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4. Il miglioramento della qualità amministrativa

6.2. La gestione delle risorse

Per quanto riguarda la gestione delle risorse, è opportuno evidenziare che, in linea con gli obiettivi di innalzamento dei livelli di efficienza, razionalizzazione e di contenimento della spesa, questa Amministrazione, come evidenziato nei paragrafi

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precedenti, ha posto in essere molteplici azioni finalizzate a ridurre la spesa corrente e a migliorare gli standard qualitativi dell’edilizia giudiziaria nazionale, mantenendo una costante e proficua sinergia con gli altri soggetti istituzionali coinvolti nella gestione dei beni mobili e immobili a servizio del sistema giustizia.

Anche per l’anno in corso si confermano i risultati positivi derivanti dalla gestione “diretta” delle spese di funzionamento degli uffici giudiziari, in termini di notevole risparmio di spesa, rispetto alla gestione “indiretta” del precedente assetto ordinamentale, caratterizzata dall’anticipazione da parte dei competenti Comuni e successiva corresponsione di un contributo, commisurato allo stanziamento di bilancio, da parte del Ministero della Giustizia.

Come già rappresentato, anche in considerazione delle funzioni di vigilanza e controllo delle Conferenze Permanenti a livello distrettuale, si è quindi affidato ai Presidenti di Corte di Appello e ai Procuratori Generali presso queste ultime, in qualità di Funzionari delegati, la gestione e il pagamento dei contratti nei quali il Ministero della Giustizia è subentrato alla data del 1° settembre 2015, precedentemente stipulati dai Comuni per le sedi degli uffici giudiziari, oltre che la sottoscrizione dei nuovi contratti necessari per assicurare i servizi agli uffici.

Le ricadute positive, in termini di riduzione di spesa, di questo sistema adottato dall’Amministrazione sono evidenti. Infatti, dal momento che le Conferenze Permanenti provvedono direttamente all’individuazione dei fabbisogni e alla verifica delle spese, si è determinato in capo ai soggetti preposti alla spesa, anche grazie alla possibilità di usufruire di un sistema gestionale dedicato (S.I.G.E.G.), una consapevolezza molto forte di eventuali sprechi, anche in relazione ai rapporti di locazione in atto; il che ha innescato un meccanismo virtuoso di riorganizzazione, anche attraverso il rilascio di sedi ritenute inutili e di riduzione delle spese di funzionamento.

Al contempo, l’incrementato accentramento della gestione delle procedure contrattuali aventi ad oggetto beni e servizi di funzionamento degli uffici giudiziari, quali utenze, carburanti, locazioni di immobili, manutenzioni ordinarie di immobili e

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impianti, custodia, sorveglianza non armata e armata, servizi di centralino, pulizia, facchinaggio, disinfestazioni e altri servizi ausiliari, assicura una tendenziale uniformità delle relative spese, sgravando progressivamente gli uffici giudiziari dalle incombenze conseguenti.

In particolare, nel settore dei servizi di pulizia, igiene ambientale e smaltimento rifiuti è stata effettuata un’importante operazione di razionalizzazione e standardizzazione dei fabbisogni, attraverso una rimodulazione dei contratti rispetto agli effettivi spazi oggetto del rapporto e una diversificazione del servizio in rapporto al tipo di ambiente (es. archivi, uffici, stanze di rappresentanza, esterno, ecc.).

Analogamente, per quanto riguarda il settore dei servizi di spedizione e recapito della corrispondenza amministrativa, la prima tappa della strategia di gara, già avviata con il diretto coinvolgimento di rappresentanti degli Uffici giudiziari territoriali, riguarda la specifica e dettagliata rilevazione dei fabbisogni sul piano nazionale mediante la ricostruzione dei flussi di prelievo e recapito, delle tipologie di spedizione nonché delle relative quantità e frequenze, secondo quanto prescritto dalle linee guida ANAC in materia a tutela dell’effettività della libera partecipazione e concorrenza in un settore caratterizzato da lunghi anni di monopolio.

Con riferimento ai servizi di manutenzione impianti (antincendio – elevatori – impianti termici e raffrescamento – elettrici e idraulici), si è proceduto ad un’opera di sistematico accorpamento di servizi analoghi, quantomeno a livello distrettuale, in modo da poter meglio comparare i costi, in quanto non influenzati da sostanziali diversità territoriali.

L’accentramento della spesa è stato perseguito con i medesimi fini di economicità, tra l’altro, anche per le esigenze degli uffici dell’Amministrazione centrale, per l’approvvigionamento dei fotoriproduttori, per i contratti relativi agli adempimenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, di installazione progressiva dei servizi telefonici VOIP in luogo delle obsolete centrali telefoniche

Grazie alle economie realizzate attraverso le procedure centralizzate e aggregate di cui sopra, gli acquisti effettuati hanno consentito all’amministrazione nel suo

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complesso di conseguire una pluralità di vantaggi, in quanto l’attività di approvvigionamento è stata realizzata nel rispetto dei principi di economicità dell’azione amministrativa con particolare riferimento a diversi profili, come la riduzione dei tempi di espletamento delle procedure, il risparmio nell’impiego di risorse umane e l’omogeneizzazione della qualità delle prestazioni e dei prezzi.

Sulla medesima positiva scia si inseriscono anche gli acquisti di beni e servizi in assenza di Convenzione CONSIP, mediante ricorso al Me.Pa., proprio per l’obbligo, ai sensi dell’articolo 26, comma 3, della legge 23 dicembre 1999, n. 488, di rispettare i parametri di qualità prezzo previsti nelle Convenzioni CONSIP a cui non si è potuto fare ricorso.

