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The All England Law Reports e le riviste giuridiche

7. I Reports moderni

7.2. The All England Law Reports e le riviste giuridiche

L’attività semi-ufficiale del Council non ha tuttavia impedito la proliferazione di raccolte private e riviste, anzi ne ha agevolato un opportuno miglioramento per ragioni concorrenziali84.

La più importante serie di repertori “privati” o “commerciali” è intitolata The All

England Law Reports e ha avuto inizio nel 1936: essa si articola in numeri

settimanali e riesce nell’impresa di presentare casi decisi da appena una settimana. Tuttavia la rapidità comportò alcuni sacrifici: le argomentazioni del collegio non sono di solito riportate, e spesso vi sono errori di stampa. Ciononostante, secondo il parere di Phillips85, sono stati molto utili, in quanto hanno spesso fornito il primo

report completo di un caso di cui la professione potesse servirsi; sono brevemente

annotati; e contengono molti casi, secondo alcuni troppi, che non hanno trovato la giusta via per introdursi nelle altre serie. The All England Law Reports sono citati attraverso la data, racchiusa tra parentesi quadre, l’abbreviazione ‹‹All E.R.››, ed il numero della pagina. Inizialmente, erano pubblicati due volumi ogni anno, oggi se ne contano di solito tre all’anno. Tale rassegna incorporò nel 1948 la pubblicazione The

Law Times Reports; la vecchia serie di questi ultimi copre il periodo 1843-1859, e la

nuova serie il periodo 1859-1947. I Law Times Reports sono citati attraverso il numero di serie del volume (nella nuova serie, due ogni anno dal 1859), l’abbreviazione ‹‹L.T.›› ed il numero di pagina. La data poteva essere aggiunta in caso di necessità.

The All England Law Reports Reprint iniziò come ristampa di circa quattro mila casi

attuali dalla raccolta Law Times Reports, pubblicazione risalente dal 1935 al 1843, la cui serie completa sarebbe dovuta consistere in 30 volumi. Le fonti del Reprint sono state estese fino a ricomprendere la data di inizio dei Law Times Reports, e spaziano dal 1558 al 1935.

83 G. CRISCUOLI, Introduzione allo studio del diritto inglese, le fonti, cit. (pagine 404-407) 84 G. CRISCUOLI, Introduzione allo studio del diritto inglese, le fonti, cit. (pagina 408) 85 O.H. PHILLIPS, A First Book of English Law, cit. (pagine 171-175)

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Nel 1950 The All England Law Reports incorporarono anche i Law Journal Reports. La prima serie di quest’ultima raccolta copre il periodo 1822-1830. La seconda serie riguarda il periodo 1831-1946, ed è citata attraverso il numero del volume dal 1831, le iniziali ‹‹L.J.››, l’abbreviazione ‹‹Ch.››, etc., e il numero della pagina. Essi erano in molti punti divisi secondo un numero di serie corrispondenti alle differenti corti:

‹‹P.C.›› per i casi del Privy Council e gli appelli alla House of Lords dalla Scozia e

dall’Irlanda del Nord; ‹‹Ch.››; ‹‹K.B.›› (‹‹Q.B.››); e ‹‹P.››; gli ultimi tre includevano gli appelli alla Court of Appeal e alla House of Lords dalle rispettive Divisions della

High Court. La data non è parte del riferimento ma può essere aggiunto

all’occorrenza tra parentesi tonde.

Per quanto attiene alle riviste giuridiche, The Times Law Reports iniziò nel 1884 con l’obiettivo di colmare le lacune lasciate dalle serie di reports. Inizialmente, ristamparono semplicemente reports riassunti che erano apparsi nel quotidiano The

Times, ma ben presto giunsero a riportare parola per parola trascrizioni del giudizio. The Times Law Reports cessarono di essere pubblicati alla fine del 1952, ritenendo di

aver raggiunto il loro scopo con l’inizio dei Weekly Law Reports. Nei loro ultimi anni di pubblicazione, erano probabilmente la serie più sollecita di reports.

Fino al 1950, i casi sono citati attraverso il numero del volume dal 1884, le iniziali

‹‹T.L.R.›› e la pagina; la data poteva essere aggiunta, se necessario. Nel 1951, il

sistema di citazione subì una leggera evoluzione: i nomi delle parti separati dalla consueta “v.”, la data di decisione del caso racchiusa tra parentesi quadre, il numero del volume, l’abbreviazione ‹‹T.L.R.›› e la pagina.

Il quotidiano The Times continua a riportare periodicamente, in forma riassuntiva, pochi casi di interesse più che professionale, e questi possono essere citati in udienza soltanto se non è disponibile alcun altro report autenticato.

Altri quotidiani dedicano, una volta alla settimana, uno spazio ai reports giudiziari:

The Indipendent, The Guardian, The Financial Times.

The Solicitors’ Journal, creato nel 1857, contiene riassunti di reports, citati

attraverso il numero di serie del volume, l’abbreviazione “S.J.” e la pagina. Nel 1858

The Solicitors’ Journal si unì con il Weekly Reporter (W.R.), che fu fondato nel

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Altre apposite riviste giuridiche sono la Justice of Peace (nata nel 1837, pubblica riassunti di reports nel The Justice of the Peace and Local Government Review), il

Current Law e il The New Law Journal.

7.3.

