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4. Il miglioramento della qualità amministrativa

5.2. Edilizia giudiziaria

Il Ministero della Giustizia, anche nell’anno appena trascorso, ha proseguito con ferma determinazione nella sua intensa opera di razionalizzazione dei costi e nel ripristino dell’efficienza del sistema giustizia tout court, profondendo energie economiche e organizzative in direzione dell’adeguamento e della funzionalità dei luoghi della giustizia, nella ferma convinzione che tali aspetti possano contribuire ad aumentare la fiducia dei cittadini nel sistema giustizia.

L’azione intrapresa dal Ministero al fine di garantire la gestione degli immobili all’indomani del trasferimento della materia delle spese di funzionamento dai Comuni al Ministero della giustizia si è sviluppata attraverso una costante mappatura ed un monitoraggio della situazione degli immobili stessi, anche attraverso l’utilizzo di un apposito sistema digitale (S.I.G.E.G. - Sistema Informativo Gestione Edifici Giudiziari) finalizzato all’informatizzazione della enorme mole di dati e documenti che ha, infatti, consentito di registrare numerose richieste di interventi strutturali sugli immobili destinati a sedi giudiziarie, con particolare riguardo agli adeguamenti richiesti dal rispetto delle disposizioni di cui al D.Lgs. n. 81\2008 nonché dalla normativa antisismica.

Dunque, per effetto del trasferimento di competenze, il Ministero della Giustizia ha assunto la gestione diretta di circa 926 immobili, in parte demaniali, in parte

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comunali e in parte in locazione da privati o altri enti (per gli immobili in locazione la manutenzione straordinaria compete ai relativi proprietari) e, conseguentemente, le richieste di interventi in materia di edilizia giudiziaria posti a carico dell’Amministrazione sono cresciute in maniera esponenziale.

Per tali immobili occorre quindi provvedere ad una serie di attività - edili e impiantistiche - che, essendo riconducibili al D.Lgs. n. 81\2008, restano fuori dal meccanismo del cd. Manutentore Unico e dalla conseguente competenza dell’Agenzia del Demanio rimanendo in quella dell’Amministrazione usuaria.

Anche solo per dare contezza della dimensione del fenomeno, si riporta che le richieste di intervento trasmesse nel corrente anno 2019 dagli Uffici giudiziari ed inserite nel Portale S.I.G.E.G. sono state 527, sottolineando che l’importo per le opere riguardanti la messa a norma impiantistica e l’adeguamento al D.Lgs. n. 81\2008 ammonta ad € 72.109.609,52 (su un totale di previsioni di spesa per € 186.748.835,47). Peraltro, nel perseguimento della maggiore efficienza gestionale anche degli Uffici giudiziari, l’Amministrazione ha cercato le migliori soluzioni possibili per superare la farraginosità del meccanismo congiunto di intervento che vede coinvolti l’Amministrazione della Giustizia e i Provveditorati delle Opere pubbliche, destinatari dei fondi di spesa quali ordinatori primari e gestori dell’intero processo di affidamento ed esecuzione dei lavori (con i relativi pagamenti), mediante una revisione delle procedure finalizzate alla programmazione degli interventi posti a carico dell’Amministrazione usuaria sulla base di un’intesa tra le due amministrazioni, Giustizia e MIT, che consentisse di gestire con maggiore trasparenza e chiarezza i rapporti tra esse e il programma di interventi concordato e, poi, approvato.

Con l’intento di garantire un miglior servizio non solo all’utenza, ma anche agli operatori tutti, attraverso la concentrazione in un’area limitata delle sedi degli uffici e dei servizi della Giustizia, la rifunzionalizzazione di immobili demaniali (o acquisiti al patrimonio dello Stato per cessioni di altri Enti) dismessi o in cattivo stato di manutenzione e la conseguente riqualificazione del comparto urbano o, come nel caso di Lecce, il riutilizzo di beni sequestrati alla criminalità organizzata, il Ministero ha

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promosso la realizzazione in alcune città di Poli della Giustizia, cd. Cittadelle giudiziarie.

Allo stato, Protocolli di intesa con gli Enti coinvolti sono stati siglati per gli Uffici Giudiziari di : 1) Roma; 2) Bari; 3) Perugia; 4) Lecce; 5) Vercelli; 6) Trani; 7) Messina; 8) Catania; 9) Milano; 10) Velletri; 11) Venezia; 12) Bologna; 13) Catanzaro; 14) Sassari; 15) Udine. Prossimi alla sottoscrizione sono Taranto e Foggia.

