• Non ci sono risultati.

Evoluzione delle leggi civili e politiche nel regno di Francia

Capitolo 2 – L’ORIGINE DEL REGNO: LA CONQUISTA DEI FRANCHI

2.3 Evoluzione delle leggi civili e politiche nel regno di Francia

Le leggi dei popoli germanici

Il regno di Francia nasce, dunque, dall’invasione di popoli liberi. Nell’Esprit des lois

l’attenzione di Montesquieu si concentra sull’evoluzione delle leggi civili francesi nel

corso nel Medioevo.

Si tratta di un tema presente anche nelle Lettres persanes. Nel 1721 Montesquieu

riteneva che le lois anciennes, ossia le leggi dei Franchi, emanate dai re nelle assemblee

della nazione, fossero cadute in disuso e sostituite dal diritto romano e dal diritto

canonico, oltre che dagli statuti delle città

99

.

Questa visione semplificata risulta lontanissima dalle ricostruzioni storiche presenti

nel libro XXVIII dell’Esprit des lois, dedicato allo sviluppo delle leggi civili e frutto, come

si è visto, di una grande attenzione per i documenti giuridici. Nei secoli

immediatamente successivi alla conquista la Gallia è caratterizzata dalla pluralità delle

fonti giuridiche: alle leggi dei popoli germanici si affiancano il diritto romano, i

capitolari, i canoni e la consuetudine.

Lo studio di queste fonti, e del modo con cui si sono sviluppate, porta Montesquieu

a una conclusione differente rispetto a quella prospettata nelle Lettres persanes: nel corso

del Medioevo non si è verificata un’affermazione del diritto romano a scapito dei diritti

particolari dei popoli germanici, ma una contaminazione tra questi differenti leggi. Ciò

ha determinato la sopravvivenza, nelle leggi e consuetudini del regno di Francia, di

caratteri propri dell’esprit dei popoli germanici.

Il processo di formazione delle leggi civili francesi può essere compreso tramite

l’analisi dei cambiamenti avvenuti nella realtà politico-sociale della Gallia dal momento

delle invasioni al Medioevo maturo: nel pensiero di Montesquieu «l’ensemble di Droit



99 «Qui peut penser qu’un Royaume le plus ancien & le plus puissant de l’Europe, soit gouverné depuis plus de dix siecles par des Loix, qui ne sont pas faites pour lui? Si les François avoient été conquis, ceci ne seroit pas difficile à comprendre: Mais ils sont les Conquerans. Ils ont abandonné les Loix anciennes, faites par leurs premiers Rois dans les Assemblées generales de la Nation: & ce qu’il y a de singulier, c’est que les Loix Romaines qu’ils ont pris à la place, étoient en partie faites, & en partie redigées par des Empereurs contemporains de leurs Legislateurs. Et afin que l’acquisition fût entiere, & que tout le Bon Sens leur vînt d’ailleurs; ils ont adopté toutes les Constitutions des Papes; & en ont fait une nouvelle partie de leur Droit; nouveau genre de servitude. Il est vrai que dans les derniers tems on a redigé par écrit quelques Statuts des Villes & des Provinces; mais ils sont presque tous pris du Droit Romain. Cette abondance de Loix adoptées, & pour ainsi dire naturalisées, est si grande, qu’elle accable également la Justice, & les Juges. Mais ces volumes de Loix ne sont rien en comparaison de cette armée effroyable de Glossateurs, de Commentateurs, de Compilateurs; gens aussi foibles par le peu de justesse de leur esprit, qu’ils sont forts par leur nombre prodigieux» (LP XCVII, p. 404).

86

est soumis à des changements historiques, en fonction de l’état de la societé, et, entre

autres, du gouvernement politique (ou de l’absence de gouvernement politique)»

100

.

Grazie alle testimonianze di Cesare e di Tacito, Montesquieu può risalire alle origini

di alcuni costumi propri delle genti germaniche. È di fondamentale importanza

conoscere le consuetudini dei popoli germanici prima della loro conquista, poiché è

dallo spirito originario di questi popoli che è possibile comprendere appieno le leggi che

si svilupperanno in Gallia nei secoli successivi alla conquista

101

.