Gli Special Reports

Special reports o repertori speciali sono relativi a casi riguardanti una specifica

materia o trattati da tribunali straordinari o con giurisdizione speciale. Due serie sono ufficiali:

1) Tax Cases, riportati sotto la direzione del Board of Trade, e pubblicati dallo

H.M. Stationery Office; sono citati con l’abbreviazione ‹‹Tax Cas.›› ovvero ‹‹T.C.››;

2) Reports of Patent, Design and Trade Mark Cases, pubblicati dal Patent Office, e riconoscibili attraverso le iniziali ‹‹R.P.C.››.

The Incorporated Council of Law Reporting pubblica, inoltre, Restrictive Practices Reports, identificabili attraverso l’abbreviazione ‹‹R.P.››.

Tentativi commerciali includono i Criminal Appeal Reports (‹‹C.A.R.››, o

‹‹Cr.App.Rep.››, dal 1908); Lloyd’s List Law Reports (‹‹Ll.L.Rep.››, ma dal 1951 ‹‹Lloyd’s Rep.››), Knight’s Local Government Reports (‹‹L.G.R.››); Cox’s Criminal Cases (‹‹Cox C.C.›› o ‹‹C.C.C.››) sono stati pubblicati dal 1844 al 1941, quando

furono incorporati nel The Law Times Reports. Il quotidiano The Law Journal pubblicò County Courts Reports (‹‹L.J.N.C.C.R.››) dal 1934 al 1947, e il The Times pubblicò Commercial Cases (‹‹Com.Cas.››) dal 1895 al 1925.

La Estates Gazette contiene note non firmate di casi che trattano di materie quali la locazione e la valutazione degli immobili, incluse le decisioni delle corti inferiori e dei tribunali. Questi reports, coprendo decisioni delle corti inferiori o non essendo garantiti dai barristers, non sono citati come precedenti nelle corti superiori; tuttavia, la Court of Appeal ha spesso fatto riferimento alle note dei casi nell’Estates Gazette

Digest al fine di comprendere la decisione di un giudice di county court, appellata di

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Un comitato sotto la presidenza di Simonds J., si è rivolta al Lord Cancelliere per renderlo edotto dello stato del law reporting 86. In particolare, è fatto riferimento ad alcune rappresentazioni elaborate da membri della professione forense, da insegnanti di diritto e da editori, secondo le quali il crescente numero di law reports sta ostacolando il lavoro delle corti, dando luogo a grandi spese e prendendo troppo spazio. Fu così elaborata una serie di proposte di riforma, tra le quali la più rilevante è quella avanzata dal professor A. L. Goodhart in un suo report minore, ma non sono state accettate dal comitato, le cui conclusioni sembrano essere state piuttosto soddisfatte:

a) il comitato espresse le sue riserve sul garantire un monopolio nell’attività del

law reporting all’Incorporated Council, in quanto il ‹‹ progetto ignora il fatto

fondamentale che il diritto inglese è ciò che è, non perché è stato riportato, ma perché vi sono state determinate decisioni ››. I molteplici reports sono stati con il tempo ridotti con l’estinzione del Law Journal Reports, The Law

Times Reports e del The Times Law Reports.

b) Inoltre, il comitato manifestò i suoi dubbi sul sistema di concessione delle licenze ai law reporters: è stato infatti affermato che le decisioni della corte devono poter essere liberamente pubblicate, discusse e criticate; e questo principio contrasta con la concessione di un’autorizzazione a qualcuno e non ad altri.

c) il professor Goodhart suggerì che uno stenografo ufficiale avrebbe dovuto annotare ogni giudizio, inviare una copia al giudice che aveva emesso la sentenza, e che fosse dovere del giudice correggerla, e che una copia del

report corretto sarebbe dovuta essere inserita tra i reports della corte.

Qualsiasi reporter o qualsiasi altro esponente del pubblico avrebbe quindi potuto ottenere una copia a basso prezzo. Le obiezioni della maggioranza, che sono tuttavia poco convincenti, sono le seguenti: innanzi tutto, una spesa sarebbe stata fatta con denaro pubblico; in secondo luogo, un onere aggiuntivo sarebbe stato imposto con denaro pubblico; infine, quasi ogni decisione, di qualsiasi importanza per il corpo del diritto inglese, è già

86 Report of the Law Reporting Committee, H.M. Stationery Office, 1940 (Lord Chancellor’s

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riportata. La conclusione generale della maggioranza, quindi, consisteva nell’affermazione secondo cui alcuna riforma del sistema del law reporting era realizzabile. Conseguentemente suggerivano che la regola generale dell’esclusiva citazione di un report all’interno dei Law Reports sarebbe dovuta essere rafforzata, sebbene ciò non significasse che se un caso non era riportato nella raccolta Law Reports non dovesse essere citato da altri

Reports; inoltre, la celerità nella pubblicazione era un pregio, ma non tanto

quanto l’accuratezza: la pubblicazione dei Law Reports sarebbe dovuta essere accelerata; infine, i Law Reports avrebbero dovuto avere una visione più generale di ciò che doveva essere riportato, in modo particolare nei casi che sono applicazione paradigmatica di principi generali di diritto, e l’attenzione dei giudici era richiamata sulla regola, che non sempre era osservata, secondo cui un barrister che riportasse un precedente sarebbe dovuto essere presente in tribunale nel momento in cui era emessa la decisione87.