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IL PROGETTO A/R CDM E’ ADDIZIONALE

6.3. Selezione dei pool di carbonio

Come stabilito dalla decisione 11/CP7 e confermato dalla decisione 19/CP9, nel conteggio degli assorbimenti di stock di carbonio per le attività A/R CDM, bisognerà tener conto di cinque pool di carbonio: biomassa aerea (epigea), biomassa radicale (ipogea), lettiera, necromassa e carbonio organico del suolo. La definizione dei pool, fornita dalle GPG LULUCF 2003, è riportata in Tabella 21. Le GPG LULUCF 2003 considerano come emissione il carbonio del legname rimosso o di altra biomassa asportata, assumendo che questo sia ossidato nell’anno stesso della sua rimozione.

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L’inclusione nel conteggio dei prodotti legnosi ricavati dal rimboschimento (Harvested Wood Products – HWP) sarà possibile solo dal prossimo periodo d’impegno (2012-2017).

Tabella 21 – Descrizione dei pool di carbonio (come da tabella 3.1.2 dell’ IPCC 2003) Pool di carbonio Definizione

Biomassa aerea (epigea)

Tutta la biomassa vivente sopra il suolo incluso: fusto, ceppaie, rami, corteccia, semi e fogliame

Nota: nel caso il sottobosto costituisca una componente limitata del carbonio organico del suolo, è ritenuta accettabile la sua esclusione nel calcolo

Biomassa viva

Biomassa radicale (ipogea)

Tutta la biomassa viva delle radici. Spesso le radici fini (sotto i 2 mm di diametro) sono escluse poiché queste spesso non possono essere empiricamente distinte dalla sostanza organica del suolo o dalla lettiera

Lettiera Include tutta la biomassa morta, in vari stadi di

decomposizione, con un diametro minore di un diametro minimo selezionato dalla nazione (ad esempio 10 cm), presente sopra il suolo minerale o organico. Sono inclusi la lettiera e gli strati umico e fumico. Le radici fini vive (di diametro minore di quello suggerito come limite per la biomassa radicale) sono incluse nella lettiera quando queste non possono essere distinte empiricamente Materia

organica morta

Legna morta (necromassa)

Include tutta la biomassa legnosa morta non contenuta nella lettiera. La biomassa morta può essere in piedi, a terra o nel suolo. Questa include i tronchi, i rami giacenti al suolo e le radici morte, con diametri pari o superiori a 10 cm (o di qualsiasi altro diametro soglia scelto dalla nazione)

Suoli Carbonio organico nel suolo

Include il carbonio organico nel suolo minerale o organico (incluse le torbiere) ad una profondità definita dalla nazione e applicata coerentemente per una serie temporale. Le radici fini vive (con diametro minore di quello limite scelto per la biomassa radicale) sono incluse nel carbonio organico del suolo quando queste non possono essere distinte

Nel calcolo dei crediti generati da progetti A/R devono essere inclusi tutti e cinque pool di carbonio. I partecipanti al progetto possono, però, scegliere di escludere uno o più pool se forniscono informazioni trasparenti e verificabili che tale scelta non aumenti gli assorbimenti antropici netti attesi dal progetto. Se queste informazioni non sono adeguatamente fornite, i partecipanti dovranno allora conteggiare tutti i

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cambiamenti significativi nei cinque pool, e/o le emissioni da parte delle fonti che sono aumentate a causa dell’implementazione del progettoTP

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PT

.

