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3. L’avanzamento delle politiche di digitalizzazione

3.2 L’evoluzione del Processo penale telematico

Il percorso dell’evoluzione del Processo penale telematico ha riguardato interventi di innovazione tecnologica, di comunicazione tra sistemi, di innalzamento della sicurezza nella gestione di dati riservati e sensibili, di generale miglioramento della gestione del servizio giustizia nel settore.

Appare ormai conseguita in ambito penale l’interoperabilità tra i diversi applicativi esistenti all’esito dell’opera di allineamento dei vari sistemi in essere nella prospettiva di giungere all’uniformità dei registri informatici. In tal modo è attualmente possibile garantire la manutenzione, l’evoluzione e una rapida ed efficace assistenza per i suddetti registri e, quindi, la sicurezza dei medesimi. All’indomani della diffusione del Portale delle Notizie di reato in tutti gli uffici di Procura è in esercizio l’interoperabilità tra il Portale stesso, il registro informatizzato e il gestore dei fascicoli digitali che consente l’automatica acquisizione al fascicolo informatico delle comunicazioni di notizia di reato e dei seguiti. Si tratta di ulteriori passi che costituiscono testimonianza concreta dello sforzo profuso nelle attività di unificazione sul territorio nazionale dei registri informatizzati di cancelleria.

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In relazione al S.I.C.P. (Registro unico della cognizione penale) è stata diffusa la funzionalità che consente la trasmissione telematica dell’avviso di deposito della sentenza, in ossequio al disposto dell’art. 548 c.p.p., nonché la visibilità in automatico dell’estratto della stessa (o del testo completo) previo caricamento della relativa immagine digitalizzata sul Re.Ge.Web (Pdoc). Negli uffici dove è in uso il gestore documentale TIAP-Document@, l’adempimento può avvenire tramite detto strumento, previa adozione di protocolli organizzativi.

Il sistema presenta altresì il vantaggio di calcolare automaticamente il termine per l’impugnazione e quindi, di consentire agli uffici l’annotazione tempestiva della definitività delle pronunce nonché la comunicazione dell’eventuale cessazione dell’efficacia delle misure cautelari non custodiali. L’uso di tale funzionalità è stato reso obbligatorio dal 1 gennaio 2019 (circolare Direzioni Generali della Giustizia Penale e dei Sistemi Informativi Automatizzati del 25 ottobre 2018).

È stata resa operativa, inoltre, la funzionalità che permette l’interoperabilità tra il Portale Notizie di Reato, il registro S.I.C.P.-RegeWeb ed il gestore documentale TIAP-Document@ in modo da creare un flusso informatico (invio notizia di reato, ricezione/validazione, creazione del fascicolo digitale) che può davvero ritenersi l’embrione del processo penale telematico.

Oggi è quindi possibile per gli uffici “Fonte” inviare attraverso il Portale delle Notizie di Reato l’informativa e i relativi allegati ai S.I.C.P. distrettuali in condizioni di stabilità e affidabilità del sistema. Dopo una fase di validazione/iscrizione rimessa alla procura della Repubblica attraverso il S.I.C.P., il sistema provvede alla apertura del fascicolo digitale; nello stesso possono poi confluire anche i seguiti oggetto di successive trasmissioni.

La diffusione della cooperazione tra il Portale Notizie di Reato, il S.I.C.P.-ReGeWeb e il TIAP-Document@, ha determinato un notevole incremento nell’utilizzo del gestore documentale da parte di molti uffici e il numero di documenti acquisiti risulta in costante aumento (esemplificativamente si evidenziano i numeri della Procura

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della Repubblica di Napoli: i documenti trasmessi attraverso il Portale Notizie di reato e acquisiti al Tiap-Document@ sono, al 30 giugno 2019, in numero di 22548).

A conforto della rilevante portata dell’innovazione introdotta, può essere sottolineato che risultano adottati numerosi protocolli tra uffici per la trasmissione informatica dei fascicoli all’interno dei circondari e dei distretti per le richieste al G.I.P. (ad esempio le richieste di misura cautelare), per il riesame e per la consultazione da parte dei giudici di Appello. In molti uffici sono poi stati istituiti front-office centralizzati per la consultazione da parte degli utenti e il rilascio di copie. L’utilizzo del gestore documentale è stato supportato anche attraverso l’assegnazione a 52 Uffici di Procura di personale specializzato (in numero di 170 unità) dedicato alla strutturazione delle banche dati del settore penale. Le procure assegnatarie sono state selezionate sulla base del volume degli affari trattati in materia di intercettazioni.

È stato realizzato ed è di imminente diffusione il modulo che consente la gestione separata delle attività di intercettazione. Numerose, e impegnative, sono state le attività che hanno interessato tale settore. Oltre alla realizzazione del modulo del gestore documentale che gestisce la fase in questione separatamente dal fascicolo principale è stato realizzato un archivio informatico multimediale che consente l’acquisizione dei conferimenti dei fornitori dei servizi di intercettazione, la tracciatura degli accessi e la gestione della consultazione dei medesimi nel rispetto delle prescrizioni normative vigenti. Sono stati quindi installati gli hardware in tutti gli uffici ed il software applicativo.

Sono di prossimo completamento le attività realizzate nel periodo di interesse e relative al rafforzamento della sicurezza dei sistemi delle intercettazioni: in questo contesto è stato anche previsto che per qualsiasi intervento sui propri sistemi installati presso le sale intercettazioni delle Procure (c.d. sale CIT), gli operatori dei fornitori dei servizi –previamente censiti- possano accedere esclusivamente tramite un apposito software, “Bomgar”, che li identifica e videoregistra ogni operazione effettuata. I file relativi a tali videoregistrazioni sono archiviati in un sistema centralizzato (e

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ridondato), accessibile solo dalle Procure della Repubblica (ciascuna per i dati di propria competenza).

Dopo un periodo di sperimentazione, sono inoltre in corso le attività tese ad evolvere e dispiegare sul territorio il modello 37 informatizzato.

Si è dato corso alla realizzazione dell’archivio presso l’ufficio del pubblico ministero, come previsto dal comma 1 dell’art. 269 c.p.p. Esso conterrà sia le intercettazioni di “conversazioni” (siano essere “obbligatorie” che effettuate con “captatore informatico”) che quelle ambientali o “tra presenti” (dette anche “funzionali”). In particolare, sono stati installati gli armadi rack che gestiranno l’archivio presso le 140 Procure della Repubblica; a luglio 2019 si è provveduto a connettere alla RUG 127 sale CIT e ad installare il software in 115 procure; sono state cablate 107 sale d’ascolto.

È inoltre stato promosso un piano di intervento per la messa in sicurezza di sistemi relativi alle intercettazioni in modo tale che i fornitori dei servizi di intercettazione eseguano ogni intervento di amministrazione e manutenzione dei propri sistemi utilizzando le tecnologie di gestione degli accessi privilegiati installate dal Ministero della Giustizia. Dette piattaforme consentono il logging e la “videoregistrazione” di tutte le operazioni svolte durante le sessioni di lavoro.

Il piano è in corso di dispiegamento sulle 140 procure.

Gli adeguamenti tecnologici in essere nel settore penale, oltre quelli appena evidenziati, sono numerosi e riguardano diversificate aree di intervento. Le scelte compiute a livello normativo per la creazione di un sistema di tutela immediata per i soggetti vulnerabili, cd. “Codice Rosso”, hanno determinato gli interventi sui sistemi per rendere più agevole l’individuazione dei procedimenti in materia di violenza domestica e di genere.

Altro settore in evoluzione è quello collegato all’implementazione e aggiornamento dei sistemi sotto il profilo dell’individuazione dei procedimenti in danno dell’unione europea anche in previsione della costituenda Procura (EPPO). Il Ministero della giustizia sul punto ha sviluppato un tavolo di confronto con il Colaf e

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partecipa al Progetto “PIAF” per la costituzione di una piattaforma nazionale antifrode volta a condividere le informazioni presenti nelle banche dati di soggetti e istituzioni detentori di segmenti di elementi utili alla ricostruzione unitaria di vicende di interesse dell’autorità amministrativa come di quella giudiziaria.

Sotto il profilo del miglioramento degli aspetti gestionali degli applicativi in uso negli uffici si rileva la diffusione del modulo GIADA, attualmente in uso in circa 170 uffici per l’assegnazione dei processi nella fase dibattimentale. L’applicativo consente di individuare il giudice monocratico o il collegio tabellarmente competenti sulla base dei parametri indicati dagli uffici al momento della configurazione e abbatte verticalmente i tempi di attesa tra l’emissione del decreto di citazione a giudizio e la fissazione della prima udienza dibattimentale.

Con riguardo alla semplificazione dei servizi per l’utenza è stato rilasciato l’applicativo che permette ai difensori di richiedere da remoto il certificato di iscrizione al registro notizie di reato ex art. 335 c.p.p. e di ricevere un link per il download tramite posta elettronica certificata.

Sempre in relazione ai profili gestionali del settore, va rilevato che alcune funzionalità della consolle penale sono state poi implementate. Infatti, sono state diffuse le funzionalità che gestiscono i modelli 41 e 42 per la gestione dei beni, migliorate le funzionalità dello scadenzario (gestione delle sentenze di incompetenza, di difetto di giurisdizione e di depenalizzazione) e ampliati i profili attribuibili ai magistrati in ordine alla visibilità dei fascicoli. L’applicativo, inoltre, è stato oggetto di uno specifico upgrade tecnologico per migliorarne performance e sicurezza.

Completata la sperimentazione su alcuni uffici, è iniziata la diffusione del redattore documentale Atti e Documenti 2 che consente di redigere documenti, anche avvalendosi di modelli precaricati ed eventualmente personalizzati, acquisendo direttamente dal registro S.I.C.P. i dati del procedimento, e conservandoli poi nella piattaforma unica documentale.

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3.3 Le attività della Direzione generale per i sistemi informativi automatizzati