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SELEZIONE DEL SITO

5.1.4. Eleggibilità dei siti nei casi studio

La selezione dei siti nei tre casi studio si è basata, oltre che sulle caratteristiche di copertura, anche sui criteri addizionali trattati nel paragrafo precedente. La scelta delle aree potenziali per le attività di rimboschimento è stata fatta in collaborazione

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con le popolazioni locali, le quali hanno compilato delle schede appositamente sviluppate (Rapid CDM Site Assessment sheet – RaCSA, i contenuti sono riportati Tabella 15). Tali schede hanno permesso una valutazione preliminare delle condizioni del sito. In base allo schema logico mostrato in Figura 18, è stata redatta una lista dei siti che corrispondono ai requisiti di base. Questi siti sono stati in seguito visitati per accertarne l’effettiva eleggibilità.

Tabella 15 – Contenuti del RaCSA usato per stabilire l’eleggibilità dei siti

Descrizione generale del sito

Localizzzione, Altitudine (m s.l.m.), superficie, coordinate della particella, titolo legale della proprietà delle terre, diritti di uso delle terre, , attuale pressione antropica, uso del suolo attuale e uso del suolo nel 1989.

Addizionalità Questa parte cerca di dare un idea di massima dell’addizionalità del progetto, nel contesto della politica locale e degli piani esistenti nell’area in esame sulla base dell’attuale legislazione o pianificazione territoriale, e quale sarebbe il più probabile uso del suolo che si verificherebbe senza le attività del progetto di afforestazione CDM.

Attività illegali Descrizione di tutte le attività legali in atto sul sito. Tutte le influenze (legali e illegali) da parte della popolazione locale che possono influenzare la stima della baseline, la sostenibilità, la permanenza del progetto.

Descrizione della copertura vegetale presente, storica e potenziale (se presente)

Descrizione della copertura vegetale naturale; percentuale di copertura degli alberi e altezza potenziale; lista floristica e descrizione della vegetazione potenziale che si avrebbe sul sito in assenza del progetto.

Descrizione del suolo Tipo di suolo e profondità

Morfologia Pendenza, morfologia, percentuale di copertura delle rocce e degli affioramenti

Stato di degrado Un range di quattro stadi di degrado è stato stabilito sulla base del giudizio degli esperti.: assente, basso, medio, alto.

Attività di afforestazione

Tipo di foresta pianificata, Recinzioni, Piantagioni supplementari, Specie da essere piantate, Ripuliture e altri lavori suggeriti.

Per quanto riguarda le caratteristiche di copertura, nel caso della Cina l’eleggibilità del sito è facilmente dimostrabile: l’area è situata in una zona semidesertica, i terreni sono generalmente sabbiosi, poveri di sostanza organica e privi di capacità rigenerativa senza un intervento umano. Al momento sono completamente privi di copertura vegetale (a parte qualche infestante di colture erbacee nei siti

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sporadicamente utilizzati per l’agricoltura). L’uso del suolo è agricolo (in annate piovose), occasionalmente pascolo, ma generalmente i campi rimangono incolti, esposti ai processi erosivi. L’eleggibilità delle terre è dimostrata utilizzando archivi e mappe di uso/copertura del suolo relative agli anni intorno al 1990 e recenti. Le mappe e le documentazioni sono state supportate con dei sopralluoghi.

Il progetto Albanese si colloca invece in una situazione al limite della definizione di foresta. Difatti i siti albanesi sono costituiti da pascoli arborati degradati con una copertura arborea a volte anche del 70%, ma la cui altezza non arriva ai 3 metri a maturità, a causa del sovrappascolamento e dei tagli indiscriminati che impediscono lo sviluppo delle piante. Alcune di queste aree degradate sono considerate come foresta nei piani di assestamento, altre invece come pascoloTP

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. In linea teorica i piani di assestamento albanesi dovrebbero essere basati sulla copertura reale delle particelle, classificando come pascoli quelle che ricadevano al di fuori della definizione nazionale di foresta, nella pratica però spesso la classificazione non corrisponde alla reale copertura del sito. Questo è vero soprattutto per le aree sottoposte a gestione forestale nel piano di assestamento, ma che in realtà non corrispondono ad una copertura forestale a causa del diffuso degrado dei soprassuoli albanesi. Inizialmente le aree proposte per il progetto CDM comprendevano ambedue le classificazioni dei piani (pascoli - arborati e non - e foreste) e generalmente erano costituite da soprassuoli forestali fortemente degradati, non classificabili come foresta secondo la definizione nazionale. Questo ha costituito un problema nella selezione dei siti, la scelta dei criteri di selezione è stato un argomento controverso, anche a causa della natura stessa delle attività di progetto, che prevedevano un rimboschimento tramite rigenerazione assistita. Questa tipologia di attività presupponeva la presenza di specie arboree sul sito che, tramite ceduazioni e l’eliminazione del pascolo, avrebbero dovuto ricostituire il soprassuolo forestale originario. L’eliminazione dal progetto delle aree coperte da specie arboree (in ogni caso sempre a portamento arbustivo con altezza inferiore a 3m) per assicurare l’eleggibilità del sito, avrebbe aumentato i costi d’intervento, rendendo necessaria la piantagione estensiva di semenzali, cambiando pertanto la natura stessa del progetto, basato sul minimo intervento e massimizzazione dei risultati per il recupero d’aree

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In Albania i piani di assestamento forestale includono al loro interno tutte le classi d’uso del suolo, provvedendo non solo alla gestione dei boschi ma anche dei pascoli, alborati e non.

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degradate a potenzialità forestale. Infine, dopo varie consultazioni, si è deciso di escludere dal progetto le aree classificate come foresta sia nell’inventario forestale del 1985 che nei recenti piani d’assestamento, al fine di escludere le aree coperte da foresta nel 1990 e quelle che potenzialmente, grazie alla messa in pratica dei piani d’assestamento, potessero essere gestite a foresta, e quindi essere ripristinata la copertura forestale in futuro. In seguito, sulla base delle visite in campo, sono stati escluse tutte le particelle la cui copertura del suolo attuale e storica, quest’ultima verificata tramite interviste con le popolazioni locali, ricadessero nella definizione nazionale di foresta, al fine di garantire l’eleggibilità dei siti sia dal punto di vista dell’uso del suolo che delle caratteristiche di copertura.

I siti del progetto argentino si trovano in un’area agricola parzialmente abbandonata poiché degradata a causa di una cattiva gestione dell’irrigazione, che ha provocato la salinizzazione del suolo. I campi abbandonati sono ricolonizzati da specie resistenti alla salinità e potenzialmente (solo in alcuni casi), potrebbero evolvere in foresta nel lungo periodo. Pertanto i siti sono costituiti in parte da zone ancora sottoposte ad uso agricolo e in parte da zone abbandonate che (riportando la definizione di foresta) “sono temporaneamente prive di copertura ma che ci si aspetta ritornino boscate”. La mancanza di termini temporali riguardo alla frase qui citata porta a restringere notevolmente le aree eleggibili per i CDM, escludendo potenzialmente aree come Colonia el Simbolal, che in realtà possono evolvere in foresta in tempi estremamente lunghi, mentre le attività pianificate potranno ricostituire la copertura arborea nel breve periodo. D’altra parte le aree selezionate per il progetto non sono ancora delle “aree normalmente facenti parte della superficie forestale” essendo classificate come superfici agricole, pertanto i siti risultano eleggibili ai fini del CDM.