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Come evidenziato dalla Tavola 5, il gruppo di spese fiscali più consistente è quello che

P ARTE SECONDA

C RITICITÀ E LINEE DI RIFORMA DELL ’I RPEF

12. Come evidenziato dalla Tavola 5, il gruppo di spese fiscali più consistente è quello che

ha la finalità di incentivare l’acquisto e la ristrutturazione del patrimonio immobiliare che determina un minor gettito stimato in oltre 20 miliardi nel 2021. La Tavola 6 presenta il dettaglio dei più rilevanti provvedimenti di questo gruppo. Per approfondire alcuni aspetti delle agevolazioni fiscali legate al patrimonio immobiliare verranno considerati, accanto ai dati evidenziati nel Rapporto sulle spese fiscali, anche le statistiche sulle dichiarazioni dei redditi elaborate a cura del Dipartimento delle finanze, attualmente disponibili fino all’anno di imposta 2018. Guardando al valore delle detrazioni per la ristrutturazione del patrimonio edilizio in prospettiva storica, si nota una crescita media annua di circa il 14 per cento che ha portato a espandere rapidamente anche il peso delle spese di ristrutturazione edilizia tra le principali detrazioni delle dichiarazioni Irpef.

TAVOLA 6 PRINCIPALI SPESE FISCALI RELATIVE ALLA PROPRIETÀ IMMOBILIARE

(EFFETTI FINANZIARI PER IL 2021 IN MILIONI DI EURO)

Effetto Finanziario

2021 Beneficiari

Recupero patrimonio edilizio -8.348 n.d.

Deduzione rendita abitazione principale -3.871 26.500.000

Riqualificazione energetica -2.857 n.d.

Regime cedolare per le locazioni -2.342 2.545.329

Detrazioni per interessi passivi su mutui acquisto abitazione principale -925 3.971.385 Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati Rapporto sulle Spese Fiscali allegato alla legge di bilancio per il 2021

TAVOLA 7 COMPOSIZIONE PERCENTUALE DELLE PRINCIPALI DETRAZIONI IRPEF

2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018

Totale detrazioni d'imposta 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% Detrazioni per carichi di famiglia 18,3% 18,2% 18,2% 18,2% 20,4% 19,7% 19,4% 18,7% 17,8% 17,5% Detrazioni per lavoro dipendente, pensione

e assimilati 67,8% 67,1% 66,8% 66,2% 63,4% 63,6% 63,0% 62,4% 62,1% 60,9%

Detrazioni per spese edilizie 3,2% 3,6% 4,0% 4,4% 5,4% 6,2% 7,1% 7,9% 8,7% 9,6%

Detrazione per interventi finalizzati al

risparmio energetico 1,8% 2,2% 1,8% 2,1% 2,3% 2,1% 1,6% 1,9% 2,2% 2,4%

Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati Dipartimento delle Finanze, Statistiche delle dichiarazioni dei redditi

La Tavola 7 evidenzia infatti che, a fronte di una marcata riduzione delle detrazioni per lavoro dipendente e pensione, il ruolo delle spese edilizie e degli interventi per il risparmio energetico è in netta espansione: per le spese edilizie si è infatti passati dai 2 miliardi del 2009, ai 6,7 miliardi nel 2018 fino ai 8,3 miliardi stimati per il 202123. In termini di peso sulle principali

22 Dati del Dipartimento delle Finanze sottolineano che il regime dei “neoresidenti” (tassazione a forfait per i redditi d fonte estera) nel 2018 ha riguardato 226 persone, mentre l’agevolazione per il rientro dei ricercatori – che vedono tassare solo il 10 per cento del reddito prodotto in Italia per un certo periodo - ha attratto 1600 rientri. I soggetti che hanno aderito al regime degli “impatriati”, che vedono tassare solo il 50 per cento del loro reddito, sono stati 6900. 23 I dati del 2009 e del 2018 si riferiscono alle statistiche sulle dichiarazioni dei redditi, mentre il dato 2021 è la stima riportata nel Rapporto sulle Spese Fiscali allegato al disegno di legge di bilancio per il 2021