L’attenzione particolare che questo Ministero rivolge alla questione della sicurezza degli Uffici Giudiziari emerge in maniera tangibile anche dai significativi investimenti finanziari operati per l’efficientamento del servizio di sorveglianza.

Il totale complessivo degli interventi in materia di videosorveglianza è stato pari a circa euro 30.000.000,00, in gran parte (circa il 90%) effettuati mediante adesione alla convenzione CONSIP “Videosorveglianza e servizi connessi” e la restante parte mediante progetti della Direzione delle Risorse con procedura Me.Pa. (Mercato Elettronico CONSIP). Sono state investite, in modo pressoché uniforme, le varie zone d’Italia, e tutte le sedi giudiziarie di più rilevanti dimensioni (Bari, Genova, Napoli, Milano, Roma, Torino, Venezia). Alcune regioni (Piemonte, Campania, Lazio, Liguria, Friuli) sono state praticamente quasi del tutto coperte dagli interventi di adeguamento.

Particolarmente significativo è stato altresì l’apporto di questa Amministrazione nelle azioni attuate con riferimento alle attività di adeguamento e messa in sicurezza dei centri per le intercettazioni telefoniche (CIT) e dei locali per le allocazioni delle postazioni sicure riservate (sale di ascolto) ubicati presso ogni Procura della Repubblica.

Inoltre, va evidenziato che solo il 10% circa delle somme impegnate è stata investita per interventi manutentivi di impianti esistenti, mentre il 90% circa degli

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interventi ha riguardato nuove realizzazioni che hanno incrementato in modo significativo i livelli di sicurezza degli edifici giudiziari.

Sempre nel quadro della tutela della sicurezza di questi ultimi, un’elevatissima attenzione è stata dedicata anche ai sistemi di controllo degli accessi, mediante la realizzazione e manutenzione dei sistemi esistenti.

Le realizzazioni hanno previsto sistemi in sedi di rilevanti dimensioni e di alta importanza strategica, come il Ministero della Giustizia, la Direzione Nazionale Antimafia, Palazzi di Giustizia di Bari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino, Venezia, Palermo.

La totalità degli interventi, non essendo attive convenzioni CONSIP in materia, è stata effettuata mediante procedura Me.Pa.

Questi i numeri, al fine di rappresentare un’idea dell’entità degli interventi sui sistemi di controllo accessi per la sicurezza degli Uffici:

n. 100 scanner bagagli nuovi, e altrettanti metal detector; • n. 10 nuovi sistemi di controllo accessi;

• manutenzione a tutto il parco macchine esistente, trattandosi di apparati che hanno una bassa obsolescenza tecnologica.

• Sono state coperte, in modo pressoché uniforme, le varie zone d’Italia, e tutte le sedi giudiziarie di più rilevanti dimensioni (Bari, Firenze, Genova, Napoli, Milano, Palermo, Roma, Torino, Venezia).

Il totale complessivo degli interventi in materia di sistemi antintrusione è stato pari a circa € 5.500.000,00.

Sempre nel contesto della sicurezza, con specifico riferimento al servizio di vigilanza e custodia presso gli Uffici giudiziari, si evidenzia che, per quelli per i quali si prospetta un fabbisogno tale da richiedere una gara sopra la soglia comunitaria, si prospetta un'imminente procedura accentrata, mentre per gli altri 67 Uffici è stato adottato un provvedimento di autorizzazione alle singole Procure della Repubblica quali stazioni appaltanti.

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La spesa derivante dagli accordi applicativi stipulati in forza della Convenzione ANCI/Ministero della Giustizia di cui all’art. 21 quinques del decreto legge 27 giugno 2015, n. 83 (recante “misure urgenti in materia fallimentare, civile e processuale civile e di organizzazione e funzionamento dell'amministrazione giudiziaria”, convertito con modificazioni in legge 6 agosto 2015, n. 132), nell’anno 2019 è rimasta costante in relazione alla carenza di figure professionali di centralinisti e custodi nell’organico ministeriale, ma, tenuto conto del graduale passaggio ad acquisizioni sul mercato dei servizi offerti dagli Enti territoriali, se ne prevede una prossima riduzione.

In sostanza, le economie realizzate attraverso le procedure centralizzate e aggregate di cui sopra, sia CONSIP che Me.Pa., hanno consentito all’amministrazione nel suo complesso di conseguire la pluralità di vantaggi derivanti da un'attività di approvvigionamento rispettosa dei principi di economicità dell’azione amministrativa e tra questi principalmente la riduzione dei tempi di espletamento delle procedure, il risparmio nell’impiego di risorse umane e l’omogeneizzazione della qualità delle prestazioni e dei prezzi.

Dunque, si tratta nel complesso di importanti interventi volti ad una razionalizzazione dei costi, che hanno consentito la riduzione di alcune spese, quali utenze, pulizie, locazioni, vigilanza, e l’aumento degli interventi di manutenzione di impianti e immobili, in alcuni casi dovuti anche allo stato di degrado e all’assenza di contratti di manutenzione rilevata in sedi di uffici giudiziari, con una spesa complessiva comunque ben inferiore a quella sostenuta e rendicontata precedentemente dai Comuni.

7. Un nuovo modello di esecuzione penale tra certezza della pena e dignità