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Emissioni e qualità dell’aria

Nel documento Comune di Treviglio (pagine 60-65)

5 QUADRO CONOSCITIVO

5.5 Inquadramento meteo climatico e qualità dell’aria

5.5.2 Emissioni e qualità dell’aria

Nella matrice ambientale qualità dell’aria, Treviglio rientra nella zona dell’Agglomerato di Bergamo (AGG BG), secondo la nuova Zonizzazione della Regione Lombardia (Figura 31) che, con D.G.R. IX/2605 del 30/11/2011, ha modificato quella precedente.

La zona AGG BG si caratterizza per:

 popolazione superiore a 250.000 abitanti oppure inferiore a 250.000 abitanti e densità di popolazione per kmq superiore a 3.000 abitanti;

 più elevata densità di emissioni di PM10 primario, NOX e COV;

 situazione meteorologica avversa per la dispersione degli inquinanti (velocità del vento limitata, frequenti casi di inversione termica, lunghi periodi di stabilità atmosferica caratterizzata da alta pressione);

 alta densità abitativa, di attività industriali e di traffico.

Figura 31: Individuazione delle zone di appartenenza (D.G.R. 30 novembre 2011, n. IX/2605).

La disciplina nazionale sull'inquinamento atmosferico ha subito una radicale riformulazione in forza del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, il provvedimento messo a punto in base alla legge 15 dicembre 2004 n. 308 (recante "Delega al Governo per il

riordino, il coordinamento e l'integrazione della legislazione in materia ambientale") in vigore dal 29 aprile 2006.

Le cause dell'inquinamento atmosferico sono da individuare nell’immissione di sostanze prodotte dalle attività antropiche (produzione e utilizzo di combustibili fossili e carburanti, riscaldamenti, produzione industriale, estrazione dei minerali, incenerimento dei rifiuti, attività agricola).

La qualità dell’aria dipende anche dalle condizioni meteo climatiche; esse creano condizioni in parte favorevoli all’innestarsi di reazioni fotochimiche, all’accumulo o alla dispersione degli inquinanti in atmosfera.

Al fine della valutazione della qualità dell'aria, il Decreto Ministeriale n. 60 del 2 aprile 2002 stabilisce per questi inquinanti dei criteri di valore limite, vale a dire le concentrazioni atmosferiche fissate in base alle conoscenze scientifiche al fine di evitare, prevenire o ridurre gli effetti dannosi sulla salute umana e sull'ambiente e di soglie di allarme, ossia la concentrazione atmosferica oltre la quale vi è un rischio per la salute umana in caso di esposizione breve e raggiunto il quale si deve immediatamente intervenire.

La Regione Lombardia attraverso l’ARPA monitora per mezzo della propria rete di misura, le concentrazioni dei principali inquinanti atmosferici nelle maggiori città della Regione. Inoltre i dati riguardanti le emissioni in atmosfera sono elaborati dalla Regione Lombardia nell’INventario delle EMissioni in ARia (INEMAR) suddivisi per settore e per inquinante. La banca dati permette di stimare a livello di dettaglio comunale le emissioni dei principali macroinquinanti (SO2, NOx, COVNM, CH4, CO, CO2, N2O, NH3, PM2.5, PM10 e PTS) e degli inquinanti aggregati (CO2eq, precursori dell'ozono e sostanze acidificanti) per numerosi tipi di attività e combustibili.

Il Rapporto Annuale sulla Qualità dell’area della Provincia di Bergamo (ARPA, 2016) evidenzia come nel corso degli ultimi anni si rileva una generale tendenza al miglioramento della qualità dell’aria. L’analisi dei dati riferiti all’anno 2016, ha confermato che i parametri particolarmente critici per l’inquinamento atmosferico sono stati l’ozono e il particolato fine, per i quali sono stati numerosi e ripetuti i superamenti dei limiti di legge. Il biossido di azoto presenta superamenti meno diffusi, ma comunque importanti. Le concentrazioni di biossido di zolfo e monossido di carbonio

sono ampliamente inferiori ai limiti previsti, anche in virtù del miglioramento della qualità dei combustibili, della tecnologia dei motori e dei combustibili industriali da riscaldamento.