detrazioni si è passati dal 3,2 per cento del 2009 al 9,6 per cento del 2018. Per la riqualificazione energetica, la crescita è stata dall’1,8 per cento del 2009 (circa 1,1 miliardi di detrazioni) al 2,4 per cento del 2018. La stima per il 2021 (Tavola 6) è in ulteriore forte espansione con 2,8 miliardi. Il pacchetto di agevolazioni legate al possesso di immobili ha un chiaro profilo regressivo visto che la stessa abitazione principale è realmente diffusa solo tra i contribuenti più agiati. Il Grafico 9 evidenzia che solo dopo il tredicesimo ventile della distribuzione la percentuale di deduzioni della prima casa riguarda più della metà dei contribuenti della classe e arriva a superare il settanta per cento solo nell’ultimo 5 per cento più ricco della popolazione. Dai dati delle dichiarazioni dei redditi si evidenzia inoltre che poco meno di 10 milioni di contribuenti hanno usufruito delle detrazioni per ristrutturazioni e 2 ,7 milioni per la riqualificazione energetica. Come è facile attendersi, anche questo tipo di agevolazioni hanno un effetto nettamente regressivo visto che oltre il 60 per cento dei proprietari più ricchi – appartenenti all’ultimo ventile – usufruisce di detrazioni per la ristrutturazione degli immobili, mentre questa quota scende al 9 per cento nella media della metà più povera della popolazione (i primi dieci ventili, Grafico 9). Lo stesso dicasi per le ristrutturazioni per risparmio energetico, utilizzate da poco meno di un quarto dei contribuenti più ricchi e da meno del 2 per cento degli appartenenti alla metà più povera in termini di reddito complessivo. A questo risultato hanno contribuito diversi fattori tra cui inizialmente l’incapienza24 delle detrazioni per i contribuenti con redditi più bassi, ma anche la difficoltà di accedere alle conoscenze necessarie per iniziare le pratiche di ristrutturazione e usufruire correttamente dei benefici. Tali difficoltà di accesso sono, come si vede dalla Tavola 8, rispecchiate anche nella differenza tra le varie aree del paese che, per quanto in via di riduzione, è ancora molto ampia e testimonia una ancora limitata crescita delle spese di riqualificazione energetica nelle aree centro meridionali.

GRAFICO 9 QUOTA DI BENEFICIARI DELLE SPESE FISCALI RELATIVE AGLI IMMOBILI

PER VENTILI DI REDDITO COMPLESSIVO, ANNO DI IMPOSTA 2018

Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati Dipartimento delle Finanze, Statistiche delle dichiarazioni dei redditi

24 La legge di stabilità per il 2016 (legge 208/2015) ha infatti introdotto per la prima volta, per gli interventi di riqualificazione energetica di parti comuni degli edifici condominiali, la possibilità per i soggetti incapienti di cedere la detrazione fiscale loro spettante ai fornitori che hanno effettuato i lavori, iniziando a porre rimedio al problema dell’incapienza. Per raggiungere le finalità ultime di questi incentivi legati agli immobili – il sostegno al settore dell’edilizia e la riduzione delle emissioni legate all’uso dell’energia - è stato recentemente introdotto (d.l. 34/2020) il provvedimento noto come “bonus 110%”, che consente di allargare la platea dei beneficiari delle detrazioni perché riduce potenzialmente quasi a zero l’esborso iniziale e conferma la cessione del credito.

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80%

TAVOLA 8 QUOTA DI BENEFICIARI DELLE SPESE FISCALI SUI CONTRIBUENTI COMPLESSIVI

PER AREA GEOGRAFICA

2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018

Detrazioni per spese edilizie

NORD-OCCIDENTALE 17% 18% 19% 21% 24% 26% 28% 30% 31% 32% NORD-ORIENTALE 14% 15% 16% 18% 21% 23% 25% 27% 28% 29% CENTRALE 12% 13% 14% 15% 17% 18% 20% 22% 23% 24% MERIDIONALE 6% 6% 7% 8% 9% 10% 10% 11% 12% 13% INSULARE 5% 6% 6% 7% 8% 9% 10% 11% 11% 12% TOTALE ITALIA 12% 13% 14% 15% 17% 19% 20% 22% 23% 24%