Sempre in un’ottica di recupero dei beni demaniali e di risparmio finanziario, verso cui questa Amministrazione orienta le proprie azioni organizzative in relazione agli Uffici periferici (ove possibile anche facendosi parte attiva ai fini del reperimento in tutto o in parte dei necessari finanziamenti per la realizzazione delle opere di proprio interesse), si evidenzia che sono terminati i lavori alla Ex Caserma Mario Fiore, consegnata quale sede del Tribunale e relativa Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, con l’evidente beneficio finanziario di eliminazione degli oneri di locazione passiva; si è inoltre in procinto di procedere alla stipula della Convenzione per la realizzazione del II lotto relativo alla Cittadella Giudiziaria di Venezia, attraverso il recupero dell’immobile Ex Manifattura Tabacchi, per il quale questa Amministrazione ha già assicurato la copertura economica.

Resta sempre viva l’attenzione del Ministero anche al monitoraggio degli immobili in locazione passiva (380 contratti per oltre 300 immobili) per verificare lo stato dei contratti, precedentemente affidati alla competenza dei Comuni. L’efficace controllo compiuto ha permesso di individuare le criticità rilevate per alcune sedi giudiziarie, che sono state affrontate diramando mirate indagini di mercato finalizzate alla ricerca di nuovi immobili idonei rispetto alle esigenze espresse dalle stesse strutture territoriali per fare cessare gravose condizioni di spesa sul Ministero, in assenza di peculiari bisogni logistici non altrimenti gestibili.

La ricerca attivata mediante le attività di osservazione e controllo in corso è stata orientata sia alla sostituzione di immobili in occupazioni sine titulo, con evidente risparmio per l’Amministrazione in considerazione della notevole attuale riduzione

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degli importi dei canoni di locazione, sia all’utilizzo di nuovi immobili per finalità di archivio.

A quest’ultima necessità il Ministero intende attualmente provvedere attraverso l’acquisizione della disponibilità degli edifici in uso agli Uffici giudiziari soppressi e ancora parzialmente occupati con il materiale di archivio. La continua ricognizione territoriale dei beni ha consentito di garantire il soddisfacimento delle esigenze manifestate dagli uffici giudiziari in gestione e di programmare l’ulteriore attività del Ministero verso una sempre più adeguata organizzazione logistica nell’interesse degli addetti ai lavori e della cittadinanza.

Nell’ambito dell’azione programmata e proprio al fine di individuare criticità e soluzioni nell’attuale sistema di competenze nella gestione degli immobili giudiziari, merita una particolare attenzione la costituzione di un Tavolo tecnico, nato dall’esigenza di verifica dell’applicazione della normativa di settore presso gli uffici giudiziari, a seguito del trasferimento - avvenuto con la legge 23 dicembre 2014, n. 190 (c.d. legge di stabilità per il 2015) - della materia delle spese di funzionamento dai Comuni al Ministero della giustizia, nonché dall’opportunità di individuare le più stringenti necessità organizzative, con finalità programmatiche anche di risposta ad alcune criticità registrate, valorizzando gli elementi di positiva razionalizzazione in tema di consumi che il trasferimento di funzioni intendeva certamente raggiungere.

L’analisi del tavolo, compendiatasi in una disamina del percorso ordinamentale, organizzativo e gestionale che il Ministero della giustizia ha compiuto in questi anni in materia di spese di funzionamento e delle criticità dell’attuale assetto, è approdata a possibili soluzioni organizzative che, oltre a valorizzare l’importanza delle nuove figure professionali in via di reclutamento (come ingegneri, architetti e geometri) fondamentali nel settore dell’edilizia e del funzionamento, tengono conto di un alleggerimento e decentramento della procedura di spese di funzionamento per un più rapido e incisivo intervento sui fabbisogni funzionali e gestionali degli uffici giudiziari direttamente interessati sul territorio.

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Pertanto, in questa ottica di efficientamento anche della gestione del patrimonio, quest’amministrazione investe anche sulla preparazione professionale del personale tecnico destinato alla trattazione della materia; in particolare, infatti, si è ritenuto opportuno accompagnare l’ingresso dei funzionari tecnici di nuova assegnazione presso il Ministero della Giustizia con una formazione specialistica in materia di sicurezza del lavoro, manutenzione edilizia, strutture, procedure e sulla normativa in tema di appalti e anticorruzione.