La selezione dei pool e delle emissioni da fonti da misurare e monitorare dipende da vari fattori, che includono il tasso di cambiamento atteso, la dimensione e la direzione del cambiamento, la disponibilità e l’accuratezza dei metodi per quantificare le variazioni, i costi di misurazione. Tutti i pool in cui si prevede una diminuzione a causa delle attività di progetto devono essere necessariamente monitorati e misurati. Secondo la GPG LULUCF 2003, i pool nei quali ci si aspetta un aumento minimo (meno del 2% dei cambiamenti totali attesi per tutti i pool), possono essere esclusi dal conteggio, soprattutto se la loro misurazione implica dei costi di monitoraggio elevati come ad esempio per la vegetazione erbacea del sottobosco. In Tabella 22 vengono elencati i possibili criteri di selezione dei pool di carbonio, con la notazione sui capitoli della GPG LULUCF2003, relativi alle metodologie di misurazione e monitoraggio di ogni pool.

TP

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PT

147 Tabella 22 Matrice di decisione che illustra i criteri possibili di scelta dei pool da monitorare e misurare e i capitoli delle GPG dove si descrivono i metodi per la misurazione di ogni pool

(Rielaborato da IPCC 2003 Tabella 4.3.1).

Pool di carbonio Comparto Necessità di calcolo Capitolo di riferimento per le metodologie di calcolo nella GPG LULUCF (IPCC 2003) Arborea Sì 4.3.3.5.1 Biomassa aerea (o epigea)

Non-arborea Forse 4.3.3.5.1 Biomassa radicale (o ipogea) Arborea Si 4.3.3.5.2

Lettiera Forse 4.3.3.5.3

Necromassa Forse 4.3.3.5.3

Carbonio organico nel suolo Forse 4.3.3.5.4

Sì = ci si aspetta che il pool abbia un cambiamento consistente e perciò debba essere misurato

No = Il cambiamento è probabilmente minimo pertanto il pool può essere escluso dal calcolo Forse = L’ampiezza del cambiamento di questo pool varia in dipendenza delle condizioni locali e dalle attività del progetto, pertanto a volte può essere omesso.

In ogni caso studio sono stati presi in considerazione pool di carbonio differenti. L’esclusione dei pool è stata giustificata dal fatto che il loro bilancio del carbonio aumenta nello scenario del progetto, se confrontato con quello della baseline (in cui si prevede una diminuzione dei pool esclusi). In Tabella 23 si riporta uno schema riassuntivo delle selezioni effettuate.

Tabella 23 Pool di C selezionati per ogni caso studio Biomassa

Epigea

Biomassa Ipogea

Lettiera Necromassa Carbonio organico nel

suolo

Cina √ √ √

Argentina √ √ √ √

148 6.4. Calcolo della Baseline

La baseline costituisce una delle parti più importanti e delicate di un CDM. La scelta dell’approccio, le assunzioni, la metodologia, i parametri e le fonti dei dati dovranno essere forniti al Comitato Esecutivo in maniera trasparente e conservativa, tenendo conto delle incertezze.

Seguendo le indicazioni fornite dalle GPG LULUCF 2003, nel calcolo e monitoraggio della baseline, oltre all’approccio selezionato, si devono considerare altri due aspetti importanti:

1. E’ sempre necessario stimare gli stock di carbonio esistenti sul sito di progetto prima dell’inizio delle attività. Queste stime potranno essere basate o su misurazioni effettuate direttamente sui siti prima della realizzazione del progetto, oppure su misurazioni effettuate in siti che riproducono le condizioni iniziali delle aree di progetto. Un'altra alternativa è rappresentata dall’uso di modelli di simulazione calibrati sulle condizioni locali.

2. La proiezione dei cambiamenti futuri negli stock di carbonio, in assenza delle attività di progetto, deve essere stimata. Questo può essere fatto tramite:

- L’utilizzo di modelli di simulazione (come ad esempio CO2fix - Masera et al, 2003; CENTURY – Patron et al, 1987; o un modello sviluppato localmente). Questi modelli proiettano i cambiamenti negli stock di carbonio dei vari pool considerati per ogni categoria d’uso del suolo (compreso lo scenario di progetto).

- L’utilizzo d’aree di controllo che saranno misurate e monitorate nel tempo. Queste misurazioni possono anche essere integrate con l’utilizzo di modelli di simulazione.