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L UTILIZZO DELLE NUOVE TECNOLOGIE NELLA DIDATTICA MUSICALE

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(1)

VIBO VALENTIA

Relatore: Candidato:

Chiar.mo Prof. P. P. Cusato Agnese Schettini

A.A. 2007/08

L’UTILIZZO DELLE NUOVE TECNOLOGIE

NELLA DIDATTICA

MUSICALE

(2)
(3)

l’infanzia ritrovata

(4)
(5)

Indice

Premessa ... pag. 9

1 Le tecnologie per la didattica ... pag. 15

2 L’utilizzo delle nuove tecnologie nei

documenti programmatici ministeriali ... pag. 19 2.1 I Programmi per la scuola media

(D.M. del 9-2- 1979) ... pag. 21 2.2 I nuovi programmi didattici della scuola

elementare (D.P.R. del 12-2-85 n.104) ... pag. 24 2.3 Orientamenti dell’attività educativa nelle

scuole materne statali (D.M. del 3-6-91) ... pag. 27 2.4 Norme generali relative alla scuola

dell’Infanzia e al primo ciclo di istruzio- ne: Indicazioni Nazionali per i Piani Per- sonalizzati delle Attività Educative nelle scuole dell’Infanzia, nelle scuole Primarie e nelle scuole Secondarie di I grado

(D.L.n.59 del 19-2-2004 ) ... pag. 29 2.5 Nuove Indicazioni per il curricolo

per la scuola dell’infanzia e per il primo

ciclo di istruzione (D.M. del 31-7- 2007) ... pag. 35 3 L’utilizzo delle Nuove Tecnologie

nella prassi didattica dei docenti ... pag. 39 3.1 Questionario per la rilevazione della prassi

didattica e dei bisogni formativi dei docenti di educazione musicale nella scuola media

(SIEM– 2005) ... pag. 41 3.2 Indagine conoscitiva nazionale sulla

presenza della musica nella scuola italiana

(MPI a.s. 2007-2008) ... pag. 43

(6)

4 L’utilizzo delle Nuove Tecnologie

nei libri di testo ... pag. 45 4.1 “Il mondo della musica”

Riccardo Allorto e Adone Zecchi, Milano,

Ricordi, 1969 ... pag. 47 4.2 “Musica e tempo”

Ivo Mazzoni, Bergamo, Carrara, 1987 ... pag. 48 4.3 “Allegro vivo”

V. Rattizzi e F. Tamaro, Torino,

Il Capitello, 1991 ... pag. 50 4.4 “Il gioco delle note”

Rosanna P. Castello, Milano,

Minerva Italica, 1995 ... pag. 52 4.5 “Musicando”

Rosanna P. Castello, Milano,

Minerva Italica, 1999 ... pag. 55 4.6 “Medi@music”

Rosanna P. Castello, Milano,

Minerva Italica, 2004 ... pag. 57 4.7 “Festa di note”

Rosanna P. Castello, Milano, Mondadori

Education S.p.A., 2008 ... pag. 60 5 L’utilizzo delle Nuove Tecnologie nei

Progetti Speciali per le attività musicali ... pag. 63 5.1 Progetto MUSE 1993-1996 ... pag. 64 5.2 Progetto MUSE 2000 ... pag. 67 5.3 Progetto Nazionale Musica:

Un laboratorio musicale per

le scuole italiane pag. 70

(7)

5.4 Progetto Rete telematica

e Musica Elettronica ... pag. 80 5.5 La musica autoprodotta ... pag. 84 5.6 Nuove Tecnologie ed evoluzione dei

linguaggi musicali ... pag. 88 5.7 Una nuova scuola del suono ... pag. 93 6 Le attività musicali nel laboratorio

musicale multimediale ... pag. 97 6.1 Il laboratorio di informatica ... pag. 97 6.2 Il laboratorio musicale multimediale ... pag. 100 6.3 Lo sviluppo della percezione uditiva.

Band in a Box: Pitch Invasion e Music Replay ... pag. 108 6.4 I parametri del suono: Steinberg WaveLab ... pag. 116 6.5 La didattica laboratoriale ... pag. 121 6.6 Il ruolo del docente ... pag. 127 6.7 La nuova identità del docente di

educazione musicale ... pag. 129 7 Conclusioni ... pag. 131 8 Ringraziamenti ... pag. 139 9 Bibliografia ... pag. 141

(8)
(9)

Premessa

La nostra società è caratterizzata dalla predominante presenza delle tecnologie in tutti i settori della vita e della cultura.

Il mondo della scuola, luogo per eccellenza deputato alla for- mazione degli individui ed alla trasmissione/costruzione delle conoscenze, è, pertanto, fortemente sollecitato nel dibattito e nella ricerca sul rapporto tra educazione e tecnologie.

Gli strumenti tecnologici all’inizio della loro diffusione erano considerati meramente come semplici strumenti e “supporti passivi” per l’attività dell’insegnamento, nel senso che con essi l’alunno non poteva interagire; oggi, però, a seguito dei progres- si del settore informatico e della diffusione della multimedialità e delle reti telematiche, è necessario riconsiderarli in virtù delle modifiche e ristrutturazioni da loro stessi apportati ai processi di apprendimento e alle metodologie della didattica dell’inse- gnamento.

Per quanto riguarda, in particolare, l’educazione musicale, pro- prio alle nuove tecnologie si deve il merito di aver favorito il coinvolgimento attivo degli alunni facilitando il contatto diretto con la musica sia nell’iniziale momento dell’ “ascoltare” che nel successivo momento del “fare musica”.

Obiettivo di questo lavoro di tesi è, quindi, quello di analizzare, in generale, il diverso utilizzo delle nuove tecnologie nella di- dattica dell’educazione musicale e, in particolare, di verificare come, in circa 30 anni, il computer si sia gradualmente inserito nelle attività didattiche musicali tanto da poter diventare oggi il nuovo strumento del “fare musica” e, di conseguenza, come l’aula musicale assuma sempre di più le caratteristiche fisiche, metodologiche e formative tipiche del laboratorio di informati- ca.

(10)

Il presente lavoro delimita il proprio campo di indagine in modo specifico alla scuola del primo ciclo (scuola dell’infanzia, scuo- la primaria e scuola secondaria di primo grado) ed ad alcune attività di sperimentazione realizzate nella scuola del secondo ciclo, tralasciando volutamente la realtà specifica dei Conser- vatori di Musica, degli altri settori formativi musicali (Dams, Accademie, ecc...) e il rapporto specifico tra nuove tecnologie e disabilità.

Nella prima parte del lavoro l’utilizzo delle nuove tecnologie nella didattica dell’ educazione musicale è stato analizzato par- tendo da tre diverse angolazioni. Sono stati, pertanto, presi in esame:

la posizione ufficiale e teorica del settore scolastico espressa a)

dai documenti programmatici ministeriali elaborati negli ul- timi 30 anni;

la documentazione oggettiva sulla prassi didattica dei docen- b)

ti di educazione musicale;

la proposta pratica offerta dalle case editrici dei libri di testo c)

scolastici ed i sussidi didattici ad essi abbinati.

I documenti ministeriali, infatti, costituiscono il primo punto di riferimento per la programmazione prima e realizzazione poi delle attività di insegnamento; dalle finalità in esse espresse scaturiscono gli obiettivi, i contenuti e le modalità di lavoro dei docenti. Sono, pertanto, documenti utili a verificare come pian piano le nuove tecnologie siano state considerate sempre più pregnanti nelle attività didattiche e come il computer, in parti- colare, sia diventato prima uno degli strumenti da conoscere e, poi, uno degli strumenti per conoscere.

(11)

2-85 n. 104);

Orientamenti dell’attività educativa nelle scuole materne -

statali (D.M. del 3-6-91);

Indicazioni Nazionali per i Piani Personalizzati delle Attività -

Educative nelle scuole dell’Infanzia, nelle scuole Primarie e nelle scuole Secondarie di I grado (D.L. n. 59 del 19-2-2004);

Nuove Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e -

per il primo ciclo di istruzione (D.M. del 31-7- 2007).

