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Le entità del Gruppo 3 di FRBR

I MODELLI CONCETTUAL

4.1 Ripensare la catalogazione: i Functional Requirements for Bibliographic Records (FRBR)

4.1.1 Le entità del Gruppo 3 di FRBR

Come già accennato, in FRBR le relazioni di soggetto sono interamente ed estremamente sinteticamente rappresentate dalle entità del Gruppo 3, presentate come «un insieme aggiuntivo di entità che servono come soggetti di opere»118,

con l’importante (ma non approfondita) specifica che anche le altre entità possono realizzare relazioni di soggetto con un’opera.

Un’opera può quindi avere come soggetto uno o più concetti, oggetti, eventi e luoghi e di converso un concetto, evento e/o luogo può costituire il soggetto di più opere.

117 IFLA Study Group on the Functional Requirements for Bibliographic Records, Requisiti

funzionali per record bibliografici: rapporto conclusivo, edizione italiana a cura dell’Istituto

centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche. Roma: ICCU, 2000, p. 14.

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Immagine 2: Relazioni di soggetto. In: Functional Requirements for Bibliographic Records: final

reports, cit.

Concetto

Viene definito come «una nozione astratta o un’idea. […] comprende una vasta gamma di astrazioni che possono costituire il soggetto di un’opera: campi del

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conoscere, discipline, scuole di pensiero (filosofie, religioni, ideologie politiche etc.), teorie, processi, tecniche, pratiche etc. Un concetto può essere di carattere generale o definito in modo più specifico o preciso».119

Importante è poi la specifica che il concetto (ma verrà ripetuta poi anche per oggetto, evento e luogo) assume il ruolo di entità solo in quanto soggetto che instaura un rapporto esclusivamente a livello di opera, si dice infatti che «Il definire l’entità concetto ci consente di dare un nome e di identificare il concetto in maniera coerente, indipendentemente dalla presenza, assenza o forma del nome del concetto che appare in una particolare espressione o manifestazione di un’opera. Il definire il concetto come un’entità ci consente altresì di stabilire una relazione tra un’opera e il concetto che costituisce il soggetto di quell’opera».120

Questa osservazione, che potrebbe sembrare scontata, in realtà non lo è affatto: vedremo con RDA come alcuni studiosi sostengano la necessità di considerare relazioni di soggetto a livello di Espressione. Inoltre, l’accenno alle possibili forme variante del nome per una stessa entità costituisce un tema importante che porterà alla definizione della nuova entità nomen in FRSAD e in IFLA LRM.

Oggetto

L’oggetto è «una cosa materiale. […] comprende una vasta gamma di cose materiali che possono essere il soggetto di un’opera: oggetti animati ed inanimati che esistono in natura; oggetti immobili, mobili e in movimento, prodotto della creazione umana; oggetti che non esistono più».121

119 Ivi, p. 34.

120 Ivi, p. 34-35. 121 Ivi, p. 35.

130 Evento

Viene definito come «un’azione o avvenimento. […] comprende una vasta gamma di azioni e di avvenimenti che possono essere il soggetto di un’opera: eventi storici, epoche, periodi di tempo etc.».122

Luogo

La decima e ultima entità del modello è definita come «una località. […] Comprende una vasta gamma di luoghi: terrestri ed extraterrestri, storici e contemporanei, geografici e di giurisdizione geo-politica».123

L’unico aspetto veramente significativo e duraturo per l’indicizzazione semantica che viene sancito con FRBR è quello di considerare il soggetto come una relazione instaurata a livello di opera e quindi già presente nel momento dell’ideazione e invariata nelle possibili espressioni e manifestazioni124. È

importante poi sottolineare come, al di là della categorizzazione in concetto, oggetto, evento e luogo, che, come vedremo, non sopravvivrà ai successivi modelli, il soggetto venga considerato non come un’entità implicita all’opera ed estraibile da questa ma come «un’entità logica che permane nelle relazioni con opere diverse, per ciascuna indipendentemente dalle espressioni e dalle manifestazioni in cui esse si concretizzano, e permette di riconoscere e correlare le

122 Ibidem. 123 Ivi, p. 36.

124 L’opera viene infatti definita come «una creazione intellettuale o artistica ben distinta […] un’entità astratta». Mentre l’espressione rappresenta «la realizzazione artistica o intellettuale di un’opera […] è la specifica forma […] che un’opera assume ogni volta che viene “realizzata”» e la manifestazione è «la materializzazione fisica dell’espressione di un’opera […] rappresenta tutti gli oggetti fisici che hanno le stesse caratteristiche sia rispetto al contenuto intellettuale sia alla forma fisica». Ivi, rispettivamente p. 25, 27 e 29.

