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C Fig 3.15: Trattamento degli esemplari decedut

3.4. Disegno sperimentale: Muscardinus avellanarius 1 Selezione dei framment

La raccolta dei dati demografici relativi al moscardino si è sviluppata parallelamente in tre diversi paesaggi (sempre di 16x16 km) nella regione Lazio: nella Riserva Naturale “Selva del Lamone” , nell’area viterbese e nell’area sabina (Fig. 3.17, 3.18 e 3.19). Questi tre paesaggi sono stati selezionati secondo un duplice criterio: costituiscono un gradiente di frammentazione dell’habitat e presentano boschi a dominanza di querceto misto a cerro e roverella. Tali paesaggi sono inoltre stati oggetto di precedenti ricerche sugli effetti di perdita e frammentazione dell’habitat (Mortelliti et al., 2009b; Mortelliti et al., 2011).

Il primo criterio riveste una notevole importanza a livello sperimentale, costituendo in effetti uno dei parametri di cui questo studio mirava a determinare l’impatto; nei tre paesaggi si va infatti da un habitat continuo (la Riserva Naturale “Selva del Lamone”, con oltre 2000 ha di bosco continuo di caducifoglie, di cui circa un centinaio governati a ceduo matricinato), a due habitat fortemente frammentati, ma con diverso livello di qualità dell’habitat. Entrambi i paesaggi dell’area viterbese e dell’area sabina presentano infatti un livello medio-alto di frammentazione e perdita di habitat, con una percentuale di habitat residuo inferiore al 20%. L’area viterbese offre tuttavia habitat maggiormente conservati, mentre il paesaggio sabino oltre che fortemente frammentato si presenta anche degradato e antropizzato.

Sono stati quindi selezionati:

10 zone di posizionamento delle griglie nella Selva del Lamone, scelte in base alle diverse pratiche gestionali;

80 8 frammenti per l’area viterbese;

11 frammenti per l’area sabina.

Le aree di posizionamento delle griglie all’interno della Selva del Lamone ricadevano in tre diverse categorie gestionali:

aree sottoposte a ceduazione (aree a ceduo recente, sottoposte a taglio da meno di 5 anni: 2 griglie; aree a ceduo invecchiato, non sottoposte a taglio da circa 30 anni: 3 griglie);

boschi di neoformazione, derivanti dall’abbandono di coltivi e non sottoposti a taglio da circa 20 anni: 2 griglie;

aree di avviamento all’alto fusto, non sottoposte a taglio da circa 40 anni: 3 griglie.

Fig. 3.17: Veduta aerea della Riserva Naturale “Selva del Lamone”, con evidenziate in rosso le aree di

posizionamento delle griglie per il campionamento del moscardino.

Fig. 3.18: Veduta aerea della Tuscia Viterbese, con evidenziate in rosso le griglie all’interno dei frammenti

81 Nei due paesaggi frammentati, la scelta dei frammenti è avvenuta secondo un gradiente dimensionale (da <0,5 a oltre 200ha) strutturato in modo tale da garantire la presenza di almeno una replica in ogni paesaggio, tra i diversi paesaggi e per ogni classe dimensionale; i frammenti sono stati individuati in prima battuta tramite analisi delle informazioni ricavate dal CORINE Land Cover alla scala di 1:100.000 e dalle ortofoto della Regione Lazio in scala 1:10.000 fornite dall’Agenzia Regionale Parchi, utilizzate attraverso il software GIS ArcView 3.3 (ESRI ©); successivi sopralluoghi hanno verificato l’idoneità dei frammenti (Tab. 3.4). Alcuni dei frammenti sono stati oggetto di doppio campionamento, in quanto selezionati sia per il trappolamento dei terricoli che per il posizionamento delle cassette-nido per il moscardino.

Fig. 3.19: Veduta aerea della Sabina, con evidenziate in rosso le griglie all’interno dei frammenti boschivi

82 3.4.2. Raccolta dati: dati individuali

Come per le specie terricole, anche per il moscardino il nostro studio si è svolto secondo i principi del metodo di cattura-marcatura-ricattura; tuttavia, per questa specie non è stato effettuato un trappolamento diretto, bensì un campionamento tramite cassette-nido.

