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RDA – RESOURCE DESCRIPTION AND ACCESS

6.1 Il soggetto in RDA

Negli ultimi anni si è assistito a un ripensamento generale di principi, modelli concettuali, regole e prassi catalografiche nell'ottica di un aggiornamento capace di far fronte alle nuove sfide tecnologiche e al proliferare di risorse bibliografiche estremamente diversificate.

Si è sempre più affermata la necessità di cooperare a livello internazionale e di collaborare con soggetti produttori di informazione esterni al mondo delle biblioteche, come archivi e musei, ma anche editori e distributori.

RDA, acronimo di Resource Description and Access, è stato rilasciato nel 2010 per sostituire il codice catalografico adottato dalle biblioteche di lingua inglese, le

Anglo-American Cataloguing Rules, 2nd edition (AACR2). Non si tratta però di un

semplice aggiornamento: il nuovo standard si distanzia nettamente dai codici catalografici precedenti soprattutto in quanto non redige descrizioni testuali ma identifica e collega entità creando così grappoli di dati che possono essere

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ricercati, navigati e utilizzati in diversi modi, on the fly, adeguandosi cioè al contesto tecnologico e, soprattutto, alle esigenze dell'utente.

Per quanto riguarda il presente studio sul panorama della catalogazione semantica, RDA richiede un'attenzione particolare non solo perché si sta sempre di più imponendo come standard catalografico internazionale e in continuo aggiornamento, ma perché rappresenta un caso particolarmente emblematico rispetto all'approccio al soggetto.

Un aspetto fondamentale di RDA è la sua adesione ai modelli IFLA FR, adesione particolarmente significativa perché «attesta che RDA è strutturato secondo un modello concettuale di derivazione documentaria (e non tecnologica), all'interno del quale è garantita la possibilità – fondata sulla tradizione bibliografica – di avere a disposizione un enorme numero di linee guida realmente utili per identificare e descrivere la grande varietà di risorse oggi sul mercato e di offrire un'alta qualità dei dati d'autorità».205

Anche nella struttura del testo RDA si sviluppa seguendo FRBR: si articola infatti in 10 sezioni, ciascuna delle quali inizia presentando delle istruzioni generali per poi far seguire un capitolo dedicato a ognuna delle entità di FRBR.

Sezione 1: Registrazione degli attributi di manifestazione e item

Sezione 2: Registrazione degli attributi di opera ed espressione

Sezione 3: Registrazione degli attributi di persone, famiglie ed enti

205 Mauro Guerrini – Carlo Bianchini, Manuale RDA. Lo standard di metadatazione per l'era

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Sezione 4: Registrazione degli attributi di concetto, oggetto, evento e luogo

Sezione 5: Registrazione delle relazioni primarie tra opera, espressione, manifestazione e item

Sezione 6: Registrazione delle relazioni con persone, famiglie ed enti

Sezione 7: Registrazione delle relazioni con concetti, oggetti, eventi e luoghi

Sezione 8: Registrazione delle relazioni tra opera, espressioni, manifestazioni e item

Sezione 9: Registrazione delle relazioni tra persone, famiglie ed enti

Sezione 10: Registrazione delle relazioni tra concetti, oggetti, eventi e luoghi.206

RDA, sfruttando a pieno le possibilità dell'ambiente digitale, riesce a decostruire la struttura rigida del record testuale e realizzare le possibilità teorizzate da FRBR di tessere una fitta rete di relazioni tra entità. Il capitolo dedicato al soggetto, il ventitreesimo, si trova proprio nella parte delle relazioni.

Riferendosi alle funzioni utente dei modelli IFLA e dei Principi internazionali di

catalogazione, lo standard dichiara come suoi obiettivi fondanti quelli di

identificare e collegare le entità. È proprio il secondo di questi momenti, quello di collegare, a richiamare all'importanza delle relazioni nello standard: «esprimere le relazioni nelle registrazioni bibliografiche e d'autorità consente agli utenti di

206 Le citazioni di RDA presenti nel testo sono tratte dalla piattaforma RDA Toolkit, versione italiana, <www.rdatoolkit.org>.

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trovare ciò che desiderano e di mostrare loro che esistono altre risorse disponibili e collegate. Con le relazioni è, cioè, possibile proporre agli utenti eventuali percorsi verso altre risorse affini per qualche caratteristica comune; ciò è importante soprattutto nel caso in cui queste relazioni non siano già note all'utente».207

Per l'identificazione di una relazione non è sufficiente l'individuazione di due entità da porre in connessione ma è necessaria anche l'asserzione del tipo di relazione che sussiste tra esse, che si esprime attraverso un designatore di

relazione.

