come
giàabbiamo
avvertito,una
rimarchevole farmela locale, le cui specie conchiologiclievennero
illustrate dal prof. Fuchs, il(piale trovò che per
una
sesta parte corrispondono agli strati di Latdorf, diHelmstaedt
e di Broekenhurst.Questa
faunula esiste entro strati di tufi azzurri, e fra lenumerose
specie clic la costi-tuiscono, quella piu frequente, e perciò caratteristica , èappunto P
liburnaCaronti Brongn. Ora
questi tufi azzurri passano in alto ed a contatto a tufi giallastri, nei quali trovasi ilTrochus
lucasi che,come
si vedrà nel seguente piano V, caratterizza gli strati di Castelgomberto.Conseguentemente
il posto stratigrafico della fau-nula di Sangonini,Gnata
e Salbeghi starebbe fra lemarne
del Lavarda e gli strati calcarei aCyphosoma;
oliò anzi tale posto potrebbe essere, secondome,
più precisamente determinato dicendo che esso avesse la sua corrispondenza sincronica agli strati cal-carei a nullipare sovraccennati.Finalmente non
siommette
di ricordare che a questo stesso sottopiano deve riferirsi il banco di grès calcarifero che alChiavon
olir! quella
stupenda
flora fossile, che giustamente èammirata
nella magnifica collezione fatta a merito del nob.
Andrea Piovono
eebe sicustodisce nella sua villaa Lonedo, siccome pure siavverte che allo stesso sottopiano corrispondono le
marne
calcarifere di Salcedo, nello quali sta sepoltauna
fauna ittiologica nota per al-cune specie conservatissime che furono illustrate da llaeckel.Piano
V.Strati dei
Grumi
di Castelgomberto.Al Sud-Est
di Castelgomberto, nella località detta deiGrumi,
sovrappostasempre
alla Pietrada
sega, esisteuna
interessante e polentemassa
di strati calcarei alternanti con tufi giallastri, carat-terizzata dalla frequente presenza delTrochus
LucasiBrongn.
Si—
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trova specialmente al
Monte
Pulgo, alMonte
delle Carriole pressoGambugliano,
alla Bastia ed alla Trinità di Monteccliio Maggiore,come pure
sopraPriabona
alMonte
Piana, e presso la Rocchetta diMonte
di Malo, e dai geologi venne classificata colnome
distrati dei
Grumi
di Castelgomberto o strati a Trochus Lucasi.Questi strati sono facilmente decomponibili e contengono molti fossili, fra’ quali
abbondano
ipolipai.Ai
colli Borici sonoscarsa-mente
rappresentati e simostrano qua
e là quali dossi scogliosi, elio si sgretolano facilmente alle influenze atmosferiche.Sono
però costantementeaccompagnati
dai fossili caratteristici di questo piano, quali sono ilTrochus Lucasi Brongn.
la Natica crassatina Lk.,V
llemicardìum
difficile Mieli., loStrombus
auricularius Grateloup ed il bellissiiw' Echinide noto colnome
diMacropneustes Mene-ghina De
sor.Da
S.Rocco
a S. Nicolò, presso laFontana
delle Soglie, fino aLumignano da un
lato e da S, Giovanni di Barba-vano aZovencedo
e presso S. Gottardo dall'altro, si trovano gli stessi strati calcarei colla presenza della stessa fauna.A
Zovencedo, superiormente atufi checontengono
questi stessi fossili caratteristici, trovasiun banco
lignitifero già stato esplo-rato e che perciò corrisponderebbe alla parte più elevata di questo 1 stesso piano.Monteviale, nel
gruppo
Prealpino, coi suoi banchi lignitiferi,ricorderebbe lo stesso e sincronico giacimento, il quale trova
pure una
terza corrispondenza aChiuppano
nelleBragonze
alla Valle dei Beccari, ove s’ incontrano tracce di ligniteed impronte
di foglie e pesci.Tu tutte tre queste località, oltre la presenza degli stessi fossili caratteristici,
abbiamo
inmaggiore
ominore
proporzione gli stessi banchi di lignite, la qualenon
riconosce la causa di sua Iformazione a produzioni terrestri d’acqua dolce,
ma
ad alghe eproduzioni essenzialmente
marine
o salmastre,presentandosi tanto a Monteviale che aZovencedo
il carattere diuna
terra a fiord’acqua colla presenza degli stessi avanzi <li animali la cui sta-zione solitamente è sul cordone litorale allo sbocco dei fiumi nel mare. In
ambedue
questi banchi simostrano
in copia le ossaed
i clipei di Cheioni della famiglia delle Trioniei, e piìispecial-mente
gli avanzi fossili, in ossa e mandibole, di Antracoteri nella specie dell’Aniracoiherium magnum
Cuv.In questi ultimi
tempi venne
rinvenuto aMonteviale uno
scheletro diun Mammifero
{') che trovasi tuttora impigliato nella lignite,ma
cheda
qualche traccia e specialmente da quanto sipuò
vedere del suo sistema dentario, ionon
esiterei ascriverlo allaclasse dei
Mammiferi
ruminanti e forsead un
ordine interme-diario fra la famiglia dei Cavicorni’ e quella dei Cervuli. In qua-lunquemodo,
imolari ricordano perfettamente quelli delPaloplothc-rium minus
Gerv. delle ligniti de laDèbruge,
i cui restiven-nero
egualmente
trovati associati alle ossa dello stessoAntra-coterio.
Il sig.
Bayan accenna che
a questo stesso piano va sincro-nizzata la fauna dei tufi diMonte Buso
(a) di Montegalda. dove egli stesso raccolse il Trochus Lucasi conuna
Cassis sp. che trovò pure negli strati di questo stesso piano a S. Trinità di MontecchioMaggiore
, per cuiverrebbe
tanto piu addimostrato che lepiccoleeminenze
diMontegalda
apparterrebbero,pelprimo
eolie di S.
Marco
al piano IV, e per gli altri al pianoV
deiGrumi
di Castelgomberto.Con
questo pianoavrebbe
avuto fine nei Berici lavnlcani-eitìL basaltica, e così
pure
nelgruppo
Prealpino,dove
gli ultimi effetti vulcanici si palesarono coi basaltidi Castellare)pressoCastel-gomberto
e con quelli delMonte
dei Schiavi a S. Trinità diMon-tecehio Maggiore.
Con
questo piano si chiusepure
la vita orga-nica delleforaminifere nellaultimaspecie dellaXummulites
FiditeliMieli, e della V. intermedia d’Archine e, secondo
Bayan,
collo stesso pianosarebbe nuche
stata chiusa la epoca oligocenica.Lo
stessoBayan
osserva clic, in seguito ad accidentepura-mente
locale, gli strati diZovencedo
sarebberoad un
livello ribas-sato per circa trecento metri al confronto di quello delli stessi e sincronici stratiche
esistono dalla parte di Barbavano.Questo
piano studiato dai prof.Fuehs
eHeuss
nella relativa fauna con-chiologica e corallina sarebbe stato riferitoprossimamente
al periodo geologico del Calcaread
Asteries diGaas
e,- perpoche
specie coralline, a quello diOberburg.
(') Esiste nelle sale terrene del Museo Civico di Vicenza.
(*) L'importanza della farina di Monte Buso di Montegalda non isfuggì punto airnltiasima mento deU‘ab. Forti» fino dal 1780.
Piano
VI.Strati di Schio.