del Curioni o di
Escher
e Strider sono approssimativamente esatte;mentre
la Carta diHauer non
vi nota che anfiboliti. Ecco quello che ho osservatoda Chiavenna
al confine svizzero.Un
fortissimo contrasto orografico si avverte tra la Valle diChiavenna
e le altre della Valtellina.Panni
che questo contrasto sidebba
alla più distinta stratificazione che quiviassumono
leformazioni gneissiche e granitoidi, le quali in alto si lasciarono erodere a guisa delle dolomie mesozoiche.
Le
serpentine siaccompagnano
da Chiavenna, ove questa roccia sostiene il Castello, fino alla croce di Piuro eformano mammelloni
bellamente arrotondati dal ghiacciaio, fin quasi a200
metri sul thalweg.Per
essere statemeno
erodibili delle soprastanti rocce gra-nitoidi, esseformano un
distinto terrazzo orografico. Osserveròelio Paflìoramento di scisti cristallini segnato lungo il
thalweg
sulla Carta svizzera è affatto erroneo; invece, amonte
delgrande
talus di Piuro le rocce gneissiche si abbassano per poco, e perciòscompare
per breve tratto il serpentino.Ma
tosto ricompare edoltre Piuro, precisamente sotto la villetta
chiamata
Sans-Soufi, raccolsi bellissimi campioni che furono esaminati dal sig. Cessa.Quanto
siagrande
la erodibilitìt delle rocce gneissiche rico-prenti il serpentino lo dimostrarenorme
scoscendimento di S. Ab-bondio, con quel campanile a strapiombo, che si erge dallema-cerie, ultimo avanzo di
un
paese sepolto.SulPaccennato terrazzo orografico, il quale e inciso
da
bella cascata, stanno i paeselli di Dosila e di Sarogno.Sopra Piuro, di fronte a Prosto, eravi
una
cavadipietra oliare,analoga a quella di
M.
Pirlo di Chiesa;ma da
molti anni se ne sospese il lavoro in causa di grandi scoscendimenti quivi avvenuti.In complesso, la posizione e la struttura delle serpentine nel Cliiavennasco corrisponde precisameute alle condizioni, che ho ac-cennato per quelle delle valli di Posebiavo e di
Malenco.
—
94—
B.
Apennìno
Bolognese.Alta Valle
Tiberina.— Monti Rognosi
diA
ngniari-C
astig lion-CELLO
DEL TlNORO
(SARTEANO).— ÀLLERONA
DI ORVIETO.Settembre 1879.
Da Vergato
aCastel d’Ajano
(’).—
Sotto Finoutero,movendo
per Labhante, s’incontra
un
tenue affioramento serpentinoso, cir-condatocome ovunque
dallo argille scagliose. I/ofiolite è verde chiara, con diallaggio (?) biancastro e contiene belle geodi di quarzo roseo. Stanno vicini degli strati di arenarie omarno
del tipo del Fltjsch, sollevati alla verticale; cosicché riesce molto evi-dente la discordanza che presentano con questa serie eocenica i soprastanti strati miocenici.E
questi sono: alla base,una
melassa serpentinosa, con ciottoletti di quarzo, di calcare e forseanche
di rocce gneissiche, passantegradatamente
adun conglomerato
a grossissimi elementi calcareo-olìolitiei, a strati irregolari. In gene-rale queste rocce, che spettano probabilmente al Bormidiauo, vol-gono a sud-ovest. Procedendo, dopoun
tenue affioramento di altre argille scagliose, ricompaiono le molasse, in strati potenti e quasi orizzontali; piu sopra si entra nel vero Schlier, quivi e presso ilnon
lontano paese di Àfrico assai ricco di fossili, iu specie di echinidi.Movendo
poi verso Castel d’Ajano, s’incontrano molasse,marne
ed arenariesempre
piu somiglianti alla serie del pliocene vogherese e Piacentino;ma non
ci vidi dei gessi.Di
fossilinon
raccolsi che taluni dentali e delle ostree.
Le
arenarie, presso Ca-stel d’Ajauo, sono erose a torrionicome
quelle del vicino Marza-botto e di Rivanazzauo, nella valle della Stafferà.Castel
d’Ajano.— Bombiana — Gaggio. Scendendo
aSasso-Molare,s’incontranoconglomerati e molassedel plioceneinferiore;poi al
molino
della Canavaccio/ rinvenni molti fossili chemi sembrano
del tortoniano.Al Malandrone
, a nord di Spoudella, incontrai banchi più compatti e più inclinati di calcari marnosi e diare-(’) Queste osservazioni sul Bolognese furono fatte quando non era ancora pubblicata la Carta del signor Capellini, e sicuramente non sono nuove; tut-tavia non ho creduto di tralasciarne la stampa perchè mi porgono o mi por-geranno occasione di taluneconsiderazioni, che ritengo nondel tuttospregevoli nella questione della genesi delle rocce ofìolitiche.
