: dal sito Internet aziendale (54%) ai portali specializzati per settore (32%), dagli intermediari (25%) alle aste online sino alle procedure di negoziazione elettronica (19%)

I canali dell’e-commerce (Imprese utilizzatrici, valori %)

Fonte: report Unicredit “Pmi e digitalizzazione”, 2014

Da questo quadro emerge come i piccoli e medi imprenditori italiani debbano ancora capire affondo le potenzialità di tali strumenti, e soprattutto quanto sia necessario il diffondersi di una cultura incentrata sulla digitalizzazione delle procedure aziendali, per consentire una crescita considerevole alle nostre imprese in termini di fatturato, utili e perché no, occupazione.

É un processo lento e graduale che l’esigenza di internazionalizzarsi e rivolgersi ai mercati esteri, ha messo in luce e posto in primo piano, come fattore critico di successo. “Da un lato è evidente come siano tutt’oggi ancora forti le resistenze causate dalla scarsa fiducia sul tema della sicurezza online, dalla poca certezza del diritto e delle normative regolanti il commercio elettronico, nonché del forte

legame che vi è verso il tradizionale modus operandi fatto di contatti interpersonali con clienti e fornitori. Dall’altro lato però le crescenti esigenze e un progressivo cambio generazionale nei management aziendali, fanno sì che si inizino a percepire in modo tangibile anche i vantaggi che derivano dall’e- commerce e dai rapporti online.”73

Dall’indagine emergono i benefici che le piccole e medie imprese iniziano inevitabilmente a riconoscere al canale digitale:

 la possibilità di ridurre i costi di acquisto e di vendita,

 l’opportunità di sviluppare prodotti nuovi o apportare migliorie agli esistenti grazie alla collaborazione con terzi, o tramite feedback, ossia ascoltando pareri e suggerimenti di clienti ed utilizzatori,

 coprire “agevolmente” il mercato nazionale aumentando potenzialmente il target clienti di riferimento,

 avviare o incrementare i contatti commerciali con l’estero. I benefici dell’e-commerce secondo le PMI (valori %)

Fonte: report Unicredit, “Pmi e digitalizzazione”, 2014

73 R. Lo Jacono e V. Stranges, Il digital per lo sviluppo delle PMI italiane; Narcissu.me ed., 2015;

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