d’altronde il Burgueticrino di Spilecco delle assise inferiori, che
non
trovasi aMossano
nè a Longàre, presentasi a Spileccosempre
nei tufi più antichi e si avvicinerebbe al Bourgueticrinus ellipticus d’ Orb. che è specie cretacea.
Pi
ano
II.Strali di S. Gio. llarionc.
Riportando quanto già disse il prof. Suess nella sua Strut-tura dei sedimenti terziari del Vicentino,
diremo
che questo piano diversificanei suoi caratteri soventeed
a breve distanza, secondolo spessore delle dighe basaltiche, delle brecciole o de’tufi,
nonché
degli strati calcarei.Dopo
i sedimenti di Spileccovengono
in gene-rale alcuni strati di brecciole basaltiche,come da Ghiampo
alla CroceGrande
di S. Gio. Ilarione,mentre
che dalla ContradaPozza
versoChiampo
e versoBrentone
s1incontraun
calcarenummuli-tico detto
Membro
diChiampo,
ementre
aKoncà
avviun
letto di argilla screziata, dove esiste quellafamosa
faunadetta diRoncà,
che sarebbeuna
fauna salmastra con carattere affatto locale.Le
brec-ciole o tufi sono tutti fossiliferi, specialmente quelli verdi di Ciup-plo in S. Gio. Ilarione, la cui fauna
venne
studiata da Hébert, il-
60—
quale
ha
trovato di poterla sincronizzare alla parte inferiore del calcairo grossier del bacino di Parigi.Alla parte inferiore di questo piano possono essere riferite tanto la posciaja del Postale,
quanto
lefamose
flore di Polca e diNovale
illustrate, laprima da Massalongo
e la seconda dal prof. Visiani.Tutti questi sedimentifossiliferisono sincronizzati dalla
comu-nanza di fossili caratteristici che si trovano specialmente nella loro parte superiore sia entro le brecciole e sia entro gli strati calcarei che in generale li coronano. Nelle diverse contrade di S. Gio.llarione,
come
a Ciuppio,CroceGrande,Pozza
ecc. ecc. questa faunaebbe
il suomassimo
sviluppo, eforma
ora soggetto di studioal-P
egregiomio amico
e chiarissimo geologo palermitano dott. An-toniode Gregorio, che giàne
diedeuno
splendido saggio nel suo 1° fascicolo.Fra
i fossili,due
sono caratteristici perchècomuni
a tutte le località, quali sono la Merita SchmiedeliChemuitz
ed il Coìw-clypeus eonoideus Leste, per cui questo piano (li S. Gio. llarione è noto ai geologi anche colnome
di piano a Merita Schmiedeli.
Le marne
di Sossano, checome abbiamo
veduto riposano sulla Scaglia, sono seguite in altoda
tufi verdi, che si scorgono nello stessoMossane
ed in altri luoghi dei colli Perici, specialmente nelle valli della Liona, e che ricordano quelli di S. Gio. llarione a Ciuppio e Croce Grande. Questi tufi passano nella loro parte superioread
altri strati calcarei nummulitici, col corteggio de’ nu-merosi fossili di S. Gio. llarione, fra i qualiprimeggiano
tanto la Merita Schmiedeli quanto ilConociypeus
eonoideus.Questa
stessa fauna, oltre che a S. Gio. llarione, presentasi nello stessogruppo
Prealpino anche alla Gechelina, aMonte
diMagrè,
alleCime
diNovale,
alla Piana, a Cerealto, ad Altissimo, a Castel-veechio ecc. ecc., e nelgruppo
Perico, oltre che essere aMus-sano, si trova
pure
fraZovencedo
e S. Goltardo,nonché
lungo tutta la costa occidentale presso Monticello diLonigo
e Sarego, siccomepure
a Piediriva presso Grancona, risultandocomuni
aidue
gruppianche
le stesse specie diNummuliti. A
Zovencedo, sulfondo di
un
pozzo ivi scavato a scopo industriale profondo oltre venti metri, fu raccolto loStrombus
Bartonensis Sow., cheap-punto
fonila parte della fauna di CroceGrande
di S. Gio.Ila-—
(51—
rioue.
La famosa
pietra tenerada
costruzione di Costozza appar-tiene a questo piano, per essere tra gli strati a teredini e gli strati di Priabona, per cui corrisponderebbe alParizzonte del cosi dettoMembro
diChiampo
e della Pesciaja di Polca.Da
questo piano cominciaveramente
lo straordinario sviluppo delle diverse specie diN
(immilliti, della cui prodigiosa quantitàpub
aversiuna
idea solopensando
che leaccumulate
loro spo-glie sono misurate da banchi il cui spessore oltrepassa talvoltail centinaio di metri.