I popoli germanici sono barbari, ossia, come si è visto, sono un insieme di tribù che

possono, all’occorrenza, allearsi e che non coltivano la terra. In questo tipo di

organizzazioni sociali «il y aura très-peu de loix civiles. On peut appeller les institutions

de ces peuples des mœurs plûtot que des loix»

102

: finché sono in Germania, questi popoli

si reggono su un patrimonio di consuetudini orali

103

. In questo stadio, non siamo

ancora di fronte a «lois», ma a «usages»

104

che si tramandano oralmente.

Montesquieu ritiene che, mentre i popoli sedentari danno vita a ordinamenti

giuridico-politici complessi, presso i popoli cacciatori e pastori si sviluppano soprattutto

le norme del diritto delle genti; rimangono invece limitatissime quelle inerenti al diritto

civile o politico. Ciò deriva dal fatto che, presso queste nazioni, i conflitti più diffusi

non sono quelli interni alla comunità, bensì quelli esterni, quelli, cioè, tra le varie

comunità per assicurarsi l’utilizzo delle terre incolte

105

. Le poche norme di diritto civile

riguardano principalmente la spartizione del bottino e la punizione dei furti

106

.



100 G. Benrekassa, Philosophie du droit et histoire dans les livres XXVII et XXVIII de «L’Esprit des lois», cit., p. 168.

101 «Il ne faut pas douter que ces barbares n’aient conservé, dans leurs conquêtes, les mœurs, les inclinations & les usages qu’ils avoient dans leur pays, parce qu’une nation ne change pas dans un instant de maniere de penser & d’agir. Ces peuples, dans la Germanie, cultivoient peu les terres. Il paroît par Tacite & César qu’ils s’appliquoient beaucoup à la vie pastorale: aussi les dispositions des codes des loix des Barbares roulent-elles presque toutes sur les troupeaux. Roricon, qui écrivoit l’histoire chez les Francs, étoit pasteur» (EL, XXX, 6, pp. 2088, 2090).

102 EL, XVIII, 13 pp. 1484, 1486.

103 «Chez de pareilles nations les vieillards qui se souviennent des choses passées ont une grande autorité» (EL, XVIII, 13, p. 1486).

104 EL, XXVIII, 11, p. 1946; EL, XXX, 14, p. 2110. Tacito, Germania, 19: «ibi boni mores valent quam alibi bonae leges». Montesquieu potrebbe aver ricavato questa informazione, oltre che da Tacito, da autori quali Paolo Diacono («Langobardorum leges, quas solo memoria et usu retinebant»: Historia Langobardorum, IV, 42, MGH, Scriptores rerum Langobardicarum et Italicarum) o Isidoro di Siviglia («sub hoc rege Gothi legum instituita scriptis habere coeperunt, nam antea tantum moribus et consuetudine tenebantur»: Historia Gothorum, Vandalorum et

Suevorum, 35, cit., p. 281). Corsivo mio.

105 «Ces peuples ne vivant pas dans un terrain limité & circonscrit, auront entre eux bien des sujets de querelle; ils se disputeront la terre inculte, comme parmi nous les citoyens se disputent les héritages. Ainsi ils trouveront de fréquentes occasions de guerre pour leurs chasses, pour leurs pêches, pour la nourriture de leurs bestiaux, pour l’enlevement de leurs esclaves; & n’ayant point de territoire, ils auront autant de choses à régler par le droit

87

Grande attenzione viene riservata da Montesquieu alla diversità delle leggi che i

singoli popoli mettono per iscritto una volta stabiliti nei territori conquistati. Le varie

popolazioni germaniche che entrano nell’Impero si comportano in modo diverso con i

vinti e ciò determina differenze radicali nelle leggi e nelle istituzioni giuridico-politiche

che si creano nei singoli regni.

