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Gli effetti dell’asimmetria informativa: la selezione avversa e l’azzardo morale

1.4. Il problema informativo dei mercati nella teoria economica

1.4.1. Gli effetti dell’asimmetria informativa: la selezione avversa e l’azzardo morale

sull’ipotesi di una informazione sia completa e perfetta52, in virtù dell’omogeneità dei prodotti e dei sottostanti processi di produzione, commercializzazione e distribuzione. È evidente, tuttavia, come tale assunto sia difficilmente riscontrabile nella realtà dei mercati.

52 Nella teoria dei giochi, l’informazione perfetta descrive la situazione in cui ciascun giocatore, nel

momento in cui deve compiere una scelta, conosce esattamente le mosse degli altri giocatori fino a quel momento. L’informazione completa sottende, invece, la situazione nella quale ciascun soggetto è a conoscenza di tutti gli elementi che costituiscono la struttura del gioco, e cioè del contesto e delle strategie degli avversari, ma non necessariamente delle loro azioni.

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Vale la pena soffermarsi a considerare alcune delle possibili ragioni per le quali l’informazione può rivelarsi limitata (Carlton e Perloff, 1989). In primo luogo, non tutta l’informazione può essere considerata affidabile: i soggetti non si fidano allo stesso di modo di tutte le fonti. L’affidabilità dipende da molti fattori, quali ad esempio la credibilità e la reputazione dell’emittente, l’aggiornamento e l’attualità di una informazione ecc. Occorre, inoltre, considerare che raccogliere informazioni può essere un processo più o meno costoso, in relazione al tipo di informazione. Quando evidentemente il costo per l’acquisizione dell’informazione supera il beneficio atteso, il soggetto non ha convenienza a “completare” l’informazione che possiede. Quandanche il costo marginale dovuto all’acquisizione di nuova informazione fosse inferiore al ricavo marginale, occorre considerare i costi aggiuntivi che derivano dalla gestione dell’informazione stessa: questa deve essere, infatti, “processata”, “immagazzinata” e “trattata”. Queste attività sono generalmente costose e possono generare imperfezioni connesse alla naturale variabilità dei processi. Qualunque soggetto o sistema dispone, inoltre, di una capacità limitata di immagazzinamento di informazioni, in un dato arco di tempo: nel caso di un individuo, essa può rivelarsi fortemente variabile in funzione dei processi evolutivi.

Il problema dell’asimmetria informativa viene generalmente analizzato attraverso lo schema “principale-agente”. Ross (1973) fornisce una definizione del rapporto di agenzia, qualificandolo nel contratto che si instaura tra due parti, in base al quale una di esse (l’agente) agisce per conto o in rappresentanza di un’altra parte (il principale) relativamente a determinati problemi di scelta. Un esempio tipico in letteratura è rappresentato dal mandato di agenzia che l’imprenditore dispone in favore del management di un’impresa (Grossman e Hart, 1983).

Generalmente, i modelli “principale-agente” si basano sul fondamentale assunto per il quale il principale non sia in grado di monitorare direttamente le azioni dell’agente, potendone osservare solo gli effetti. Nella maggior parte dei casi, accade che l’agente disponga di informazioni, determinanti nei processi decisionali, che sono in tutto o in parte ignote al principale.

Le asimmetrie informative producono due importanti fenomeni (l’adverse selection e il moral hazard) in grado di minare l’efficienza dei mercati.

La selezione avversa può essere definita come la situazione in cui la parte di una transazione (l’agente) conosce elementi rilevanti che l’altra parte (il principale) ignora, che preesistono alla transazione stessa e che non dipendono dalla volontà dell’agente.

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Generalmente, la selezione avversa produce un abbassamento del livello medio di qualità sul mercato.

L’azzardo morale caratterizza la situazione nella quale la parte più informata (l’agente) pone in essere, dopo la definizione del contratto, azioni discrezionali e rilevanti per l’esito della transazione, che la parte meno informata (il principale) non è in grado in tutto o in parte di controllare. Una situazione di azzardo morale tende a produrre un aumento del prezzo per la parte meno informata.

Due sono gli elementi chiave per discriminare i casi di selezione avversa da quelli di azzardo morale: la discrezionalità degli agenti e il momento in cui si verificano gli effetti dell’asimmetria. Nel caso della selezione avversa, infatti, la qualità dell’agente esiste a prescindere dalla sua volontà e, comunque, prima che si verifichi la transazione; nel caso dell’azzardo morale, invece, la qualità dell’agente si svela solo dopo la chiusura del contratto e solo per esplicita volontà dell’agente.

Entrambe le fattispecie configurano la possibilità di inefficienze negli scambi: l’incertezza che sottostà a tali situazioni di mercato induce le parti più informate (gli agenti) a sviluppare comportamenti opportunistici che possono risultare nella impossibilità di raggiungere un’efficiente allocazione delle risorse, in conseguenza della quale i mercati possono sparire del tutto o raggiungere equilibri subottimali (es. razionamento, disoccupazione ecc.).