Le cassette nido (nest-boxes) sono un sistema collaudato nel centro e nord Europa per lo studio di questa specie (Juskaitis, 2008); si tratta in pratica di cassette di legno non trattato, di dimensioni medie di circa 10x18x21 cm, con un foro di ingresso del diametro di 3 cm e coperchio amovibile, che vengono fissate ad alberi di medio diametro, ad un’altezza compresa tra 1,5 e 2 m dal suolo, con il foro rivolto verso il tronco. L’altezza e la posizione dell’ingresso mirano a minimizzare l’utilizzo della cassetta da parte di altri animali; nel corso del presente

Tab. 3.4: Boschi campionati per il moscardino nei tre paesaggi, con un riassunto delle loro principali

caratteristiche. La dimensione del bosco e la dimensione della griglia sono espresse in ettari. Gestione: 1 = ceduo matricinato (recente o invecchiato); 2 = avviato ad alto fusto; 3 = bosco di neoformazione.

FRAMMENTO Paesaggio Ha Bosco Ha Griglia Gestione

Densità arbustiva

(per ha)

L-CAN Selva del Lamone 2705,024 3,702 3 6,200

L-CAV Selva del Lamone 2705,024 4,140 2 3,917

L-CNG Selva del Lamone 2705,024 3,932 1 3,640

L-EAS Selva del Lamone 2705,024 3,857 1 3,615

L-FRS Selva del Lamone 2705,024 4,062 1 4,846

L-LGN Selva del Lamone 2705,024 3,613 3 3,000

L-MNL Selva del Lamone 2705,024 3,890 3 4,880

L-OTC Selva del Lamone 2705,024 3,315 3 3,500

L-RSC Selva del Lamone 2705,024 4,072 2 3,467

L-SEG Selva del Lamone 2705,024 4,685 1 3,077

V-FOR Viterbo 5,724 3,118 1 6,826 V-GDG Viterbo 1,203 0,844 1 7,273 V-GRF Viterbo 233,910 5,874 1 8,258 V-MOL Viterbo 2,865 1,153 1 6,500 V-PRV Viterbo 1,737 0,843 1 8,923 V-QNC Viterbo 22,025 3,944 1 9,931 V-RSV Viterbo 21,498 3,983 1 X V-SCO Viterbo 2,549 1,399 1 6,778 S-BCC Sabina 6,853 3,439 1 7,000 S-GUS Sabina 178,981 3,066 1 8,286 S-INF Sabina 3,553 1,253 1 6,214 S-PRT Sabina 1,979 0,280 1 6,400 S-PSS Sabina 1,329 0,127 1 7,333 S-PST Sabina 19,093 2,583 1 7,500 S-RCR Sabina 2,023 1,267 1 6,857 S-SCR Sabina 2,371 1,172 1 6,000 S-SPT Sabina 0,437 0,118 1 8,000 S-STL Sabina 0,615 0,051 2 8,333 S-TAL Sabina 2,619 0,416 1 8,000

83 studio è stata tuttavia verificata l’occupazione “abusiva” delle cassette ad opera di diverse altre specie, soprattutto nel periodo primaverile-estivo (ad es. altri roditori, cince Parus spp., lucertole Podarcis spp., calabroni Vespa crabro e altri insetti e aracnidi, chirotteri come

Pipistrellus pigmaeus e, nella Selva del Lamone, la rara nottola di Leisler Nyctalus leisleri), che,

come il moscardino, scambiano queste cassette-nido per cavità naturali degli alberi, idonee alla permanenza e alla nidificazione (Fig. 3.20).

Complessivamente, sono state installate e monitorate 706 cassette-nido, ripartite nei tre paesaggi (288 nella Riserva Naturale “Selva del Lamone”, 210 nel Viterbese e 208 in Sabina); i controlli sono stati svolti da aprile 2011 ad aprile 2013, ma sono stati analizzati anche i dati raccolti in una precedente fase del progetto svoltasi nel 2010 (Santarelli, 2011; Fipaldini, 2012). Lo svolgimento complessivo del progetto di ricerca si è sviluppato nel corso di tre anni, dal maggio 2010 al febbraio 2013.

I campionamenti per il moscardino si sono svolti con cadenza mensile da maggio 2010 a novembre 2012, per un totale di 28 sessioni; nell’anno 2010 sono stati svolti solo controlli singoli, mentre negli anni 2011-2012 sono stati alternati controlli singoli e tripli (Tab. 3.5).

Fig. 3.20: Cassette nido: