• Non ci sono risultati.

educazione musicale nelle scuole medie

La ricerca effettuata dalla SIEM nel 2005 ha preso spunto da un seminario tenuto dal Prof. Walter Pecoraro a Napoli presso Scuola Interuniversitaria Campana di Specializzazione all’in-segnamento dell’educazione musicale (AO32). Essa è stata condotta attraverso la somministrazione di un questionario32 autoesplicativo ai docenti di educazione musicale nella scuola secondaria di primo grado dell’Emilia Romagna e della Cam-pania. Il questionario mirava a raccogliere il maggior numero di informazioni sulla figura professionale del docente e sulla sua prassi didattica; è stato, pertanto, riferito a: dati descrittivi (sesso, titoli posseduti, anzianità di servizio ecc...), esperienze didattiche (attività privata, altri ruoli all’interno della scuo-la), pratica didattica (argomenti trattati, raccolta dei dati, at-tività svolte in classe circa il solfeggio, la storia della musica, l’attività corale e strumentale, l’attività di ascolto, le attività creative, l’uso dei libri di testo ecc…), l’organizzazione didattica (programmazione, riferimenti ai vecchi programmi e nuove in-dicazioni, metodologie di lezione ecc...), i bisogni formativi (ar-gomenti e modalità della formazione).

Per la distribuzione dei questionari ai docenti si ci è avvalsi del supporto tecnico degli Uffici scolastici regionali e della collabo-razione dei dirigenti scolastici. Dalla Campania hanno risposto 99 docenti mentre dall’Emilia Romagna 89 docenti. Tra i dati

32 Il questionario è stato curato, nella parte riguardante la prassi didattica, dal Comitato Scien-tifico del convegno (coordinatrice: Alessandra Anceschi; componenti: Manuela Caltavaturo, Fausto Ciccarelli, Arlena Stringo, Walter Pecoraro) e nella parte riguardante i bisogni for-mativi dalla Commissione Scientifica per i Corsi Nazionali di Formazione e Aggiornamento (coordinatrice Maddalena Patella; componenti: Alessandra Anceschi, Marina Callegari, Car-lo Delfrati, Anna Maria Prinzivalli).

riferiti all’utilizzo delle nuove tecnologie nella prassi didattica emerge quanto segue:

I mezzi e sussidi utilizzati con più frequenza in classe sono : Impianto stereo (89,36%);

1)

Impianto video (54,79%);

2)

PC , videoproiettore (44,68%).

3)

Il computer, in particolare, viene utilizzato per le seguenti at-tività:

Se prevale, quindi, l’utilizzo dell’impianto stereo è da eviden-ziare la presenza del computer anche se viene prevalentemente usato a scopo di “ricerca di informazioni” e, quindi, non è ancora sfruttato per le sue illimitate potenzialità didattico-musicali.

E’ da riportare, inoltre, che del 44,68% dei docenti che ha ri-sposto di utilizzare il computer il 5,32% indica “altro” e ben il 27,13% non specifica una risposta.

E’ importante, infine, evidenziare che il basso utilizzo del com-puter è dovuto anche alla mancanza di competenze nell’uso del-lo stesso; dalle domande successive emerge, infatti , che:

il 59.57% dei docenti avverte maggiori carenze nell’utiliz--

zo dell’informatica.

3.2 Indagine Conoscitiva Nazionale sulla presenza della musica nella scuola italiana

(a.s. 2007-2008)

L’Indagine Conoscitiva Nazionale sulla presenza della musica nella scuola italiana nasce dalle richieste del Comitato Nazio-nale per l’apprendimento Pratico della Musica33 e mira a cono-scere le attività realizzate in campo musicale dalle istituzioni scolastiche statali di ogni ordine e grado.

L’indagine si sta realizzando in questo anno scolastico 2007-2008: a partire dal 9 novembre 2007 sul portale del ministe-ro della pubblica istruzione è disponibile il questionario che va compilato dai Dirigenti Scolastici di tutte le scuole italiane.

La scheda dell’indagine si articola in sei sezioni che raggruppa-no complessivamente 28 quesiti, indirizzati a verificare:

l’entità e la tipologia delle pratiche formative collegate alla -

musica;

il numero e le caratteristiche degli spazi e della strumenta--

zione effettivamente dedicati alla realizzazione delle attività musicali;

la presenza di attività di formazione e aggiornamento indi--

rizzate agli insegnanti;

l’individuazione delle reti territoriali di supporto alle attivi--

tà, delle tipologie e dell’entità dei finanziamenti a loro soste-gno.

In riferimento ai dati su “Laboratori e attrezzature” si sta mo-nitorando:

la presenza di laboratori musicali, intesi come “aule di musi--

33 Il Comitato di esperti è stato costituito con D. M. del 4-10-2006 ed è presieduto dal Prof.

Luigi Berlinguer; scopo del comitato è quello di far rivalutare la valenza educativa della pratica musicale nella convinzione che l’essenza dell’apprendimento musicale risieda nella creazione e non nella replicazione del prodotto musicale.

ca attrezzate”;

la presenza degli strumenti presenti: strumenti tradiziona--

li, elettronici, etnici, informali, autocostruiti e strumentario Orff ;

le attrezzature disponibili per le attività musicali: impianto -

hi-fi; registratore audio; lettore CD-DVD; videoregistratore;

telecamera; impianto di amplificazione (altoparlanti, mixer e microfoni);

la presenza di un laboratorio o un’aula speciale attrezzati per -

la produzione di musica mediante tecnologie digitali: con nu-mero di postazioni multimediali completamente attrezzate di sotfware e hardware musicali.

In riferimento ai dati su “Attività musicali” si sta monitoran-do:

il monte ore medio annuale programmato per le attività mu--

sicali nelle varie classi dell’istituto;

il tipo di attività proposte/praticate e in quale orario (obbliga--

torio, opzionale/facoltativo, extrascolastico): alfabetizzazione, pratica strumentale, canto, ascolto guidato e analisi musica-le, musica elettronica / nuove tecnologie, attività di compo-sizione, rassegne concertistiche, attività musicali finalizzate all’integrazione culturale o all’integrazione dell’ handicap (musicoterapia, ecc...), corsi di musica per genitori e adulti, attività musicali liberamente organizzate dagli studenti;

i generi musicali prevalentemente praticati: classica, etnica/

-

folkloristica, jazz, rock, popular, musical, spiritual/gospel, musica elettronica.

4. L’utilizzo delle nuove tecnologie nei libri di testo

In mancanza, quindi, di dati oggettivi sulla prassi didattica dei docenti di educazione musicale si è ritenuto opportuno proce-dere con un’indagine “indiretta” verificando, cioè quanto viene proposto per le attività musicali nei libri di testo adottati dalle varie scuole e nei sussidi e mezzi ad essi abbinati.

I libri di testo costituiscono un importante punto di riferimento per la prassi didattica dei docenti; analizzando le proposte delle varie case editrici in riferimento all’educazione musicale si può verificare come negli ultimi 30 anni siano pian piano mutate sia le considerazioni teoriche dei vari autori sul rapporto tra musi-ca e tecnologia e sia gli stessi supporti tecnologici messi a di-sposizione dei docenti. Con l’evoluzione di quest’ultimi, inoltre, si sono modificate le stesse metodologie dell’insegnamento che si sono concretizzate, così, verso la realizzazione piena della didattica laboratoriale.

Si nota, infatti, come il graduale passaggio dai dischi di vinile alle audiocassette e, poi, ai Cd e ai Cd-Rom, abbia, di fatto, faci-litato il passaggio degli alunni dal ruolo di ascoltatori e fruitori passivi a quello di protagonisti attivi della costruzione del pro-prio sapere.

I testi maggiormente disponibili sono quelli riferiti all’attuale scuola secondaria di primo grado in quanto il loro mercato è stato favorito obbligatorietà della disciplina. In quelli, comun-que, riferiti alla scuola dell’infanzia e alla scuola primaria non si trovano molti riferimenti teorici sul rapporto tra musica e tecnologia (almeno fino al 2000) in quanto, come indicato nei capitoli precedenti, le attività musicali qui erano indirizzate su altri settori di interesse. E’ da notare, però, che per questi

ordi-ni di scuola le case editrici hanno sempre messo a disposizione prima dischi e, poi, musicassette e Cd a sostegno delle attività pratiche anche se la loro diffusione non è stata reticolare come quella avvenuta per gli stessi materiali abbinati ai libri di testo adottati nelle varie scuole secondarie di primo grado. E’ proprio nella scuola dell’infanzia, inoltre, che tali materiali hanno fa-vorito per primi le esperienze dirette con la musica34, come si noterà di seguito, infatti per molti anni nella precedente scuola media l’impostazione didattica è stata, purtroppo, prevalente-mente teorica.

A titolo puramente esemplificativo sono stati presi in conside-razione i seguenti libri di testo di educazione musicale per la scuola secondaria di primo grado:

Riccardo Allorto e Adone Zecchi,

- Il mondo della musica,

Mi-lano, Ricordi, 1969;

Ivo Mazzoni,

- Musica e tempo, Bergamo, Carrara, 1987;

V. Rattizzi e F. Tamaro,

- Allegro vivo, Torino, Il Capitello, 1991;

Rosanna P. Castello,

- Il gioco delle note, Milano, Minerva Ita-lica, 1995;

Rosanna P. Castello,

- Musicando, Milano, Minerva Italica,

1999;

Rosanna P. Castello,

- Medi@music, Milano, Minerva Italica,

2004.

Rosanna P. Castello,

- Festa di note, Milano, Mondadori

Edu-cation S.p.A., 200835.

Documenti correlati