Per quanto riguarda la documentazione oggettiva sulla prassi didattica dei docenti di educazione musicale va precisato che, a tutt’oggi, non esistono documenti ministeriali che abbiano mai verificato tale aspetto della realtà scolastica italiana. Ufficial- mente, infatti, in Italia non si è mai indagato sul “lavoro d’aula”

dei docenti; non si sa, dunque, cosa si fa effettivamente nelle classi e come lo si fa. Si è fatto riferimento, pertanto, ai dati scaturiti da ricerche effettuate in questo settore dalla SIEM1 nel 2005 e a quanto viene richiesto, da parte del Ministero della Pubblica Istruzione, nell’Indagine Conoscitiva Nazionale sulla presenza della musica nella scuola italiana che si sta realizzan- do in questo anno scolastico 2007-2008.

Per questo motivo, quindi, si è resa necessaria realizzare un’ana- lisi “indiretta” di tale situazione facendo riferimento, così, alle proposte pratiche per le attività didattiche presenti nei libri di testo in uso nelle scuole ed ai supporti tecnici ad essi abbinati e messi a disposizione dei docenti di educazione musicale. I libri di testo, infatti, costituiscono un importante punto di riferimen-

1 Società Italiana Educazione Musicale, fondata nel 1969, opera per la diffusione dell’educa- zione e della cultura musicale ad ogni livello ed in ogni ambiente. Interviene sia negli ambiti scolastici (sostenendo una maggiore presenza della musica, il rinnovamento dei programmi scolastici, la riforma globale degli studi musicali, la formazione e l’aggiornamento degli insegnanti) che negli ambiti extrascolastici (favorendo il dialogo tra culture diverse, curando iniziative per portatori di handicap, extracomunitari, ecc…); collabora con enti, associazioni ed istituzioni per realizzare progetti comuni e promuove la ricerca educativa, scientificamen- te intesa, in ambito musicale.

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to per la prassi didattica dei docenti e spesso le case editrici vi abbinano vari tipi di sussidi che si sono rivelati di grande utilità pratica per lo svolgimento delle varie lezioni. Si è verifi- cato, così, come, per lo specifico dell’educazione musicale, questi primi mezzi hanno influito prima sulla didattica dell’ascolto (si pensi ai primi dischi di vinile e audio - cassette che hanno reso possibile il contatto diretto con la musica prodotta dai principa- li compositori o con i diversi timbri degli strumenti musicali), e, poi, sulla didattica vocale e strumentale, (si pensi alle audio - cassette ed ai Cd contenenti le basi adattate per tali attività).

Con le proposte di utilizzo, infine, del computer e dei vari sof- tware musicali si è verificato come la didattica si stia evolvendo con modifiche radicali in tutti gli aspetti delle varie attività:

dalla ricerca alla documentazione di informazioni, dall’appren- dimento della notazione alle attività di esecuzione e, soprattut- to, dalla creazione e manipolazione dei suoni alla produzione finale di nuovi materiali sonori.

Nella seconda parte del lavoro si è fatto riferimento ad alcuni progetti speciali riguardanti le attività musicali e realizzati in alcune scuole italiane; ciò al fine di verificare cosa è stato effet- tivamente realizzato con l’utilizzo delle nuove tecnologie nella didattica musicale. Sono stati presi in considerazione i seguenti progetti:

“Progetto MUSE” (1993-1996) e “Progetto MUSE 2000” rea- -

lizzati in alcune scuole elementari;

“Progetto Nazionale Musica : un laboratorio musicale per le -

scuole italiane”;

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di modelli didattici e metodologici innovativi e sono stati impor- tanti anche per le conseguenti riflessioni, studi e documenta- zioni che hanno prodotto. I progetti “MUSE”, per esempio, han- no avvicinato molti docenti della scuola primaria alle attività musicali realizzate con metodi innovativi ed hanno evidenziato l’importanza dell’interattività nei processi di apprendimento. Il

“Progetto Nazionale Musica” ha favorito la creazione di spazi specificatamente attrezzati per la realizzazione delle attività musicali e, in particolare, ha favorito l’utilizzo delle nuove tec- nologie nel settore scolastico musicale. Il progetto “Rete telema- tica e musica elettronica”, infine, ha evidenziato nuovi aspetti della didattica musicale realizzata con l’utilizzo delle nuove tec- nologie: si pensi, per esempio, alle attività di autoproduzione della musica ora rese accessibili al vasto pubblico - spesso ca- ratterizzato da competenze e gusti musicali molto variegati - e alle conseguenti nuove evoluzioni del linguaggio musicale stes- so. L’intreccio tra musica e tecnologie, infatti, si sta rivelando un felice connubio che sicuramente renderà a breve necessaria sia una ridefinizione dei saperi (si pensi a un nuovo concetto di suono) sia la diffusione di nuove modalità di insegnamento e di apprendimento. Metodologie, queste, che fin’ora erano state escluse dal modello formativo della società occidentale, si pensi qui alle differenze tra l’intendere in senso “acustico” e all’inten- dere in senso “logico” o al “sentire” subordinato al “comprende- re” già teorizzati dal filosofo Jean-Luc Nancy.2

Nella terza parte del lavoro si descrivono brevemente alcune esperienze didattiche realizzabili nel laboratorio musicale, ora inteso in senso multimediale, con l’uso delle nuove tecnologie.

In particolare, si fa riferimento ad attività con giochi didattici per lo sviluppo delle capacità di percezione e di improvvisazione

2 NaNcy JeaN-Luc, All’ascolto, Milano, Raffaello Cortina Editore, 2004.

(14)

e ad attività sulla manipolazione e studio dei parametri del suo- no. Ciò al fine di dimostrare come per il prossimo futuro il com- puter possa essere considerato non semplicemente come uno strumento di supporto per le attività della didattica musicale ma come il nuovo strumento per la didattica musicale. Didatti- ca che si basa sempre più sulla prassi laboratoriale, che modi- fica lo stesso ruolo e funzione del docente e che si mostra ideale non solo a sperimentare direttamente con il mondo sonoro, ma anche a realizzare la creazione sonora stessa nella sua totalità.

E, forse, una nuova didattica della musica che sfrutti a pieno le nuove risorse tecnologiche servirà anche ad abbattere quel muro di incomprensione creatosi, già all’inizio del Novecento, tra il grande pubblico ed i primi compositori-sperimentatori di musica elettronica. Le nuove generazioni, così, fin dalla più tenera età potranno sperimentare la produzione della “musica nuova”.

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1. Le tecnologie per la didattica

L’insieme delle tecnologie per la didattica è costituito da tutti quegli strumenti, mezzi, che possono essere utilizzati per faci- litare l’apprendimento degli studenti e l’insegnamento da parte dei docenti; anche se possono essere stati inizialmente inventa- ti con altri fini3.

Qualsiasi processo di apprendimento, qualunque sia la sua stra- tegia o modello psicologico, si serve della tecnologia: si pensi, ad esempio, alla semplice penna, alla lavagna, al libro stampato, ecc…

Fino a pochi decenni fa l’apprendimento era maggiormente fon- dato su metodologie derivate dalla comunicazione verbale e so- prattutto scritta; era, pertanto, basato sulla schematizzazione lineare, procedeva dal particolare al generale, era distante dai contesti concreti e richiedeva astrazione e conseguente sforzo immaginativo.

Con l’utilizzo dell’energia elettrica e con la nascita di nuovi mezzi di comunicazione si è notevolmente ampliato l’elenco dei nuovi strumenti, soprattutto multimediali e digitali, da poter utilizzare nella quotidianità didattica dell’insegnamento e si sono rivoluzionate le stesse modalità dell’apprendimento.

Se dischi e cassette hanno mantenuto il carattere trasmissivo dell’ oralità grandi cambiamenti si sono avuti con la diffusio- ne della televisione (e successive video cassette, telecamere, ecc…); la televisione, infatti, immersiva, multimediale, “me- dium caldo”4 dando una grande quantità di informazioni non lascia molti spazi vuoti che lo spettatore deve colmare e propo- ne un tipo di apprendimento lontano dalla dimensione astratti-

3 Cfr. quanto riportato su sito internet www.mediamente.rai.it/index.asp. Il computer per inse- gnare ed apprendere, di Lauro Colasanti.

