4. LA TRASFORMAZIONE DELLA BOLOGNINA 81
4.8 I COSTI SOCIALI DEL CAMBIAMENTO URBANO E LE FORME DI RESISTENZA ABITATIVA 162
4.8.4 La dimensione costituente della lotta per la casa 180
di incrementare la spesa pubblica per la protezione sociale e di limitare gli investimenti comunali nei grandi progetti di riqualificazione e valorizzazione immobiliare della Bolognina. Il tema del welfare appare quindi centrale e viene individuato come un capitolo di spesa pubblica che necessita di maggiori risorse.
“In assenza di un investimento nelle politiche abitative le opere di riqualificazione avvantaggiano esclusivamente chi sarà in grado di affrontare la lievitazione dei costi abitativi che stiamo cominciando a vedere. […] Vogliamo tutti un quartiere migliore, ma che sia migliore per tutti e non solo per i ricchi.” (25BT_m_28anni)
4.8.4 La dimensione costituente della lotta per la casa
Le forme di reciprocità che prendono vita all'interno di Social Log tendono a stimolare delle modalità di agire sociale collettivo che trovano fondamento nella condivisione di uno specifico sistema di valori. L'inclusione dei soggetti, infatti, avviene attraverso l'assimilazione di una “visione del mondo” basata su una lettura (neo)marxista della società, che si incentra sull'accettazione della cooperazione sociale, del mutualismo e dell'equità quali substrati relazionali predominanti tra i membri. Tale assunzione valoriale plasma l’agire sociale individuale e collettivo, soggettivando gli appartenenti al gruppo a forme identitarie che differiscono sostanzialmente dalla soggettività capitalista. In questo modo prende forma una specifica comunità, all'interno della quale si definiscono norme che regolano sia l'agire sociale del gruppo, i rapporti tra i suoi componenti ed i codici comportamentali a cui attenersi, sia le modalità di accesso e gestione degli spazi occupati. Questa forma di regolazione interna permette di stabilire la permanenza e la partecipazione nella comunità e si caratterizza per un riconoscimento dell'uguaglianza formale tra gli individui che arriva ad assegnare parità di accesso nel piano decisionale. Ogni scelta che riguarda l'organizzazione interna della comunità e il suo modo di rapportarsi con l'esterno viene dunque presa in assemblee aperte a tutti gli appartenenti del gruppo. La diffusione del potere decisionale tende a stimolare pratiche orizzontali e favorisce un senso di appartenenza alla comunità che per alcuni diviene un legame talmente stringente da poter essere paragonato a quello familiare.
“Per me Social Log è come un’isola felice che ho trovato qui in Italia. Una grande famiglia che mi ha aiutato quando ne avevo bisogno mentre il Comune non faceva niente per me e i miei figli.” (21BLT_f_40anni)
Questa forma di appartenenza si basa sia su un insieme condiviso di valori sia sulle relazioni interpersonali che prendono piede nelle pratiche quotidiane di commoning ed appare in grado di sollecitare forme di attaccamento che possono andare oltre lo stato di bisogno individuale.
“Siamo una comunità in lotta. È un qualcosa di unico che va difeso anche se non si hanno più problemi con la casa” (15BLT_m_29anni)
Il riconoscimento della specificità di Social Log risiede nella constatazione che all'interno di questa comunità si sviluppano forme di rispetto, reti di aiuto e forme di agire collettivo che non sono facilmente riscontrabili altrove. Le scelte che riguardano la comunità si articolano infatti all'interno di un sistema che struttura l'intero corpo sociale, lo distingue rispetto alle forme sociali presenti al suo esterno e ne decreta gli obiettivi e le pratiche sociali. In questo modo si vengono a creare delle relazioni dinamiche e malleabili tra un gruppo autodefinito e quegli aspetti dell'ambiente fisico e sociale ritenuti centrali per la sua esistenza e il suo sostentamento (Harvey, 2012). Tali elementi non fanno semplicemente riferimento alla materialità dell'abitazione, riguardano piuttosto quelle più ampie forme di benessere legate al concetto di abitare. Si tratta quindi di una dimensione relazionale del vivere uno specifico luogo, che si contrappone all’atomizzazione sociale e residenziale spesso riscontrabile negli odierni vicinati.
Nella misura in cui la gentrification ha conosciuto un processo di diffusione generalizzato (Smith, 2002) e i problemi abitativi ad essa correlati si sono interconnessi con gli effetti causati dall'ideologia neoliberista sulla realtà urbana (Brenner and Theodore, 2002), appare possibile situare la lotta abitativa della Bolognina all'interno di una cornice più ampia, capace di relazionarsi con quei fenomeni di resistenza alle forme di spossessamento urbano in alcune forme di gentrification e di ridefinizione del welfare state fanno inevitabilmente parte (Blomley, 2008). Queste forme di resistenza pongono in questione un diritto all'abitare che non riguarda esclusivamente la disponibilità di una casa in cui vivere, ma soprattutto i legami sociali e affettivi, i ritmi di vita e quella dimensione comune dell'abitare che trova nella vita di quartiere una delle sue espressioni principali.
Ciò che appare interessante evidenziare di questa esperienza è come le pratiche di commoning possano contribuire alla costituzione di un soggetto politico attraverso la soggettivazione delle persone coinvolte nella produzione e nella difesa dei commons urbani. Le persone intercettate da Social Log, infatti, condividono la propria condizione materiale di vita e la declinano attraverso una lettura della disuguaglianza sociale incentrata sull'analisi anticapitalista. Conseguentemente, vengono messe in atto delle pratiche collettive che rimandano alla riappropriazione dello spazio urbano e del suo valore d'uso. In questo modo, quella parte di residenti potenzialmente destinati
all’esclusione o alla marginalizzazione dalla vita sociale del quartiere a causa del displacement tendono ad acquisire un peso politico e sociale attraverso l’azione collettiva, sperimentando la possibilità di accedere al bene casa attraverso una pratiche sociali tipiche dei movimenti anticapitalisti. La lotta per la casa portata avanti da Social Log sembra poter quindi avere degli effetti costituenti nella costruzione di un soggetto politico nuovo all’interno del quartiere in corso di gentrificazione, che muove da una critica fondamentale degli indirizzi assunti dalla trasformazione della Bolognina. Un fenomeno di resistenza, dunque, che propone nel dibattito pubblico cittadino una lettura differente della riqualificazione urbana, indicando nel perseguimento di una maggiore tutela sociale la strada principale per far ricadere i benefici della gentrification su tutte le categorie di residenti.