Queste
foraminiferecomparvero
tino dai sedi-menti di Spilecco, dove esistono piccolissime, lenticolari e quasi microscopichenon
solo sovra i tufi gialli,ma
ancora entro gli stessi,commiste
alleK
inculielle e Terebratule caratteristiche di quegli strati inferiori.Uno
studio speciale riuscirebbe necessario per la loro determinazione specifica,ma
si crede però che fino dalla loroprima comparsa
siano rappresentate dalle Assillile nella Sezione delle Subreiicolalac collaNummulites Lamarki
d’Orb., inquella delle
Explanatae
colla N. Leimeriei d’Areh. et Unirne ed infine nell’ altra delle Punclulatae colla N. Guettardi d’Areh.Ciò che si osserva in generale è che, successivamente agli strati di Spilecco, le
Nummuliti vanno
acquistandoognor
piùuna
grande forza biologica che si manifesta tauto nelle dimensioni, quanto nelle varietà delleforme
specifiche.Già
tino dagli strati calcareigiallastri, che sono i più bassi delMembro
diChiampo,
siccomepure
al Postale di Castelvecchio, ed al giogo di Novale, edegualmente
nei più bassi strati di S. Gio.Ibilione,si riscontrano belisi le suddette specie,
ma
Giovasi pure che esse vissero incomune
con altre specie ditorme
diverse edi ben maggiori dimensioni
come
si dirà in appresso.La
lorocom-parsa presentasi quasi imprecisa ed invadente, e la
comune
con-vivenza fra specie diverse farebbe credere che ciascuna speciein particolarenon
possa distinguere con divisione netta l’epoca
e stratificazione respetti ve. Soltanto Ira gruppi lontani di età sihanno
nelle loro facies generali differenze notevoli, le quali po-tranno servire di criterio nel giudizio della successione de’tempi,ma
non si crede che ciò valga per le singole specie. Eguali con-dizioni si trovanoanche
fra Feltro e Belluno, dove presso Brillano esiste nella Valle di S. Giustinaun
breve sedimentonummuli-tico dello spessore di
m.
1,50, che presenta benissimo conservateparecchie specie
uummulitiche
die vissero tutte contemporanea-mente, fra le quali rimarcatisi la A. Brongniarti, la A.ewponens
e la A. spira
\
assieme alla N.
vasca
Jolv et Levili ed alla A.Boucheri de la
Harpe.
Negli
strati di S. Gio. [larione, presso Pozza, CroceGrande
c Ciupp‘10 ed
egualmente
ai Gioghi di Castelvecchio e diNovale, alla Gecheliua diMalo,
alle Cengielle ed aMossane
dei Colli Serici si trovano frequenti e di grandi dimensioniNummuliti
della classe delle Assillile colla A. spira de Roissy, colla A*,
expo-nens Sow.
e colla A.Mur
ehinsoni Bromi, della Sezione delloEx
-planatae
.La
A. spira raggiunge il diametro dai tre ai quattro centimetri; della Sezione delle Panciuta! ae oGranulatae
si tro-vanopure
la A. Brongnartii(vai*. Buschi) d'Archino o laA
curvi -spira Meneghini,ma
copiosissima scorgasidovunque
la A. per-foratad’Orb., la quale trovasi sviluppatissima permolte
varietà.Comincia
a farsi vedere nelle assise piìi elevate di questo pianola A. laevigata
Lam.
della Sezione della Subreticolatae e la A.lati-spira (A. Tcliikatcheffì) d’Archiac della Sezione delle Laeves,
sic-come
purenon manca
la Sezione delle Plicatae o Strinine nella A. Fratti d’Archiac e nella A. contorta Desìi.Continuano
copiosela A. laevigata e la A. perforata costantemente
commisto
negli strati fra il Conoclypeus conoideus al basso e la [ferita Scialile
-deli in alto, e mostrasi
pure
frequentissima la A.complanata
d’Orb. della Sezione della Laeves, la quale arriva aldiametro dai cinque ai sei centimetri. Esse si trovano a Ronca, a S.Gio. Ila-rione nelle località sopra nominate, alla Gecheliua, allo Cengielle ed ai Pulii di Valdagno,
come pure
su tutti i Colli Bevici, cioè a Mossano, aMeledo,
aSarego e specialmente a Piediriva di Grau-cona, dove rinviensi pure la N. gizehensis Ehrg., che raggiunge talvoltail diametro di seicentimetri.Ovunque
trovausisempre
asso-ciate alConoclypeus
conoideus ed alla Nerila Schmiedeli.Giacché