4 MarshaLL McLuhaN, Gli strumenti del comunicare, Milano, Net, 2002, p.31.

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va. Con la televisione ed i suoi derivati, dunque, i canali verbali della comunicazione hanno cominciato a cedere il posto a quel- li visivi e sonori. Ciò che mancava, comunque, a questo nuovo mezzo era l’ interattività.

Il grande passo in avanti, infatti, che è stato fatto con i succes- sivi computer, e, quindi, con gli ipertesti, i vari software e le reti telematiche è stato quello di aggiungere all’“immersione nella realtà plurisensoriale” la possibilità dell’interazione da parte dell’utente e, in questo caso, cioè, dell’alunno:

le risorse multimediali residenti sul computer non sono regolate da un’architettura stabile dove le relazioni fra gli elementi sono immutabili, come per esempio in un libro illustrato, ma tutto è soggetto a riconfigurarsi continua- mente, secondo le esigenze di chi osserva e ascolta5.

Lo studente, così, non si limita a vedere quello che gli viene presentato ma agisce su di esso e, come nella vita reale, l’ap- prendimento nasce dal fare e dall’interagire con le cose e con le situazioni. Le nuove tecnologie, pertanto, permettono di ripro- durre in un solo computer ogni tipo di fenomeno della realtà e offrono a chi deve apprendere un “laboratorio sperimentale e virtuale in cui sviluppare la propria comprensione dei fenomeni e il proprio apprendimento”6, apprendimento che è il risultato della propria interazione con i fenomeni riprodotti (osservazio- ne ed analisi delle conseguenze delle proprie azioni).

Con questi nuovi mezzi, pertanto, i ragazzi diventano gli attori principali del proprio processo di apprendimento.

Quanto sopra esposto è riferibile anche alla didattica dell’edu-

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ragiscono con le proposte educative, per esempio,:

negli ipertesti scelgono le informazioni e le soluzioni narrati- -

ve che più piacciono, incuriosiscono ed assecondano i propri stili di apprendimento;

nelle semplici proposte di karaoke adattano le musiche alle -

proprie estensioni vocali e alle velocità più gradite;

con un semplice programma di scrittura musicale possono -

modificare una partitura già scritta o crearne una completa- mente nuova sentendone immediatamente gli effetti prodot- ti;

con semplici programmi musicali possono riprodurre le sono- -

rità di un’intera orchestra o possono manipolare e generare una nuova “materia sonora” creando, così, suoni nuovi e spe- rimentando un tipo di musica totalmente diversa da quella giornalmente proposta.

Con la diffusione della rete telematica, infine, non solo si è faci- litato l’accesso ad ogni tipo di informazione ma si sono azzerate tutte le distanze spaziali creando la possibilità di poter comuni- care, far conoscere i propri prodotti e collaborare in tempo reale con qualsiasi persona situata in qualsiasi parte della terra.

Se oggi nella scuola si utilizza il termine TIC per indicare ap- punto le nuove Tecnologie dell’Informazione e della Comuni- cazione qui si è voluto utilizzare il termine generale “nuove tecnologie” per far riferimento a quei mezzi più utilizzati negli ultimi 30 anni nella didattica musicale7 ossia inizialmente ai dischi, alle cassette audio e video , ai Cd, ai Cd-Rom e, successi- vamente, ai computer e, quindi, alle reti telematiche; strumenti questi che, come si vedrà, hanno via via modificato i vari modi del “fare musica”, intendendo col termine “fare musica” tutte le varie attività di:

7 Esulano dal presente lavoro i riferimenti ai dispositivi tecnologici impiegati nell’ambito mu- sicale professionale, così come le descrizioni tecniche dei vari hardware e software.

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ascolto (dalla semplice percezione all’analisi e comprensione -

dei vari messaggi sonori e loro collocazione nei vari contesti storici e geografici);

produzione vocale e strumentale;

-

comprensione ed applicazione della notazione e della termi- -

nologia specifica dell’educazione musicale;

rielaborazione e creazione personale dei materiali sonori.

-

(19)

2. L’utilizzo delle nuove tecnologie nei documenti programmatici ministeriali

Per analizzare il diverso utilizzo delle nuove tecnologie nella didattica musicale un buon punto di partenza può essere quello di verificare quale è e quale è stata la posizione ufficiale e teori- ca del settore scolastico espressa dai documenti programmatici ministeriali elaborati negli ultimi 30 anni.

I documenti ministeriali, infatti, costituiscono il primo punto di riferimento per la programmazione prima e realizzazione poi delle attività di insegnamento; dalle finalità in esse espres- se scaturiscono gli obiettivi, i contenuti e le modalità di lavoro dei docenti. Sono, pertanto, documenti utili per verificare come pian piano le nuove tecnologie siano state considerate sempre più pregnanti nelle attività didattiche e come il computer, in particolare, sia diventato prima uno degli strumenti da cono- scere e, poi, uno degli strumenti per conoscere.

Per le considerazioni teoriche del legislatore verso questo aspet- to della disciplina sono stati presi in esame i documenti mini- steriali, degli ultimi 30 anni, riferiti all’educazione musicale:

Programmi per la scuola media (D.M. del 9-2-1979);

-

Programmi didattici della scuola elementare (D.P.R. del 12- -

2-1985 n. 104);

Orientamenti dell’attività educativa nelle scuole materne -

statali (D.M. del 3-6-1991);

Indicazioni Nazionali per i Piani Personalizzati delle Attività -

Educative nelle scuole dell’Infanzia, nelle scuole Primarie e nelle scuole Secondarie di I grado (D.L. n. 59 del 19-2-2004);

Nuove Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e -

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per il primo ciclo di istruzione (D.M. del 31-7- 2007).

Per rendere meno dispersivo il lavoro si tralascia l’analisi dell’impianto pedagogico, culturale e organizzativo8, sottointe- so ad ogni documento, e si focalizza l’attenzione solo sul campo ristretto dell’utilizzo delle nuove tecnologie nelle attività musi- cali.

Per lo stesso motivo si tralasciano i riferimenti ai cambiamenti legati all’attuazione dell’autonomia scolastica e al conseguente passaggio dai documenti “prescrittivi“ ai documenti “indicativi”9 e che testimoniano la trasformazione della società da una realtà relativamente stabile ad una realtà caratterizzata da rapidi e molteplici cambiamenti e discontinuità in cui gli stimoli cultu- rali sono più ricchi ma anche più contraddittori.

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2.1 I programmi per la scuola media (D.M. 9–2–1979)

Il Decreto Ministeriale del 9 febbraio 1979, con firma del Mini- stro della Pubblica Istruzione Pedini, stabilisce i programmi, gli orari di insegnamento e le prove di esame per la Scuola Media Statale10.

Sono materie di insegnamento: Religione; Italiano; Storia, educazione civica e geografia; Lingua straniera; Scienze ma- tematiche, chimiche, fisiche e naturali; Educazione Tecnica;

Educazione Artistica; Educazione Musicale; Educazione Fisi- ca.

Secondo tale decreto l’educazione musicale, diventata già ma- teria d’insegnamento obbligatoria con la legge n. 348 del 16 giugno 197711, viene impartita per due ore settimanali in tutte e tre le classi di scuola media12 e rientra, come disciplina orale, tra le materie d’esame di terza media.

Nella parte dedicata all’educazione musicale non si parla an- cora di nuove tecnologie e di strumenti elettronici ma si trova un solo accenno all’uso del registratore come strumento “pas- sivo” per l’ascolto.

Nel documento vengono descritte, in modo particolare,:

Indicazioni generali:

- si ribadisce che l’educazione musicale, al pari delle altre discipline, contribuisce, mediante la cono- scenza e la pratica della musica, alla maturazione espres-

10 La Scuola Media Statale è stata istituita con la L. n. 1859 del 31-12-1962 , in attuazione dell’art. 34 della Costituzione Italiana che prevede l’istruzione obbligatoria e gratuita per 8 anni per tutti i cittadini italiani.