—
95—
nari© glauconiose, identiche a quelle di Serrclvalle Scrivici e di Varzi, epperò dol
miocene medio
(‘).Subito dopo s’ incontrano le formazioni stesse di
Labbante,
con chiazze rossovinate, che preludono all’affioramento delle pros-sime ofìoliti. Difattiun primo grugno
di questesbuca
dal suolo a levante della via perBombiana. Recatomi
ad esaminarlo, osser-vai che presenta da est a ovestuna
successione dalle ofìoliti algabbro
rosso, passando attraverso la culofide quivi assai alterata.Anche
la otìolite con bastitequa compare
alteratissima e si sfalda in globuli di piccoladimensione, con intermezzo di pasta steatitosa;epperò la roccia scoscende, quasi fosse argillosa.
Il paese di
Bombiana
posa tutto sopra banchi di calcare va-riegato, assai ricco di interstrati e di arnioni di selce; tantoda
presentareuna
certa analogia col rossoad
aptichi e colgruppo Kimmeridgiano
prealpino—
depositi ritenuti,credo a ragione,come
di
mare
profondissimo.Movendo
versosud
(non so se sopra o sottoin senso stratigrafico) trovasi sviluppatissimo il
gabbro
rosso, brcc-ciato,odin conglomerati,omogeneo,
venato;insomma
con tutte quelle gradazioni, colle qualimi
si presentò nella Liguria, neiPavese
enel Reggiano.
Ancora
piu a sud ovvi la serpentina brecciata, ve-nata di calcite conamianto
abbondantissimo.Furono
trovate quivi:la
capar
cianiteì la savite e la datolite.Tra
1’ ofiolite e ilgabbro
stanno dei banchi irregolari , chenon
osereichiamar
filoni, di cufotide bellissima e di euritotalcite.Questo
classico affioramento serpentinoso è poiimmerso
nelle argille scagliose, le qualifor-mano,
aquanto
paro, il sottosuolo di tutta questa porzione diA
pennino e furono stranamente contorte, con rottura e sfacelo dei compresi interstrati di alberese e di macigno.Non
sopreci-samente
in qualpunto
del Porrettauo esistano iu posto dei fossili cretacei. Quello che è certo si è chenon
è piu antico dell’eoceneil
macigno
della Porretta; e se la opinione che esso spetti alla creta col calcarea
globigerine fugiustamenteabbandonata
e sonoviargomenti per ritenerlo miocenico, per altre osservazioni stabilite nell’
Àpennino Ligure
e Bobbiese io ho fortiargomenti
aso-(') Avvertoillettore clic per evitare possibilmentegli errori, miattengo a quelle più generali denominazioni che meglio valgano a far conoscere la posizione relativa dello formazioni esaminate.
spettare che questa roccia sia sottostante alla zona serpontinosa.
Ma
ionon
voglio entrare nella questione dell’epoca di codesto ma-cigno porrettano, essendovi impegnati valenti miei colleglli. Almo-mento non
vedrei alcuna ragione per riferire questa formazione serpentinosa e le annesse argille scagliosead un
livello piu antico elioneirApennino
Ligure e Bobbiese. Osserverò poro che tali rocce sono nel Porrettano , peruna
piuabbondante
miscela con fram-menti di banchi arenacei e calcareo-marnosi, assaimeno
steriliche nel
Reggiano
e nel Pavese;ma
questanon
èuna
differenza intrinsecaalle argille scaglioso, aventiovunque
lastessa struttura, lomedesime
gradazioni di colorito o gli stessi minerali accessori.Da Bombiana
andai al Gaggio, località descritta già dal Bian-coni nel libro sui terreni ardenti.Una
bellissima rupe sostieneuna
porzione del paese e torreggia sulle caso piu basse, con incima una
torre con orologio.La
roccia prevalente in questa rupee
una
eufotide, cheimpasta frammenti
anche grossissimi di cal-caremarnoso
, senza punto alterarli. Il fatto si vede identico a a Fontanigorda nel Bobbiese.Questa
eufotide poi si alterna con banchi assai contorti di alberesearenaceo
, attraversati in tutti isensi, al pari delPeufotide, da venuzze e
da
filoncelli diben
cri-stallizzata calcite.Al
limitemeridionale delFaffioraraento, Veufotido passaalla serpentina;questa poi in venule e in rilegature,asprazzi, invade tutta lamassa
delPeufotide, quasi fosse formatacol macini-lamento di questa.È anche
interessante l’osservare elio, verso la porzione superiore della rupe, l’eufotide e parimenti brecciata;ma
la rilega,
non
il serpentino compatto, inauna
sostanza cloritoide, fangosa, analoga a quella chespalma
gl’ interstrati calcareo-mar-nosi, rotti e sparsi nello sfacelo delle argille scagliose. Questi, senon mi
inganno, sono fatti, in appoggio dell’origine delle rocce ofiolitiche per sedimento chimico, lentamente elaborate da forze cristallogeniche.A
nord del paese di Gaggio, nella valletta del R. delRame,
evvi
un
bell’a^ìoramento digabbro
rosso, formanteuna
zona dibanchi alternati,