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opere che presentano lo stesso tema di base e di distinguere quelle che svolgono temi differenti».125

A parte questo accenno alla semantica non si procede oltre nella modellizzazione degli accessi per soggetto o classe bibliografica: le notazioni sono trattate semplicemente come esempi di termini specifici per le entità del Gruppo3 ovvero come attributi termine concetto, termine oggetto, termine evento e termine luogo all’interno dell’Appendice A.126

La modellizzazione e gli esempi concreti forniti sono così labili che l’Associazione Italiana Biblioteche nella sua analisi del modello esprime tutta la sua perplessità circa le possibili implicazioni pratiche: «Dalle definizioni, spiegazioni ed esempi relativi alle entità che servono come soggetti, risulta che i concetti sono soltanto concetti astratti (sostantivi singolari, come "Romanticism"), gli oggetti, gli eventi ed i luoghi sono individui (formulazioni o nomi propri, singolari, come "Apollo 11", "The Age of Enlightenment", "Bristol"). Non sono previsti come soggetti i concetti che rappresentano una classe di oggetti, eventi o luoghi (ad esempio, navi, terremoti, deserti... )? […] Infine sono citati soltanto in modo sporadico i numeri di classificazione e gli abstract. Sarebbe interessante fosse precisata la loro funzione e collocazione logica».127

I maggiori limiti della (mancata) modellizzazione di FRBR riguardo l’indicizzazione semantica sono individuati e più chiaramente espressi da Pino Buizza:

125 Buizza, Pino, Indicizzazione per soggetto e FRBR, in «Bibliotime», a. VI, n. 1 (marzo 2003). Disponibile online all’indirizzo: <https://www.aib.it/aib/sezioni/emr/bibtime/num-vi- 1/buizza.htm>.

126 Requisiti funzionali per record bibliografici, cit., p. 138-139.

127 Osservazioni su Functional requirements for bibliographic records: final report, a cura del

Gruppo di studio sulla catalogazione dell'AIB, in «Bollettino AIB», vol. 39, n. 3 (1999). Disponibile online all’indirizzo: < https://www.aib.it/aib/commiss/catal/frbrit.htm>.

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- Le entità del terzo gruppo sono presentate ed esemplificate sempre solo come entità individuali mentre la maggior parte dei soggetti reali sono generalizzazioni o concetti rappresentativi di una classe di individui. Per far comprendere ciò si nota come esista tra gli esempi Bristol mentre manca e non si comprende se possa essere usato, il più comune soggetto plurale Città.

- Le entità del Gruppo3 vengono presentate come unità atomiche senza nessuna articolazione di più concetti che caratterizza la maggioranza dei soggetti reali. In questo isolamento pare scomparire la semantica, il discorso in cui qualsiasi soggetto è necessariamente inserito.

- L’analisi degli attributi è carente. Sono previsti solo termine concetto,

termine oggetto, termine evento e termine luogo senza includere altri elementi

utili come date e designazioni che qualifichino il soggetto, definizioni per circoscriverne l’accezione e simili.128

Alla luce anche delle modifiche successive, la maggiore carenza che rende sostanzialmente inutilizzabili i modelli IFLA per l’indicizzazione semantica è il secondo punto sottolineato nel saggio Indicizzazione per soggetto e FRBR ovvero la difficoltà nell’affrontare soggetti complessi e relazioni semantiche e sintattiche. Difficoltà che si configura sempre più come insormontabile via via che i modelli della famiglia FRBR intendono presentarsi come modelli concettuali ad ampio spettro applicabili al maggior numero possibile di casistiche all’interno e fuori dal mondo delle biblioteche. In proposito è particolarmente significativa un’altra osservazione contenuta del saggio di Buizza, ovvero quella sull’importanza di mantenere «una distinzione logica e operativa fra soggetto e concetto (fra stringa e termine), valorizzando entrambi; il primo per una rappresentazione precisa del contenuto dell’opera (la coestensione), il secondo per le connessioni di significati interni e esterni al contenuto dell’opera, ovvero le relazioni sintattiche e

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semantiche dei singoli concetti».129 A differenza di FRBR, sia FRSAD che IFLA

LRM tenteranno di operare questa distinzione logica con l’introduzione delle entità thema e nomen prima e res poi, non giungendo tuttavia a soluzioni convincenti in quanto anch’essi rinunceranno completamente alla modellizzazione della rete di connessioni di significati.

4.2 Un (tentativo di) modello concettuale anche per il soggetto: i

Functional Requirements for Subject Authority Data (FRSAD)