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Il Draft TOT Code: i tentativi falliti per un Codice internazionale sul Trasferimento di Tecnologia.

IL DIBATTITO SUL TRASFERIMENTO INTERNAZIONALE DI TECNOLOGIA

1.3 Il Draft TOT Code: i tentativi falliti per un Codice internazionale sul Trasferimento di Tecnologia.

Durante gli anni settanta, a fronte del progressivo rafforzamento del sistema internazionale sui diritti di proprietà intellettuale, i paesi in via di sviluppo si resero conto che non era possibile strutturare il trasferimento di tecnologia solo a livello di politiche nazionali, ma risultava essenziale articolare un sistema unitario a livello internazionale sul trasferimento di tecnologia dai Paesi sviluppati a quelli in via di sviluppo. Un primo sforzo a questo fine venne fatto durante le negoziazioni per la Revisione della convenzione di Parigi nel 1977. Nel timore che la revisione erodesse in particolare il requisito di lavorazione locale presente nella convenzione fin dalle sue origini, si premette affinché le nuove norme sui brevetti non fossero di ostacolo, ma anzi favorissero l'accesso alla tecnologia e il suo trasferimento e disseminazione. Tuttavia una questione complessa come il trasferimento transfrontaliero di tecnologia necessitava di strumenti normativi capaci di dar forma a un’effettiva

103KOWALSKI, P., RABAIOLI, D., VALLEJO S., International Technology Transfer measures in an interconnected world: Lessons and policy implications, OECD Trade Policy Papers, No. 206, OECD Publishing, Paris. November 20

cooperazione internazionale al di là del semplice ambito dei brevetti. Nel 1976 iniziarono così su iniziativa dei paesi in via di sviluppo le negoziazioni per un Codice internazionale di condotta sul trasferimento di tecnologia (TOT Code). Il Codice avrebbe dovuto definire i principi guida per le transazioni tecnologiche internazionali.104

Durante le negoziazioni venne però a ripresentarsi la divisione tra paesi sviluppati e in via di sviluppo che si era creata negli ultimi decenni. I paesi tecnologicamente avanzati erano piuttosto scettici su quelli che sarebbero potuti essere i risultati del TOT Code e sui vantaggi che ne avrebbero potuto trarre. Se già quindi mancava un consenso sull’utilità dello strumento, ulteriori difficoltà si presentarono nello sforzo di offrire una concettualizzazione esaustiva di tecnologia e di categorizzare o definire le transazioni del trasferimento internazionale di tecnologia.105

Ma fu sulla questione del controllo delle pratiche commerciali restrittive negli accordi di trasferimento di tecnologia che i contrasti raggiunsero il loro acme portando a uno stallo generale delle negoziazioni e al definitivo abbandono di quello che è rimasto come il Draft TOT Code.106

Le pratiche prese in considerazione così come elencate nel Draft TOT Code erano:

● Disposizioni sulla retrocessione che obbligano la parte acquirente a concedere al fornitore i diritti sui miglioramenti apportati.

● Divieti irragionevoli sulla possibilità per la parte acquirente di contestare la validità di brevetti o altre protezioni coinvolte nel trasferimento come anche di reclami e concessioni fatti o ottenuti dal fornitore.

104 SAMPATH, B. G., ROFFE P. Unpacking the International Technology Transfer Debate: Fifty Years and Beyond. International Centre for Trade and Sustainable Development (ICTSD), Geneva, 2012. p. 24

105 Ibidem. pp. 26-28

106UNCTAD, TRANSFER OF TECHNOLOGY - UNCTAD Series on Issues in International Investment Agreements (UNCTAD/ITE/IIT/28) 01 Dec 2001, Available at: TRANSFER OF TECHNOLOGY - UNCTAD Series on Issues in International Investment Agreements p. 70

● Negoziazione esclusiva, limitante per la parte acquirente la possibilità di entrare in affari con altri fornitori concorrenti di tecnologia similare. ● Restrizioni alla ricerca, restrizioni sull'uso del personale, fissazione dei

prezzi.

● Restrizioni agli adattamenti che impediscono alla parte ricevente di adattare la tecnologia ricevuta alle condizioni locali o di apportarvi delle innovazioni di propria iniziativa.

● Accordi di vendita o rappresentanza esclusivi,

● Accordi vincolanti all’acquisto di beni non strettamente necessari. ● Restrizioni all'esportazione,

● Accordi sul pool di brevetti o licenze incrociate quando questi limitino l’accesso a nuovi sviluppi tecnologici o risultino in un abuso di posizione dominante in specifici settori con conseguenti effetti avversi al trasferimento di tecnologia.

● Restrizioni sulla pubblicità e sui pagamenti.

● Ulteriori obblighi dopo la scadenza dei diritti di proprietà industriale.107

L’essenza del disaccordo derivava dallo stabilire se la necessità di vietare questi termini, comunemente riscontrabili negli accordi di concessione di licenza tecnologica, dovesse essere valutata sulla base del mero criterio di anticompetitività o in relazione al fatto che essi aumentassero il potere contrattuale del fornitore e andassero a detrimento dei migliori interessi del ricevente la tecnologia. Venivano così a cozzare rispettivamente l’approccio di mercato dei paesi industrializzati e il modello regolatore di quelli in via di sviluppo. 108

107 Draft international code of conduct on the transfer of technology, Chapter 4, inCompendium of International Arrangements on Transfer of Technology : Selected Instruments Relevant provisions in selected international arrangements pertaining to transfer of technology, UNCTAD/ITE/IPC/Misc.5, United Nations Publications,

Geneva, June 2001, pp. 266-268 Available at: https://unctad.org/en/Docs/psiteipcm5.en.pdf

108UNCTAD, TRANSFER OF TECHNOLOGY - UNCTAD Series on Issues in International Investment Agreements (UNCTAD/ITE/IIT/28) 01 Dec 2001, Available at: TRANSFER OF TECHNOLOGY - UNCTAD Series on Issues in International Investment Agreements

Nonostante tali negoziazioni abbiano fallito producendo solamente un draft di codice di condotta (Draft TOT Code) le maggiori problematiche da esse sollevate continuano a essere quelle con cui si è dovuta confrontare qualsiasi negoziazione che in seguito ha toccato il tema del trasferimento di tecnologia. Il dibattito sul trasferimento di tecnologia si è infatti riverberato in importanti fori internazionali a partire dal Summit di Rio del 1992 e i conseguenti accordi multilaterali sull'ambiente (MEAs), come poi nelle negoziazioni riguardanti il commercio e la proprietà intellettuale alla WTO e WIPO e le negoziazioni sulla salute pubblica in seno al WHO-CIPIH.109 Nella prossima sezione si analizzerà

nello specifico come questo dibattito si sia riversato nel diritto della WTO in modo da valutare meglio i tentativi di USA e UE di attaccare il regime sul trasferimento di tecnologia cinese tramite il report della commissione 301 e le rispettive richieste di Consultazione.

109SAMPATH, B. G., ROFFE P. Unpacking the International Technology Transfer Debate: Fifty Years and Beyond. International Centre for Trade and Sustainable Development (ICTSD), Geneva, 2012. p. 7

SEZIONE II

I

L RIVERBERARSI DEL DIBATTITO SUL TRASFERIMENTO DI

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