In particolare, il modello dei lemons di Akerlof (1970) dimostra come, in presenza di informazione asimmetrica, la selezione avversa si manifesta, nel caso estremo, in una dissoluzione del mercato, o comunque in un abbassamento del livello medio di qualità: nell’impossibilità di essere riconosciuti dai compratori, i venditori di alta qualità preferiranno abbandonare il mercato. Esempi classici di fenomeni di selezione avversa sono stati ampiamente esaminati dalla teoria economica con particolare riferimento al mercato delle assicurazioni, del credito e del lavoro53.

Nel mercato delle assicurazioni, l’asimmetria informativa tipicamente coinvolge l’assicuratore (nelle vesti del principale) e l’assicurato (cioè l’agente). Quest’ultimo gode di una situazione di evidente vantaggio in quanto è a conoscenza di elementi fondamentali per l’esecuzione del contratto, che sono ignoti all’assicuratore. Si prenda,

53 Per una rassegna sugli effetti dell’asimmetria informativa e sulle possibili soluzioni offerte dalla

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ad esempio, il caso di un’assicurazione contro il furto dell’auto: l’assicuratore, che – a differenza di colui che intende assicurarsi – non dispone di un’informazione completa (non sa, ad esempio, se il cliente frequenta zone pericolose, se dispone di un garage, di un parcheggio custodito, di un antifurto satellitare ecc.) stimerà il premio assicurativo in funzione del tasso medio di furti registrato in una determinata aerea. Questa soluzione fa sì che per gli assicurati esposti a un rischio minore il premio si riveli eccessivamente alto rispetto al rischio reale; essi, pertanto, potrebbero decidere di non assicurarsi. Viceversa, i soggetti che sanno di essere esposti a un rischio elevato riterranno vantaggiosa l’offerta e, quindi, si assicureranno. La bassa qualità degli assicurati fa sì che il tasso medio effettivo dei furti cresca, costringendo l’assicuratore a rivedere le condizioni contrattuali, allineando il premio al nuovo tasso di rischio. In corrispondenza di un premio più alto, tuttavia, la qualità degli assicurati peggiora perché, di nuovo, tenderanno ad assicurarsi solo quelli che si aspettano, con significativa probabilità, di essere vittime di un furto. Si innesta, dunque, un circolo vizioso che determina un graduale abbassamento della qualità degli assicurati, che determina costanti perdite per la compagnia di assicurazione54.

Un’analoga situazione si verifica nel mercato del credito, dove il principale è rappresentato dalla banca che concede il finanziamento, mentre l’agente è il debitore. Il rapporto contrattuale si basa sulla capacità di rimborso futura del prenditore di fondi, che ha molte informazioni in più del finanziatore. Non avendo la banca una puntuale e completa conoscenza della rischiosità dei progetti da finanziare, fisserà un tasso di interesse medio al quale sarà disposta a concedere prestiti. A questo tasso, tuttavia, soltanto i soggetti con un più elevato rischio di insolvenza potrebbero essere interessati a chiedere un finanziamento. La qualità effettiva dei progetti finanziati si ridurrà e la banca subirà delle perdite, a fronte delle quali potrebbe decidere di alzare il tasso d’interesse. È molto probabile, tuttavia, che questo nuovo tasso scoraggi ulteriormente i clienti di più alta qualità, che rinunceranno al finanziamento. Quanto più la banca aumenterà il tasso di interesse, tanto più il portafoglio dei prestiti sarà qualitativamente più scarso.

54 Un caso esemplificativo è quello dell’assicurazione contro il furto dei motoveicoli nella provincia di Napoli: i

premi assicurativi connessi al tasso medio di furti sono talmente elevati che, di fatto, non è possibile, in questa zona, assicurare un motoveicolo contro il rischio di furto.

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Infine, nel mercato del lavoro accade qualcosa di molto simile: qui il principale è rappresentato dall’imprenditore, il datore di lavoro, mentre l’agente è rappresentato dal lavoratore. L’impresa, per massimizzare i propri profitti, sarà disponibile pagare il salario di efficienza, determinato in funzione della produttività. L’imprenditore, tuttavia, al momento dell’assunzione non ha elementi sufficienti per valutare l’effettiva produttività del singolo lavoratore; si baserà, pertanto, sulla produttività media attesa per calcolare il salario. Tuttavia, se è sempre possibile trovare un impiego alternativo o avvalersi di un sussidio pubblico, i lavoratori più produttivi, in corrispondenza di un salario basato sulla produttività media, potrebbero rinunciare all’impiego e cercare un lavoro meglio remunerato. In tali circostanze, saranno impiegati solo i lavoratori con un salario di riserva inferiore, o tutt’al più pari, a quello offerto dall’impresa, con il risultato che la produttività effettiva sarà notevolmente più bassa di quella attesa. L’impresa incorrerà in perdite, a fronte delle quali tenterà di ridurre ancora il salario: come nel caso precedente, se l’imprenditore volesse di volta in volta riallineare il salario alla produttività media rilevata, dovrebbe sempre ridurre il salario, peggiorando ulteriormente la qualità dei lavoratori impiegati.