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Se dovessi stipulare un contratto telefonico e servono delle garanzie di pagamento come: contratto di lavoro di tuo padre, contratto di lavoro di un tuo

amico, decisione della prestazione assistenziale, o altro, in ordine di priorità, quale presenteresti? Perché?

Beh, quello di mio papà. Perché comunque mio papà è quello più vicino a me e ha già più una sicurezza, se vuoi. Perché magari l’amico ti dice di sì all’inizio poi dopo però se ne frega. Quindi magari vedendola dal punto di vista che è un genitore hanno più sicurezza e te lo fanno.

Invece la tua decisione?

La mia decisione? Se dovessi fare un contratto, come garanzia do sempre e comunque quello di mio papà. Quindi non presento la mia decisione per il fatto che prendo poco e perché non mi va di dirlo in giro, un po’ per tutti e due.

15. Se potessi beneficiare di uno sconto non indifferente per un acquisto, mostrando che sei un giovane beneficiario di aiuto sociale, ne faresti uso? Motiva la tua risposta.

Mah…da un lato no, da un lato sì. Da un lato sì, perché comunque ci sta lo sconto. Da un lato no, perché non mi va di andare a dire in giro anche al venditore che sono in assistenza, preferisco tenermela per me, ecco. Anche perché, dal mio punto di vista non è neanche il massimo visto che è l’ultima spiaggia. Però…ci sta lo sconto. Però no, non lo farei.

 

No, perché alla fine vabbé io ho anche fatto un apprendistato in un lavoro in cui c’è una concorrenza allucinante. E comunque non è un lavoro da scienziato. Però bohm, dopo dipende, c’è anche un po’ di fortuna se vuoi, e anche di conoscenza. Perché conosco gente che ha finito il mio stesso diploma e magari lavora nella farmaceutica di turno o in posti comunque buoni e sui cinque mila franchi se li prende. E quindi anche lì è un po’ fortuna finire nelle ditte giuste secondo me, nei posti giusti.

Fine

16. Per concludere, potresti portarmi una tua visione / riflessione rispetto a un giovane adulto nella tua situazione?

Eh…che più si va il là comunque con gli anni, più è difficile. Dopo c’è tanta gente che comunque conosco anche io che magari è in assistenza e sono quelli che magari vogliono stare in assistenza a lungo termine, che comunque è gente che magari gli bastano quei novecento franchi o quello che è poi e dicono “piuttosto prendo questo e non faccio niente tutto il giorno”. Io sono il contrario, perché sinceramente prendere quello che prendo che sono seicento franchi al mese, non ho voglia di prenderli ancora. E poi anche perché secondo me è una gran rottura stare a casa; cioè ci sta magari le prime due settimane, dopo due settimane però sei già stufo quando te sei a casa e son tutti a scuola o al lavoro. Per esempio adesso mi hanno iscritto ad un progetto, “Progetto Fenice”. Che infatti continuo a chiamare e a litigarci anche un po’ perché loro vogliono che praticamente vado su e devo fare cinque / sei giornate di fila a Camorino in cui ti presenti, dici quello che hai fatto, ti fanno vedere come fare un bel curriculum e la lettera di presentazione. Però il loro lavoro è di prendere i giovani che hanno un diploma e sono a casa per vedere qual è il loro obiettivo professionale e poi ti piazzano a fare uno stage di tre mesi. E loro dicono “bohm, in questo stage di tre mesi il datore di lavoro vede come sei e magari ti assume”. Però nel mio caso gli ho detto che non ho comunque ancora le idee chiare su cosa fare e che magari vorrei anche cambiare. Vedo inutile fare uno stage di tre mesi, per lo più magari in un posto in cui dopo una settimana sono stufo. Piuttosto gli ho detto che me li organizzo io, come sto già facendo, e così non sono a casa a fare un tubo. Me li organizzo io come sto facendo da una / due settimane e vedo diversi tipi di lavoro e non uno solo nello stesso posto. Vero che questi stage non sono pagati; loro invece ti danno cento franchi di rimborso spese e altri cento franchi per il trasporto. E sinceramente se devo andare a lavorare fisso, perché si lavora come un operaio, e mi mettono in un posto da

 

continuano a impuntarsi su questo, infatti sono andato su a Bellinzona con la mia responsabile che c’è su dell’assistenza, a parlar con lei e con il collocatore del progetto, però alla fine non capiscono un tubo. Hanno le loro idee e basta.