11 Secondo il successivo D.M. del 24-4-1963, che stabiliva gli orari, i programmi e le prove d’esame della Scuola Media, l’educazione musicale era obbligatoria per un’ora settimanale in prima media e facoltativa in seconda e terza media; non era, invece, prevista come materia d’esame alla fine della terza media.

12 Con il D. M. del 22 – 7 – 1983 per le scuole che attuano il Tempo Prolungato (36-40 ore settimanali) sono previste 3 ore di Educazione Musicale nelle classi prime e terze medie.

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siva e comunicativa del preadolescente (non viene prevista una distribuzione dei vari argomenti per i diversi anni di corso).

Finalità

- : l’obiettivo primario dell’educazione musicale è quello di promuovere la partecipazione attiva del preadole- scente all’esperienza della musica nel suo duplice aspetto di espressione-comunicazione (momento del “fare musica”) e di ricezione (momento dell’”ascoltare”).

Indicazioni metodologiche

- : si suggerisce che punto di par-

tenza siano le esperienze concrete con la musica, che la scel- ta dei contenuti, considerati in funzione di stimolo e non di finalità, avvenga in base alle esigenze delle diverse scolare- sche, che si trattino globalmente i diversi settori della mu- sica (educazione dell’orecchio musicale, ascolto, apprendi- mento della notazione, pratica vocale e strumentale, creati- vità) e, in fine, per uno sviluppo sistematico del programma e per una corretta verifica si consiglia l’uso del registratore, per le molteplici possibilità di tipo didattico offerte da tale sussidio.

Sviluppo delle capacità e proposte di contenuti

- in riferi-

mento a :

Educazione dell’orecchio musicale;

1)

Notazione;

2)

Lettura dell’opera musicale intesa come ascolto gui- 3)

dato e ragionato;

Attività espressivo – creative.

4)

Se le nuove tecnologie sono totalmente lontane dal pensiero del

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essi sono stati un elemento propulsivo di rinnovamento anche per la didattica musicale e hanno funzionato da apripista, sul piano sia più generalmente culturale che didattico e metodologico, per tutto il percorso scolastico, dalla scuola dell’infanzia al conservatorio e all’universi- 13.

13 WaLter Pecoraro, “La prassi didattica dei docenti di educazione musicale”, in AA.VV., Musica Domani 136, Settembre 2005 p.27.

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2.2 I nuovi programmi didattici per la scuola elementare (D.P.R. del 12–2–1985 n.104)

I nuovi programmi didattici per la scuola elementare ven- gono varati il 12 febbraio 1985 con il Decreto del Presidente della Repubblica n. 104 firmato da Sandro Pertini, su propo- sta del Ministro della Pubblica Istruzione Falcucci. Essi nasco- no dall’esigenza di sostituire i vecchi programmi del 1955, di creare una migliore continuità con la scuola media, resa ormai obbligatoria, e di rispondere alle mutate esigenze dei bambini coinvolti in una società ormai in complessa trasformazione.

Sono materie di insegnamento: Lingua italiana; Lingua stra- niera; Matematica; Scienze; Storia, geografia e studi sociali;

Religione; Educazione all’immagine; Educazione al suono e alla musica; Educazione motoria.

All’Educazione al suono ed alla musica, impartita per due ore settimanali, viene riconosciuta una pregnante valenza di di- sciplina formativa delle capacità cognitive e socio-affettive del bambino; essa ha un proprio statuto epistemologico in cui sono identificabili concetti, procedure e metodi specifici.

L’utilizzo dei termini “suono” e “musica” dà una maggiore pro- spettiva scientifica a questo importante linguaggio collocandolo in chiave multidisciplinare con la lingua, l’immagine, il movi- mento e con lo sviluppo stesso del pensiero logico14.

In questo documento molteplici sono i riferimenti alla multi- medialità e alle tecnologie; in particolare, i programmi riferiti

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costituito dalla realtà acustica “naturale” e prodotto dalle culture e dalle tecnologie e che ha sempre avuto un ruolo di primo piano nella vita del fanciullo e in modo particolare nel processo cognitivo.

2) Obiettivi e contenuti; vengono previste attività di:

- percezione e comprensione;

- produzione: tra cui attività di ricerca ed analisi dei mo- derni sistemi per la produzione dei suoni e per la loro dif- fusione, amplificazione e trasformazione (vengono citati microfono, amplificatore, giochi con suoni elettronici, tele- visione, strumenti musicali elettrici ed elettronici). Viene suggerito che anche la sola radio può consentire un inte- ressante confronto tra suono prodotto manualmente e suo- no elettronico amplificato.

Interpretazione grafica del materiale sonoro e notazione mu- 3)

sicale.

4) Indicazioni didattiche: si afferma che è di grande importan- za organizzare, nel quadro della programmazione didattica generale, spazi e tempi in cui gli alunni possano utilizzare apparecchiature per la registrazione e la riproduzione del suono in modo da compiere la verifica di ciò che producono.

Si parla, quindi, dei nuovi suoni prodotti dalle tecnologie e dei nuovi sistemi per la produzione dei suoni.

Le nuove tecnologie, anche se in campo musicale sono relegate solo alla verifica di quanto prodotto, sono ormai, entrate ufficial- mente nei programmi ministeriali. Il loro impatto sui processi di apprendimento è all’attenzione degli studiosi del settore ma prevale la prudenza circa il loro uso in campo educativo. Tra gli obiettivi ed i contenuti della matematica, per esempio, è pre- vista “Probabilità, statistica, informatica”: il “”calcolatore””15 è

15 Virgolette raddoppiate dalla scrivente.

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considerato come strumento di esplorazione del mondo dei nu- meri, di elaborazione e di interazione ma viene puntualizzato che :

Si terrà presente che esso è diventato uno strumento im- portante nella società contemporanea e non può, quindi, essere ignorato; ma, nello stesso tempo, sarà opportuno evitare infatuazioni, considerando che nessuno strumen- to, per quanto tecnologicamente sofisticato, può avere ef- fetti risolutivi16.

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2.3 Orientamenti dell’attività educativa nelle scuole materne statali

(D.M. del 3–6–1991)

I nuovi orientamenti dell’attività educativa nelle scuole mater- ne statali vengono varati il 3 giugno del 1991 con il Decreto del Ministro della Pubblica Istruzione Misasi. Con essi la scuola dell’infanzia abbandona definitivamente il ruolo precedente- mente svolto di assistenza alle famiglie e assume la forma di vera e propria istituzione educativa.

A differenza dei precedenti documenti qui non si parla di di- scipline o attività educative ma di “Campi di esperienza edu- cativa” cioè di “ambiti nei quali il bambino agisce sollecitato da istanza psicologiche quali quella di agire per capire, quella di porsi in relazione”17; questi, quindi, sono settori specifici ed individuabili di competenza nei quali il bambino conferisce si- gnificato alle sue molteplici attività, sviluppa il suo apprendi- mento, persegue i suoi traguardi formativi, nel concreto di una esperienza che si svolge entro confini definiti e con il costante suo coinvolgimento.

Nelle Indicazioni curriculari vengono delineati 6 campi di espe- rienza:

Il corpo ed il movimento;

-

Discorsi e le parole;

-

Lo spazio, l’ordine, la misura;

-

Le cose, il tempo e la natura;

-

Messaggi, forme e media;

-

Il sé e l’altro.

-

Le attività sonoro-musicali, insieme a quelle inerenti alla co- municazione ed espressione manipolativo–visiva, drammati-

17 GiovacchiNo Petracchi, “Perché i campi di esperienza educativa?”, in AA.VV., Studi e docu- menti degli Annali della Pubblica Istruzione, Firenze, Le Monnier, n. 63 1993, p. 59.

(28)

co–teatrale, audiovisuale e massmediale, sono comprese nel campo di esperienza Messaggi, forme e media. Questo campo di esperienza, si legge:

non solo raggruppa tutti quei contenuti ed attività verso i quali i bambini dimostrano una particolare propensione e che hanno da sempre caratterizzato i progetti educativi della scuola dell’infanzia ma assume una particolare rile- vanza in relazione alle caratteristiche proprie della civiltà dell’informazione18.

