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5. Gli sviluppi futuri

5.5 La documentazione interna sul processo di controllo e correzione

Come già evidenziato più volte in precedenza, se moltissimo è stato fatto in fase di progettazione e realizzazione del sistema informativo SIPI per avere traccia di ogni attività realizzata sui microdati, restano ancora da formalizzare gli strumenti idonei a fornire una documentazione completa sul processo di C&C.

Secondo il manuale di pratiche raccomandate affinché un processo di C&C si possa ritenere documentato devono essere prodotti:

− un manuale metodologico,

− un sistema di indicatori di qualità

− ed un sistema di indicatori per l’archiviazione dei dati.

Il manuale metodologico è in fase di preparazione e conterrà molte delle indicazioni sul processo di controllo e correzione riportate in questo documento, nonché indicazioni di carattere pratico volte a ridurre il rischio di editing creativo da parte del personale in forza all’unità operativa. Allo stato attuale tale rischio è considerato piuttosto basso poiché il personale ha maturato mediamente più di 15 anni di esperienza nel complesso meccanismo che parte dall’acquisizione dei dati per arrivare all’elaborazione degli indici elementari e il controllo finale, realizzato dai ricercatori in fase di macroediting, permette di ridurre ulteriormente tale rischio. La realizzazione del manuale può essere considerata, dunque, frutto della necessità di documentare le attività svolte e di formare eventuale nuovo personale.

Nella realizzazione del manuale sono stati coinvolti anche i revisori che hanno partecipato alla fase di progettazione iniziale del sistema informativo.

Per quanto riguarda il sistema degli indicatori di qualità, il cui obiettivo è informare gli utilizzatori sui principali aspetti del processo di C&C e sulle modifiche che questi determinano nella qualità dei dati finali, verrà valutata la possibilità di elaborare degli indicatori, oltre a quelli richiesti da SIDI, pesati e non pesati, sui tassi di risposta e di imputazione così come indicato dal manuale di pratiche raccomandate per il controllo e la correzione dei dati. Tali indicatori potrebbero essere estesi anche alle variabili ausiliare permettendo di produrre indicatori del tipo “item non response”.

Occorre ricordare, come già ampiamente illustrato nel paragrafo 3, che attualmente il SIPI permette di registrare tutte le informazioni riguardanti le imprese e i prodotti che esse forniscono, mentre le procedure esterne al sistema permettono di tener traccia dei controlli (e dei relativi esiti) effettuati in fase di macroediting finale.

In fase di microediting, infatti, si dispone attualmente di tre differenti tipologie di note in cui è possibile inserire del testo libero:

1. la nota che riguarda il microprodotto che è associata a ciascun mese e a ciascuna tipologia di dato inserito. Ad esempio, è possibile inserire una nota per il dato stimato, una per il dato successivamente pervenuto ed una per l’eventuale dato rettificato e questo per tutti i mesi dell’anno. Tale nota è compilabile anche in riferimento alla seconda unità di misura quando è prevista dal questionario di rilevazione.

2. la nota che riguarda le unità rispondenti (che come già detto possono corrispondere o meno alle unità locali) che è unica ma può essere aggiornata nel corso dell’anno. Qui possono essere segnalati, ad esempio, i motivi della non collaborazione oppure dei periodi di manutenzione impianti o di cassa integrazione o ancora le informazioni riguardanti i dati inviati mensilmente (tipicamente errori nell’unità di misura fornita).

3. la nota che riguarda l’impresa e che viene utilizzata per mostrare le informazioni sulle variazioni anagrafiche. Il SIPI dispone, infatti, di una funzionalità che permette di definire e trattare gli eventi demografici ai fini di conservare il più possibile la continuità delle serie storiche elementari; la nota compilata in occasione della formalizzazione degli eventi viene mostrata nella maschera di inserimento M3.

In fase di macroediting finale, infine, i file excel utilizzati sia per i controlli effettuati all’elaborazione della prima stima dell’indice generale che alle successive revisioni consentono di annotare i controlli effettuati ed i relativi esiti.

Per quanto riguarda, infine, le attività di archiviazione occorre sottolineare che sebbene ogni cambiamento nei dati allo stato attuale venga registrato, non sono formalizzati tutti i flag necessari a codificare ogni aspetto delle attività svolte: follow-up e suo/suoi esiti nel caso occorra ritornare più di una volta sulla stessa unità rispondente, controllo di coerenza con le variabili ausiliarie fornite, con fonti esterne, con la serie storica disponibile e così via.

Inoltre il brevissimo intervallo temporale durante il quale vengono effettuati tutti i controlli dei dati a livello macro (mediamente due giorni con la possibilità di arrivare a tre in situazioni che necessitano particolari approfondimenti) limita la possibilità di produrre mensilmente un set di indicatori molto particolareggiato.

L’inserimento non automatico di un flag per ogni attività svolta rischia di rallentare il processo produttivo come già evidenziato. Occorrerà, quindi, effettuare delle analisi di tipo costi-benefici prima di pianificare l’inserimento di miglioramenti volti a produrre indicatori dettagliati sul processo di controllo e correzione.

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