Detrazione per spese relative ad interventi finalizzati al risparmio energetico

NORD-OCCIDENTALE 2,7% 4,0% 4,4% 5,6% 7,0% 7,3% 7,1% 8,3% 9,5% 10,2% NORD-ORIENTALE 2,7% 3,6% 3,6% 4,5% 5,4% 5,5% 5,2% 6,2% 7,2% 7,8% CENTRALE 1,4% 1,9% 2,0% 2,5% 3,3% 3,6% 3,6% 4,5% 5,4% 6,1% MERIDIONALE 0,6% 0,9% 0,9% 1,2% 1,6% 1,8% 1,8% 2,2% 2,7% 3,0% INSULARE 0,7% 0,9% 0,9% 1,1% 1,6% 1,7% 1,8% 2,1% 2,5% 2,9% TOTALE ITALIA 1,8% 2,5% 2,7% 3,4% 4,3% 4,5% 4,4% 5,2% 6,1% 6,7%

Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati Dipartimento delle Finanze, Statistiche delle dichiarazioni dei redditi

Relativamente alle spese per interventi di risparmio energetico, la Tavola 9 approfondisce la distribuzione dei beneficiari delle detrazioni per età e classe di reddito complessivo nell’anno iniziale e finale della serie storica disponibile. È evidente che nel 2018, rispetto al 2009, è aumentata la spesa per il risparmio energetico in tutte le classi di età e di reddito, ma è particolarmente vivace l’incremento sia nelle classi di reddito basse - grazie alla possibilità di cessione del credito introdotta a partire dal 2016 - sia tra i contribuenti più anziani, che dunque non sembrano essere stati limitati dalle difficoltà informative.

TAVOLA 9 QUOTA DI BENEFICIARI DELLE SPESE FISCALI SUI CONTRIBUENTI COMPLESSIVI

PER CLASSI DI REDDITO COMPLESSIVO ED ETÀ 2009 0 - 24 25-64 65-75 oltre 75 Totale IMPORTO NEGATIVO 0,1% 0,5% 1,0% 0,9% 0,5% ZERO 0,0% 0,1% 0,1% 0,0% 0,1% DA 0 A 10.000 0,0% 0,3% 0,2% 0,1% 0,2% DA 10.000 A 15.000 0,1% 0,8% 1,3% 0,8% 0,9% DA 15.000 A 26.000 0,2% 1,8% 2,9% 1,8% 2,0% DA 26.000 A 55.000 1,1% 4,1% 5,5% 4,2% 4,3% DA 55.000 A 75.000 2,6% 6,6% 9,0% 7,3% 7,0% DA 75.000 A 120.000 1,9% 7,9% 10,3% 8,7% 8,3% OLTRE 120.000 1,7% 10,5% 12,1% 11,3% 10,8% TOTALE 0,1% 2,0% 2,3% 1,2% 1,8% 2018 0 - 24 25-64 65-75 oltre 75 Totale IMPORTO NEGATIVO 0,0% 6,1% 7,1% 16,2% 6,4% ZERO 0,1% 0,4% 0,7% 0,9% 0,4% DA 0 A 10.000 0,1% 1,1% 1,1% 0,7% 0,9% DA 10.000 A 15.000 0,2% 2,5% 4,0% 3,0% 2,8% DA 15.000 A 26.000 0,3% 5,5% 9,0% 7,0% 6,3% DA 26.000 A 55.000 1,2% 12,9% 17,3% 15,1% 13,9% DA 55.000 A 75.000 3,3% 20,5% 26,2% 24,3% 22,0% DA 75.000 A 120.000 3,4% 23,9% 28,9% 28,5% 25,5% OLTRE 120.000 3,8% 30,3% 35,0% 35,1% 31,7% TOTALE 0,1% 6,5% 9,9% 6,1% 6,7%

Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati Dipartimento delle Finanze, Statistiche delle dichiarazioni dei redditi