Nel documento ministeriale, infatti, viene sottolineata l’impor- tanza che, nell’era della multimedialità, assume la capacità di produrre e comprendere messaggi e di tradurli e rielaborarli in un codice diverso.

Tra le tracce orientative particolari da poter considerare nell’ela- borazione degli itinerari di lavoro viene suggerito :

l’uso di oggetti e strumenti tradizionali ed elettronici;

-

l’uso di strumenti di registrazione ed amplificazione.

-

Nei Nuovi Orientamenti viene valorizzata l’importanza dell’am- biente educativo dove l’intervento didattico si concretizza nelle attività di esplorazione, di produzione e di ascolto.

Si auspica la costituzione di un laboratorio musicale o, comun- que, la predisposizione di ambienti che consentano l’uso delle sonorità e del movimento.

Anche nei confronti degli oggetti e delle strumentazioni tecnolo- giche si suggerisce di realizzare un’ampia esplorazione diretta, accompagnata anche da occasioni di riflessione.

(29)

2.4 Norme generali relative alla scuola dell’infanzia e al primo ciclo di istruzione:

Indicazioni Nazionali per i Piani Personalizzati delle Attività Educative

(D.L. n. 59 del 19–2–2004)

Con il Decreto Legislativo n.59 del 19-2-2004 vengono definite le norme generali relative alla scuola dell’infanzia e al primo ciclo di istruzione, secondo quanto previsto dalla legge del 28 marzo 2003 n. 5319. Per la prima volta vengono riformate con lo stesso documento tre ordini di scuola che precedentemente, no- nostante i continui riferimenti all’importanza della continuità, facevano riferimento a diversi documenti governativi. Vengono, quindi, adottati in via transitoria nuovi assetti pedagogici, di- dattici ed organizzativi per i suddetti 3 ordini di scuola ora deno- minati: scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado.

Dovendo sintetizzare, si può dire che in questo nuovo modello di scuola si da grande importanza alle tre “I”: Informatica, In- glese, Impresa.

Negli allegati A, B, e C del Decreto vengono definite le “Indica- zioni Nazionali per i Piani Personalizzati delle Attività Educati- ve nella scuola dell’infanzia (Allegato A), nella scuola primaria (Allegato B) e nella scuola secondaria di primo grado (Allegato C)”. Tali Indicazioni esplicitano tutti i livelli essenziali di pre- stazione a cui tutte le scuole devono riferirsi per garantire il diritto personale, sociale e civile all’istruzione e alla formazione

19 La Legge Moratti del 2003 delega al Governo il compito di definire le norme generali sull’istruzione e i livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale; questa legge prevede che il sistema di istruzione e formazione sia articolato nella scuola dell’infanzia, scuola del primo ciclo (scuola primaria e secondaria di primo grado), e scuola del secondo ciclo (sistema dei licei e sistema dell’istruzione e Formazione Professionale).

(30)

di qualità. Vengono, quindi, indicati gli “Obiettivi specifici di apprendimento” (osa) che devono servire per progettare le Uni- tà di Apprendimento (UA) che, a partire da obiettivi formativi, mediante apposite scelte di metodi e contenuti, trasformino le capacità personali di ciascun alunno in competenze. Gli osa in- dicano i livelli essenziali di prestazione che le scuole della re- pubblica sono tenute ad assicurare ai cittadini.

L’alfabetizzazione informatica viene prevista fin dalle prime classi della scuola primaria ed è considerata non come disciplina a se stante ma come caratterizzante di tutti gli insegnamenti.

Scuola dell’infanzia

Per la scuola dell’infanzia vengono previsti solo 4 campi di esperienza:

Il sé e l’altro;

-

Corpo, movimento, salute;

-

Fruizione e produzione di messaggi;

-

Esplorare, conoscere e progettare.

-

Le attività musicali, anche se non indicate in modo specifico come nei precedenti Orientamenti del 1991, rientrano nel cam- po di esperienza Fruizione e produzione di messaggi ma in esse non compare nessun riferimento all’uso di strumenti elettronici o di strumenti di registrazione ed amplificazione20. Si suggeri- sce, comunque, di sperimentare diverse forme di espressio- ne artistica del mondo interno ed esterno attraverso l’uso di un’ampia varietà di strumenti e materiali, anche multimediali (audiovisivi, tv, cd-rom, computer), per produzioni singole e col-

(31)

Scuola primaria

Per la scuola primaria sono previste le seguenti discipline: Reli- gione; Italiano; Inglese; Storia; Geografia; Matematica; Scienze;

Tecnologia e Informatica22; Musica; Arte ed immagine; Scienze Motorie e Sportive23.

Non esiste un monte orario preciso da dedicare alla musica in quanto ogni istituzione scolastica decide, ogni anno, sulla base di apposite analisi dei bisogni formativi, l’integrazione, la di- stribuzione e i tempi delle discipline e delle attività24. Di solito si prevede una oppure due ore settimanali con in più la possi- bilità, secondo le risorse della scuola, di frequentare, tra le ore opzionali/facoltative, attività in cui sia presente la musica.

Per le varie discipline sono indicate abilità e conoscenze da acquisire al termine della classe prima, al termine del primo biennio (classi seconda e terza) e al termine del secondo biennio (classi quarta e quinta).

Non viene utilizzata più l’indicazione “Educazione al suono e alla musica” come nei programmi del 1985 ma semplicemente

“Musica”.

Le abilità e conoscenze sono distinte per:

Produzione;

-

Percezione.

-

22 non come disciplina a se stante ma come caratterizzante di tutti gli insegnamenti.

23 A queste va aggiunta Educazione alla convivenza civile (educazione alla cittadinanza, educa- zione stradale, educazione ambientale, educazione alla salute, educazione alimentare e edu- cazione all’affettività ) intesa come disciplina trasversale a tutte le altre.

24 L’orario annuale obbligatorio delle lezioni, comprensivo della quota riservata alle Regio- ni, alle istituzioni scolastiche e all’insegnamento della Religione cattolica, è di 891 ore per l’intero corso (corrispondente a 27 ore obbligatorie settimanali). Su richiesta delle fami- glie è prevista, inoltre, un’offerta opzionale facoltativa aggiuntiva fino ad un massimo di 99 ore annue (corrispondente a 3 ore settimanali). Tali ore sono scelte dalle famiglie all’atto dell’iscrizione, in tutto o in parte, per tutte o per alcune discipline e attività. L’orario annuale non comprende il tempo eventualmente dedicato alla mensa.

(32)

Né per la classe prima, né per il primo biennio e né per il secon- do biennio esistono riferimenti a strumenti musicali elettrici e elettronici o a nuove tecnologie in generale. Per “Tecnologia ed Informatica”, però, si prevede quanto segue.

Classe prima:

Conoscenze: I principali componenti del computer (pulsante d’accensione, monitor, tastiera, mouse).

Abilità: Utilizzare il computer per eseguire semplici giochi an- che didattici; accedere ad alcuni siti Internet.

Primo biennio:

Conoscenze: La videoscrittura e la video grafica.

Abilità: Accedere ad Internet per cercare informazioni.

Secondo biennio

Conoscenze: Le telecomunicazioni.

Abilità: Creare semplici pagine personali o della classe da inse- rire sul sito web della scuola; consultare opere multimediali.

Scuola secondaria di primo grado

Per la scuola secondaria di primo grado sono previste le seguen- ti discipline: Italiano; Storia; Geografia; Matematica; Scienze e Tecnologia25; Inglese; Seconda lingua comunitaria; Arte e im- magine; Musica; Scienze Motorie e Sportive; Religione26.

E’ previsto che le attività di informatica coinvolgano tutti gli insegnamenti.

Per la Musica il monte ore deve essere compreso da un mi- nimo di 54 a un massimo di 66 ore annuali (corrispondenti a

(33)

circa 2 ore settimanali)27 a cui, secondo le risorse della scuola e le richieste delle famiglie, si può aggiungere la possibilità di frequentare, tra le ore opzionali/aggiuntive, attività in cui sia presente la musica.

Per le varie discipline sono indicate abilità e conoscenze da ac- quisire al termine del primo biennio (classi prima e seconda) e al termine della classe terza.

