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Se dovessi stipulare un contratto telefonico e servono delle garanzie di pagamento come: contratto di lavoro di tuo zio, contratto di lavoro di un tuo amico,

decisione della prestazione assistenziale, o altro, in ordine di priorità, quale presenteresti? Perché?

Eh beh, la mia, a meno che non ho qualcuno che è in combutta…non ho mai fatto una cosa del genere. Io son sempre andato di pancia, con la mia faccia, con le mie carte. Faccio vedere la mia situazione e basta. A meno che non sia veramente in difficoltà non sto lì a fare queste cose. Finché si tratta di chiedere un prestito di soldi è un conto, però se devo star lì a mettere in mezzo carte o documenti di altre persone per le mie cose, no. Non dico che non sono d’accordo, metà sì e metà no, da una parte mi piacerebbe ma dall’altra no per non scomodare le persone; perché per un amico magari non tutti sarebbero disposti, e se magari poi succede anche la gabola (sai, chi risponde, ecc.) è meglio non mischiare le cose. Meglio mettere le cose con la propria firma e i propri dati. Poi io non voglio più chiedere niente a nessuno, se qualcuno vuole offrirsi volontario o vuole fare un atto di generosità va bene, ma io non voglio più chiedere niente a nessuno.

15. Se potessi beneficiare di uno sconto non indifferente per un acquisto, mostrando che sei un giovane beneficiario di aiuto sociale, ne faresti uso? Motiva la tua risposta.

Ah beh, certo. Perché se è uno sconto e già non ho soldi, ben venga. Se posso pagare la metà, se avessi soldi pagherei anche il doppio, anzi pagherei normale perché se inizi a pagare il doppio poi non te ne rimangono più. Però è sempre un risparmio, così ti possono rimanere in tasca quei pochi soldi che hai già, che son comunque pochi e puoi usarli per mangiare per esempio. Si arriva a fine mese, anzi a metà mese che sei già lì che devi andare a leccare l’asfalto fra un po’…

 

16. Per concludere, potresti portarmi una tua visione / riflessione rispetto a un giovane adulto nella tua situazione?

Guarda io non lo so perché dipende sempre da come è la situazione del giovane. Perché se un giovane finisce in assistenza, prima di tutto bisogna vedere il motivo e la causa: magari c’è chi, come nel mio caso o come in altri, non trova lavoro pur cercandolo o magari ha avuto dei problemi di salute e non può permettersi di stare a casa con le proprie risorse perché non ha niente, zero, come vuoi che lo vedo?

Io guarda, la persona che sta a casa, che sia un giovane o un vecchio, che sia in assistenza o al lavoro, io cerco non è che riesco di vedere le persone a ugual modo su certe cose, non certo a metterli sullo stesso piano su tutte le cose, ma cercare di capire prima perché uno è in quella situazione poi valutare la cosa.

Quindi non posso dare una risposta perché sarebbe solo un’altra cavolata. Come posso rispondere se non conosco una cosa? Prima devo conoscerla. Poi se ci sono quelli che se ne approfittano solamente perché non stanno bene con i familiari, bohm. Se quella è l’unica soluzione, vai fuori dalle scatole e ti prendi l’assistenza, però se è proprio necessaria. Però se ci sono quelli che magari lo fanno per comodità, è logico, dopo è un problema. È un problema per tutti: per chi è in assistenza, per l’assistenza, per i datori di lavoro. Il problema poi cos’è, il lavoro, i soldi. Alla fine qual è il problema di uno perché non lavora? Per tanti motivi, può essere un problema a livello microscopico come un problema macroscopico. Bisogna sempre vedere l’effetto e la causa.

 

Carta d’identità

Nome: Maria15 Sesso: Femminile

Età: 24 anni Familiari: genitori separati

Formazione: CFP16 di aiuto parrucchiera (empirico) Beneficiaria PA17: 2 anni

Inizio

1. Potresti raccontarmi il tuo percorso scolastico / lavorativo fino a oggi?

Io ho fatto tre anni di scuola elementare a Melide, dopo sono stata bocciata perché avevo problemi con la matematica e con l’italiano non ero molto brava a scrivere, perché con due lingue è un po’ difficile. Dopo mi hanno mandata alle scuole speciali di Molino Nuovo che lì praticamente è una scuola in cui ti danno un aiuto in più. La maggior parte dei bambini che erano lì, avevano dei problemi veramente molto gravi; io invece, era solo proprio perché alle medie o alle elementari le cose andavano troppo veloci, quindi ecco. E niente, devo dire che da quando mi hanno inserita lì le cose sono andate molto bene, e ho fatto ancora qualche anno di scuola.

Poi mi hanno mandata in una scuola, tipo la pre-tirocinio, però sempre scuole speciali, dove ho fatto due mesi di scuola, poi da ottobre fino a giugno ti mandavano a fare vari stages e ho trovato come parrucchiera. Ho fatto due anni di apprendistato empirico, poi dopodiché dovevo fare il terzo anno ma il datore di lavoro non mi ha più tenuta. Sono entrata in disoccupazione e mi hanno mandata a fare un programma per ragazzi sotto i vent’anni, a Bellinzona (se non mi sbaglio). Lì ho trovato in albergo qualche mese dopo, non sono stata nemmeno tanto in disoccupazione quell’anno lì, ho trovato, ho fatto i miei due anni di apprendistato, ma pure lì niente, le cose non sono andate bene perché il mio ex direttore aveva problemi di gestione, tutte queste cose qua, e quindi a me e all’altra apprendista ci ha dovute lasciare a casa.

Poi niente, io dopo non ho più trovato, ma anche perché mi ero un po’…cioè ho cercato ma non ho più trovato e mi sono sentita un po’ inutile a cercare e a ricevere sempre

                                                                                                               

15 Nome fittizio.

16 CFP: certificato federale di formazione pratica. 17 PA: prestazione assistenziale.

 

Vabbè, ho lavoricchiato un po’, presso un negozio di telefonini, ho fatto un mese all’albergo Stazione, ho fatto un po’ di tutto insomma.

Intanto la disoccupazione era finita, cioè, stava finendo.

Dopo ho trovato uno stage di tre mesi presso l’OBV, l’anno scorso, però ecco l’economia domestica: un conto era farla in albergo, però tu là non facevi solo quello, comunque bene o male facevo anche altro, perché come impiegata fai un po’ di tutto. Però lì (all’ospedale) era solo pulizie e quindi sono arrivata alla fine dei tre mesi che non ne potevo più e basta. Ora sto facendo un programma occupazionale di sei mesi, sto facendo uno stage in una casa per anziani come assistente di cura e, niente, il trenta giugno dovrei finire e spero di trovare un posto che mi prendano.