Montesquieu ravvisa in particolare due modelli diversi nella fusione tra popoli:

Il y a dans les loix saliques & ripuaires, dans celles des Allemands, des Bavarois, des Thuringiens & des Frisons, une simplicité admirable: on y trouve une rudesse originale, & un esprit qui n’avoit point été affoibli par un autre esprit. […] Il n’en fut pas de même des loix des Wisigoths, des Lombards & des Bourguignons; elles perdirent beaucoup de leur caractere, parce que ces peuples, qui se fixerent dans leurs nouvelles demeures, perdirent beaucoup du leur107.

Da una parte vi sono popoli che si comportano da veri e propri conquistatori e le cui

leggi, pertanto, mantengono lo spirito germanico, dall’altro vi sono quelli che, a causa

della convivenza con le popolazioni conquistate, di cui acquisiscono alcuni caratteri,

perdono il proprio spirito originario.

I popoli che, come i Franchi, riescono a mantenere il proprio spirito germanico sono

Alamanni, Bavari, Turingi e Frisoni. Nella ricostruzione di Montesquieu sembra che le

leggi più antiche siano quelle dei Franchi Salii, mentre le leggi degli altri popoli siano

successive all’unione di queste popolazioni con i Franchi. Infatti, mentre Montesquieu

non individua un artefice della stesura per iscritto delle consuetudini dei Salii, che

vengono redatte dai saggi su impulso, sembra, dell’intera nazione

108

, la decisione di

scrivere le leggi degli altri popoli è frutto di una disposizione dei re franchi: Teodorico

ordina la redazione degli usi dei Ripuari, Bavari, Alamanni e Turingi, popolazioni



des gens, qu’ils en auront peu à décider par le droit civil» (EL, XVIII, 12, p. 1484). In EL, XVIII,13, p. 1484 viene ribadito questo concetto: «C’est le partage des terres qui grossit principalement le code civil»). Si veda, inoltre, EL, XVIII, 26, p. 1506 e, sull’universalità del diritto delle genti, presente anche presso i popoli più primitivi, EL, I, 3, p. 916. Su questi aspetti, si veda T. Casadei - D. Felice, Modi di sussistenze, leggi, costumi, cit., pp. 320-324.

106 Cfr., EL, XVIII, 13, p. 1486.

107 EL, XXVIII, 1, p. 1924.

108 EL, XXVIII, 1, pp. 1922, 1924. Cfr. Prologus legis salicae, in J. G. von Eckhart, Leges Francorum Salicae et

Ripuariorum, cit., p. 143: «Placuit atque convenit inter Francos et eorum Proceres, ut propter servandum inter

se Pacis studium omnia incrementa veterum rixarum resecare deberent: & quia ceteris Gentibus iuxta se positis fortitudinis brachio præminebant, ita etiam Legum auctoritate præcellerent; ut iuxta qualitatem caussarum sumeret actio Criminalis terminum. Extiterunt igitur inter eos electi de pluribus quatuor viri, his nominibus, Wisogast, Bodogast, Salogast, &Widogast, in locis, quibus nomen, Saleheim, Bodohaim & Widohaim; qui, per tres Mallos convenientes, & omnem caussarum originem sollicite discutiendo tractantes, de singulis iudicare decreverunt hoc modo».

88

sottomesse al suo regno

109

, mentre Carlo Martello fa mettere per iscritto le leggi dei

Frisoni e Carlo Magno quelle dei Sassoni

110

. I re franchi ordinano di scrivere le

consuetudini dei popoli sotto il loro dominio, «non pas pour faire suivre leurs usages

aux peuples vaincus, mais pour les suivre eux-mêmes»

111

. Tutte queste leggi

mantengono il loro carattere germanico.

Sebbene Montesquieu non tratti della questione esplicitamente, sembra che i re

franchi in questa fase, pur non perdendo la loro primaria funzione di capi militari,

assumano il ruolo di garanti dell’osservanza delle consuetudini dei popoli a loro

sottomessi: si assiste a una evoluzione della regalità.