Non viene utilizzata più l’indicazione “Educazione musicale”

come nei programmi del 1979 ma semplicemente “Musica”.

Le abilità e conoscenze sono distinte per : Pratica strumentale;

-

Pratica vocale;

-

Produzione musicale;

-

Ascolto, interpretazione e analisi.

-

Per il primo biennio (classe prima e seconda), nell’ambito della produzione musicale si prevede :

Conoscenze: Principali usi e funzioni della musica nella realtà contemporanea, con particolare riguardo ai mass media.

Abilità: Elaborare semplici materiali sonori mediante l’analisi, la sperimentazione e la manipolazione di oggetti sonori, utiliz- zando semplici software appropriati.

Per l’Informatica si prevede :

Conoscenze: Comunicazione in rete in tempo reale.

Abilità: Utilizzare computer e software specifici per approfondi-

27 L’orario annuale obbligatorio delle lezioni, comprensivo della quota riservata alle Regioni, alle istituzioni scolastiche e all’insegnamento della Religione cattolica, ora è di 957 ore per l’intero corso (corrispondente a 29 ore obbligatorie settimanali). Su richiesta delle famiglie è prevista, inoltre, un’offerta opzionale facoltativa aggiuntiva fino ad un massimo di 132 ore annue (corrispondente a 4 ore settimanali). Tali ore sono scelte dalle famiglie all’atto dell’iscrizione, in tutto o in parte, per tutte o per alcune discipline e attività e possono essere impiegate sia nella prospettiva del recupero sia in quella dello sviluppo e dell’eccellenza.

L’orario annuale non comprende il tempo eventualmente dedicato alla mensa.

Ogni istituzione scolastica decide, ogni anno, sulla base di apposite analisi dei bisogni forma- tivi, la distribuzione e i tempi delle discipline e delle attività.

(34)

re o recuperare aspetti disciplinari e interdisciplinari.

Per la classe terza si prevede:

Conoscenze: Uso di strumenti multimediali e di software speci- fici e progressivi per l’elaborazione sonora.

Abilità: Creare semplici brani musicali, avvalendosi della voce, di strumenti, di tecnologie elettroniche e multimediali.

Il computer è definitivamente entrato nella prassi della didat- tica musicale.

(35)

2.5 Nuove indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo d’istru-

zione (D.M. del 31–7–2007)

Con il Decreto Ministeriale del 31 luglio 2007 del Ministro della Pubblica Istruzione Fioroni vengono sostituite le “Indicazio- ni Nazionali per i Piani Personalizzati delle Attività Educative nella scuola dell’Infanzia, nella scuola primaria e nella scuola secondaria di primo grado” previste nel precedente D.L. del 19 – 2 – 2004 (Allegati A, B, C) rimanendo, però immutati il monte orario complessivo, i quadri orari della discipline e le classi di concorso dei suddetti 3 ordini di scuola.

A partire dall’anno scolastico 2007 – 2008 inizia nelle scuole un

“biennio di sperimentazione” in cui le scuole dovranno verifica- re la congruità dei contenuti proposti anche al fine di eventuali proposte di modifiche e integrazioni.

Scuola dell’infanzia

Con le nuove indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infan- zia vengono previsti 5 campi di esperienza:

Il sé e l’altro: Le grandi domande, il senso morale, il vivere -

insieme;

Il corpo e il movimento: Identità, autonomia, salute;

-

Linguaggi, creatività, espressione: Gestualità, arte, musica, -

multimedialità;

La conoscenza del mondo: Ordine, misura, spazio, tempo, na- -

tura.

La musica rientra, ora, nel campo di esperienza Linguaggi, creatività, espressione.

Al termine della scuola dell’infanzia per ogni campo di espe- rienza sono individuati dei traguardi per lo sviluppo delle com-

(36)

petenze che indicano delle piste da percorrere che aiutano a fi- nalizzare l’azione educativa allo sviluppo integrale dell’alunno.

Per le attività musicali tra le indicazioni dei traguardi per lo sviluppo delle competenze non vi è accenno alle tecnologie; que- ste, comunque, vengono prese in considerazione quando, in rife- rimento generico alle forme artistiche si dice: “Il bambino esplo- ra le possibilità offerte dalle tecnologie per fruire delle diverse forme artistiche, per comunicare e per esprimersi attraverso di esse”28.

Scuola primaria e scuola secondaria di primo grado La scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado ven- gono considerate insieme, come scuola del primo ciclo, e tutte le discipline sono raggruppate in 3 aree:

Area linguistico–artistico–espressiva: Italiano, Lingue comu- -

nitarie, Musica, Arte e immagine, Corpo movimento sport;

Area storico–geografica: Storia, Geografia;

-

Area matematico–scientifico–tecnologica: Matematica, Scien- -

ze naturali e sperimentali, Tecnologia.

La musica rientra nell’area linguistico – artistico – espressiva;

già nella premessa di presentazione dell’area è chiaro il riferi- mento alle nuove tecnologie. Si legge, infatti,:

Nella crescita delle capacità espressive giocano un ruolo importante le nuove tecnologie, il cui sviluppo rappresen- ta uno dei caratteri ortogonali della società dell’informa- zione. Esse forniscono nuovi linguaggi multimediali per

(37)

competenze specifiche29.

Al termine della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado per ogni disciplina sono individuati dei traguardi per lo sviluppo delle competenze che indicano delle piste da per- correre che aiutano a finalizzare l’azione educativa allo svilup- po integrale dell’alunno.

Al termine del terzo e quinto anno della scuola primaria e al termine del terzo anno della scuola secondaria di primo grado sono previsti degli Obiettivi di apprendimento intermedi al rag- giungimento dei traguardi per lo sviluppo delle competenze.

Tra i traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine del- la scuola primaria si prevede quanto segue :

l’alunno articola combinazioni timbriche, ritmiche e melodi- -

che, applicando schemi elementari; le esegue con la voce, il corpo e gli strumenti, ivi compresi quelli della tecnologia in- formatica.

Tra gli obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola primaria non vi è alcun accenno all’uso delle nuove tecnologie.

Tra gli obiettivi di apprendimento al termine della classe quin- ta della scuola primaria si prevede che il bambino debba:

Utilizzare voce, strumenti e nuove tecnologie sonore in modo -

creativo e consapevole, ampliando le proprie capacità di in- venzione sonoro – musicale.

Tra i Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine del- la scuola secondaria di primo grado si prevede che:

l’alunno è in grado di ideare e realizzare, anche attraverso -

modalità improvvisative o partecipando a processi di elabo- razione collettiva, messaggi musicali e multimediali, nel con-

29 Cfr. AAVV, Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione, Napoli, Tecnodid editrice, 2007, p. 48.

(38)

fronto critico con modelli appartenenti al patrimonio musica- le, utilizzando forme di notazione e/o sistemi informatici.

Tra gli obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola secondaria di primo grado si prevede che l’alunno debba:

Eseguire in modo espressivo, collettivamente e individual- -

mente, brani vocali/strumentali di diversi generi e stili, an- che avvalendosi di strumentazioni elettroniche.

Anche con le nuove indicazioni, quindi, si riconferma l’utilizzo del computer nella prassi della didattica musicale e con precisi riferimenti all’utilizzo di software specifici sia per la semplice notazione che per la manipolazione e produzione di materiali sonori.

(39)

3. L’utilizzo delle nuove

tecnologie nella prassi didattica dei docenti di educazione musicale

Ma, al di là di quanto previsto dai documenti ministeriali, qual è l’effettivo utilizzo delle nuove tecnologie nella prassi didatti- ca dei docenti di educazione musicale?. In Italia, al momento, non esistono documenti ministeriali che riportino dati oggettivi sulle prassi didattiche dei docenti in generale e di quelli di edu- cazione musicale in particolare. Non è, quindi, oggettivamente verificabile se, e in che modo, tutte le novità riportate nei capi- toli precedenti siano state, poi, applicate nel “lavoro d’aula” dei docenti.

Talvolta non si sa effettivamente se il rinnovamento sia stato radicale o solo di facciata, se abbia coinvolto la popo- lazione più ampia dei docenti o abbia interessato solo una minoranza illuminata30.

