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L’esperienza di Cesare Zanca: Corpora, Google e roba simile. Per quale ragione

Nel documento , , Corso di Laurea Magistrale in (pagine 64-68)

Corpora, Google e roba simile. Per quale ragione gli studenti di una lingua straniera dovrebbero perdere tempo.

Nel suo studio del 2018 Cesare Zanca propone una metodologia di didattica della linguistica dei corpora che consenta anche ad apprendenti non avanzati di beneficiare di questo strumento.

In primo luogo Zanca sottolinea come l’uso dei corpora quale strumento didattico rimanga di fatto ancora poco conosciuto sia agli insegnanti che agli studenti di lingua inglese – soprattutto in ambito scolastico48– nonostante negli ultimi decenni ne siano state ampiamente messe in risalto non solo le potenzialità, ma anche la natura innovativa. Inoltre, si evidenzia come nel contesto scolastico, quando utilizzati, i corpora sono proposti in maniera indiretta (a questo proposito si veda anche McEnery e Xiao 2010). Ciò significa che gli insegnanti presentano agli studenti materiali ideati e modellati ad hoc a partire da documenti autentici, come suggerito dalla linguistica dei corpora. Il ruolo dell’apprendente rimane quindi essenzialmente passivo.

Zanca concentra invece la sua attenzione sull’uso diretto di un corpus il quale prevede, al contrario, un “accesso non preordinato ai corpora ed alle informazioni linguistiche da parte degli apprendenti.” (Zanca 2018:202) i quali, in questo caso, si trovano a svolgere una ricerca autonoma dei dati ricavati rivestendo, in un certo senso, il ruolo di ricercatori.

Per questo motivo è solitamente ritenuto necessario proporre agli studenti una fase preliminare di studio teorico e metodologico (chiamata teaching about) in cui vengono forniti loro gli strumenti indispensabili per interpretare, leggere correttamente e mettere a confronto le concordanze e le liste di frequenza. Solo in un secondo momento si passa quindi all’applicazione pratica di queste nozioni.

Tuttavia, il passaggio introduttivo del teaching about può presentare alcune difficoltà. Prendendo a riferimento la propria esperienza, Zanca testimonia infatti che fornire informazioni ritenute talvolta di natura eccessivamente tecnica – sia in un percorso scolastico che universitario – potrebbe causare problematicità e perplessità da parte

48 Sebbene in ambito universitario questa tendenza sia meno accentuata, viene in ogni modo riscontrato come la diffusione dei corpora rimanga comunque prevalentemente circoscritta alle facoltà di studi linguistici.

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degli studenti i quali, interessati prevalentemente all’apprendimento della lingua, non sempre dimostrano interesse nei confronti di queste tematiche.

Un ulteriore elemento che potrebbe ostacolare l’uso diretto dei corpora è da ricercare nell’imprevedibilità che si manifesta sia sul piano delle tempistiche che su quello dei risultati attesi. Oltre a ciò è necessario considerare anche eventuali difficoltà di valutazione da parte dell’insegnante dovuti al fatto l’obiettivo delle attività

corpus-based non risiede unicamente nel conseguimento di competenze grammaticali ben

determinate, bensì nel “processo e nell’acquisizione da parte degli apprendenti di strategie, consapevolezza e capacità nel gestire problemi linguistici.” (Zanca ibid.:203) È proprio in queste tre criticità principali che Zanca individua la causa prima della scarsa diffusione dei corpora nei contesti didattici. Il suo studio mira quindi a dimostrare come un approccio differente possa invertire questa tendenza di ricezione non positiva dei corpora da parte degli studenti.

La proposta dell’autore prevede una riduzione al minimo indispensabile del

teaching about49. Uno dei pochi concetti teorici ritenuti fondamentali è ad esempio quello del lexical priming. Questa nozione è considerata di grande importanza poiché permettere ad uno studente di comprendere in quale maniera lo studio di testi autentici può facilitare un uso corretto della lingua. Il lexical priming viene infatti descritto come:

“the process whereby “[a]s a word is acquired through encounters with it in speech and writing, it becomes cumulatively loaded with the contexts and co-texts in which it is encountered, and our knowledge of it includes the fact that it co-occurs with certain other words in certain kinds of context.”

(Hoey 2005:8 in Zanca 2018)

Tale definizione chiarisce quindi come il maggiore o minore contatto con un uso autentico della lingua (priming) influisce sulla capacità di essere fluenti. Mentre per i parlanti nativi questo processo avviene in maniera inconscia – creando una sorta di “corpus interno” – per gli apprendenti di una L2 è invece essenziale che lo studio di una

49 Tale operazione è ritenuta possibile grazie alla familiarità che gli studenti di oggi dimostrano nei confronti di strumenti di ricerca online.

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lingua vada di pari passo conl’analisi ed una costante esposizione al suo utilizzo in contesti reali. Come ricordato nel paragrafo precedente, tale operazione permette infatti di individuare in quale modo le parole si legano le une con le altre per formare patterns linguistici prestabiliti. In questo modo lo studente potrà acquisire competenze tali da riuscire a veicolare un messaggio in modo comprensibile e, allo stesso tempo, appropriato da un punto di vista contestuale e pragmatico.