 

Carta d’identità

Nome: Laura9 Sesso: Femminile

Età: 23 anni Familiari: presenti

Formazione: CFP10 di aiuto parrucchiera Beneficiaria PA11: 2 anni

Inizio

1. Potresti raccontarmi il tuo percorso scolastico / lavorativo fino a oggi?

Come percorso scolastico ho fatto cinque anni alle elementari e poi quattro anni alle medie. Fino alle elementari è andata bene, alle medie invece un disastro; non andavo proprio bene, zero. Non ho ricevuto la licenza.

Il percorso lavorativo, niente, è da quattro anni che sono a casa. Ho fatto tre anni di apprendistato come parrucchiera, ho ottenuto il diploma, ero abbastanza brava. Dopo un anno sono andata a Lucerna per quattro mesi sempre come parrucchiera e andavo a lavorare da una mia paesana e alla sera andavo a fare scuola di tedesco. Poi, dopo lì ho lavorato alla MIGROS, cioè ho dovuto ritornare da Lucerna perché la disoccupazione non poteva più pagarmi e dovevo ritornare, perché altrimenti sarei rimasta lì a Lucerna. Niente, son tornata, per cinque / sei mesi son rimasta a casa. Nel periodo natalizio mi ha chiamato la MIGROS come aiuto e ho lavorato un mese e poi ho fatto altri quattro mesi di stage, in poche parole non mi pagavano loro ma mi pagava l’assistenza.

Poi niente, ho fatto questo concorso per entrare a fare la scuola come addetta alle cure per la casa anziani. Ho passato tutti gli esami, poi ho fatto una settimana di stage alla Filomena di Stabio. All’inizio non mi piaceva perché già dal primo giorno mi facevano fare un po’ tutto ed è stata veramente dura. Poi sono rimasta a casa ancora per un due / tre mesi e adesso sto lavorando alla Quiete, sempre come addetta alle cure. E sto aspettando questa risposta, appunto se posso iniziare lì l’apprendistato oppure no. Oramai sono lì da un mese e mezzo circa, quasi due mesi, tra una settimana son due mesi.

                                                                                                               

9 Nome fittizio.

10 CFP: certificato federale di formazione pratica. 11 PA: prestazione assistenziale.

 

Allora, è stato mio papà, perché lui anni fa era in assistenza e praticamente è stato lui a indirizzarmi all’ufficio. E anche la disoccupazione, perché prima ero in disoccupazione. Io ho fatto dieci mesi di disoccupazione e poi sono entrata qua non avendo trovato lavoro.

3. Quali sono i principali motivi della tua richiesta?

L’ho chiesta perché comunque anche se adesso vivo con i miei, mi tocca pagare le mie fatture e comunque le mie spese le ho anche io. Quindi l’ho chiesta per ragioni economiche, non avendo un’entrata.

4. Negli ultimi mesi, come trascorri le tue giornate?

Sono al lavoro dalle sette del mattino alle tre e mezza. Poi niente, torno a casa, faccio la doccia e basta. A casa con la nipotina che da lavoro, è pesante però vabbé. A volte quando è isterica, guai veramente, già passi una giornata difficile e impegnativa e poi arrivi a casa e dici “no….”; però dai, in sé è bello. È una gioia.

Centro

5. Chi sono le persone con cui vivi attualmente? Se vivi sola, con quale frequenza