In questi ultimi anni si parla molto di “valutazione esterna”

delle scuole e di “autovalutazione di istituto”: vengono elabo- rati questionari per monitorare il livello gradimento da parte dell’utenza (alunni e famiglie), vengono somministrati test per verificare il livello di conoscenze e abilità degli alunni ma non viene mai previsto un monitoraggio sul “cosa e come” effettiva- mente si fa nelle scuole. La prassi didattica, quindi, rimane il lato oscuro del pianeta scuola31 nonostante esistano diversi stru- menti per renderla trasparente e misurabile come, per esempio, la programmazione, l’elenco degli argomenti trattati e riportati sul registro di classe, le prestazioni richieste agli alunni per la

30 WaLter Pecoraro, “La prassi didattica dei docenti di educazione musicale”, AA.VV., Musi- ca Domani 136, Settembre 2005 p.27.

31 Ved. nota precedente.

(40)

verifica dei risultati raggiunti, ecc…

Si può fare riferimento, però, a dei dati scaturiti da ricerche effettuate in questo settore dalla SIEM (Società Italiana Edu- cazione Musicale) nel 2005 e a quanto viene attualmente ri- chiesto nell’Indagine Conoscitiva Nazionale sulla presenza del- la musica nella scuola italiana che si sta realizzando in questo anno scolastico 2007-2008 da parte del Ministero della Pubblica Istruzione.

(41)

3.1 Questionario per la rilevazione della prassi didattica e dei bisogni formativi dei docenti di

educazione musicale nelle scuole medie

La ricerca effettuata dalla SIEM nel 2005 ha preso spunto da un seminario tenuto dal Prof. Walter Pecoraro a Napoli presso Scuola Interuniversitaria Campana di Specializzazione all’in- segnamento dell’educazione musicale (AO32). Essa è stata condotta attraverso la somministrazione di un questionario32 autoesplicativo ai docenti di educazione musicale nella scuola secondaria di primo grado dell’Emilia Romagna e della Cam- pania. Il questionario mirava a raccogliere il maggior numero di informazioni sulla figura professionale del docente e sulla sua prassi didattica; è stato, pertanto, riferito a: dati descrittivi (sesso, titoli posseduti, anzianità di servizio ecc...), esperienze didattiche (attività privata, altri ruoli all’interno della scuo- la), pratica didattica (argomenti trattati, raccolta dei dati, at- tività svolte in classe circa il solfeggio, la storia della musica, l’attività corale e strumentale, l’attività di ascolto, le attività creative, l’uso dei libri di testo ecc…), l’organizzazione didattica (programmazione, riferimenti ai vecchi programmi e nuove in- dicazioni, metodologie di lezione ecc...), i bisogni formativi (ar- gomenti e modalità della formazione).

Per la distribuzione dei questionari ai docenti si ci è avvalsi del supporto tecnico degli Uffici scolastici regionali e della collabo- razione dei dirigenti scolastici. Dalla Campania hanno risposto 99 docenti mentre dall’Emilia Romagna 89 docenti. Tra i dati

32 Il questionario è stato curato, nella parte riguardante la prassi didattica, dal Comitato Scien- tifico del convegno (coordinatrice: Alessandra Anceschi; componenti: Manuela Caltavaturo, Fausto Ciccarelli, Arlena Stringo, Walter Pecoraro) e nella parte riguardante i bisogni for- mativi dalla Commissione Scientifica per i Corsi Nazionali di Formazione e Aggiornamento (coordinatrice Maddalena Patella; componenti: Alessandra Anceschi, Marina Callegari, Car- lo Delfrati, Anna Maria Prinzivalli).

(42)

riferiti all’utilizzo delle nuove tecnologie nella prassi didattica emerge quanto segue:

I mezzi e sussidi utilizzati con più frequenza in classe sono : Impianto stereo (89,36%);

1)

Impianto video (54,79%);

2)

PC , videoproiettore (44,68%).

3)

Il computer, in particolare, viene utilizzato per le seguenti at- tività:

ricerca di informazioni (27,13%);

4)

notazione musicale (26,60%);

5)

esecuzione (22.34%);

6)

stesura testi (20,74%);

7)

invenzione/composizione (20.74%);

8)

percezione (4,26%).

9)

Se prevale, quindi, l’utilizzo dell’impianto stereo è da eviden- ziare la presenza del computer anche se viene prevalentemente usato a scopo di “ricerca di informazioni” e, quindi, non è ancora sfruttato per le sue illimitate potenzialità didattico-musicali.

E’ da riportare, inoltre, che del 44,68% dei docenti che ha ri- sposto di utilizzare il computer il 5,32% indica “altro” e ben il 27,13% non specifica una risposta.

E’ importante, infine, evidenziare che il basso utilizzo del com- puter è dovuto anche alla mancanza di competenze nell’uso del- lo stesso; dalle domande successive emerge, infatti , che:

il 59.57% dei docenti avverte maggiori carenze nell’utiliz- -

zo dell’informatica.

(43)

3.2 Indagine Conoscitiva Nazionale sulla presenza della musica nella scuola italiana

(a.s. 2007-2008)

L’Indagine Conoscitiva Nazionale sulla presenza della musica nella scuola italiana nasce dalle richieste del Comitato Nazio- nale per l’apprendimento Pratico della Musica33 e mira a cono- scere le attività realizzate in campo musicale dalle istituzioni scolastiche statali di ogni ordine e grado.

L’indagine si sta realizzando in questo anno scolastico 2007- 2008: a partire dal 9 novembre 2007 sul portale del ministe- ro della pubblica istruzione è disponibile il questionario che va compilato dai Dirigenti Scolastici di tutte le scuole italiane.

La scheda dell’indagine si articola in sei sezioni che raggruppa- no complessivamente 28 quesiti, indirizzati a verificare:

l’entità e la tipologia delle pratiche formative collegate alla -

musica;

il numero e le caratteristiche degli spazi e della strumenta- -

zione effettivamente dedicati alla realizzazione delle attività musicali;

la presenza di attività di formazione e aggiornamento indi- -

rizzate agli insegnanti;

l’individuazione delle reti territoriali di supporto alle attivi- -

tà, delle tipologie e dell’entità dei finanziamenti a loro soste- gno.

In riferimento ai dati su “Laboratori e attrezzature” si sta mo- nitorando:

la presenza di laboratori musicali, intesi come “aule di musi- -

33 Il Comitato di esperti è stato costituito con D. M. del 4-10-2006 ed è presieduto dal Prof.

Luigi Berlinguer; scopo del comitato è quello di far rivalutare la valenza educativa della pratica musicale nella convinzione che l’essenza dell’apprendimento musicale risieda nella creazione e non nella replicazione del prodotto musicale.

(44)

ca attrezzate”;

la presenza degli strumenti presenti: strumenti tradiziona- -

li, elettronici, etnici, informali, autocostruiti e strumentario Orff ;

le attrezzature disponibili per le attività musicali: impianto -

hi-fi; registratore audio; lettore CD-DVD; videoregistratore;

telecamera; impianto di amplificazione (altoparlanti, mixer e microfoni);

la presenza di un laboratorio o un’aula speciale attrezzati per -

la produzione di musica mediante tecnologie digitali: con nu- mero di postazioni multimediali completamente attrezzate di sotfware e hardware musicali.

In riferimento ai dati su “Attività musicali” si sta monitoran- do:

il monte ore medio annuale programmato per le attività mu- -

sicali nelle varie classi dell’istituto;

il tipo di attività proposte/praticate e in quale orario (obbliga- -

torio, opzionale/facoltativo, extrascolastico): alfabetizzazione, pratica strumentale, canto, ascolto guidato e analisi musica- le, musica elettronica / nuove tecnologie, attività di compo- sizione, rassegne concertistiche, attività musicali finalizzate all’integrazione culturale o all’integrazione dell’ handicap (musicoterapia, ecc...), corsi di musica per genitori e adulti, attività musicali liberamente organizzate dagli studenti;

i generi musicali prevalentemente praticati: classica, etnica/

-

folkloristica, jazz, rock, popular, musical, spiritual/gospel, musica elettronica.