Altri popoli, invece, perdono il loro spirito germanico: sono i Burgundi, i Visigoti e i

Longobardi. I territori di questi popoli non sono sicuri e sono esposti al rischio di

invasioni, e pertanto i legislatori sono costretti a scendere a patti con i popoli vinti e

cercano di promulgare leggi imparziali

112

. I comportamenti di questi popoli, tuttavia,

presentano tra di loro notevoli difformità.

Il regno dei Burgundi «ne subsista pas assez long-tems pour que les loix du peuple

vainqueur pussent recevoir de grands changemens. Gondebaud & Sigismond, qui

recueillirent leurs usages, furent presque les derniers de leurs rois»

113

; i costumi dei

Longobardi, invece, subiscono più trasformazioni che perdita dello spirito originario.

Nonostante queste leggi si allontanino dall’originale spirito germanico, vengono

giudicate favorevolemente da Montesquieu

114

.

Al contrario, le leggi dei Visigoti sono ritenute «puériles, gauches, idiotes; elles

n’atteignent point le but; pleines de rhétorique, & vuides de sens, frivoles dans le fond,



109 «Theuderichus rex Francorum […] elegit viros sapientes qui in regno suo legibus antiquis eruditi erant. Ipso autem dictante iussit conscribere legem Francorum et Alamannorum et Baioarium unicuique genti quae in eius potestate erat, secundum consuetudinem suam, addidit quas addenda erant et inprovisa et inconposita resecavit. Et quae erant secundum consuetudinem paganorum mutavit secundum legem christianorum» (Prologus legis

Baiwariorum, MGH, Leges nationum Germanicarum, t. V, pars 2, pp. 201-202).

110 EL, XXVIII, 1, p. 1924.

111 Ibid.

112 «Les loix qu’ils firent dans le feu, dans l’action, dans l’impétuosité, dans l’orgueil de la victoire, ils les adoucirent; leurs loix étoient dures, ils les rendirent impartiales. Les Bourguignons, les Goths & les Lombards vouloient toûjours que les Romains fussent le peuple vaincu; les loix d’Euric, de Gondebaud & de Rotharis firent du Barbare & du Romain des concitoyens» (EL, X, 3, p. 1190). Cfr. anche P 1826, p. 564: «La justice et l’impartialité des lois des Bourguignons est admirable».

113 EL, XXVIII, 1, p. 1924.

114 «Les loix de Gondebaud pour les Bourguignons paroissent assez judicieuses; celles de Rotharis & des autres princes lombards le sont encore plus» (EL, XXVIII, 1, p. 1928). Cfr., inoltre, P 1826.

89

& gigantesques dans le style»

115

. Il dominio dei Visigoti è poco saldo e i loro territori

costantemente minacciati. Di conseguenza, i loro sovrani, fin dal primo momento della

conquista, sono scesi a patti con i popoli conquistati e hanno stretto alleanze con i

vescovi, i quali godono di grande autorità all’interno del regno.

Il loro diritto, pertanto, ha abbandonato i caratteri più significativi della cultura

germanica mescolandosi con quella tardo-romana: i re visigoti, infatti, anziché far

scrivere le proprie leggi dai saggi della nazione, come fanno i Franchi, le emanarono

loro stessi, le corressero, le riformularono e, infine, «les firent refondre par le clergé»

116

.

La potestà normativa non è esercitata nelle assemblee, bensì viene demandata ai concili.

Da questo potere normativo concesso ai vescovi visigoti scaturiranno le norme dei

secoli successivi

117

. I re fin dall’origine del regno attribuiscono grande potere ai vescovi

e il clero diviene così il principale ordine dello stato. Al contrario, come vedremo, tra i

Franchi l’episcopato impiegherà diverso tempo per affermarsi come ordine a sé stante.

I Visigoti sono la stirpe germanica che ha scelto la via del compromesso e così

facendo ha rinunciato alle caratteristiche che le sono proprie; i Franchi, al contrario,

padroni dei territori sottomessi, si comportano da conquistatori e non hanno la

necessità fare accordi con i vinti

118

.

