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Dizionarieffo di don Bosco

Nel documento Bosco Don (pagine 173-176)

Abitadine. Fuggite ogni abitudine cattiva, dobbiamo abituarci a fare

il

bene e non altro.

Il

nostro corpo è insaziabile: più gliene diamo, più ne domanda; meno gliene diamo, meno doÀandi.

Affari. Se vogliamo far prosperare

i

nosmi affari materiali, pro-curiamo anzitutto di fare gli interessi

di

Dio.

Affetto.

Tutto io

darei per guadagnare

il

cuore dei giovani e

così poterli regalare

al

Signore.

Allegria.

Io

non voglio

alro

dai giovani, se non che si facciano

buoni e che siano sempre allegri.

Vivete pure la massima << allegria ,>, purchè non facciate peccati.

Ambizione.

Le lodi

degli uomini non valgono ad altro che a

Iarui ambiziosi

e

superbi.

Amici.

Tutti i

perseguitati sono

i

miei più cari amici.

Amor

di

.Dlo. Non

tutri

possono digiunare o intraprendere lun-ghi viaggi per la gloria

di Dio;

non

rurti

possono faìe ricche ele-mosine, ma

tutti

possono amare

Dio:

basta volerlo.

Amor

proprlo. Perchè

la vosra

parola abbia prestigio

e

ot-tenga l'effetto voluto, bisogna cl-re in ogni circostanla dislruggiate

il

vostro io.

Amore.

I

giovani, non solo siano amati, nla conoscano

di

es-sere amati.

Angelo custode. Invoca

il

tuo Angelo nelle tentazioni. Egli ha

più desiderio

di

aiutarti che

tu di

essere da h_ri aiutato.

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Ausiliatrice. Per essere cari a Nlaria Ausiliatrice, bisogna

ono-rarc

il

tliglio, e

vi

indico alcuni mezzi per farlo. Per essere a lei cari bisogna accostarsi con frequenza ai sacramenti, ricevere

il

più

sovente possibiie

ia

comunione; non potendo riceverla, fare la comunione spirituale; ascoltare la messa, far visite a Gesù Sacra-mentato; compiere opere

di

carità

in

onore

di

Gesù, perchè al Signore piace che si pratichi la carità.

Maria Ausiiiatrice ama

la

gioventr)

e

quindi ama

e

benefica

quanti della gioventù si prendono cura.

Azioni. Da' sempre grande importanza a

tutte

le cose che fai.

Opera oggi

in

raodo che non abbia da amossire domani.

Bene. Per fare del bene bisogna avere coraggio, essere pronti a soflrire qualunque mortificazione, non mortificare mai nessuno, essere sempre amorevoli.

Fate del bene a

tutti,

del male a nessuno.

in

6n

di vita

si raccoglie

il frutto

delle opere buone.

Calma. Niente

ti turbi, I)io è

con noi. Pazienza

e

preghiera.

Carità. La carità trionfa sempre.

Dove regna la carità, regna

la

felicità.

I1 Signore ci ha messi al mondo per gli altri.

Castighi.

I

giovani dimenticano facilmente le punizioni dei

ge-nitori,

ma assai difficilmente quelle degli educatori.

Presso

i

giovanetti è castigo quello che si fa servire come tale.

Castità.

È

questa

la virtri

pirì splendida e insieme

la

più deli-cata

di

tutte.

Attenti

alla prima auretta

di

tentazione.

Come conservare la castità? San Filippo Neri era solito

sugge-rire

cinque mezzi'. fuggire

le

cattive compagnie; fuggire l'ozio;

non nutrire delicatamente

il

corpo; pregare; accostarsi spesso ai sacramenti.

Catechismo.

La

mia delizia

è

fare

il

catechismo

ai

fanciulli, trattenermi con loro, parlare con loro.

I

divertimenti

li

stimo solamente quali mezzi per condurre i giovani al catechismo.