(45)

4. L’utilizzo delle nuove tecnologie nei libri di testo

In mancanza, quindi, di dati oggettivi sulla prassi didattica dei docenti di educazione musicale si è ritenuto opportuno proce- dere con un’indagine “indiretta” verificando, cioè quanto viene proposto per le attività musicali nei libri di testo adottati dalle varie scuole e nei sussidi e mezzi ad essi abbinati.

I libri di testo costituiscono un importante punto di riferimento per la prassi didattica dei docenti; analizzando le proposte delle varie case editrici in riferimento all’educazione musicale si può verificare come negli ultimi 30 anni siano pian piano mutate sia le considerazioni teoriche dei vari autori sul rapporto tra musi- ca e tecnologia e sia gli stessi supporti tecnologici messi a di- sposizione dei docenti. Con l’evoluzione di quest’ultimi, inoltre, si sono modificate le stesse metodologie dell’insegnamento che si sono concretizzate, così, verso la realizzazione piena della didattica laboratoriale.

Si nota, infatti, come il graduale passaggio dai dischi di vinile alle audiocassette e, poi, ai Cd e ai Cd-Rom, abbia, di fatto, faci- litato il passaggio degli alunni dal ruolo di ascoltatori e fruitori passivi a quello di protagonisti attivi della costruzione del pro- prio sapere.

I testi maggiormente disponibili sono quelli riferiti all’attuale scuola secondaria di primo grado in quanto il loro mercato è stato favorito obbligatorietà della disciplina. In quelli, comun- que, riferiti alla scuola dell’infanzia e alla scuola primaria non si trovano molti riferimenti teorici sul rapporto tra musica e tecnologia (almeno fino al 2000) in quanto, come indicato nei capitoli precedenti, le attività musicali qui erano indirizzate su altri settori di interesse. E’ da notare, però, che per questi ordi-

(46)

ni di scuola le case editrici hanno sempre messo a disposizione prima dischi e, poi, musicassette e Cd a sostegno delle attività pratiche anche se la loro diffusione non è stata reticolare come quella avvenuta per gli stessi materiali abbinati ai libri di testo adottati nelle varie scuole secondarie di primo grado. E’ proprio nella scuola dell’infanzia, inoltre, che tali materiali hanno fa- vorito per primi le esperienze dirette con la musica34, come si noterà di seguito, infatti per molti anni nella precedente scuola media l’impostazione didattica è stata, purtroppo, prevalente- mente teorica.

A titolo puramente esemplificativo sono stati presi in conside- razione i seguenti libri di testo di educazione musicale per la scuola secondaria di primo grado:

Riccardo Allorto e Adone Zecchi,

- Il mondo della musica, Mi-

lano, Ricordi, 1969;

Ivo Mazzoni,

- Musica e tempo, Bergamo, Carrara, 1987;

V. Rattizzi e F. Tamaro,

- Allegro vivo, Torino, Il Capitello, 1991;

Rosanna P. Castello,

- Il gioco delle note, Milano, Minerva Ita- lica, 1995;

Rosanna P. Castello,

- Musicando, Milano, Minerva Italica,

1999;

Rosanna P. Castello,

- Medi@music, Milano, Minerva Italica,

2004.

Rosanna P. Castello,

- Festa di note, Milano, Mondadori Edu-

cation S.p.A., 200835.

(47)

4.1 “Il mondo della musica”

Riccardo Allorto e Adone Zecchi, Milano, Ricordi, 1969

Analizzando questo libro si nota subito come negli anni 70 nella didattica musicale italiana è ancora assente il riferimento alle nuove tecnologie, e a disposizione dei docenti vi sono solo pochi dischi in vinile e, forse, un pianoforte in dotazione alla scuola.

Il testo è in un solo volume.

Le proposte didattiche sono riferite a seguenti tipi di attività:

Osservazione dei fenomeni acustici nel mondo della natura e -

della vita quotidiana;

Conoscenza della notazione e della teoria musicale (è questa -

la parte prevalente);

Ascolto di musiche scelte dal repertorio classico (i brani sono -

proposti in modo molto selezionato e non in ordine cronolo- gico);

Esercizi ritmici;

-

Esercitazioni corali su testi del repertorio classico e di musi- -

ca popolare.

Nel testo non compare nessun riferimento agli strumenti musi- cali elettronici.

Sono presenti immagini in bianco e nero, oppure in marroncino chiaro, di strumenti musicali e di alcuni musicisti.

Molti spartiti riportano le parti per l’accompagnamento del pia- noforte che era lo strumento consigliato ai docenti dell’epoca per le esercitazioni corali e, a volte, era lo strumento utilizzato anche per proporre esempi di ascolto.

Il testo è corredato da 3 dischi con musiche del repertorio com- preso tra il Quattrocento (Josquin Desprès) e il Novecento (Stravinskij) e con un ascolto con esempi di timbri dei principali strumenti musicali.

(48)

4.2 “Musica e tempo”

Ivo Mazzoni, Bergamo, Carrara, 1987

A distanza di più di 15 anni, anche a seguito dell’introduzio- ne dei nuovi programmi (vedi il già citato D.M. del 9-2-1979), la situazione è cambiata: si trovano riferimenti agli strumenti musicali elettrofoni, cenni alla computer music, considerazioni sulle nuove tecnologie e, infine, è previsto l’utilizzo del flauto dolce come strumento didattico.

Il testo è in un solo volume.

Le proposte didattiche sono riferite ai seguenti argomenti:

Il mondo dei suoni (con riferimento e descrizione del registra- -

tore o magnetofono e con un successivo approfondimento sui tecnici del suono);

Notazione e teoria musicale;

-

Gli strumenti musicali: è previsto un paragrafo (poco più di -

una pagina) dedicato agli elettrofoni (organo elettronico, chi- tarra elettrica, sintetizzatore);

Storia della musica: è trattata il ordine cronologico dalle ori- -

gini ai nostri giorni, con capitoli specifici dedicati alla musica contemporanea (musica concreta ed elettronica, cenni alla computer music), alla musica folk, alla musica jazz, ai mass media (con riferimento al disco, alle musicassette e ai CD);

Il flauto dolce: sono presenti spartiti con esercizi e semplici -

melodie popolari e tradizionali;

Antologia corale: sono presenti inni nazionali italiani e stra- -

nieri;

(49)

mo quale potrà essere l’avvenire della musica elettronica nelle sue diverse utilizzazioni, sappiamo tuttavia che mol- ti aspetti di essa sono ancora da scoprire e solo il tempo ci dirà quali potranno essere i suoi sbocchi più fruttuosi36.

36 ivoMazzoNi, Musica e tempo, Bergamo, Edizioni Carrara, 1987, p.255.

(50)

4.3 “Allegro vivo”

V. Rattizzi e F. Tamaro, Torino, Il Capitello, 1991

A distanza di meno di 5 anni la didattica della musica si apre a nuovi cambiamenti: la storia della musica è arricchita da ri- ferimenti interdisciplinari e i numerosi ascolti (dall’Epitaffio di Sicilo a Contatti di Stockhausen), disponibili sulle musicas- sette, sono commentati in modo particolareggiato. La pratica strumentale è prevista con un organico più vario di strumenti musicali. La musica si apre ad altri ambiti del sapere umano e all’extraeuropeo.

Il testo è in un solo volume con abbinato un fascicolo di schede per la verifica.

Le proposte didattiche sono riferite a seguenti argomenti:

Introduzione al mondo musicale: che cos’è la musica; i para- -

metri del suono;

Notazione e Teoria musicale;

-

Gli strumenti musicali e le voci (è previsto un paragrafo di 2 -

pagine dedicato agli elettrofoni);

Pratica corale e strumentale: con riferimenti al flauto dolce, -

alla melodica o clavietta, al metallofono e allo xilofono, alle altre percussioni e alla chitarra. Gli spartiti, quindi, hanno partiture per più gruppi strumentali. Per la pratica corale sono proposti vari canti popolari, sociali e patriottici, canti di natale e melodie celebri.

Storia della musica: è trattata il ordine cronologico dalle ori- -

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