Un ruolo importante, in questi cambiamenti, oltre ai rapporti socio-politici che si

creano dopo la conquista, è svolto dal clima. Montesquieu, come si è visto, attribuisce

una grande rilevanza al clima e alla natura del territorio, fattori che contribuiscono a

formare l’esprit général di un popolo e, di conseguenza, influenzano le leggi. I popoli

germanici che, come i Visigoti, si spostano in un clima caldo, sono destinati a cambiare

il loro esprit général: i popoli dei paesi del Nord, infatti, una volta emigrati in quelli del

Sud, acquisiscono, a prescindere dalle loro origini, le medesime caratteristiche



115 EL, XXVIII, 1, p. 1928. Sull’importanza dello stile con cui vengono redatte le leggi Montesquieu si sofferma in EL, XXIX, 16, p. 2070: «Le style en doit être concis […]. Le style des loix doit être simple; l’expression directe s’entend toûjours mieux que l’expression réfléchie. Il n’y a point de majesté dans les loix du bas-empire; on y fait parler les princes comme des rhéteurs. Quand le style des loix est enflé, on ne les regarde que comme un ouvrage d’ostentation. Il est essentiel que les paroles des loix réveillent chez tous les hommes les mêmes idées».

116 EL, XXVIII, p. 1926. Si veda, nella stessa pagina, la nota a.

117 EL, XXVIII, 1: «Nous devons au code des Wisigoths toutes les maximes, tous les principes & toutes les vûes de l’Inquisition d’aujourd’hui». Cfr. anche P 1931.

118 La contrapposizione tra Franchi e Visigoti è stata evidenziata in particolare da U. Roberto, I Germani e

90

(mollezza, viltà, ecc.) riscontrabili nelle popolazioni meridionali

119

. I popoli rimasti nei

territori della Germania hanno invece più probabilità di mantenere intatte le loro

caratteristiche originarie: le loro leggi «changerent peu, parce que ces peuples, si on en

excepte les Francs, resterent dans la Germanie. Les Francs même y fonderent une

grande partie de leur empire: ainsi leurs loix furent toutes germaines»

120

.

Si delinea pertanto una contrapposizione tra Franchi, popoli liberi che dopo la

conquista riescono a preservare le proprie caratteristiche, e i Visigoti, che invece cedono

a compromessi. Tra questi due estremi, come si è visto, vi sono poi i gradi intermedi,

rappresentati dagli altri popoli.

Rapporti tra vinti e vincitori: la personalità del diritto

I popoli barbarici non impongono le proprie leggi ai popoli vinti, ma a questi ultimi

viene permesso di continuare a seguire le proprie leggi, ossia il diritto romano:

seguendo l’opinione dello storico Claude Fleury (1640-1723), Montesquieu ritiene che i

Galli, nel momento delle invasioni barbariche, fossero ormai completamente

romanizzati

121

. In Gallia era in vigore la legge romana, ossia il Codice Teodosiano

122

.



119 «La plûpart de ces Peuples du Nord établis dans les paȓs du Midi en prirent d’abord la mollesse & devinrent incapables des fatigues de la guerre: les Vandales languissoient dans la volupté, une table délicate, des habits efféminés, des bains, la Musique, la Danse, les Jardins, les Théatres leur étoient devenus nécessaires» (Romains, XX, pp. 250). Nei Romains, le fonti citate a questo proposito sono Procopio e Malco. Cfr. anche EL, XIV, 14, pp. 1388-1390; EL, XIV, 2, p. 1364. Si veda anche P 545, p. 316 sull’effetto del clima caldo sui popoli del Nord: «Les historiens romains ont constament observé que les peuples du Nord, presque indomptables dans leur pays, n’étaient pas, à beaucoup près, tels dans des pays plus chauds. Ils font sans cesse cette remarque sur les Gaulois, les Allemans, les Suèves et les Germains. C’est pour cela que Marius ne voulut combattre les Cimbres et les Teutons que dans des pays et dans des temps les plus brûlants». Già in Bodin troviamo menzionato il caso dei Cimbri, ripreso da Plutarco, per dimostrare che «les armees du peuple Septentrional s’affoiblissent & allengorissent, tant plus elles tirent au pays Meridional» (Les Six Livres de la République, V, 1, Paris, J. du Puys, 1577, p. 489. Nella biblioteca di Montesquieu sono presenti due copie della République: Catalogue n. 2371, éd. Lyon, 1579; n. 2372, éd. Paris, 1583).