A dimostrazione dell’impegno profuso dal Dicastero nel perseguimento dello scopo gestionale basti evidenziare che esso ha realizzato, fino a quasi la metà del mese di ottobre 2019, circa n. 80 procedimenti di affidamento contrattuale, ai sensi del D.Lgs. 50/2016 (“Nuovo Codice dei Contratti Pubblici”), nonché ai sensi delle normativa sulla adesione alle Convenzioni Consip in vigore, per l’affidamento di appalti di lavori, servizi e forniture per gli Edifici Giudiziari di Napoli, Napoli Nord nonché per i locali ospitanti il DGSIA CISIA di Napoli e gli Uffici della Giustizia Minorile.

Pari attenzione, in ossequio al fermo convincimento di questo Ministero ampiamente esposto, è stata rivolta anche alle esigenze di altri Uffici giudiziari sul territorio, e così si è provveduto, nel corso dell’anno, ad una serie di attività di intervento su vari Uffici Giudiziari, quali: le attività relative all’apertura della Nuova città giudiziaria di Salerno; la rimodulazione logistica degli Uffici Giudiziari del Tribunale di S. Maria Capua Vetere (CE) e il trasferimento degli Uffici del Giudice di Pace del detto comune nella sede dell’ex Tribunale di via Grafer a Caserta, in immobile di proprietà demaniale, con conseguente risparmio dei precedenti oneri di locazione passiva; per l’Ufficio di Bari, nel corso del 2019, l’individuazione della nuova sede presso via Dioguardi in Bari, la redazione del progetto di funzionalità dei nuovi uffici da disporsi nell’ambito della sede ex Telecom , l’attivazione delle necessarie procedure di gara per garantire la funzionalità della sede; la dislocazione dei nuovi archivi della Procura della Repubblica di Napoli presso la sede dell’ex aula bunker di via Cappuccini in Santa Maria Capua Vetere; e altre diverse attività messe in campo con l’Agenzia del

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Demanio, finalizzate in particolare a ricercare soluzioni tecnico allocative per gli uffici giudiziari della Corte di Appello di Napoli.

Con riferimento, poi, alla razionalizzazione delle risorse e spese di funzionamento degli uffici giudiziari, preme evidenziare i risparmi concretamente

conseguiti, anche per l’anno in corso, per effetto del trasferimento al Ministero della Giustizia delle spese obbligatorie per il funzionamento degli uffici giudiziari. I risultati ottenuti sono frutto di una sempre più attenta analisi delle esigenze di spesa per il funzionamento degli uffici medesimi, degli strumenti di acquisizione di beni e servizi offerti da CONSIP S.p.a., delle scelte strategiche del Ministero nonché dell’accurata gestione dei fondi disponibili sul capitolo di bilancio 1550, al fine di evitare una dispersione di risorse e realizzare una migliore riallocazione delle stesse, in un’ottica di razionalizzazione dei costi.

La composita azione intrapresa dal Ministero con intenti di razionalizzazione di questi ultimi si è sostanzialmente evoluta in una prima fase iniziale di ricognizione dei contratti nei quali il Ministero era subentrato ex lege e, quindi, in un’analisi degli stessi, delle esigenze distrettuali nonché degli strumenti offerti sulla piattaforma degli acquisti in rete della Pubblica Amministrazione per la stipulazione di nuovi contratti.

Inoltre, con precipue finalità di maggiore razionalizzazione ed efficacia della spesa, questa amministrazione ha privilegiato la “gestione diretta” delle spese di funzionamento, basata sostanzialmente su un sistema decentrato che affida, anche in considerazione delle funzioni di vigilanza, controllo e individuazione dei fabbisogni degli uffici giudiziari attribuite alle locali Conferenze Permanenti, ex DPR 133/2015, ai Presidenti di Corte di Appello e ai Procuratori Generali presso queste ultime, in qualità di Funzionari Delegati, la gestione e il pagamento dei contratti nei quali il Ministero della Giustizia è subentrato alla data del 1 settembre 2015, contratti precedentemente stipulati dai Comuni.

Ciò ha consentito ai Dirigenti degli uffici giudiziari un effettivo controllo sui rapporti che interessano le rispettive sedi nonché una effettiva verifica della corretta

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esecuzione dei contratti stessi, con conseguente diretta applicazione di eventuali penali, come pure delle effettive esigenze e degli eventuali sprechi.

Al che va aggiunto che la gestione diretta della spesa a livello locale ha poi anche contribuito a generare un meccanismo virtuoso di riorganizzazione degli uffici, per un impiego ottimale delle risorse con risparmi molto rilevanti sotto svariati profili.