Chiesa. Qualunque fatica è poca, quando si rrarta della Chiesa

e del Papato.

Compagni cattiui. Fuggite

i

compagni cattivi

più

che

il

morso

di

un serpente velenoso.

Per

compagni

cattivi

s'intendono:

1) quelii

che cercano di parlare

di

cose disoneste,

o

fanno cose contrarie alla

virtù

della modestia;

2) quelli

che parlano con disprezzo della religione;

l)

quelli che

vi

allontanano dalle funzioni

di

chiesa

o

v'incirano a trasgredire

i vosri

doveri.

Comunione. La frequente comunione è una grande colonna

so-pra

cui

poggia

un

polo del mondo;

la

devozione alla Madonna è l'altra colonna sopra cui poggia l'altro polo.

La base della vita felice

di

un r^g zzo è la comunione.

Conlessione. Confessatevi ogni

otto

giorni, anche non avendo

nulla

di

grave sulla coscienza; è un atto

di

umiltà dei più graditi al Signore.

Conoersazionl. Nelle conversazioni

fa'

che

tutti

quelli con cui parli, diventino

tuoi

amici.

Coraggio.

Il

coraggio dei malvagi è fatto

dell'alrui

paura. Siate coraggiosi e

li

vedrete ab,bassar le ali.

Corpo.

Il

corpo deve aiutare l'anima a fare del bene, deve

ser-virla. L'anima è la signora del corpo.

Correzione. Per correggere con frutto, non si deve mai far rim-proveri

in

presenza

di

altri.

Il

miele della carità remperi |'amarezza del rimprovero.

Coscienza.

Chi

ha

la

pace della coscienza

ha

tutto.

Ogni anno, revisione annuale della coscienza.

Cose. Tutte le cose del mondo sono un niente.

Costanza.

A

me

è più

cara una

virtù

costante che

le

grazie sraordinarie

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Critica.

Io

sono indifierente alle

lodi e

ai biasimi: perchè se mi lodano, dicono quello che dovrei essere; se

mi

biasimano, di-cono quello che sono.

Del prossitno

o

parlarne bene

o

tacerne afratto.

Croce.

Tutti

dobbiamo portare

la

croce come Gesù;

la

nostra croce sono le so{lerenze che incontriamo nella vita.

La croce, non basta prenderla solamente

in

mano e baciarla;

bisogna portarla.

Dernonio.

Il

demonio ha paura della gente allegra.

Denaro. Coi denari si ottiene

tutto: la

morte sola non si può

pagare.

Deuozione alla Madonna. Coltivate una grande, una tenera, ve-race e costante devozione a Maria. Se sapeste che importanza ha questa devozione, non la cambiereste con

tutto

l'oro del mondol

Difetti. Non

cercare

di

scolparti

dei tuoi

difetti;'cerca piut-tosto

di

correggerli.

Digiuno. Un digiuno che

tutti

potete fare è

il

custodire

il

vo-stro cuore e

i

vostri sensi.

Dio. Dio è un buon Padre, speriamo

in

Lui.

Disciplina. Un giovane poltrone e indisciplinato sarà un giovane disgraziato.

Disobbedienza. La disobbedienza è la radice

di

ogni male.

Disonestà. Solo

il

sapere che uno è superbo, basta per conoscere che è anche disonesto.

Distacco. Dopo

la

mia morte desidererei non lasciare del mio se non la sottana che indosso.

ll

nostro cuore non sia nelle cose create, non si ir-rfanghi nelle sozzure

di

questa terra, ma sia fisso nel cielo.

Diuertimenti. Non chiamate divertimento una giornata che la-scia rimorsi nel cuore.

Dolcezza. I1 tuo parlare sia sempre condito con

la

dolcezza.

La

dolcezza

nel

parlare, neil'operare, nell'avvisare guadagna

Nel documento Bosco Don (pagine 173-176)

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