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L'economia tra Corsica e Italia

3. Le relazioni tra Corsica e Italia

3.6 L'economia tra Corsica e Italia

Se un tempo lo sviluppo economico dell'isola era da attribuire in toto alla Francia, in quanto pianificato e gestito da quest'ultima, da qualche anno la Corsica deve la sua crescita economica ad altri fattori, a livello locale, nazionale ed europeo.

In particolare, le relazioni con l'Italia migliorarono nel momento in cui la Corsica si ritrovò a commerciare ed importare prodotti dalla penisola, dando vita ad un intenso traffico commerciale soprattutto con la Liguria e la Toscana attraverso il porto della città di Bastia, divenuto un vero e proprio porto europeo e primo porto mediterraneo francese.115

Questo legame commerciale tra la Corsica e l'Italia produsse un'importante crescita della distribuzione di prodotti italiani nei grandi mercati commerciali corsi, con il conseguente svilupparsi di nuovi settori economici di origine italiana, talvolta dalle città di Palermo o Milano. Tra questi, i trasporti, il commercio, i servizi turistici, il BTP. La prima fase di questo processo economico vide il suo espandersi prima sui litorali e nelle

114 Université de Corse, Les Langues Polynomiques, Pula n.3/4, Colloque International des Langues Polynomiques CORTI90 17-22 Septembre 1990, pp. 41-42

zone urbane dell'isola, portando ad esempio numerose società ad investire in villaggi vacanze situati lungo le coste. In modo particolare, la zona turistica dell'estremità meridionale della Corsica, nella regione di Bonifacio e Porto Vecchio, tutt'oggi è quasi totalmente sotto influenza italiana, come ne è una dimostrazione l'isola di Cavallo, la cosiddetta “isola dei miliardari”.

Da questi dati, è chiaro che la Corsica dipende quasi totalmente dalle importazioni e dai servizi che arrivano dall'Italia: il sud della Corsica importa la maggior parte dei suoi prodotti dalla Sardegna, anche per la vicinanza con l'isola, mentre il nord deve le sue importazioni alla Toscana, in particolare a Pisa e Livorno.

Viceversa, nel corso degli anni vi furono alcuni prodotti che dalla Corsica arrivarono sul mercato genovese, e per lo più furono prodotti tipici di un'economia poco fiorente, primitiva, basata principalmente sull'agricoltura e sull'allevamento. Queste furono considerate le uniche due risorse utili come merce di scambio per il popolo corso per poter abbozzare un'attività commerciale all'interno dei porti della Toscana e della Liguria, nei secoli in cui la Corsica era in piena deriva sociale e soprattutto economica. Il vino corso costituì il prodotto più esportato nella penisola, in particolare durante la seconda metà del XIV secolo, ma ancora oggi costituisce importante oggetto di consumo, soprattutto da Genova. L'esportazione di vino dalla seconda metà del Trecento provocò infatti un rilevante aumento della produzione agricola, soprattutto nelle zone dove la coltivazione di viti e la conseguente produzione di vino contribuì a rendere le comunità rurali più autonome economicamente e a diventare oggetto di esportazione sempre più ad ampio raggio.

Un importante esempio, nel settore turistico, di cooperazione corsa-italiana è Corsica Ferries. La società appartiene alla più grande Corsica-Elba-Sardinia Ferries e il 24 maggio 1968, con il primo battello, Corsica Line garantì il collegamento marittimo tra le due sponde del Mediterraneo e in particolare, tra le città di Livorno e Bastia.

Rispetto alla linea Bastia-Marseille, quella che collega le città di Livorno e Genova alla cittadina corsa è di gran lunga più sviluppata e utilizzata; la compagnia navale Corsica Ferries rimane la prima società marittima della città di Bastia, superando anche la

SNMC con un aumento del 19% del suo traffico passeggeri.116

Negli ultimi anni, il servizio offerto da Corsica-Sardinia Ferries è migliorato ulteriormente con l'istituzione di un “traghetto veloce”, chiamato HSC Corsica Express Seconda, operativo dal 25 luglio 2009, il quale permette di raggiungere la città di Bastia dal porto di Livorno o Piombino in poco più di un'ora. L'idea è stata lanciata, e poi concretizzata, per venire incontro alle esigenze dei viaggiatori, del centro e sud Italia in particolare, e agevolare il trasporto dei passeggeri attraverso il Mediterraneo. Il servizio ha avuto un successo decisivo, registrando un incremento dei passeggeri italiani superiore all'8% dal 2008 al 2009, anno di messa in servizio del nuovo traghetto veloce.

Altra importante compagnia marittima francese di traghetti per il trasporto di passeggeri, merci e veicoli nel Mediterraneo è la SNMC (Société Nationale Maritime Corse Méditerranée) .

Nonostante la SNMC detenga il monopolio e l'esclusività delle linee tra la Corsica e l'Italia, e nonostante abbia impedito negli anni lo sviluppo di una linea SNMC specifica per l'Italia, è stata creata una società filiale della SNMC per le città di Livorno e Genova, che effettua il trasporto passeggeri quattro volte la settimana, dal mese di aprile al mese di ottobre. Inoltre, nel 1996, per agevolare i traffici è nato l'NGV (Navire à Grande Vitesse), che collega l'Italia e l'isola a tempi record.117

Attualizzando la situazione, le difficoltà di ordine economico e politico che l'Italia poco tempo fa ha conosciuto, e delle quali tuttora risente, ha rischiato di incrinare i rapporti tra la Corsica e la penisola e di mettere in questione il clima di fiducia e prosperità sviluppatosi con gli anni.

Fortunatamente, altri fattori hanno garantito la posizione privilegiata in cui si trova tutt'oggi l'isola: numerosi gemellaggi tra alcune città sarde e corse e alcuni progetti turistici hanno permesso di assicurare ancora la forte volontà di cooperazione.

In particolare, nel mese di ottobre 2010, il Presidente del Consiglio esecutivo di Corsica, Paul Giacobbi, assieme a Christophe Leonzi, ministro all'Ambasciata di Francia, è venuto in visita a Roma per concretizzare la cooperazione bilaterale tra la Corsica e l'Italia e un accordo multilaterale tra regioni del Mediterraneo. Lo scopo principale, infatti, dell'Ambasciata di Francia durante quell'occasione era di migliorare

116 Marianne Lefevre, op. cit., pp. 289-290

gli scambi della delegazione corsa, appoggiandosi ai Ministeri degli Affari europei di Francia ed Italia.

Il ministro italiano Andrea Ronchi, rappresentante dell'Italia per l'Europa, ha incontrato Giacobbi, il quale ha espresso chiaramente il desiderio di gettare le basi per una cooperazione italo-corsa, nella quale la Corsica ha promesso di impegnare i proprio sforzi soprattutto nel settore idraulico e dell'audiovisivo, considerati gli ambiti di specializzazione dell'isola.

Il dibattito ha affrontato anche questioni in materia di trasporti: l'ambasciatore francese Jean-Marc de La Sablière ha insistito sul fatto che la Corsica dovrebbe divenire sempre più un ponte e un collegamento con l'Italia nelle relazioni franco-italiane. Paul Giacobbi affermò di voler concentrare le attività della compagnia aerea CCM verso l'Italia, soprattutto per coerenza e vicinanza geografica dell'isola rispetto alla penisola.

Nell'ambito del trasporto marittimo, si analizzò il problema relativo alla frequenza delle navi che collegano la Corsica alla Sardegna che non viene ritenuto proporzionale alla qualità del servizio passeggeri.118