120 EL, XXVIII, 1, p. 1924.

121 C. Fleury, Histoire du droit françois, Paris, Loyson, 1684, pp. 14-21. Questa breve opera costituiva «the standard and recognised authority, in Montesquieu’s day, in the history of French laws» (R. Shackleton, Montesquieu. A

Critical Biography, cit., p. 325). Montesquieu possedeva la prima edizione dell’opera, del 1674 (Catalogue n. 787);

nel 1730 acquistò inoltre l’opera G. Argou, Institution du droit français, Paris, 1730, contenente un’edizione aggiornata dell’Histoire di Fleury. Su Claude Fleury, cfr. I. Cox, Montesquieu and the History of French Laws, cit., pp. 75, 80, 151-159. Sulla presenza dei Galli nell’opera di Montesquieu si rimanda a J. Ehrard, Étonnants Gaulois!, cit., pp. 67-79.

122 «En France, ou l’on n’avoit connu que le code theodosien, parce que ce ne fut qu’apres l’etablissement des Barbares dans les Gaules, que les loix de Justinien furent faites» (EL, XXVIII, 42, p. 2038). Spicilège 266, pp. 270-271: «Les loix de Justinien n’avoient point passé en France sous la I.e et 2.e race, elles furent comme ensevelies avec cet empereur et les incursions des barbares ne ravagerent pas moins l’empire que l’ignorance et le mepris des lettres. Enfin sous l’empire de Lotaire l’an 1136 elles sortirent des tenebres; Melphis ville de la Poüille avoit caché ce pretieux tresor». Montesquieu, accettando la leggenda del ritrovamento del Digesto nel

91

Nelle zone sotto il controllo dei Visigoti, invece, in seguito alla conquista si afferma il

Breviarum Alaricianum

123

, una compilazione del Codice Teodosiano composta su impulso

del re Alarico.

In seguito alla conquista, sono presenti nello stesso territorio diritto romano e diritti

germanici

124

. La coesistenza di tali leggi è resa possibile dal cosidetto principio della

personalità del diritto: a soggetti di un medesimo ordinamento politico è consentito far

riferimento a sistemi normativi differenti a seconda dell’etnia di appartenenza.

Il principio della personalità è frutto, secondo Montesquieu, dell’organizzazione

socio-politica dei popoli barbari: tribù che, all’occorrenza, possono unirsi per dare vita a

repubbliche federative. All’interno di queste organizzazioni politiche ciascuna nazione

mantiene la propria indipendenza e il proprio patrimonio di consuetudini orali

125

. È

inoltre caratteristica dei popoli barbarici che ciascun individuo possa «prendre la loi qu’il

voulait»

126

: questo aspetto favorisce il prevalere, nel corso degli anni, del diritto dei



XII secolo, riprende Ferrière, il quale indica come luogo del ritrovamento Melfi anziché Amalfi: «Les Pisaniens, vainqueurs, en pillant la Ville de Melphes dans la Poüille, trouverent les Pandectes, & les rendirent publiques vers l’an de J.C. 1137» (Claude-Joseph de Ferriére, Histoire du droit romain, Paris, Saugrain, 1734, p. 325).

123 EL, XXVIII, 4, p. 1934. Cfr. anche Spicilège 266, p. 270.

124 Anche in questo caso, troviamo la stessa concezione in Fleury: «D’ailleurs les Barbares […] se contentoient