Nel caso del soggetto la relazione, che avviene a livello di opera, è definita come «relazione tra un'opera e un identificatore, un punto di accesso autorizzato e/o una descrizione che indica di cosa tratta l'opera» (RDA 23.4.1.1).208

Il soggetto stesso, infatti, è presentato molto semplicemente come «termine, frase, numero di classificazione, ecc. che indica di cosa tratta l'opera» (RDA 23.1.3).209

Secondo questa definizione il soggetto è considerato genericamente come tutto ciò che può indicare di cosa tratta l'opera e per questo la relazione si può instaurare con ogni entità prevista dai modelli.

207 Ivi, p. 333.

208 Ivi, p. 395.

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Per quanto concerne la modalità di registrazione della relazione, RDA non fornisce regole specifiche, rimandando al sistema per l'accesso semantico

identificabile, definibile come «uno standard per punti d'accesso per soggetto e/o

numeri di classificazione utilizzato per determinare i nomi o termini, altri attributi identificativi e relazioni che rappresentano di cosa tratta l'opera. Un sistema per l'accesso semantico identificabile include regole per l'applicazione dei termini, la combinazione sistematica della terminologia come pre- o post-coordinazione e linee guida sulla cardinalità e specificità dell’assegnazione» (RDA 23.1.5).

Richiamandosi alle funzioni utente si dichiara che la relazione di soggetto ha lo scopo di trovare tutte le opere su un particolare soggetto e si suggerisce quindi la necessità di registrare tutte le relazioni di soggetto significative. Tuttavia, anche in questo, si concede molta libertà alle diverse agenzie bibliografiche prescrivendo Immagine 1: John Attig. “Subject” entities and relationships in RDA,

<https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&ved=2ahUKEwjAier4 ov_eAhUJDuwKHV_sCrIQFjAAegQIARAC&url=https%3A%2F%2Fwww.libraries.psu.edu%2Ft as%2Fjca%2Fccda%2Fdocs%2Frda-subjects.pptx&usg=AOvVaw1cgGcHdD0wPdLevAjI7ggf>.

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come obbligatoria una sola relazione di soggetto che sia applicabile e facilmente accertabile. (RDA 23. 3).

La registrazione, inoltre può avvenire attraverso:

 un identificatore,

 un punto d’accesso autorizzato e/o  una descrizione del soggetto correlato

In particolare, colpisce la possibilità di fornire, in aggiunta o anche in sostituzione all'identificatore e al punto d’accesso controllato, una descrizione del soggetto correlato che potrà venire registrata in forma non strutturata come per parole chiave o sotto forma di testo libero.

Inoltre, considerando gli esempi proposti in RDA 23.4.1.2.3, emerge una casistica varia anche molto lontana dalle definizioni tradizionali di soggetto a cui il catalogatore è abituato e a cui abbiamo accennato nel primo capitolo.

Alcuni esempi ricordano maggiormente la sommarizzazione del contenuto di un enunciato di soggetto, come accade per:

Un'esegesi di Marco 11, 15-19”

Descrizione del soggetto dell'opera: God’s order vs. the Jewish/Roman social order.

200

Altri, invece, sembrano ricavati dagli abstract editoriali o dalle brevi frasi pubblicitarie che potremmo trovare su una fascetta editoriale. Si veda ad esempio

Una biografia di Martin Luther King, Jr., che tratta della sua infanzia, del suo carisma, dei suoi discorsi coinvolgenti, dell’uccisione e dei suoi maggiori influssi

Descrizione del soggetto dell'opera: Free at last!

Infine, prendiamo in considerazione i designatori di relazione che specificano la natura della relazione tra un'opera e il suo soggetto.

Da istruzioni, un designatore viene registrato come un identificatore, un punto d’accesso e/o la descrizione che rappresenta il soggetto dell'opera.

Il designatore principale per questa relazione, quando si instaura tra due entità

Opera, è “descritto in” che ha come suo reciproco “descrizione di”; mentre i

termini che è possibile utilizzare come designatori per la relazione di soggetto sono contenuti nell'elenco dell'appendice M.

Come abbiamo visto, il capitolo è molto scarno e, soprattutto, viene quasi del tutto demandato alle scelte delle agenzie bibliografiche e dei singoli istituti.

A questo bisogna aggiungere la considerazione che è stato inserito solo nell’aprile del 2015 e che anche tutta la Sezione dedicata alla registrazione delle entità del terzo Gruppo FRBR è a tutt'oggi in attesa di una propria elaborazione in RDA. Lo standard è pubblicato sulla piattaforma RDA Toolkit, una versione online tradotta in più lingue e in continuo aggiornamento accessibile tramite