Giovannino è vivacissimo, scattante, elastico. Un giorno rientra in casa prima del solito, col visetto che gronda sangue: ha cinque anni,
l'età dei
giochi collettivi. Giocava coi compagnia
<<ciri-mella », e
il
proiettiledi
legno lo ha colpito in faccia. La mamma è desolata, lo ripulisce e lo medica.- ![4,
Giuanìn,tutti i
giorni me ne fai una!- gli
dice.-Non andare
più
con quei monellacci. Vedi quanto sono cattivi!- Io ci
vado, mamma, appunto perchè sono cattivi. Quandoci
sono io, stanno buoni e non parlano male.-
Sì, ma non andar più.-
Nlamma...-
Capìto?-
E con Se è uno per sguardo supplice:farti piacere, non andrò.-
ffi41664, quando ci sono io, stanno buoni...Gli
occhi della mamma inoociano quellidi
Giovannino.- !2'
pure- gli
dice mamma lViargherita,e
gli carezza \a fronte.C'è
vicino ai
Becchi un pratoA
dieci anni, Giovannino chiede alla mammail
permesso di recarsi alle fiere eai
mercati neirucchi dei saltimbanchi.
A
quellel'uso,
il
calendario 1o esigono.vicini. Vuole imparare i vanno
tutti.
La necessità, paeslfiere
11
Mamma Margherita conosce bene
il
sùo tag zzo e dicedi
sì.-
Giuanìn, soldi non ne ho; non domandarmene.-
Oh, ai soldi ci penso io, mamma!Giocolieri, acrobati, ciarlatani, saltimbanchi fanno strabiliare la gente sulla piazza.
I
contadini restano a bocca aperta. Giovan-nino per mettersiin
prima fila paga la tdssadi
due soldi. Osservae
cogliei
movimenti delledita dei
giocolieri,il loro
scatto,il
lancio, l'equilibrio. Tornato a casa esercita
i
polpacci, le spalle, lereni a fare aluettanto. Se sbàglia, ricomincia.
C'è vicino ai Becchi un prato.
È
un pendio piantato ad alberi da frutto. Un luogo ideale per dare spettacolo.La
domenicavi si
radunala
gente. Fanno cerchio attorno aGiovannino.
Giovannino srotola sull'erba
il
tappeto peri
salti, depone suun tavolo
la
bisaccia delle meraviglie, lega a due alberilà
cordaPoi,
la
rappresentazione comincia. Giovannino, come se fosse la,cosapiù
naturale del mondo, ingoia monetee
va a ripescarle ricade leggerissimamente a terra, senza danno, come un gatto.La gente va
in
solluchero. Giovannino diverte e fa del -bene. A dieci anni, organizza perla
gente dei divertimenti a purobene-ficio
di
Dio.L'albero de.lla cuccagna
A
sedici anni, Giovanninoè
studente poverissimo,in
ritardo negli studi e bisognosodi
tutto. Ma ha tante risorse' Ecco comesi guadagna venti franchi, un salamotto e un fazzoletto.
É f..ta
a Montalia,un
paesettolì
vicino, e c'è l'albero dellacuccagna.
Il
palo è altissimo, unto col sapone eil
grasso, liscio come uno rpecchio.I
giovanotti del paese dànno uno sguardo al cerchio di fèrro lassùin
alto, che lascia ondeggiare pacchi, pacchetti, salamie salcicciotti. Una sfregatina alle mani; mordendo
il
labbro infe-riore si arrampicano sul palo.Tutti
ripiombano a terra sfiatati; non ce la fanno.GiovanÀi osserva attento e cerca di spiegarsi
il
motivo di quegli insuccessi.Gli
paredi
aver capito.Quando
tutti
hanno provato, prova anche lui.lncomincia lento e calmo. Ogni poco incrocia le gambe attorno all'albero, siede sui calcagni
e
riprende fiato.Poi
ricomincia asalire.
La gente a vedere quella manovra ride e
lo
burla. Ma quando Giovannino giungepiù
su chegli alti,
si fa un gran silenzio in tuttala
piazza. Giovannino allungala
mano, toccail
cerchio,i
premi sono suoi. Scrosciano gli applausi.
Il
rugazzo stacca la borsa coni
venti franchi,il
salamotto,il
fazzoletto e lasciail
resto pergli altri
concorrenti.L'impossibile seduce quel ragazzo, I'impossibile
lo
tenta. Gli piace lavorare nell'impossibile.Vince
tutte e quattro le
provecol
saltimbancoA
diciott'anni Giovanniè
studdntea
Chieri. Raggruppa un clubdi
amici.Lo
chiama la << Società dell'allegria ».Succede però a Chieri qualcosa di spiacevole.
È
arrivato un saltimbanco; la domenica si installa sulla piazza, raduna la gente ptoprio nell'ora in cui ci sono le funzioni in chiesa.Giovanni
ii
,ed-e sfuggire quel suo gruppodi
rugazzi buoni. Sene lamenta con loro, àJ essi gli suggeriscono: perchè non lo sfidi?
È
un'idea! Giovannigli
lancia la sfida.Il
saltimbanco accetta; si fissala
data,si
sceglieil
posto,si
stabiliscela
scommessa.Gio-19
vannino non ha denari, ma
i
suoi amici sì; si quotano a testa. In palio: venti franchi.Partenza
per la
prima prova:la
corsa.I1
saltimbanco parte come una folgore e guadagna alcuni memi, ma Giovannino rinviene forte,. risale lo svantaggio e staccail
saltimbanco; a metà percorso costui si ferma dandogli partita vinta.- Ti
sfido a saltare aggiunto al salto uno splendido balzo pericoloso.Terza prova.
Si
quadruplicala
poÀta: ottanta franchi. Danza della bacchetta. Giovannino prendèla
bacchetta, a un,estremità mette un cappello e app<lggial'alra
estremità sulla palmadi
una mano. Poi fa sa7tarc la_ba.cchetta sulla punta del dito mignolo, del-l'anulare, del medio, delf indice, del pollice; quindi s.rTle nocche della mano, sul gomito, sulla spalla, ,,.r1 mento. poi la bacchettabastone perde l'equilibrio e cade. Terribile umiliazione.
-
Ho ancora cento franchi-
diceil
saltimbanco-
eli
scom-f:f.to
T.i guadagnerà chi mettei
piedi più vicini alla cima di quel-1'albero IL'albero scelto è un olmo slanciato e sottile.
Giovanni accetta anche questa volta.
L'acrobata saie per primo sull'albero e porta
i
piedi a taleVittoria
senza rancore. Giovanni proponeal
saltimbanco di restituirglii
soldi, a condizione che ofira un pranzetto alui
e aisuoi amici.
Il
saltimbanco acconsente; spende venticinque fran-chi peril
pranzo, e recuperai
restanti duecentoquindici. Giovan-ninogli fa
accettare anche un'altra condizione:di
non dare più spettacolo nelle ore delle funzioni.21