Riportando il focus sulla proposta di Zanca di limitare la quantità di informazioni teoriche fornite agli studenti, è necessario esplicitare che una tale scelta viene operata per riservare maggiore attenzione all’aspetto pratico dell’utilizzo ed elaborazione dei dati ricavabili dai corpora. L’autore suggerisce infatti di iniziare il percorso di studio “da problemi linguistici contingenti legati ai tasks che gli studenti saranno chiamati a portare a termine in vista dell’esame finale.” (Zanca 2018:207) Questi compiti consistono prevalentemente nell’elaborazione di una traduzione di un testo dall’inglese all’italiano. Agli studenti viene consentito di utilizzare una vasta gamma di strumenti reperibili online e di cui si presume ne venga fatto uso quotidiano (o almeno frequente). Zanca descrive come effettuare indagini che risultino il più attendibili possibile, ad esempio, tramite Google il quale consente di impostare ricerche più o meno avanzate ed in base a criteri differenti.50 Anche l’uso di Wikipedia – o di altre fonti di informazioni di natura enciclopedica – può presentare alcuni vantaggi, soprattutto per chiarire il significato di acronimi, sigle, nomi di luoghi e di persone e così via, migliorando in questo modo la comprensione del testo. Inoltre, la ricerca in rete consente di reperire informazioni utili anche su bolg o forum per traduttori. Come specificato da Zanca però, questa opzione è stata sfruttata dai suoi studenti solo in pochi casi. Viene poi citato anche l’utilizzo di dizionari e glossari online che, rispetto a quelli cartacei permettono opzioni di ricerca non solo su parole singole ma anche per stringhe più lunghe e, similmente ai corpora, forniscono esempi tratti testi autentici. In

50 Si pensi alle semplici ricerche per il controllo ortografico e di sintassi oppure all’uso di operatori avanzati per la ricerca quali virgolette ed asterischi. Per ottenere risultati ancora più attendibili – e simili a quelli che un corpus può fornire – è inoltre possibile restringere ulteriormente il campo di ricerca a sezioni specifiche come Google News, Google Books o Google Scholar. Anche Google Images può fornire informazioni utili ed in modo molto rapido, ad esempio su aspetti culturali o sulla differenza tra espressioni diverse in cui viene semplicemente invertito l’ordine delle parole (come nel caso citato di phone card e card phone).

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conclusione, risultano di particolare interesse anche risorse come Reverso Context o Lenguee: questi due strumenti possono infatti essere comparati a corpora paralleli in quanto non forniscono un’unica scelta traduttiva, ma alcuni esempi di concordanze sia nella L1 che nella L2, consentendo di valutare opzioni diverse in base al contesto a cui si deve fare riferimento.

All’interno di questa ampia gamma di risorse – che come visto possono essere di aiuto per lo studente in maniere differenti – Zanca inserisce anche l’uso dei corpora mettendone in luce principalmente due grandi vantaggi. In primo luogo permettono infatti di trovare soluzioni per affrontare problemi non risolvibili tramite vie diverse. Inoltre, consentono all’apprendente di verificare, confermare o smentire ipotesi o risultati ottenuti seguendo altri percorsi di ricerca. L’iter metodologico da seguire in questi casi viene così schematizzato:

a. Problema linguistico / research question → b. Uso di risorse online per ottenere risposte possibili → c. controllo delle risposte ottenute con l’uso di corpora e dati autentici affidabili → d. possibile rilievo di risposte diverse ed impreviste → e. controllo di queste nuove risposte tornando al punto b della routine.

L’uso di un corpus costituisce un valore aggiunto per lo studio di una lingua straniera non soltanto per la sua maggiore attendibilità, ma anche perché, come già ricordato, consente di eseguire ricerche complesse per l’analisi patterns linguistici.

Nella visione di Zanca però, i corpora si pongono in una relazione di complementarietà rispetto agli altri tools, non di superiorità.

Nella sezione conclusiva del suo paper, l’autore fornisce alcuni esempi ricavati dalle esperienze condotte in aula al fine di corroborare la sua tesi. Di volta in volta sono dunque messi in evidenza i percorsi di ricerca seguiti dagli studenti attraverso la combinazione delle varie modalità di utilizzo degli strumenti appena descritti.

Come viene specificato infatti, agli studenti è richiesto fondamentalmente di sviluppare “la consapevolezza, la capacità e l’autonomia nel gestire situazioni di uso linguistico in

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cui il loro priming è inadeguato” a partire dall’osservazione e lo studio di materiale autentico.

Per riassumere, quindi, la proposta di Zanca parte dal presupposto che per facilitare la comprensione e l’uso di un corpus sia necessario:

“avvicinare l’apprendente all'utilizzo dei corpora partendo da risorse online di uso quotidiano e comunque più familiari quali i motori di ricerca, i siti per il reperimento di informazioni ed i materiali di riferimento disponibili in rete. I corpora, al pari di queste risorse, devono essere percepiti come mezzo per risolvere problemi contingenti e non come fine del processo didattico. La familiarità che oggi tutti gli studenti hanno con la navigazione in internet e con il reperimento di informazioni online utilizzando computer, tablet, telefono e TV, viene sfruttata per proporre esplorazioni e analisi dei vari contesti in cui il linguaggio si realizza o, facendo riferimento a Hoey, per ridurre il loro priming gap.”

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