Tra le spese fiscali che hanno invece visto una grande adesione tra i potenziali beneficiari, il regime di cedolare secca sulle locazioni dei fabbricati è stato scelto da circa 2,4 milioni di contribuenti nel 2018, pari a circa il 6 per cento del totale (Tavola 10). Sia la scelta del regime cedolare, sia il beneficio medio stimato – in valore assoluto o in relazione al reddito imponibile dichiarato - presentano un profilo chiaramente regressivo, con ben il 22 per cento di beneficiari tra coloro che dichiarano un imponibile oltre 120.000 euro che evidenziano un beneficio medio pari a quasi 4 volte quello medio totale. Tuttavia, la quota di beneficiari con redditi imponibili Irpef nulli è piuttosto consistente, sia in termini di frequenze (11 per cento, quasi il doppio del valore medio), sia in termini di rapporto con il reddito imponibile dichiarato, a testimonianza che c’è una quota ampia di contribuenti che dichiara solo redditi da rendita immobiliare. Negli ultimi due anni, la maggiore crescita dell’utilizzo del regime cedolare si è registrata nelle regioni meridionali ed insulari. Questa crescita è da ricollegare anche al fatto che dal 2017 è prevista l’applicazione della cedolare secca ai contratti di locazione breve (non superiori a 30 gg.) e dunque di natura turistica.

TAVOLA 10 DISTRIBUZIONE PER CLASSI DI REDDITO IMPONIBILE DI CONTRIBUENTI,

ALIQUOTA E BENEFICIO DEL REGIME DI CEDOLARE SECCA (ANNO DI IMPOSTA 2018) Frequenza Contribuenti che usufruiscono della cedolare secca % su contribuenti

della classe Aliquota media cedolare

Imponibile cedolare secca su reddito imponibile Beneficio medio stimato ZERO 167.242 11% 17% 54,6% 278 DA 0 A 10.000 379.148 3% 18% 3,4% 270 DA 10.000 A 15.000 222.810 4% 18% 1,7% 262 DA 15.000 A 26.000 588.996 5% 18% 1,3% 529 DA 26.000 A 28.000 107.579 7% 17% 1,4% 554 DA 28.000 A 55.000 644.694 10% 18% 1,7% 1.371 DA 55.000 A 75.000 125.054 15% 18% 2,0% 2.100 DA 75.000 A 120.000 104.100 19% 18% 2,0% 2.670 OLTRE 120.000 59.430 22% 18% 1,4% 3.745 TOTALE 2.399.053 6% 18% 1,8% 928

Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati Dipartimento delle Finanze, Statistiche delle dichiarazioni dei redditi

Gli interessi sui mutui accesi per l’acquisto dell’abitazione principale, detraibili al 19 per cento, costituiscono l’ultima delle spese fiscali più rilevanti relative alla proprietà immobiliare. Secondo le stime per il 2021 dovrebbero interessare circa 3,9 milioni di contribuenti, per un costo in termini di minor gettito di circa 900 milioni. L’analisi in serie storica di questa detrazione evidenzia una netta riduzione dell’ammontare degli interessi portati in detrazione, passati da 6,6 miliardi nel 2009 ai 4,5 del 2018 con una sostanziale invarianza del numero dei beneficiari. Se in prima approssimazione questa riduzione è attribuibile alla diminuzione del livello dei tassi di interesse, in realtà si evidenzia una forte ricomposizione per classi di reddito. Il Grafico 10 presenta i numeri indici di beneficiari delle detrazioni e importi degli interessi passivi per i contribuenti delle prime tre classi di reddito imponibile (fino a 26.000 euro) e per i soggetti appartenenti alla classe più ricca (con redditi oltre i 120 mila euro): i soggetti più benestanti hanno incrementato l’utilizzo delle detrazioni sui mutui proprio in corrispondenza della diminuzione dei

tassi, mentre il numero di soggetti a basso reddito che accende un mutuo per l’acquisto della prima casa sembra diminuire.

GRAFICO 10 NUMERI INDICI DI BENEFICIARI

E SPESE RELATIVE A INTERESSI PASSIVI SUI MUTUI PER L’ABITAZIONE PRINCIPALE (ANNI DI IMPOSTA 2009-2018)

Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati Dipartimento delle Finanze, Statistiche delle dichiarazioni dei redditi

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