CAPITOLO 2: Tecniche diagnostiche per la valutazione di cardiomegalia
1.2 Dimensioni dell’ombra cardiaca
La diagnosi radiografica di malattia cardiaca è basata sul riconoscimento di segni radiologici, inclusi dimensione e forma anomala della silhouette cardiaca, dimensione e aspetto anomali dei vasi polmonari e la presenza di edema polmonare o ascite.
Le dimensioni cardiache sono generalmente stabilite tramite una valutazione soggettiva, associata a metodiche oggettive. Generalmente, per la valutazione soggettiva, l’aspetto dell’ombra cardiaca viene messo a confronto con ciò che è considerato normalità, in base alla memoria e all’esperienza dell’osservatore. Purtroppo, nonostante quest’ultime, può essere difficile stabilire correttamente se vi è un aumento di dimensioni o meno. Infatti, per esempio, vi è una tendenza ad assumere erroneamente presenza di cardiomegalia nei cuccioli, nelle razze brachicefale e nei cani obesi in cui l’ombra cardiaca presenta un aspetto di dimensioni aumentate e a margini arrotondati.6
Per la valutazione oggettiva sono state proposte numerose metodiche, che includono la misurazione dell’ombra cardiaca e rapporti cardio-toracici.
1.2.1 Rapporti cardio-toracici
Per valutare le dimensioni dell’ombra cardiaca, quest’ultima può essere messa in relazione alle dimensioni toraciche.
• Ombra cardiaca rapportata al numero di spazi intercostali in proiezione LL: la larghezza dell’ombra cardiaca è misurata a livello del punto di massima ampiezza (generalmente a livello dell’aspetto ventrale dell’inserzione della vena cava caudale) e
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perpendicolare all’asse cardiaco longitudinale; nel cane il valore deve essere compreso fra 2.5 (razze con conformazione toracica profonda) e 3.5 (razze con conformazione toracica larga, a “botte”) spazi intercostali, nel gatto fra 2.5 e 3.0 spazi intercostali. L’ampiezza dello spazio intercostale viene misurata perpendicolarmente all’asse longitudinale della costa.32 Limitazioni di questa metodica sono rappresentate
da possibili variazioni dell’asse cardiaco e della sua silhouette, dalla conformazione toracica, dalla fase respiratoria, e da punti di riferimento per la misurazione imprecisi.44
• Rapporto cardio-toracico in proiezione LL: la lunghezza longitudinale cardiaca base- apice dovrebbe occupare circa il 70% della distanza dorsoventrale della cavità toracica, la quale viene misurata a livello dell’area di proiezione dell’ombra cardiaca, su un’asse perpendicolare alla colonna vertebrale toracica.32
• Rapporto cardio-toracico in proiezione sagittale: nel cane la larghezza dell’ombra cardiaca è misurata nel punto di massima ampiezza e deve essere circa 2/3 della larghezza della cavità toracica totale.38 Nel gatto questo valore generalmente non
supera il 50% della larghezza toracica, in piene inspirazione.41
Purtroppo, in caso di cardiomegalia progressiva anche la cavità toracica può espandersi e i rapporti possono rimanere invariati, come pure in caso di riduzione delle dimensioni cardiache, in cui può essere osservato una riduzione del volume toracico.45
1.2.2 Vertebral Heart Score
Il Vertebral Heart Score (VHS) è una metodica di misurazione che mette in relazione le dimensioni dell’ombra cardiaca con la lunghezza dei corpi vertebrali delle vertebre toraciche, proposta da Buchanan nel 1995.44 Nelle proiezioni LL l’asse cardiaco
longitudinale è misurato a partire dal bordo ventrale del bronco principale sinistro fino al margine ventrale dell’apice cardiaco. Tale misurazione riflette la combinazione fra la dimensione dell’atrio e del ventricolo sinistro. L’asse cardiaco trasversale è misurato nel terzo centrale dell’ombra cardiaca, nel punto di massima ampiezza, perpendicolare all’asse lungo; le due lunghezze vengono successivamente rapportate alla colonna vertebrale a partire dalla quarta vertebra toracica (Figura 20). Il VHS viene quindi espresso in unità vertebrali e gli autori prendono come valore di normalità un range pari a 9,7 ± 0,5
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nel cane e 7,5 ± 0,3 nel gatto in proiezione LL. Per quanto riguarda le proiezioni VD e DV è stata appurata una maggior variabilità, sia nel cane sia nel gatto (rispettivamente 10,2 ± 0,83 in VD, 10,2 ± 0,83 in DV e 8,2 ± 0,43 in VD, 8,1± 0,45 in DV).44,46
Figura 20: Schema illustrante la misurazione del metodo VHS in proiezione latero-laterale nel cane. L: asse lungo cardiaco, S: asse corto cardiaco, T4: quarta vertebra toracica, T: trachea.44
Relativamente alla variabilità del VHS fra decubito LL sn e LL dx in letteratura sono presenti diversi studi con risultati contrastanti: alcuni riportano un aumento significativo del valore nel decubito destro rispetto al sinistro,47,48,49 altri per alcune razze non
mostrano differenze significative.45,50 Studi recenti hanno dimostrato che il range di
normalità delle dimensioni cardiache è inevitabilmente influenzato dalla razza, per questo motivo è consigliabile prendere in considerazione range specifici di razza nel valutare l’ombra cardiaca.45 Particolare attenzione va alle razze in cui sono presenti anomalie
vertebrali. Queste anomalie sono più frequentemente descritte nelle razze brachicefaliche a coda arricciata (“screw-tailed”), come il Bulldog Francese, Bulldog Inglese e il Boston Terrier, ma occasionalmente possono manifestarsi in altre razze di piccola taglia (Yorkshire terrier, West Highland White Terrier, Bassotto, Pechinese, Chihuahua, Maltese) e di grossa taglia (Doberman Pinscher, German Shorthaired Pointer).51 Tali malformazioni determinano un falsato incremento del valore di VHS. Un
altro fattore che potrebbe influenzare il VHS nelle razze di piccola taglia è la variazione della lunghezza vertebrale relativa alla taglia.52 Per quanto riguarda il VHS nei cuccioli,
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calcolato da Sleeper e Buchanan nel cane, questo cade all’interno del range di riferimento degli adulti e non ci sono cambiamenti significativi fino ai 3 anni di età.53 Un’altra
possibile variabile è quella relativa al genere: in uno studio di Lamb et al. del 2001 risulta avere un’influenza significativa, in cui i soggetti di sesso maschile presentano valori di VHS maggiori rispetto ai soggetti di sesso femminile.54 Inoltre l’osservatore che mette in atto
le misurazioni è causa di variabilità; ciò è conseguente alla scelta dei punti di referenza per misurare gli assi cardiaci e alla conversione della lunghezza di questi in unità vertebrali.42,55 Nonostante tutte le possibili variabili, il VHS risulta particolarmente utile ed
indicato nel monitorare le dimensioni cardiache nello stesso paziente, valutando in questo modo la progressione della malattia o la risposta al trattamento.56,57