Nella Tabella 5 si riassumono brevemente i dati provinciali relativi alle fonti che contribuiscono maggiormente alle emissioni delle sostanze inquinanti considerate.

TABELLA 5EMISSIONI ATMOSFERICHE NELLA PROVINCIA DI BERGAMO (ANNO 2016).

INQUINANTE PRINCIPALI FONTI DI EMISSIONE

SO2 Combustione nell’industria (60%), processi produttivi industriali (26%) NOx Trasporto su strada (46%), combustione nell’industria e non (31% e 8%) COV Uso di solventi (41%), altre sorgenti e assorbimenti (22%)

CH4 Agricoltura (53%), estrazione e di distribuzione dei combustibili (25%)

CO Combustione non industriale (38%), processi produttivi (28%) e trasporto su strada (24%)

CO2 Combustione industriale (35%), trasporto su strada (29%), combustione non industriale (22%), processi produttivi (21%).

N2O Agricoltura (77%), combustione industriale (7%).

NH3 Agricoltura (97%)

Tot. acidificanti Agricoltura (58%), trasporto su strada (16%), combustione industriale (15%)

Nel territorio oggetto di studio, i dati INEMAR comunali riferiti al 2014 sono stati elaborati al fine di definire i contributi dei diversi macrosettori alle emissioni in atmosfera sia in termini quantitativi che percentuali. L’identificazione delle sorgenti maggiormente responsabili delle emissioni permette di valutare meglio le scelte di intervento più idonee.

La CO2, la CO2 equivalente e le sostanze acidificanti costituiscono la maggior parte delle emissioni nel territorio di Treviglio con percentuali rispettivamente del 39,79%, del 50,53% e dell’8,61%. Tra i restanti composti (1,07% del totale) si citano gli NOX, i Composti Organici Volatili (COV), il CH4, il CO ed i Precursori dell’O3 con percentuali comprese tra 0,12 e 0,3% e la SO2 ed il PM10 con valori rispettivamente dello 0,02 e 0,01%.

Figura 32: Emissioni annue d’inquinanti nel Comune di Treviglio espresse in % (Fonte:

INEMAR 2014).

Sempre a livello comunale per quanto riguarda la produzione di CO, NOx e PM10 si segnalano i maggiori contributi della combustione non industriale, del trasporto su strada (Figura 33). Il macrosettore del trattamento e smaltimento rifiuti è altresì responsabile di una percentuale alta della produzione di SO2, mentre quello agricolo per la produzione di N2O. Per la produzione di CO2 si evidenzia il contributo importante del macrosettore della combustione industriale, seguito da quello della combustione non industriale e del trasporto su strada. Si evidenzia infine il contributo del macrosettore uso di solventi per la produzione dei precursori dell’ozono.

In relazione alle emissioni legate alla combustione non industriale (caldaie, stufe a legna e pellet) si sottolinea come la Regione Lombardia con D.G.R. 8/6033 del 05/12/2007 ha istituito il Catasto Unico Regionale degli Impianti Termici (CURIT). Sul BURL n. 50 del 12/12/2011 sono state pubblicate le nuove disposizioni per l'esercizio, il controllo, la manutenzione e l'ispezione degli impianti termici nel territorio regionale, aventi come riferimento la D.G.R. n 9/2601 del 30/11/2011. Sulla base dei dati resi disponibili dal CURIT risultano attivi nel territorio di Treviglio 12.094: 8.407 di questi sono stati sottoposti ad interventi di manutenzione del biennio 2012/2014.

Figura 33: Emissioni annue di CO, NOx, PM10, Precursori dell’ozono, SO2, N2O e CO2 e nel Comune di Treviglio espresse in % (Fonte: INEMAR 2014).

Una corretta manutenzione della caldaia e delle stufe, oltre che essere un obbligo di legge (D.Lgs. 192/2005), è un importante strumento per la riduzione delle emissioni inquinanti; è quindi nell’interesse sia dell’Amministrazione Comunale che della cittadinanza, incentivare tale buona pratica e utilizzare i dati del CURIT come indicatore del contesto ambientale in fase di monitoraggio.

Nel documento Comune di Treviglio (pagine 60-65)